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Your Way: Le quindici parole che ispirano il cammino
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Your Way: Le quindici parole che ispirano il cammino
E-book75 pagine1 ora

Your Way: Le quindici parole che ispirano il cammino

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Info su questo ebook

Con questo libro, Alessandro Chelo ci propone quindici parole che possono guidarci alla ricerca della nostra via. Una guida all'esplorazione della propria molteplicità e dei propri talenti. Un'esortazione a crescere senza cambiare, ma anzi allineandosi con la propria autentica essenza, per mettersi in cammino omaggiando la propria "leggenda personale".
LinguaItaliano
Data di uscita15 mag 2019
ISBN9788897458593
Your Way: Le quindici parole che ispirano il cammino

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    Your Way - Alessandro Chelo

    Alessandro Chelo

    Your Way

    Le quindici parole che ispirano il cammino

    ISBN: 9788897458593

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    Premessa

    Sfida

    Essenzialità

    Cambiamento

    Atteggiamento

    Esplorazione

    Molteplicità

    Passione

    Destino

    Futuro

    Armonia

    Essenza

    Potere

    Volontà

    Azione

    Amore

    Premessa

    Le quindici parole

    Your Way, la tua via. Your Way è il nome che ho dato al percorso breve di coaching che propongo a chi mi chiede sostegno. L'ho scelto anche come titolo di questo libro. Perché? Perché sono convinto che per trovare davvero la propria via, occorra diventare la propria via. Lo capisco, sembra un concetto da santoni, ma io, invece, non ho la pretesa di cambiare la vita ad alcuno. Coltivo però la speranza che i pensieri contenuti in questo libro, aiutino il lettore a procedere più speditamente e consapevolmente sulla strada della ricerca della propria più autentica via.

    Per fare questo, per diventare la propria via, ho immaginato quindici parole, quindici parole che ho voluto chiamare parole del cammino. Quindici parole ispiranti che possono rappresentare dei cartelli segnaletici durante il nostro percorso. Esse ci esortano a stare sul percorso dell'esplorazione e della ricerca, consapevoli che forse mai troveremo la nostra via, ma che il solo fatto di ricercarla ci farà vivere più autenticamente il tempo che ci è dato.

    Le quindici parole corrispondono ad altrettanti capitoli. Ad ognuna di esse è dedicata una riflessione di approfondimento:

    sfida

    essenzialità

    cambiamento

    atteggiamento

    esplorazione

    molteplicità

    passione

    destino

    futuro

    armonia

    essenza

    potere

    volontà

    azione

    amore

    Si tratta di concetti che ho provato a mettere a fuoco in tanti anni di ricerca e applicazione sul campo e che, con questo saggio, metto oggi a disposizione del pubblico, ben sapendo che certamente non potranno essere esaustivi. L'obiettivo che mi pongo con quest'opera, consiste nell'ispirare, non nel formare. Insomma, l'utilità di questa lettura, dipende un po' anche dal lettore, dalla sua disponibilità a farsi ispirare, dalla sua sensibilità nel cogliere i messaggi nascosti e nell'interpretare, sulla base del proprio vissuto, quelli più espliciti.

    Sfida

    Burattini in cerca d'autore

    La prima delle quindici parole del cammino è sfida. Per vincere le proprie sfide, bisogna centrare gli obiettivi che ci si pone. Si tratta di una convinzione, forse credenza, molto comune. Nel mondo del management, si dice che un obiettivo, per essere davvero qualificabile come tale, debba rispondere a cinque caratteristiche, riassumibili nell'acronimo SMART, pare ideato nel 1981 da George T. Doran, direttore della pianificazione aziendale per Washington Water Power Company: Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time-based. Insomma, gli obiettivi SMART, sono obiettivi specifici, misurabili, realizzabili, rilevanti, temporizzabili. Anche le pratiche di coaching partono normalmente dalla definizione di obiettivi SMART: senza un obiettivo, si dice, la strada non è segnata. Siamo sicuri? Non so. Possiamo anche perdere di vista i nostri obiettivi, ma saremo sempre salvi se avremo coscienza della nostra sfida, se conserveremo la consapevolezza della partita che dobbiamo vincere per sentirci realizzati, della nostra sfida, appunto.

    Scrivo questo libro nell’anno del mio sessantesimo compleanno e ancora non ho trovato la mia via. Nei miei ultimi trent’anni di vita, ho partecipato a diversi corsi nei quali si chiedeva ai partecipanti di descrivere i propri obiettivi per i successivi cinque o dieci anni. Il foglio sotto il mio naso è sempre rimasto ineluttabilmente intonso, la penna inevitabilmente pendente dalle mie dita e lo sguardo vagamente inebetito. Questa mia incapacità mi ha sempre procurato un forte senso di disagio. Mentre gli altri compagni di corso si impegnavano a descrivere minuziosamente i loro futuri successi, io mi domandavo cosa mai mi avrebbe riservato la vita, a quale destino mi avrebbe fatto andare incontro quel misterioso disegno più ampio al quale da tempo mi sono arreso.

    Se volgo lo sguardo a ritroso, non vedo obiettivi raggiunti, vedo piuttosto una sequenza di tentativi, di sperimentazioni, di visioni cangianti, di scelte improvvise e talora improvvide, insomma, detta fuori dai denti, di errori.

    Mi consola però il fatto che anche le più straordinarie scoperte non avrebbero avuto luogo senza una precedente serie di tentativi falliti, di sperimentazioni rivelatesi inutili, di ripetuti mancati successi che hanno però rappresentato dei passaggi cruciali verso la soluzione. Di fronte all’errore, il più delle volte non si ha la coscienza del suo valore. Non abbiamo coscienza del valore dell’errore giacché tale valore si rivelerà solo successivamente, talora dopo anni e anni, quindi lo viviamo come un fallimento tout court, non come una tappa di avvicinamento alla verità possibile.

    Non avendo coscienza del valore dell’errore, possiamo solo fare un atto di fede e scegliere di volergli bene, scegliere di guardarlo come un passaggio, in fondo, un risultato in sé, anche se non voluto. Nessuno pianifica un errore, nessuno si pone l’errore come obiettivo, ma l’errore si rivela quasi sempre come un risultato senza il quale il successo non sarebbe possibile.

    Ma il successo consiste nel raggiungimento dell’obiettivo prefissato? Non sempre è così. Come è noto, molte scoperte scientifiche sono derivate da presupposti errati, è ad esempio il caso delle onde radio

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