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Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio
Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio
Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio
E-book104 pagine1 ora

Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio

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Info su questo ebook

Chi l’ha detto che le storie con lupi e porcellini debbano sempre seguire il solito copione, con i primi che inseguono i secondi per mangiarseli? In questo originale racconto, la classica lotta tra predatori e prede supera i confini del bosco per spingersi sulla luna, su Marte e nello spazio profondo, in un’esplorazione divertente e allo stesso tempo riflessiva su due specie certamente agli antipodi ma poi non così inconciliabili… come le differenze che dividono all’interno la nostra specie.

Fabio Nervegna nasce a Milano nel 1968. Da bambino si trasferisce altrove, ma torna nel capoluogo lombardo per dedicarsi agli studi universitari. Si laurea in ingegneria elettronica al Politecnico e da allora ha sempre vissuto in città e, più di recente, in provincia. Lavora nel settore della cyber security.
Di sé afferma: “Ho sempre letto tantissimo, soprattutto pubblicazioni di carattere scientifico e spesso quotidiani e periodici; poca, pochissima  narrativa. Sono un autore esordiente: ho scritto il libro quasi per caso, soltanto per non dimenticarmi ciò che stavo raccontando a mia figlia, a puntate. E ora che è pubblicato, lo trovo incredibile. Sono curioso di sapere se qualcuno vorrà leggerlo”.
LinguaItaliano
Data di uscita17 lug 2023
ISBN9788830687837
Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio

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    Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio - Fabio Nervegna

    Piatto.jpg

    Fabio Nervegna

    Porcellini e lupi all’esplorazione

    dello spazio

    © 2023 Gruppo Albatros Il Filo S.r.l., Roma

    www.gruppoalbatros.com - info@gruppoalbatros.com

    ISBN 978-88-306-8067-8

    I edizione agosto 2023

    Finito di stampare nel mese di giugno 2023

    presso Rotomail Italia S.p.A. - Vignate (MI)

    Distribuzione per le librerie Messaggerie Libri Spa

    Porcellini e lupi all’esplorazione dello spazio

    A mia figlia

    Nuove Voci

    Prefazione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere.

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi:

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani)

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i libri di casa erano severamente vietati ai ragazzi. Shakespeare per primo, perfino Fogazzaro era sospetto, Ovidio poi da punizione corporale. Erano permessi solo Collodi, Lo Struwwelpeter, il London canino e le vite dei santi.

    Una vigilia di Natale mio cugino fu beccato in soffitta, rintanato a leggere in segreto il più proibito fra i proibiti, L’amante di lady Chatterley. Con ignominia fu escluso dai regali e dal cenone. Lo incontrai in corridoio per nulla mortificato, anzi tutto spavaldo, e un po’ più grosso del solito. Aprì la giacca, dentro aveva nascosto i 4 volumi di Guerra e pace, e mi disse: Che me ne frega, a me del cenone. Io, quest’anno, faccio il Natale dai Rostov.

    Sono amici pazienti, i libri, ci aspettano in piedi, di schiena negli scaffali tutta la vita, sono capaci di aspettare all’infinito che tu li prenda in mano. Ognuno di noi ama i suoi scrittori come parenti, ma anche alcuni traduttori, o autori di prefazioni che ci iniziano al mistero di un’altra lingua, di un altro mondo.

    Certe voci ci definiscono quanto quelle con cui parliamo ogni giorno, se non di più. E non ci bastano mai. Quando se ne aggiungono altre è un dono inatteso da non lasciarsi sfuggire.

    Questo è l’animo col quale Albatros ci offre la sua collana Nuove voci, una selezione di nuovi autori italiani, punto di riferimento per il lettore navigante, un braccio legato all’albero maestro per via delle sirene, l’altro sopra gli occhi a godersi la vastità dell’orizzonte. L’editore, che è l’artefice del viaggio, vi propone la collana di scrittori emergenti più premiata dell’editoria italiana. E se non credete ai premi potete credere ai lettori, grazie ai quali la collana è fra le più vendute. Nel mare delle parole scritte per esser lette, ci incontreremo di nuovo con altri ricordi, altre rotte. Altre voci, altre stanze.

    Prefazione

    La prima ispirazione per la storia mi è stata suggerita da mia figlia: mi ha chiesto di raccontarle una storia sui porcellini nello spazio, anziché la solita favola sui porcellini e il lupo che li insegue per mangiarseli. Ciò mi ha suggerito di incontrare dei porcellini per sapere se loro avessero qualche storia interessante da raccontarmi: li ho incontrati una volta in circostanze che ho promesso loro di non specificare. Da quel giorno, mi hanno scritto messaggi via Whatsapp per raccontarmi a puntate la storia affascinante del loro popolo, il loro rapporto difficile con i lupi e l’esplorazione dello spazio.

    Ho raccontato questa storia a puntate a mia figlia, come tante favole serali prima di andare a dormire.

    Dopo qualche mese, ho pensato di trascriverle e di dare loro la forma di un racconto unitario: è una storia corale di due interi popoli e dei loro progressi tecnologici e culturali, generazione dopo generazione; si incontra e si intreccia con quella di altri popoli nello spazio; quest’ultimo è il palcoscenico di varie vicende, esaltanti e a volte turbolente.

    Buona lettura!

    Fabio

    Capitolo 1

    L’inizio di tutto: Lupi contro porcellini sulla Terra

    Qui si ripropone la classica lotta tra lupi e porcellini, con i primi nella veste di predatori e i secondi di prede. Ma stavolta le cose cambieranno presto: i porcellini hanno da tempo scoperto la tecnologia e intendono sfruttarla per cercare un altro pianeta in cui trasferirsi, altrettanto confortevole ma senza lupi tra le zampe. Non intendono quindi perdere tempo, come invece fanno gli esseri umani che in certi periodi sembrano rinunciare alla colonizzazione dello spazio.

    Un nuovo pianeta in cui abitare

    I lupi, come sappiamo dalle favole, da sempre cercano di catturare qualche succulenta preda per cucinarla a dovere: allo spiedo, in pentola o nei mille altri modi suggeriti dalle tante ricette che conoscono. Tra le prede, ricordiamo bene agnellini, capretti ma soprattutto le loro preferite: i porcellini! Ma questi, finora, sono stati abbastanza furbi da non farsi catturare e hanno così lasciato i lupi a pancia vuota oppure li hanno costretti ad accontentarsi di qualcos’altro.

    Da tempo, però, i porcellini sono sempre più stufi del comportamento dei lupi. Non ne possono più di dover sempre stare attenti a non farsi prendere, di dover scappare, di doversi nascondere. E per proteggersi meglio, si sono organizzati: hanno eletto un Presidente dei Porcellini, la loro guida. Hanno eletto anche un Governo con alcuni Ministri, che serve a fare tutte le cose utili alla loro specie. Fra i Ministri, i più importanti sono: il Ministro dell’Alimentazione, che si occupa di garantire che nessun porcellino soffra la fame; il Ministro della Difesa, che si preoccupa di proteggere la sua specie dagli attacchi di tutti i predatori, in particolare i lupi; il Ministro delle Costruzioni, che aiuta i porcellini a costruire le loro case nuove o a restaurare quelle vecchie e malandate. Insomma, si sono organizzati proprio per bene!

    Fra i Ministri, c’è anche quello della Fantasia, che ha il compito di pensare a nuove idee per far vivere meglio tutti i porcellini. Dopo aver tanto pensato e aver tanto parlato, il Presidente e gli altri Ministri, insieme, decidono che i porcellini devono essere al sicuro, non devono mai più temere i lupi. Già, ma come? «Trasferendoci su un altro pianeta, senza che i lupi se ne accorgano!», dice il Ministro della Fantasia. «La Terra ormai è piccola per tutte e due le specie. Non possiamo sfuggire, nasconderci e fare marameo ai lupi per sempre», ricorda.

    I porcellini, ormai da tempo, conoscono la tecnologia: sanno costruire telescopi, navi spaziali e altre meraviglie, come gli umani.

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