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Tintoretto nelle chiese veneziane
Tintoretto nelle chiese veneziane
Tintoretto nelle chiese veneziane
E-book156 pagine1 ora

Tintoretto nelle chiese veneziane

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Info su questo ebook

Venezia è una città indimenticabile: ad ogni passo si resta avvinti o dalla bellezza dei suoi palazzi, o dalla tranquillità di qualche caratteristico campiello nascosto, o dal paesaggio avvincente di una città che sembra appoggiata dolcemente sull'acqua.

Le sue chiese, poi, sono meravigliose perché racchiudono dei veri e propri scrigni di opere d'arte.

Questa guida vuole condurvi tra le chiese della città in un percorso diverso dai soliti giri turistici, alla scoperta dei quadri di uno dei più famosi pittori veneziani del Cinquecento: Jacopo Tintoretto, colui che con la forza della sua arte ha segnato profondamente il suo secolo.

Questa guida, in formato ebook, può risultare uno strumento di rapida e facile consultazione, se inserita nello smartphone o nel tablet, ecc.
LinguaItaliano
Data di uscita22 mar 2016
ISBN9788892600706
Tintoretto nelle chiese veneziane

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    Tintoretto nelle chiese veneziane - Laura Latini

    Indice

    Introduzione

    Biografia di Jacopo Tintoretto

    Legenda

    Castello

    1.Chiesa di San Zaccaria

    2. Chiesa di San Giuseppe di Castello

    3. Chiesa di San Lazzaro dei Mendicanti

    Cannaregio

    4. Chiesa dei Gesuiti o di Santa Maria Assunta

    5. Chiesa della Madonna dell'Orto

    6. Chiesa di San Marziale

    7. Chiesa di San Felice

    8. Chiesa di San Marcuola

    Santa Croce

    9. Chiesa di San Simeone Grande

    10. Chiesa di Santa Maria Mater Domini

    11. Chiesa di San Cassiano

    San Polo

    12.Chiesa di San Silvestro

    13. Chiesa di San Paolo Apostolo, vulgo San Polo

    14. Chiesa di San Rocco

    San Marco

    15. Chiesa di Santo Stefano

    16 Santa Maria del Giglio o Zobenigo

    Dorsoduro

    17. Santa Maria della Salute

    18. Chiesa di San Trovaso

    19.Chiesa di Santa Maria del Rosario o dei Gesuati

    Isole

    20. Chiesa del Redentore

    21.Chiesa di San Giorgio Maggiore

    Cenni bibliografici

    Laura Latini

    Tintoretto

    nelle chiese veneziane

    Youcanprint Self-Publishing

    Titolo | Tintoretto nelle chiese veneziane

    Autore | Laura Latini

    ISBN | 9788892600706

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta senza il

    preventivo assenso dell’Autore.

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Roma, 73 - 73039 Tricase (LE) - Italy

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Facebook: facebook.com/youcanprint.it

    Twitter: twitter.com/youcanprintit

    Le immagini riprodotte nel presente volume sono tratte da dipinti di proprietà del Patriarcato di Venezia, la cui riproduzione è stata concessa dall'Ufficio Beni Culturali con delibera prot. n. 11.16.2039

    Ad Elio e Marco,
    senza il loro aiuto
    non sarebbe stata
    possibile la
    pubblicazione
    di questo libro

    Introduzione

    Questo libro è il risultato di diversi anni di studi e di ricerche, come tutti quei libri che trattano di argomenti artistici, perché accanto allo studio dei testi e del periodo storico in cui è vissuto il pittore, è necessario visitare le sue opere ed i luoghi, dove esse sono state collocate, non una volta soltanto, ma molte volte per arrivare a vederle nel modo giusto e con la corretta angolazione.

    Veneziana di nascita e Mestrina d'adozione, sono stata guidata dalla grande passione che ho per la mia città, che nel corso degli anni ho cominciato a vedere con occhi diversi, con quelli del forestiero che scopre gradualmente le bellezze nascoste di un luogo veramente singolare e capace di suscitare grandi emozioni.

    Ecco a voi, perciò, un percorso attraverso le chiese veneziane che contengono opere del Tintoretto, un itinerario che va dai sestieri di Castello (quello più lontano dalla terraferma e, quindi, più genuino) a Cannaregio, S. Croce, San Polo, Dorsoduro, e, per ultimo quello centrale di San Marco, in una sorta di cammino a ritroso rispetto a quello dei tradizionali giri turistici, per testimoniare l'esigenza di andare a scoprire quella Venezia nascosta, che è la più affascinante ed emozionante.

    L'occasione ci è data dalle opere di Jacopo Tintoretto, uno dei più grandi pittori veneziani, che ha operato quasi esclusivamente a Venezia e che ha arricchito tantissime chiese della città, ciascuna delle quali presenta, presa singolarmente, la valenza di un museo.

    Il consiglio principale è quello di percorrere un po' alla volta l'itinerario prescelto, senza fretta, di perdersi nell'intrico di calli e campi che si incontreranno per raggiungere i diversi edifici religiosi, di entrarvi per ammirarne con calma i dipinti e le architetture, cioé di fare tutto ciò che viene precluso al turista abituale, spesso tormentato dalla tirannia del tempo.

    Mi auguro che questo testo, scritto in un modo chiaro e semplice che lo rende adatto indistintamente a tutti, possa rappresentare per voi una guida utile.

    Biografia di Jacopo Tintoretto

    Nel 1518, presumibilmente tra la fine del mese di settembre ed i primi di ottobre, nasce a Venezia Jacopo Robusti, noto col soprannome di Tintoretto, attribuitogli, come si usava un tempo, dal mestiere del padre, tintore di panni di seta, attività a quel tempo molto importante e redditizia.

    Pare che la sua famiglia fosse originaria della Toscana, precisamente della città di Lucca, infatti l'irruenza e l'animosità del suo carattere viene da molti critici attribuita appunto alle sue origini toscane.

    Nonostante ciò, il nostro è un autore venezianissimo, sia per le caratteristiche della sua arte, ma anche perché, cosa eccezionale per un artista del suo livello, operò quasi esclusivamente a Venezia.

    Nel 1539, giovanissimo, è già in possesso di una sua bottega a San Cassiano, quindi il suo talento artistico si sta già sviluppando in piena autonomia ed inizia così quel percorso che in pochi decenni lo porterà a diventare uno dei più famosi e ricercati pittori in città.

    Importante per la sua carriera risulta l'amicizia di Pietro Aretino: nel 1545 dipinge due soffitti a tema mitologico per la casa veneziana dell'amico e nel 1548 sempre l'Aretino gli scrive una lettera di lode per Il miracolo di San Marco, (dipinto per la scuola di San Marco a Castello) lettera che sarà molto importante per lui perchè lo introdurrà nella cerchia delle persone che contano.

    In breve tempo diventerà uno dei pittori più richiesti ed affermati in quella Venezia del Cinquecento, che era destinata a svolgere, insieme a Roma e Firenze, un ruolo di primo piano all'interno del panorama artistico dell'epoca.

    Le sue committenze sono prevalentemente religiose: dipinge per le chiese di San Marcuola, San Marziale, San Rocco, la Madonna dell'Orto, Santa Maria del Giglio, ecc., cioè per rinomati centri religiosi, dove le sue opere potevano essere ammirate sia dalla popolazione come dal pubblico che conta.

    Nel 1553 si sposa con Faustina Episcopi (suo padre era molto influente all'interno della Scuola Grande di San Marco) e così inizia la sua vita matrimoniale che sarà coronata dalla nascita di numerosi figli; questi ultimi lo aiuteranno negli anni della maturità e del successo a portare a termine molti dei suoi impegni artistici.

    Nel 1564 si procura quel lavoro che lo impegnerà per tutto il resto dei suoi giorni , indubbiamente la sua opera maggiore, alla quale si dedicherà con grande passione e che gli darà grande fama: i teleri per la Scuola Grande di San Rocco.

    Era riuscito furbescamente a spiazzare gli avversari presentando, al posto del bozzetto, richiesto dai confratelli per il San Rocco in gloria, addirittura il quadro bello e pronto, già collocato sul soffitto.

    Pattuisce con i confratelli di San Rocco la riscossione di una sostanziosa rendita annuale, una sorta di vitalizio (noi oggi la chiameremmo pensione), in cambio di un certo numero di quadri all'anno fino al completamento dell'arredo delle pareti della Scuola che, come si può ancor oggi vedere nella sua integrità, è molto grande.

    Questo edificio ha avuto la grandissima fortuna di non subire la soppressione e la relativa spoliazione del periodo napoleonico, così ancora oggi si può ammirare la bellezza delle sue sale e restare attoniti di fronte alla potenza dell'arte di Tintoretto.

    Nel frattempo lavora per committenti importanti, addirittura dipinge per il Palazzo Ducale (purtroppo alcuni suoi quadri verranno perduti durante l'incendio del 1577).

    Nel 1580 si reca a Mantova per consegnare le ultime quattro tele, commissionategli dal duca di Mantova Guglielmo Gonzaga per il suo Palazzo Ducale.

    Questa è una delle pochissime volte in cui il nostro autore ha rapporti con una committenza forestiera, infatti il Tintoretto, a differenza di altri artisti quali, per esempio, Tiziano e Veronese, si mantiene nell'ambito cittadino, in quanto la sua produzione è quasi tutta chiusa all'interno della città lagunare, però la grandezza della sua arte spazia attraverso il tempo e lo spazio, come si addice ai grandi.

    Gli anni Ottanta vedono l'invecchiamento dell'artista, che ritrae se stesso con spietato realismo in diversi famosi autoritratti, però la sua arte non perde potenza ed acquista nuovo fascino soprattutto nei paesaggi dipinti con pennellate liquide e quasi diafane ed in quei personaggi sullo sfondo che sembrano figure evanescenti.

    Nel 1592 dipinge le due grandi tele di San Giorgio Maggiore (L'ultima Cena e La caduta della manna) mirabili per il colore e gli effetti luminosi del chiaroscuro, e tra il 1593 ed 1594 completa la sua ultima opera, una Deposizione, sempre per la chiesa di San Giorgio Maggiore.

    Muore il 31 maggio del 1594 lasciando alla città ed al mondo intero i segni tangibili della sua grande arte.

    Queste le linee essenziali delle tappe del percorso biografico ed artistico del Tintoretto; però non è possibile apprezzare pienamente il valore delle sue opere se non si colloca

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