Storie curiose da un mondo in cortocircuito
()
Info su questo ebook
Correlato a Storie curiose da un mondo in cortocircuito
Ebook correlati
Storie curiose da un mondo in cortocircuito Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Cascina dei Gobbi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Principe, il Mago e la città della Gioia: Una Fiaba per la Nuova Era Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Salvatore Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniRosso e la Tigre Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'allevatore di dinosauri: ovvero l'uovo di pterodattilo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa casa nella brughiera (eLit): eLit Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniC'era una volta, sul mare (eLit) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCronache di un Mondo Perduto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl duca maledetto Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniTenebre nella Chiesa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniO.Byron Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGente del Bayou. Testo inglese a fronte (Vol. 1): Vol. I Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl gatto brasiliano Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniThe Queen Kong "l'inimmaginabile" Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSangue garibaldino Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl mago di Oz Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniI racconti di Erana: La maledizione del guerriero: I Racconti di Erana Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniMastr'Impicca Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLake district Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl prezzo della libertà: Harmony Collezione Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniNella MENTE. Pensieri spericolati ed altri pensieri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniStoria di un'anima Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'allevatore di dinosauri Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'isola del tesoro: Edizione integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa figlia di Caino, Volume II Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa leggenda di Ser Raphael Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa vedova del soldato: Harmony History Valutazione: 4 su 5 stelle4/5L'assedio delle ombre: La leggenda di Drizzt 9 Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAsmahan Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Umorismo e satira per voi
Freddure Divertenti. Sexy. Sporche. Argute. Valutazione: 2 su 5 stelle2/5101 modi per far soffrire gli uomini Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni500 battute Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGuida alla Disintossicazione Digitale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl Piccolo Manuale Strategico del Social Media Manager: Guida Essenziale alla Presenza Online Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniCaro Maurizio Costanzo Show Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArlecchino servitore di due padroni Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniArmand ovvero le stagioni in città Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniGli uomini visti dalle donne Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniUmorismo nero: Una Antologia Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Imparare l'inglese: Extremely Funny Stories - Version Integrale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniSocial Media Marketing Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando le donne non la danno Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniDiario Di Un Gatto Curioso Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniL'amore Tra i Polli Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniduemilatrenta BATTUTE effervescenti - Citazioni, arguzie, frizzi, massime, detti, aforismi, facezie, slogan, paradossi, stravaganze Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniFacezie, ovvero le barzellette di Leonardo da Vinci Valutazione: 5 su 5 stelle5/5Il Libro delle Fate - edizione illustrata Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBarzellette per bambini: 200 + barzellette, colmi e freddure Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIl tempio della rosa Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni101 motivi per cui le donne ragionano con il cervello e gli uomini con il pisello Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniBrutte sporche e cattive: raccolta di barzellette politicamente scorrette Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniIndovinelli Logici e Matematici: Enigmi, quesiti logici, rompicapi Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia del cinema per chi ha fretta Valutazione: 1 su 5 stelle1/5L'umorismo Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa storia semplice e divertente Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniAneddoti - Satire - Metafore - Calembour - Freddure - Aforismi (selezione) Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniQuando la Casalinga c'era, di Voghera Valutazione: 3 su 5 stelle3/5Mille... e un segreto per capire se ti ama Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioniLa Casalinga Ideale Valutazione: 0 su 5 stelle0 valutazioni
Categorie correlate
Recensioni su Storie curiose da un mondo in cortocircuito
0 valutazioni0 recensioni
Anteprima del libro
Storie curiose da un mondo in cortocircuito - Luca Giovanni Caneva
Allen
CINGOLATI VS EDEN 10-0
Profumo di bosco in fiore, un usignolo si posa su una foglia umida per bere gocce di rugiada, le farfalle sventolano le loro ali spezzando i raggi del sole posati sulla placida vegetazione, i colori degli alberi diventano sempre più mutevoli con l'avanzare dell'autunno e lasciano sul terreno il loro mantello di petali ingialliti, che rende la camminata un sogno rilassante, su quel dolce tappeto morbido. Rapidi e furtivi, due scoiattoli dal fulvo pelo scuro, saltano tra le radici, qua e là rincorrendosi, alla ricerca di un veloce spuntino, mentre dal suo nido amorevole una gazza, scruta attorno, in attesa di partire a fare provviste per la sua piccola prole.
La pace incontrastata del fitto sottobosco, improvvisamente, viene violentata a morte dal rumore di dieci giganteschi bulldozer, che avanzano forsennati uno a fianco all'altro, con un urlo collettivo di ferraglia assassina, abbattendo ogni albero e spianando il paradiso naturale, che fino a poco prima, agognava solo di vivere un altro giorno di pace. Dopo il passaggio dei maxi mostri bennati, rimangono macerie, ulteriormente rimosse da squadracce di taglialegna e grossi camion, su cui gli alberi divelti vengono caricati, fino a che in pochi attimi la mega autostrada di collegamento veloce ha ottenuto il suo passaggio, e dal giorno successivo il cantiere per la sua costruzione, prenderà vita.
Quanta sofferenza impone il nostro progresso...
DAMMI UNA ZAPPA E LA VITA SARA' MERAVIGLIOSA
Giorgio Maria Filiberto Gustavo Di Bretogna, era il designato erede al trono della più antica monarchia del mondo, nota per le opere filantropiche a favore dei pappagallini di Ceppagatti e delle ostriche verdi dell'isola oceanica di Zappacorno. Amati profondamente dai loro sudditi che, anche se gravati da pesanti dazi e tasse, che permettevano una vita sfarzosa ad una ricca corte di nullafacenti, si fregiavano di vivere nel paese con l'ultimo Re ancora riconosciuto universalmente, Estegidio III Di Bretogna sposato con la Regina Isa, ex fotomodella, ex ballerina, ex aspirante show girl, ex aspirante cantante, ex aspirante.
Giorgio, così lo chiameremo da ora innanzi, era figlio unico, non particolarmente alto, non particolarmente bello, non particolarmente intelligente, non particolarmente e basta.
Donne, mai viste in vita sua, la vita di corte lo costringeva a frequentare una serie di personaggi quanto mai distanti dalla sua persona, falsi, preconcetti e opportunisti, ma lui ottemperava i suoi impegni monarchici meglio che poteva, ovviamente contro voglia.
L'unica persona che amava frequentare e con cui trascorreva molto tempo, era il capo giardiniere Astolfo, un vecchio signore con una folta barba rossa che curava l'immensa area verde che circondava l'antico castello in cima alla collina, la modesta dimora della casata, visibile da ogni angolo del regno. Con il giardiniere parlava volentieri, perché era una persona sincera e schietta, ricca di saggezza e buonumore, a cui chiedeva parere prima di fare ogni cosa, su qualsiasi argomento lo trovava pronto e preparato a suggerire soluzioni e consigli, essendo Giorgio estremamente insicuro e ansioso.
Adorava seguire Astolfo nel suo quotidiano lavoro nei giardini di famiglia, e apprendere ogni segreto del suo mestiere, che fosse la potatura, la rasatura dei prati o come curare i fiori e le piante, e nel corso degli anni talvolta, aveva svolto qualcuno di questi compiti sotto lo sguardo compiaciuto del vecchio che non lesinava mai nuovi suggerimenti e spiegazioni relativi al giardinaggio.
Spesso il padre di Giorgio, lo aveva richiamato ad occuparsi di più agli affari di famiglia e smettere di trascorrere tutto il suo tempo al seguito del vecchio, ma il giovane aveva un carattere chiuso e refrattario a frequentare quella pletora di portaborse leccapiedi e pusillanimi, che ronzava attorno al castello e alla casata reale più potente di sempre.
Insomma, Giorgio sognava di avere una vita normale fuori dal castello e di fare il giardiniere, magari in un posto dove nessuno sapesse chi era e dove avrebbe potuto dare sfogo alle proprie aspirazioni di costruire i giardini più belli e sfarzosi, con fiori multicolore, piante rigogliose e fontane, laghetti, piccoli rigagnoli, che avrebbero attraversato distese di prati a perdita d' occhio, in cui anziani, bambini e famiglie intere avrebbero goduto i frutti del suo amato lavoro.
Chiaramente le sue aspirazioni andavano a collidere con quello che la casata gli imponeva, per consuetudine, essendo oltretutto unico figlio del Re, il suo destino era segnato, avrebbe ereditato la corona e avrebbe guidato il paese quando il padre sarebbe passato a miglior vita.
Estegidio, l'amato Re, aveva già una certa età, qualche acciacco e problemi di salute, camminava con il bastone, ma il suo piglio era ancora fiero e autoritario sia con i sottoposti che con la sua amata famiglia, che comandava a bacchetta e a cui non perdonava ogni più piccolo errore.
Un giorno nel corso di uno sfarzoso ricevimento ufficiale nel castello reale, si diffuse una notizia che avrebbe in poco tempo sconvolto il regno e i suoi sudditi...
La scomparsa del principino Giorgio, visto andare in bagno dalla mamma e poi mai più rientrato al ricevimento, dove era atteso un suo discorso ufficiale, in cui avrebbe dovuto annunciare tasse ancora più pesanti per gli abitanti del regno, che avrebbero finanziato la costruzione di una gigantesca statua del Re Padre, sulla collina antistante il castello, con conseguente abbattimento di una dozzina di case di poveri braccianti.
Le congetture più disparate furono fatte sulla scomparsa, chi parlava di sequestro di persona, chi di fuga d'amore, subito esclusa, chi di crisi mistica che poteva avere colpito il principino e portarlo a compiere gesti inconsulti, oppure un allontanamento volontario per motivi oscuri ai più, essendo stato Giorgio sempre molto avaro di esternazioni su se stesso.
Aveva sempre svolto i suoi compiti con diligenza, obbedito agli ordini del Re e ottemperato alle incombenze che il suo ruolo richiedeva, anche se molti lo consideravano privo della giusta personalità per raccogliere l'eredità del padre e i più maligni supponevano fosse omosessuale, per via del pigro disinteresse per qualsiasi donna di alto rango, che gli era stata nel corso degli anni presentata a scopo di fidanzamento. In realtà Giorgio si sentiva soffocato dal mondo di corte, dove era una anima persa in un fiume di ipocrisia diffusa, ed era refrattario a stabilire relazioni con persone che non avevano nulla da condividere con lui, eccetto il vecchio Astolfo, che rimaneva l'unico punto fermo nella sua triste vita, e a cui aveva aperto il suo cuore e confidato amarezze ed aspirazioni.
La fuga dal castello fu rapida e passò inosservata, perché grazie agli anni in cui aveva seguito i lavori di giardinaggio, Giorgio aveva imparato ogni passaggio, sentiero o cunicolo della immensa tenuta reale e riuscì ad uscire senza che né telecamere, ne servizio d'ordine potessero intercettarlo.
Aveva rubato dal grande capanno degli attrezzi alcuni abiti dei braccianti che lavoravano quotidianamente al servizio del Re, e dopo essersi calato un cappellaccio sulla testa si incamminò verso il villaggio più vicino, dove Astolfo, aveva organizzato di ospitarlo in una abitazione di un suo caro amico, lontana dalla strada principale, in cui avrebbe potuto rimanere fino a quando desiderava. Quando il giovane raggiunse con circospezione il suo rifugio, cominciò contemporaneamente a pensare a una soluzione per uscirne al più presto, perché se al castello si sentiva in gabbia, adesso la situazione non era migliorata, se non per il