Ogni sorpresa è lecita
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Ogni sorpresa è lecita - Graziella Salterini
RINGRAZIAMENTI
Dedico questi racconti ai miei nipoti Francesco e Teo sperando per loro nella benevolenza dei fantastici protagonisti di queste pagine, tanto vivi dentro di me
e ancora loro, i miei nipoti, RINGRAZIO per la spinta a scrivere questi testi felici, e un po’ preveggenti ai tempi della stesura, proprio nella speranza di lasciar loro quel qualcosa in più di esili, nel materiale, quadretti naives, oltre ad articoli di cronaca, brevi racconti e piccole poesie sparse in anni e anni.
E come non RINGRAZIARE AMICI come lo Psichiatra e Scrittore Dottor Rossano Onano che per il mio «Terricus Ubisque» mi commenta:
«Il tuo genere Fantascienza
è una cosa diversa perché ironica e di scrittura leggera, un po’ calviniana, che è il massimo complimento si possa fare a chi scrive racconti. Per questo i tuoi racconti meritano la lettura»
e l’amica Teresa Jannuzzi, professoressa di Storia, in Liceo, che di «Mondi di fianco» mi annotava la piacevolezza della lettura, rapida e intensa, addirittura la genialità della fantasia e che, anche perciò, il racconto, avrebbe dovuto avere il merito di essere inserito nelle scuole ad ulteriore dimostrazione di come spesso la fantasia preveda il futuro
Opinioni belle, ma una proprio mi fece felice e fu quella di un conoscente impegnato nella Protezione Civile, che si lamentò di non aver potuto dormire la notte precedente un’esercitazione perché nel pieno della lettura non era riuscito a staccarsene fino alla fine. Fu per «Mondi di fianco»
Ecco, nessuno dei tre è un ragazzo, ma ognuno mi ha garantito che gli scritti sono adattissimi ai ragazzi !…..ed ai ragazzi con cuore di ragazzo
PREFAZIONE
Questi racconti sono nati in tempi diversi, a distanza di circa 16 anni uno dall’altro.
La scoperta mia, tardiva, degli ebook mi ha permesso di avvicinarmi alla pubblicazione, che in precedenza era stata dedicata solo ad articoli per Riviste di settore-cronache, lavori su richiesta, diversi brevi racconti e a qualche poesia
in varie Antologie.
Per questi scritti, invece, ho permesso ad avvenimenti e fatti di cronaca, passati e recenti, di stuzzicarmi la fantasia tanto da lasciarmi impossessare dalla macchina da scrivere, per il secondo e della tastiera del computer per il primo.
Del secondo racconto qui presente, ma primo nel tempo, come scrivo sopra, fu la macchina da scrivere che mi usò, costringendomi al suo volere, costantemente.
Poi, alla fine, rileggendo...si, anche qualcosa di mio c’era, che però ritengo sempre estortomi dalla tastiera.
Per il primo ci fu una notizia (non ricordo quale) che mi annotai per scriverci su qualcosa quando sarei stata costretta a star ferma per più di un paio di mesi e avrei, in quell’evenienza, dovuto usare forzatamente carta e penna. Ma questo inizialmente, perché, e lo giuro, ricevetti una visita, forse impalpabile, ma tanto decisa che mi diede precise istruzioni su ciò che avrei dovuto scrivere.
A voi lettori lascio il piacere di immergervi in avvenimenti ed avventure che potrebbero, perché no?, anche essere vere….
Il racconto Una realtà dal Cosmo: Terricus Ubisque, si svolge in 4 parti e Mondi di fianco, in 3 parti
Bibliografia:
Stephen Hawking – Dal Big Bang ai Buchi Neri
Michel Crichton – Congo
INTRODUZIONE E INIZIO
1° RACCONTO
Lo ricordo bene il personaggio principale di questa storia: me lo trovai improvvisamente di fianco una sera, in abiti borghesi, con un aspetto normale, mentre, in casa mia, ero seduta al tavolo brontolando con me stessa per lo squallore della cena che mi ero preparata e la sua rapida presentazione fu la buona scusa per accantonare il pasto.
Penna e blocco note alla mano, presi gli appunti che mi forniva, dichiaragli subito, però, che la sua storia l’avrei abbozzata dopo qualche tempo quando sarei stata costretta a circa due mesi d’inerzia. «Bene», la risposta di Castanicus, «ma, nel frattempo, apri le orecchie e prendi appunti e non dimenticare il mio soprannome, Mariuccio».
OK, senza chiedere altro, poche righe su un quaderno e poi a cercare qualche biscotto per togliermi la fame, tutto reale, normale, mi pareva. Mariuccio era scomparso. Ormai avevo gli appunti sul quaderno e sull’Agenda dove d’abitudine tengo le annotazioni
E fu così che quattro mesi dopo, due ore di anestesia totale mi svelarono, credo, il rimanente del racconto che qui segue.
UNA REALTÀ dal COSMO:
TERRICUS UBISQUE
Prima parte
…e a me mi chiamarono Mariuccio. (dialettale degli ultimi anni terreni di mia abitazione)
L’unica compagnia delle mie sere nell’ultimo luogo dove ho abitato per 25 anni, fu quasi solamente il rumore dei coperchi dei bidoni della spazzatura che sbattevano nel richiudersi quando non erano troppo pieni per farlo.
Ero già abitante fisso della Terra dal 1950 e vi rimasi fino al 1992.
Pur di venirci sottoposi il mio corpo a ripetute modifiche tecnologiche, insomma mi feci in buona parte robotizzare per sopportare le sollecitazioni che sul Pianeta sarebbero state troppo forti per il mio fisico.
Seppi, a riguardo dell’ultima abitazione, di essere andato ad abitare in un paese medio-piccolo e l’unità abitativa che poi anch’io volli chiamare casa, era in una periferia estrema situata in posizione davvero inappetibile ai più e si incaricarono di affittarla per me i miei figli
.
Le lodi di tutte le comodità di cui avrei potuto godere lì, in quel silenzio (a parte le zuffe che avvenivano spesso tra gli addetti alla pulizia comunale e gli abitanti di zona e quelle tra i cani ed i gatti che si contendevano fino all’ultimo lurido boccone) esaltavano il prezzo dell’affitto che fantasticava sulla pacifica quiete per una persona un po’ disabilitata, quiete accentuata da tanta mite campagna sassosa di là dai bidoni della spazzatura.
Ma un lampo di sguardo dei miei ragazzi, un solo battito di ciglia, sortì il miracoloso effetto!
Affitto equo di anno in anno e baciamano ed un luogo perfetto per i nostri scopi!!
I figli, bei ragazzi, in divisa aeronautica con tanto di documenti ufficiali, erano in effetti nostri medici specializzati in robotica e mi facevano visita una-due volte al mese con la scusa di portare viveri adeguati alla mia salute.
In effetti, a parte le poche gallette necessarie, lo scopo era quello di controllare le valvole di scambio fra gli organi personali e quelli di supporto agli stessi, ciò per evitare che gli uni o gli altri avessero cedimenti o potessero sovraccaricarsi reciprocamente.
Il cuore sarà il più difficile da tenere allineato ai giusti standard, perché spesso avrà pulsazioni tali da essere quasi facilmente individuate, palpitazioni rumorose, perché comincerà a subire i condizionamenti delle emozioni umane.
In quegli anni vissi non troppo distante dalla BASE MISSILISTICA U.S.A. di Pian dei Corsi (vicina a Savona) nei pressi di Finale Ligure.
Sottostante il Monte SETTE PIANI, nelle viscere della montagna, esisteva un enorme corridoio, tale da far transitare TIR di grandi dimensioni, trasporti speciali, che teneva collegate appunto la Base Missilistica Americana
con una Italiana e che distavano, per via aerea, circa 6 Km. una dall’altra.
Misterioso l’ingresso anche dopo la loro scoperta che saprò avvenire negli anni 2005-2006 TERRESTRI
Ero già stato altre