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Soltanto... Parole?
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E-book117 pagine44 minuti

Soltanto... Parole?

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Soltanto... Parole?: «Attraverso componimenti intensi, tratteggiati con sapiente abilità stilistica, l'autrice scolpisce versi immediati, chiari, dai tratti decisi, quelli forgiati da una consapevolezza maturata con il tempo, ma anche arricchita da un lavoro intenso fatto sui suoi pensieri e le sue emozioni. Nello sfogliare le pagine della raccolta, ci sembra di scorrere le stesse della vita dell'autrice, fatte di dolori, sofferenze, ma anche di importanti incontri e grandi amori.»
LinguaItaliano
Data di uscita30 giu 2019
ISBN9788830605244
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    Soltanto... Parole? - Franca Rivarola

    Spa

    Soltanto... Parole?

    Prefazione

    Amare la vita...

    Se dovessimo indicare una frase rappresentativa dell’intera raccolta di Franca Rivarola, sceglieremmo proprio questa. È la sintesi perfetta di tutto un percorso emotivo e poetico che si dispiega tra le pagine di questa raccolta che hanno il tocco leggero nella forma di un pensiero portato da una brezza, ma l’incisività del rosso di un petalo purpureo di rosa.

    [...]

    I due corpi s’incontrano,

    si uniscono,

    godono della gioventù

    ritrovata.

    L’amplesso distrugge il tempo.

    Si amano si cercano.

    I loro cuori ritornano a battere.

    Giovani amanti dalle vite perdute,

    giovani amanti dalle vite ritrovate.

    Nulla ormai potrà cancellare ciò che è,

    ciò che sarà per sempre,

    poiché tutto già è avvenuto.

    (Amanti)

    Attraverso componimenti intensi, tratteggiati con sapiente abilità stilistica, l’autrice scolpisce versi immediati, chiari, dai tratti decisi, quelli forgiati da una consapevolezza maturata con il tempo, ma anche arricchita da un lavoro intenso fatto sui suoi pensieri e le sue emozioni.

    Nel sfogliare le pagine della raccolta, ci sembra di scorrere le stesse della vita dell’autrice, fatte di dolori, sofferenze, ma anche di importanti incontri e grandi amori.

    Proprio l’amore, infatti, è l’elemento dominante, declinato in tutte quelle sfumature intense che possono inesorabilmente incidere su una vita, trascinandola in un baratro come elevandola a vette infinite, marchiandola indelebilmente con il fuoco di una sofferenza che non troverà mai requie, ma anche con l’incancellabile tocco di un’emozione vera.

    [...]

    La vita scorre ma tu non ascolti.

    Non ascolti il vento, non vedi le onde, non odi le voci.

    Tu corri, corri con le tue gioie

    i tuoi dolori, le tue perplessità.

    Se la vita ti sorride vorresti fermare il tempo.

    Non puoi.

    Allora cogli quel sorriso, quell’istante,

    non lasciarlo andar via,

    tienilo con te per sempre.

    (Un istante)

    Amore e morte sembrano andare di pari passo in queste poesie, ma non come opposti bensì come forze vincolate da un legame che è la vita stessa, poiché solo nel loro compenetrarsi l’uomo ne può – anche se solo minimamente – comprendere la forza e l’importanza.

    I versi rischiarano dalla memoria quei ricordi che se pur dolorosi sono essi stessi essenza imprescindibile e tanto cari, probabilmente, proprio per questa impronta che hanno lasciato: solo ciò che tanta parte ha avuto ed ha nella nostra vita è valsa la pena di vivere.

    Era l’alba...

    La luce illuminava tutte le cose,

    intorno alle case e

    sembrava serpeggiasse

    ora chiara, ora limpida, ora pacata.

    Un ultimo fantasma era ancora lì.

    Lo guardai incredula, attonita.

    Chi sei? ... Gli chiesi,

    Tacque!

    Chi sei! ... Replicai.

    Tacque ancora.

    Più in là... un’altra ombra.

    Era la mia in cerca della sua.

    (Ombra)

    Ogni parola, ogni pausa, ogni segno scelto con cura diventa una stilla del proprio spirito, una goccia di sangue creatrice che l’autrice adopera, senza parsimonia, nell’intento più grande di trasmetterci tutta se stessa, in un sacrificio poetico non indifferente.

    Emerge tra le pagine un tempo che è stato e non potrà più essere, non solo per il suo scorrere, ma per quell’emotività ormai perduta, smarrita, in quella struggente malinconia che è il poteva essere. Rimpianto? Chi può dirlo... forse, ma in fondo chi può definire la profondità del dolore di ognuno di noi e l’assenza di una presenza?

    Una cosa però è certa: Franca Rivarola è riuscita con una grazia fuori dal comune a usare questo suo lacerante dolore come forza creatrice, non si è abbandonata ad un lassismo della memoria, ma ha deciso con i suoi potenti versi di far rivivere questo suo mondo, affinché oltre tutto, anche oltre la morte, possa continuare

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