Tutti i segreti di Scrivener 3 per chi scrive
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Scrittura creativa - saggio (189 pagine) - La prima guida completa in italiano su Scrivener 3, il software per gli scrittori. Adatto a chi deve ancora iniziare e per chi vuole diventare un utente avanzato! Per Windows e macOS.
Microsoft Word è il software più utilizzato dagli scrittori, ma ciò non lo rende il più adeguato per scrivere un romanzo. Probabilmente, la maggioranza degli scrittori usa questo programma non perché lo ritenga il migliore, ma solo perché non conosce altro.
Questo manuale è dedicato a uno strumento studiato per chi vuole usare il computer per scrivere al meglio un testo complesso ed elaborato. Un testo come un romanzo. Stiamo parlando di Scrivener, un software sviluppato dalla Literature&Latte. Cos’ha Scrivener più di Word? Una cosa semplicissima: lo scopo.
Un manuale completo, adatto sia a chi non ha mai sentito nominare Scrivener, sia a chi lo usa da un po', ma vuole scoprirne tutti i segreti. Dal download del programma e le prime impostazioni del romanzo, fino alla totale padronanza della fase della compilazione, il manuale vi accompagnerà passo passo per diventare utenti provetti di Scrivener.
Manuale dedicato alla versione 3.x di Scrivener.
All'interno del manuale, un buono sconto del 20% per l'acquisto di una licenza Windows o macOS di Scrivener!
Luca Di Gialleonardo nasce il 31 ottobre del 1977 a Teramo, trascorre i primi anni di vita a Sassuolo (MO) e si trasferisce in via definitiva ad Anagni (FR), lo storico paese famoso per lo “schiaffo”.
Non appena impara a leggere e scrivere, queste due attività diventano i suoi interessi principali. Laureato in Economia, lavora in una società di servizi per i fondi pensione.
Nel 2009 pubblica con la Delos Books il romanzo La Dama Bianca, nella collana Storie di draghi, maghi e guerrieri. Nel 2013 è finalista al Premio Urania. Ha pubblicato diversi racconti in riviste e antologie.
Cura sulla Writers Magazine Italia una rubrica su tecnologia e scrittura.
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Tutti i segreti di Scrivener 3 per chi scrive - Luca Di Gialleonardo
9788825406566
Parte I
Introduzione a Scrivener
Capitolo 1
Premessa
1.1. Cosa è Scrivener e cosa non è
La gran parte degli scrittori ha come programma di riferimento il famoso Microsoft Word, storico word processor che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo dovuto aprire per la redazione di un documento. Il fatto che MS Word sia il software più utilizzato per scrivere, tuttavia, non lo rende il più adeguato. Probabilmente, la maggioranza degli scrittori usa questo programma non perché lo ritenga il migliore, ma solo perché non conosce altro.
Questo manuale è dedicato a uno strumento studiato per chi vuole usare il computer per scrivere al meglio un testo complesso ed elaborato. Un testo come un romanzo, insomma. Stiamo parlando di Scrivener, un software sviluppato dalla Literature&Latte. Perché si dovrebbe abbandonare Word per Scrivener, mi chiederete. Cos’ha Scrivener più di Word? Direi una cosa semplicissima: lo scopo.
Word è un word processor, dedicato alla scrittura di un documento di testo più o meno complesso. Un romanzo, pertanto, è solo uno dei possibili tipi di documento esistenti. Uno dei tanti.
Scrivener nasce invece con l’obiettivo di supportare la scrittura di un documento strutturato, dove è fondamentale organizzare il testo e avere a disposizione materiale di ricerca, schede e informazioni utili a non dimenticare pezzi per strada. La scrittura di un romanzo si integra alla perfezione in Scrivener, ma il programma viene utilizzato anche da chi non è scrittore: studenti per la tesi, giornalisti, blogger…
Basta fare una rapida ricerca su Google per scoprire che esistono molti altri programmi utili ai romanzieri, in particolare sulla piattaforma Mac. A mio avviso, Scrivener ha un qualcosa in più rispetto ad altri programmi dedicati alla scrittura creativa: la flessibilità. Altri programmi che ho avuto modo di utilizzare (e ne ho provati tanti) tendono a imporre a chi li usa la propria visione del processo creativo. Ma ognuno scrive a modo suo. Un esempio su tutti: le schede personaggio. Alcuni programmi prevedono la compilazione di schede personaggio secondo uno schema. Può essere utile, certo, ma io preferisco costruire le schede a modo mio e non come le ha pensate il programmatore. Scrivener mi lascia questa libertà, anche quella di non compilare alcuna scheda personaggio.
Scrivener nasce su piattaforma Mac, ma ormai da tempo è stata realizzata una versione per Windows. Nel mese di luglio 2016, dopo cinque anni di rinvii causati da problemi con i programmatori, è finalmente stata rilasciata la versione di Scrivener per iOS (iPhone e iPad). Si tratta di una grande innovazione, perché facilita di molto la portabilità dei nostri progetti anche su device diversi dal computer. Personalmente, uso tantissimo questa versione per la rilettura e l’editing. Dedicheremo un capitolo del manuale anche a questa versione. Al momento non è ancora disponibile una versione per Android, ma dovrebbe essere una mancanza temporanea, sebbene non si sappia quando sarà rilasciata.
1.2. Scrivener non è gratis!
Già, Scrivener costa circa quaranta dollari. I programmatori devono pur mangiare, no? All’inizio anche io ho titubato sull’affrontare questa spesa, ma poi mi sono ricreduto. Quaranta dollari non sono nulla in confronto alla praticità che questo programma mi ha dato in termini di scrittura.
Scrivener consente comunque di usare tutte le funzionalità in modo gratuito per trenta giorni di uso effettivo. Ciò significa che il giorno viene scalato solo se si apre il programma. Trenta giorni effettivi sono più che sufficienti per capire se vale la pena di acquistare il programma.
Ci vorrà un po’ per prendere confidenza con Scrivener, e qualcuno potrebbe aver voglia di lasciar perdere. Molti faranno bene a tornare con Word: scrivere deve essere un piacere, e il computer deve seguire le nostre preferenze, non il contrario.
Vi propongo comunque di dare un’opportunità a questo programma, potreste aver trovato quello che cercavate senza neppure saperlo.
Non dimenticate, poi, che questo manuale vi dà diritto a usufruire di uno sconto del 20% per l’acquisto di Scrivener, sia per la versione Windows sia quella per macOS. Se quindi deciderete di fare questa spesa, potrete risparmiare qualcosa. Vi basterà inserire in fase di acquisto un codice di sconto che troverete nel capitolo 12.
1.3. La versione 3
Questo manuale è dedicato alla versione 3 del programma, disponibile, nel momento in cui scrivo, solo per macOS. Se usate ancora la versione 2 per macOS o la versione 1 per Windows potete far riferimento alla prima edizione di questo manuale. La nuova versione rappresenta un importante salto in avanti, per Scrivener, aggiunge diverse nuove opzioni e cambia alcuni processi di lavoro. Il salto è così importante, che anche la versione per Windows, nel momento in cui implementerà tutte le novità, passerà dalla 1.x alla 3, saltando la versione 2, così da pareggiare
il percorso con il fratello maggiore che gira su macOS.
Dato che nel momento in cui redigo la guida la versione 3 per Windows è ancora in fase beta, il manuale sarà redatto seguendo la versione macOS. Tuttavia, quasi tutto quello che diremo sarà operativo anche per la versione Windows. Laddove vi siano differenze, non mancherò di metterle in evidenza. In questo caso una precisazione: partirò dal presupposto che la traduzione italiana finale della versione Windows sarà la medesima prevista per macOS, quindi, salvo alcuni casi, non evidenzierò eventuali differenze di traduzione tra la beta per Windows e la versione ufficiale per macOS; differenze che, secondo le dichiarazioni dei programmatori, dovrebbero essere eliminate nella versione finale. In ogni caso, anche in caso di differenze, saranno molto leggere e non dovrebbe essere complesso muoversi tra le funzionalità.
Nel momento in cui scrivo, quindi, non è ancora possibile acquistare la versione 3 per Windows, ma chi vuole testarla può provare a usare la beta, disponibile gratuitamente nel Forum di assistenza del programma (accessibile dal menu Community del sito web www.literatureandlatte.com). Se invece state leggendo il manuale diverso tempo dopo la sua pubblicazione, è possibile che abbiate già a disposizione la versione finale.
Per chi di voi ha già praticità con le precedenti versioni di Scrivener, o ha già letto la precedente edizione del manuale, ecco una lista delle maggiori modifiche del programma che andremo a trattare.
Segnalibri. Tutta la gestione dei collegamenti tra documenti e materiali è stata rivoluzionata e potenziata, pur risultando più semplice.
Metadati. Ora è possibile gestire più tipologie di metadati, ossia informazioni aggiuntive da associare ai singoli documenti. Anche la costruzione di una timeline è adesso più semplice.
Tipi di sezione. Un’innovazione potentissima, che elimina una delle limitazioni di cui soffriva in precedenza Scrivener. Ora possiamo identificare ogni singolo documento con una tipologia specifica (per es. capitolo, scena, prologo, epilogo, …) mentre in precedenza eravamo costretti a basare tutto sui livelli, differenziando tra file di testo e cartelle.
Compilazione. Tutto il processo di compilazione è stato riscritto. Da un lato sembra essersi complicato, ma, grazie all’uso dei tipi di sezione, la versatilità è molto più avanzata, rispetto a prima.
Correttore di bozze (copyholders). È stata potenziata la possibilità di visualizzare in contemporanea più documenti (da due a quattro).
Stili. Finalmente Scrivener è in grado di usare gli stili paragrafo e gli stili di carattere.
Ordinamento per etichetta nel Corkboard. Una nuova visualizzazione che ci renderà più semplice seguire le diverse storyline del romanzo.
Focus linguistico. Uno strumento utile per vedere a colpo d’occhio come strutturiamo il nostro testo in termini di nomi, aggettivi, avverbi, dialoghi e così via.
Cronologia di scrittura. Quanto abbiamo scritto oggi? E ieri? In media? Uno strumento che ci consente di tener sotto controllo il processo di scrittura, per i maniaci dell’organizzazione.
Capitolo 2
Scrittori che usano Scrivener
Prima di iniziare a lavorare con Scrivener, presentiamo alcuni commenti scritti da autori che lo hanno scelto per lavorare. È interessante sapere come si sono avvicinati a questo programma e perché lo ritengono indispensabile per la propria scrittura.
2.1. Licia Troisi
Uso Scrivener da quasi dieci anni; l’ho scoperto su suggerimento di un amico, e da allora non uso altro per racconti, libri e articoli di giornale. Faccio un’eccezione solo per l’editing, perché in generale i miei editor usano Word e quindi devo adeguarmi.
Le ragioni per le quali lo apprezzo così tanto sono molteplici. La principale credo sia la possibilità di avere aperti contemporaneamente tutti i file riguardanti il libro, e navigare da uno all’altro immediatamente, facendo anche ricerche congiunte su più file. Faccio un esempio: il file Scrivener del mio ultimo libro contiene tutto quello che ho prodotto su di esso dall’elaborazione dell’idea fino alla prima stesura. Dentro quindi ci sono gli appunti, le schede sul mondo e i personaggi, e poi tutti i capitoli, suddivisi nelle tre parti di cui sarà costituita l’opera finale. Posso passare da un file all’altro semplicemente cliccandoci sopra, ad esempio se non ricordo qualcosa degli appunti, o dei precedenti capitoli; non sto fisicamente aprendo un nuovo file, e questo fa sì che l’operazione sia rapidissima e il programma non crashi mai. Inoltre, posso cercare ad esempio il nome di un personaggio e avere risultati contemporaneamente sugli appunti e su tutti i capitoli della prima stesura. Per chi fa letteratura di genere come me, nella quale la trama è importantissima e spesso molto complessa, è una funzionalità assolutamente irrinunciabile.
Inoltre, c’è il conteggio dei caratteri e delle parole, e non devo attivarlo in qualche modo strano; i due numeri si trovano in basso alla schermata in cui si sto scrivendo. Se sono in modalità Compose, basta far scorrere in basso il mouse per veder apparire il menu a tendina coi conteggi. Per chi scrive in modo professionale, il conteggio dei caratteri è la vera unità di misura della scrittura; quando mi chiedono di scrivere qualcosa per una rivista o un quotidiano, non mi dicono il numero di righe o di pagine, ma il numero di battute, e spesso sono limiti piuttosto stringenti, per cui è importante per me avere sempre sott’occhio la situazione.
Infine, c’è appunto la modalità Compose: lo schermo si oscura, in modo da avere davanti solo la pagina in cui si sta scrivendo. È un ottimo modo per evitare distrazioni e restare concentrati. A volte, però, io scrivo guardando un’immagine, per ispirarmi, oppure perché sto descrivendo un posto o un oggetto reale. Non c’è problema, perché in questa modalità è possibile regolare tanto la posizione (centrale, allineata a destra o a sinistra), quanto lo spessore della pagina, e ovviamente anche il grado di trasparenza dello sfondo. In questo modo, posso guardare l’immagine che mi serve e al tempo stesso scrivere.
Fin qui, l’unico difetto di Scrivener era l’assenza di una versione per i dispositivi portatili; io scrivo spesso in treno, ed è molto più comodo portarsi dietro l’iPad piuttosto che il portatile. Adesso questa versione esiste. Non l’ho ancora provata, ma l’ho comprata a scatola chiusa, perché fin qui Scrivener è stato uno strumento straordinario, che mi ha agevolata e accompagnata in quasi dieci anni di scrittura.
Sono nata a Roma il 25 novembre 1980. Laureata in Fisica con indirizzo Astrofisica e dottorata in Astronomia, sono l’autrice di 25 libri, quasi tutti fantasy, e il ventiseiesimo è in corso di pubblicazione. Ho scritto le saghe del Mondo Emerso, di Nashira, de La Ragazza Drago, di Pandora (in corso di pubblicazione), più un libro fuori serie, I Dannati di Malva, e un libro di divulgazione scientifica, Dove Va a Finire il Cielo.
Amo molto la musica, specialmente rock e classica (proverbiale la mia passione per i Muse), leggo moltissimo (o non sarei in grado di scrivere neppure una riga), leggo molti fumetti e mi piace il cinema.
2.2. Michele Catozzi
Galeotto fu l’editing del mio primo romanzo. Correva l’estate di qualche anno fa ed ero stufo marcio di star dietro alle idiosincrasie di un elaboratore testi vecchio stampo che non ne voleva sapere di assecondare le mie (invero monacali) esigenze in fatto di manipolazione del contenuto: riorganizzazione della struttura, ricerca e sostituzione di parole, e poco altro. Sì, perché in fondo a chi scrive narrativa non serve granché. Fino ad allora mi ero cimentato in racconti, senza particolari problemi tecnici. Ma il romanzo è tutta un’altra cosa.
Ero dunque stanco dei soliti word processor (che fossero l’ubiquo monopolista
Word oppure il più libertario
Writer, poco importava) e del loro tipico funzionamento WYSIWYG (What You See Is What You Get), vale a dire che il documento che si edita a schermo appare esattamente come poi verrà stampato. Bello, penserete. E invece no, non è affatto una buona idea, perché alla fine ti ritrovi a imprecare combattendo inutili battaglie contro una formattazione perennemente sballata, perdendo così di vista il tuo vero scopo di scrittore: scrivere, per l’appunto. Word o Writer vanno benissimo per redigere una lettera, una breve relazione o un racconto. Se avete per le mani un romanzo, scordateveli.
Ecco, io volevo un editor WYSIWYM (What You See Is What You Mean), cioè un software che mi consentisse di concentrarmi su struttura e significato dei contenuti senza dovermi preoccupare della forma del documento finale, col vantaggio ulteriore di produrre formati diversi senza dover toccare l’originale.
Fu così che, googlando il magico acronimo, mi sono imbattuto in Scrivener. È stato amore a prima vista e da allora non ho smesso di apprezzarne le fantastiche capacità di ristrutturazione del testo, di output automatico in differenti formati (produrre la versione ebook è uno scherzo), di ricerca e sostituzione di stringhe (tutti lo fanno, ovvio, ma lui sembra nato per quello), di raccolta nello stesso documento anche dei materiali di ricerca.
Scrivener non l’ho mai tradito, anzi, ci scrivo di tutto: romanzi, racconti, articoli, post, qualunque cosa. Ma, soprattutto, non mi sogno di tornare indietro.
Nato a Venezia nel 1960, Michele Catozzi si è a lungo occupato di editoria e giornalismo. Dopo aver pubblicato diversi racconti è arrivato in finale al torneo letterario IoScrittore con il romanzo noir storico Il mistero dell’isola di Candia (ebook GeMS, 2011). È il creatore del personaggio del commissario Aldani, operante presso la Questura di Venezia, protagonista di sette racconti (di cui uno, Carnevale di sangue, pubblicato sul Giallo Mondadori) e del romanzo Acqua morta (TEA, 2015), con cui ha vinto di larga misura l’edizione 2014 del torneo. La seconda indagine uscirà, sempre per TEA, nel 2017.
2.3. Greta Cerretti
Ho scoperto dell’esistenza di Scrivener grazie a un articolo apparso sulla WMI circa tre anni fa. Ero rimasta affascinata dalle potenzialità del programma che venivano descritte. Tuttavia la mia maturazione come scrittrice era ancora agli albori, così ho accantonato l’informazione in un angolo della mia mente. Poco prima dello scorso Natale un mio contatto Facebook ha messo un post dove chiedeva quali amici usassero Scrivener. La cosa mi ha riacceso la lampadina nella testa e l’ho acquistato. Senza il mese di prova, direttamente. Incoraggiata anche dalla parola interfaccia
in italiano per Windows. Tutto vero. Se non fosse che se l’interfaccia è in italiano, il manuale e il tutorial non lo sono. Così all’inizio il tentativo di leggere e capire si è sostituito alla difficoltà di comprensione. Ho provato a inserire dentro Scrivener dei romanzi che avevo già in lavorazione, ho apprezzato la funzione Compila
, la possibilità di vedere personaggi e capitoli tutti sotto il tuo sguardo. Ho smanettato. Poi ho iniziato a trasferirci dentro un romanzo in lavorazione che si svolgeva in tre mondi ed ecco che le possibilità si sono moltiplicate: identificare con ogni colore i capitoli svolti nei differenti mondi, la possibilità di spostarli sulla bacheca
, modificando l’ordine, e trovandoli modificati nel testo. Addio il copia e incolla, addio soprattutto il dove stava questo?
. Poi ho scoperto le etichette con la scheda di ogni personaggio, quella preparata da Scrivener. E allora capisci che non potrai mai più fare a meno di uno strumento del genere: perché rispondere alle domande sul ruolo nella storia, sui conflitti interni ed esterni di ogni personaggio, sul suo background, ti fa capire quello che funziona, quello che non funziona e quello che non ti sei mai chiesta. E pensi che se ogni emergente avesse Scrivener, gli editor sarebbero falliti ma ci sarebbero in giro molti meno romanzi illeggibili autopubblicati. A oggi credo che il mio smanettare
mi permetta di conoscere solo il 20% delle potenzialità di Scrivener. Non vedo l’ora di leggere il manuale in italiano per scoprire il restante 80% e poter migliorare non solo la qualità del lavoro del lavoro dello scrittore, ma proprio i romanzi nella loro sostanza.
Greta Cerretti, classe ’75, è psicologa e psicoterapeuta, specializzata in Addictive Behaviours. Vive e lavora sotto il segno della M: Moglie, Mamma, Mondoscrittura, l’agenzia di servizi editoriali di cui è socia fondatrice. Pubblicazioni: La Catena Edizioni Nulla Die; Effetti Collaterali e Hypnosis Collana Chew-9 Delos digital; Scrittura dispregiativa – Odissea Digital; Vite