La regina delle tenebre
()
Info su questo ebook
Grazia Deledda
Grazia Deledda (Nuoro, Cerdeña, 1871 - Roma, 1936). Novelista italiana perteneciente al movimiento naturalista. Después de haber realizado sus estudios de educación primaria, recibió clases particulares de un profesor huésped de un familiar suyo, ya que las costumbres de la época no permitían que las jóvenes recibieran una instrucción que fuera más allá de la escuela primaria. Posteriormente, profundizó como autodidacta sus estudios literarios. Desde su matrimonio, vivió en Roma. Escritora prolífica, produjo muchas novelas y narraciones cortas que evocan la dureza de la vida y los conflictos emocionales de los habitantes de su isla natal. La narrativa de Grazia Deledda se basa en vivencias poderosas de amor, de dolor y de muerte sobre las que planea el sentido del pecado, de la culpa, y la conciencia de una inevitable fatalidad. Sus principales obras son Elías Portolu, La madre y Cósima. En 1926 recibió el Premio Nobel de Literatura.
Leggi altro di Grazia Deledda
La casa del poeta. Novelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRacconti sardi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniChiaroscuro (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl cedro del Libano (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl dono di Natale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLuci di Natale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ombra del passato. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl fanciullo nascosto (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’argine. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI giuochi della vita Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Correlato a La regina delle tenebre
Ebook correlati
Il Dio dei viventi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl vecchio e i fanciulli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCenere. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNostalgie. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCosima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAmori moderni (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'ombra del passato. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL’argine. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa fuga in Egitto. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniA Sinistra. Bozzetto drammatico Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa danza della collana. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFior di Sardegna. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl segreto dell'uomo solitario. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tesoro. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnime Oneste (Con prefazione di Ruggero Bonghi) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nonno (Novelle) Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Stella d'oriente. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl nostro padrone Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCanne al vento Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLe colpe altrui. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAnnalena Bilsini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFerro e fuoco (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl fanciullo nascosto (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSole d'estate (Novelle) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vigna sul mare. Novelle Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDopo il divorzio. Romanzo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCosima quasi Grazia Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSpasimo (Romanzo) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'Illusione (Romanzo) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa messa di nozze & Un sogno & La bella morte Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Classici per voi
Il maestro e Margherita Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Alla ricerca del tempo perduto Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Tutti i romanzi, le novelle e il teatro Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Tutte le opere Valutazione: 5 su 5 stelle5/5I fratelli Karamazov Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniEneide Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'idiota Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Faust Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa tomba e altri racconti dell'incubo Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i romanzi e i racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Il piacere Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Il fu Mattia Pascal Valutazione: 5 su 5 stelle5/5La coscienza di Zeno Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I demoni Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La macchina del tempo • L’uomo invisibile • La guerra dei mondi • L’isola del dottor Moreau Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI Malavoglia Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Ulisse Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Tutti i racconti, le poesie e «Gordon Pym» Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'educazione sentimentale: Ediz. integrale Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'arte della guerra Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Madame Bovary e Tre racconti Valutazione: 4 su 5 stelle4/5La metamorfosi e tutti i racconti Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutto Sherlock Holmes Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Una stanza tutta per sé Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Le affinità elettive Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Racconti dell'età del jazz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTutte le fiabe Valutazione: 4 su 5 stelle4/5I promessi sposi Valutazione: 4 su 5 stelle4/5Suite francese Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'isola misteriosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Categorie correlate
Recensioni su La regina delle tenebre
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
La regina delle tenebre - Grazia Deledda
INDICE
LA REGINA DELLE TENEBRE
Grazia Deledda
Biografia
Critica
Poetica
Lingua e stile
Riconoscimenti
Le autrici della letteratura italiana
Opere
Riduzioni cinematografiche e televisive
Bibliografia
LA REGINA DELLE TENEBRE
LA REGINA DELLE TENEBRE
IL BAMBINO SMARRITO
LE DUE GIUSTIZIE
LA GIUMENTA NERA
SARRA
I PRIMI BACI
LA REGINA DELLE TENEBRE
GRAZIA DELEDDA
Il presente ebook è composto di testi di pubblico dominio.
L’ebook in sé, però, in quanto oggetto digitale
specifico,
dotato di una propria impaginazione, formattazione, copertina
ed eventuali contenuti aggiuntivi peculiari (come note e testi introduttivi),
è soggetto a copyright.
Edizione di riferimento: La Regina delle tenebre / Ilisso Edizioni / Via Guerrazzi / 08100 Nuoro - Italia
Immagine di copertina: https://pixabay.com/photos/man-woman-composing-dispute-2933991
Elaborazione grafica: GDM, 2019.
Grazia Deledda
Grazia Maria Cosima Damiana Deledda (Nuoro, 27 settembre 1871 – Roma, 15 agosto 1936) è stata una scrittrice italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura nel 1926.
Biografia
Giovinezza
Grazia Deledda nacque a Nuoro il 27 settembre 1871, quinta di sette tra figli e figlie, in una famiglia benestante.
Il padre, Giovanni Antonio Deledda, aveva studiato legge, ma non esercitava la professione. Era un imprenditore e agiato possidente, si occupava di commercio e agricoltura; si interessava di poesia e lui stesso componeva versi in sardo, aveva fondato una tipografia e stampava una rivista. Fu sindaco di Nuoro nel 1892. La madre era Francesca Cambosu. Dopo aver frequentato le scuole elementari fino alla classe quarta, Grazia Deledda venne seguita privatamente da un professore ospite di una parente della famiglia Deledda che le impartì lezioni di base di italiano, latino e francese (i costumi del tempo non consentivano alle ragazze un’istruzione oltre quella primaria e, in generale, degli studi regolari). Proseguì la sua formazione totalmente da autodidatta. Importante per la formazione letteraria di Grazia Deledda, nei primi anni della sua carriera da scrittrice, fu l’amicizia con lo scrittore, archivista e storico dilettante sassarese Enrico Costa che per primo ne comprese il talento. La famiglia venne colpita da una serie di disgrazie: il fratello maggiore, Santus, abbandonò gli studi, divenne alcolizzato e affetto da delirium tremens, il più giovane, Andrea, fu arrestato per piccoli furti. Il padre morì per una crisi cardiaca il 5 novembre 1892 e la famiglia dovette affrontare difficoltà economiche. Quattro anni più tardi morì anche la sorella Vincenza.
Attività letteraria giovanile
Nel 1888 inviò a Roma alcuni racconti, Sangue sardo e Remigia Helder, che furono pubblicati dall’editore Edoardo Perino sulla rivista L’ultima moda
, diretta da Epaminonda Provaglio. Sulla stessa rivista venne pubblicato a puntate il romanzo Memorie di Fernanda.
Nel 1890 uscì a puntate sul quotidiano di Cagliari L’avvenire della Sardegna, con lo pseudonimo Ilia de Saint Ismail, il romanzo Stella d’Oriente, e a Milano, presso l’editore Trevisini, Nell’azzurro, un libro di novelle per l’infanzia.
Deledda incontrò l’approvazione di letterati come Angelo de Gubernatis e Ruggero Bonghi, che nel 1895 accompagnò con una sua prefazione l’uscita del romanzo Anime oneste.
Collabora con riviste sarde e continentali: La Sardegna
, Piccola rivista
e Nuova Antologia
.
Fra il 1891 e il 1896 sulla Rivista delle tradizioni popolari italiane, diretta da Angelo de Gubernatis venne pubblicato a puntate il saggio Tradizioni popolari di Nuoro in Sardegna, introdotto da una citazione di Tolstoi, prima espressione documentata dell’interesse della scrittrice per la letteratura russa. Seguirono romanzi e racconti di argomento isolano. Nel 1896 il romanzo La via del male fu recensito in modo favorevole da Luigi Capuana.
Nel 1897 uscì una raccolta di poesie, Paesaggi sardi edito da Speirani.
Maturità
Nell’ottobre del 1899 la scrittrice si trasferì a Roma. Nel 1900, sposò Palmiro Madesani, funzionario del Ministero delle Finanze, conosciuto a Cagliari. A Roma condusse una vita appartata. Ebbe due figli, Franz e Sardus.
Nel 1903 la pubblicazione di Elias Portolu la confermò come scrittrice e l’avviò ad una fortunata serie di romanzi ed opere teatrali: Cenere (1904), L’edera(1908), Sino al confine (1910), Colombi e sparvieri (1912), Canne al vento(1913), L’incendio nell’oliveto (1918), Il Dio dei venti (1922). Da Cenere fu tratto un film interpretato da Eleonora Duse.
La sua opera fu apprezzata da Giovanni Verga oltre che da scrittori più giovani come Enrico Thovez, Emilio Cecchi, Pietro Pancrazi, Antonio Baldini. Fu riconosciuta e stimata anche all’estero: D.H. Lawrence scrive la prefazione della traduzione in inglese de La madre. Grazia Deledda fu anche traduttrice, è sua infatti una versione di Eugénie Grandet di Honoré de Balzac.
Il premio Nobel
Nel 1926 le venne conferito il premio Nobel per la letteratura.
La morte
Un tumore al seno di cui soffriva da tempo la portò alla morte il 15 agosto 1936.
Le spoglie di Deledda sono custodite in un sarcofago di granito nero levigato nella chiesetta della Madonna della Solitudine, ai piedi del monte Ortobene di Nuoro.
Lasciò incompiuta la sua ultima opera Cosima, quasi Grazia, autobiografica, che apparirà in settembre di quello stesso anno sulla rivista Nuova Antologia, a cura di Antonio Baldini e poi verrà edita col titolo Cosima.
La sua casa natale, nel centro storico di Nuoro (Santu Predu), è adibita a museo.
Critica
La critica in generale tende a incasellare la sua opera di volta in volta in questo o in quell’-ismo: regionalismo, verismo, decadentismo, oltre che nella letteratura della Sardegna. Altri critici invece preferiscono riconoscerle l’originalità della sua poetica.
Il primo a dedicare a Grazia Deledda una monografia critica a metà degli anni trenta fu Francesco bruno. Negli anni quaranta-cinquanta, sessanta, nelle storie e nelle antologie scolastiche della letteratura italiana, la presenza di Deledda ha rilievo critico e numerose pagine antologizzate, specialmente dalle novelle.
Tuttavia parecchi critici italiani avanzavano riserve sul valore delle sue opere. I primi a non comprendere Deledda furono i suoi stessi conterranei. Gli intellettuali sardi del suo tempo si sentirono traditi e non accettarono la sua operazione letteraria, ad eccezione di alcuni: Costa, Ruju, Biasi. Le sue opere le procurarono le antipatie degli abitanti di Nuoro, in cui le storie erano ambientate. I suoi concittadini erano infatti dell’opinione che descrivesse la Sardegna come terra rude, rustica e quindi arretrata.
Verismo
Ai primi lettori dei romanzi di Deledda era naturale inquadrarla nell’ambito della scuola verista.
Luigi Capuana la esortava a proseguire nell’esplorazione del mondo sardo, una miniera
dove aveva …già trovato un elemento di forte originalità
.
Anche Borgese definisce Deledda degna scolara di Giovanni Verga
. Lei stessa scrive nel 1891 al direttore della rivista romana La Nuova Antologia, Maggiorino Ferraris: L’indole di questo mio libro mi pare sia tanto drammatica quanto sentimentale e anche un pochino veristica se ‘verismo’ può dirsi il ritrarre la vita e gli uomini come sono, o meglio come li conosco io.
Differenze rispetto al Verismo
Ruggero Bonghi, manzoniano, per primo si sforza di sottrarre la scrittrice sarda al clima delle poetiche naturalistiche.
Emilio Cecchi nel 1941 scrive:Ciò che la Deledda poté trarre dalla vita della provincia sarda, non s’improntò in lei di naturalismo e di verismo…Sia i motivi e gli intrecci, sia il materiale linguistico, in lei presero subito di lirico e di fiabesco…
.
Natalino Sapegno definisce i motivi che distolgono Deledda dai canoni del Verismo: Ma da un’adesione profonda ai canoni del verismo troppe cose la distolgono, a cominciare dalla natura intimamente lirica e autobiografica dell’ispirazione, per cui le rappresentazioni ambientali diventano trasfigurazioni di un’assorta memoria e le vicende e i personaggi proiezioni di una vita sognata. A dare alle cose e alle persone un risalto fermo e lucido, una illusione perentoria di oggettività, le manca proprio quell’atteggiamento di stacco iniziale che è nel Verga; ma anche nel Capuana e nel De Roberto, nel Pratesi e nello Zena.
Decadentismo
Vittorio Spinazzola scrive: Tutta la miglior narrativa deleddiana ha per oggetto la crisi dell’esistenza. Storicamente, tale crisi risulta dalla fine dell’unità culturale ottocentesca, con la sua fiducia nel progresso storico, nelle scienze laiche, nelle garanzie giuridiche poste a difesa delle libertà civili. Per questo aspetto la scrittrice pare pienamente partecipe del clima decadentistico. I suoi personaggi rappresentano lo smarrimento delle coscienze perplesse e ottenebrate, assalite dall’insorgenza di opposti istinti, disponibili a tutte le esperienze di cui la vita offre occasione e stimolo.
Deledda e i narratori russi
È noto che la giovanissima Grazia Deledda, quando ancora collaborava alle riviste di moda, si rese conto della distanza che esisteva tra la stucchevole prosa in lingua italiana di quei giornali e la sua esigenza di impiegare una lingua italiana più vicina alla realtà e alla società dalla quale proveniva.
La Sardegna, tra la fine dell’Ottocento e il primo Novecento, tenta come l’Irlanda di Oscar Wilde, di Joyce, di Yeats o la Polonia di Conrad, un dialogo alla pari con le grandi letterature europee e soprattutto con la grande letteratura russa.
Nicola Tanda nel saggio, La Sardegna di Canne al vento scrive che, in quell’opera di Deledda, le parole evocano memorie tolstojane e dostoevskiane, parole che possono essere estese a tutta l’opera narrativa deleddiana: «L’intero romanzo è una celebrazione del libero arbitrio. Della libertà di compiere il male, ma anche di realizzare il bene, soprattutto quando si ha esperienza della grande capacità che il male ha di comunicare angoscia. Il protagonista che ha commesso il male non consente col male, compie un viaggio, doloroso, mortificante, ma anche pieno di gioia nella speranza di realizzare il bene, che resta la sola ragione in grado di rendere accettabile la vita».
Negli anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, quelli in cui la scrittrice si dedica alla ricerca di un proprio stile, concentra la sua attenzione, sull’opera e sul pensiero di Tolstoj. Ed è questo incontro che sembra aiutarla a precisare sempre meglio le sue predilezioni letterarie. In una lettera in cui comunicava il progetto di pubblicare una raccolta di novelle da dedicare a Tolstoj, Deledda scriveva: «Ai primi del 1899 uscirà La giustizia: e poi ho combinato con la casa Cogliati di Milano per un volume di novelle che dedicherò a Leone Tolstoi: avranno una prefazione scritta in francese da un illustre scrittore russo, che farà un breve studio di comparazione fra i costumi