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Un nuovo modo di sentire: La religiosità «aperta» di Aldo Capitini
Un nuovo modo di sentire: La religiosità «aperta» di Aldo Capitini
Un nuovo modo di sentire: La religiosità «aperta» di Aldo Capitini
E-book69 pagine43 minuti

Un nuovo modo di sentire: La religiosità «aperta» di Aldo Capitini

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Info su questo ebook

La sconfinata produzione di Aldo Capitini – filosofica, pedagogica, politica e letteraria – costituisce una miniera inesauribile di riflessione e discussione: impregnata di una appassionata freschezza intellettuale, travalica il suo tempo offrendo spunti estremamente attuali. La sua personale religiosità si costruisce sull’idea di fondo che il Tutto lega l’Uno con ogni Altro, in quella che egli definisce “Unità-amore”; un Uno che è tuttavia libero in questa scelta di comunione e apertura, che si percepisce a un tempo spontanea e necessaria soprattutto nei confronti degli ultimi, degli oppressi e dei dimenticati. Lo studioso Roberto Fantini ripercorre con acutezza la visione religiosa e filosofica di Capitini, analizzandone il pensiero e la storia e illuminando la figura, non a tutti nota, di questo rilevantissimo teorico della nonviolenza e della nonmenzogna, che sfidò apertamente il Fascismo mantenendo una decisa indipendenza culturale.
LinguaItaliano
Data di uscita28 apr 2022
ISBN9788893721653
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    Un nuovo modo di sentire - Roberto Fantini

    ROBERTO FANTINI

    Un nuovo modo

    di sentire

    La religiosità «aperta» di Aldo Capitini

    AVVERTENZA

    Il presente volumetto raccoglie (con le opportune aggiunte e modifiche) alcuni testi già apparsi o in riviste a limitata diffusione o sul web, con l’inserimento di una sintesi del mio intervento all’interno del Convegno Aldo Capitini a cinquant’anni dalla morte, presso l’Istituto Italiano di Cultura a Berlino (15 novembre 2018).

    ISBN 978-88-9372-165-3

    PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA

    I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,

    di riproduzione e di adattamento totale o parziale,

    con qualsiasi mezzo (compresi microfilm e copie fotostatiche),

    sono riservati per tutti i paesi.

    Agli amici Luigi Reitani e Francesco Pistolato

    che, volendo ricordare Aldo Capitini a Berlino,

    a cinquant’anni dalla sua morte,

    hanno anche reso possibile questo mio libricino.

    INDICE

    Prefazione

    I. Aldo Capitini filosofo dell’apertura religiosa

    I.1. Un pensatore anomalo

    I.2. Le prime esperienze formative

    I.3. Religiosità cosmica

    I.4. La scelta vegetariana

    I.5. Per concludere

    II. La «religione aperta» come religione dell’amore infinito

    II.1. Elementi di un’esperienza religiosa

    II.2. La coscienza come centro chiamato ad aprirsi illimitatamente

    II.3. No alla violenza

    II.3.1. Nonviolenza vera e falsa: oltre pregiudizi e fraintendimenti

    II.4. Crollo delle religioni tradizionali e religione come apertura dell’anima

    II.5. Finitezza e unità amore

    II.6. L’errore del credere che basti amare Dio

    II.7. Per concludere

    III. Una religiosità liberata dal clero e dall’inferno

    III.1. Sacro di esclusione e sacro di apertura

    III.2. «Ci salviamo tutti»: la menzogna dell’inferno

    III.3. Discuto la religione di Pio XII

    III.4. Per concludere

    Principali tappe del cammino di Aldo Capitini

    Per approfondire

    PREFAZIONE

    Sono approdato ad Aldo Capitini quasi per caso, quando, qualche anno fa, l’editore Roberto Russo, mi suggerì di dedicarmici, in vista del cinquantesimo anniversario della morte.

    Di lui avevo, all’epoca, una conoscenza soltanto frammentaria, e, nell’accostarmi finalmente con cura alla sua vastissima produzione filosofica, pedagogica, politica e letteraria, ruotante intorno a una ricca gamma di problematiche, mi si aprirono meravigliosi orizzonti.

    La cosa più bella e ricorrente è stata il percepire, in ogni sua pagina, uno slancio interiore autentico, una venatura di afflato mistico che permette di respirare sempre aria fresca del mattino e di immergersi in dirompente luce aurorale… Insomma, per me è stato come incontrarmi con un amico che attendeva da tempo che io mi decidessi a tendergli una mano.

    Ed è stata (ed è tuttora), per me, una gioia immensa scoprirmi in piena armonia con il pensiero di un’anima tanto grande.

    Il vero centro del pensiero capitiniano è rappresentato dall’elaborazione di un’originale religiosità, intesa da lui come un «nuovo modo di sentire», come una visione della realtà imperniata su quella che viene chiamata «unità amore», ovvero la consapevolezza del legame indissolubile che ci lega al Tutto e ai Tutti.

    La sua è una religiosità libera, bruniano-spinoziana, o, ancor meglio, teosofico-gandhiana. Una religiosità che rinnega e combatte tutto ciò che chiude, isola e separa e che ci spinge a instaurare rapporti di collaborazione con tutto ciò che vive e ci circonda, compresi gli esseri non umani e le cose stesse (l’acqua, l’aria, la pietra…)

    Tutto il pensiero e tutte le innumerevoli iniziative portate avanti da Aldo Capitini sono caratterizzati dalla convinzione viscerale che il mondo «così com’è» non meriti di esistere e che debba, quindi, essere radicalmente cambiato.

    Andrebbe rifiutata, innanzitutto, la cosiddetta legge del pesce grande che mangia il pesce piccolo, la logica, cioè, del dominio della forza, dei privilegi per pochi, delle gerarchie, delle esclusioni, delle disparità dei diritti.

    Il compito più importante dell’uomo,

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