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Asmahan
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E-book144 pagine44 minuti

Asmahan

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Info su questo ebook

Per fortuna anche in passato c'erano i giusti , i saggi, gli illuminati , qualche donna libera , in mezzo alle guerre dei potenti in delirio.
LinguaItaliano
EditoreBookBaby
Data di uscita23 ago 2018
ISBN9780992019983
Asmahan

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    Anteprima del libro

    Asmahan - Edda Tassi

    Giotto

    1

    Quanta fortuna occorre

    per girare all’improvviso

    in fondo al paesaggio dipinto

    ed entrare senza far rumore

    nel campo dei miei miracoli!

    Quanti errori aggiustati, cancellati

    per vivere ancora alla ventura

    libero, col merlo dentro al biancospino.

    Ciao, impiccàti sopra la collina

    appesi agli alti alberi.

    Non posso sciogliere la corda

    non ho tempo da perdere con voi.

    2

    Mi preparo per il secolo rosso

    velluto sulla foresta nordica

    dove il nobile alce gioca coi cuccioli

    e polvere di seta verso sud

    sotto il sole e il leone famelico.

    Chi ero? Voi lo ricordate?

    Oh, non fa niente, meglio così.

    Qualcuno mi conoscerà ora

    nella Russia sconfinata degli zar

    pensando d’aver inanzi un fantasma.

    Guardate la mia mano aperta

    la misteriosa linea di un’origine

    incerta quanto i solchi della vita.

    Ammirate il vestito azzurrino

    che spicca audace, mentre attorno

    si fa lentamente oscuro e morto.

    3

    Quando salta il contatto elettrico

    e la pelle della metropoli si screpola

    come avesse una lebbra corrosiva

    tu non sognare di ripulire banche

    e mercati straboccanti di delizie

    ma precìpitati nel bosco dei platani.

    Calpesta le foglie secche, affonda i piedi

    inciampa, e un albero ti catturerà nel suo tronco

    scavato come profonda caverna.

    Tu parlerai con l’omino del silenzio secolare

    non infettato dall’alito cattivo

    del drago verdognolo della metroferro.

    Lui è gentile con chi comprende

    la lingua del fango e del legno

    e il divertimento della polvere.

    Quando tu tornerai a casa

    avrai un altro respiro

    di cosa immobile e viva.

    .

    4

    Prendono in giro il guitto Semplicione

    battezzato col nome di Pacione

    i predoni del deserto senza sabbia

    avidi nei loro truci tabarri.

    Per buona sorte , Eros è altrove

    nascosto al mondo, sigillato

    nella dimora di risposte senza domande.

    Gli amori nascono così a caso

    dove nessuno arriva a cercarli

    nel mezzo del sorriso e del pianto

    tra le spore d’una pianta antica

    che raramente offre un fiore delicato

    e mai frutta di che saziarsi.

    5

    Come in un nastro girato

    eccomi qua, all’inizio. Ma non è vero.

    Come allora odiano la mia ricca armonia

    e preparano trappole mortifere

    che scattano addosso a loro.

    Quanto è triste chi non può

    mai affacciarsi alla fonte

    e specchiarsi amorevolmente

    incurante dell’altrui follia

    che sfocia in cielo come tromba d’aria.

    Lasciate che il sonno più lungo

    vi avvolga nel suo tanfo.

    Quando vi risveglierete, guardate

    su in alto, oltre i mausolei

    e mi vedrete ancora, imprendibile.

    Tanta patetica invidia per nulla

    contro una liscia pietrina fluviale

    che scivola nelle sue trasformazioni

    trastullandosi ben a fondo.

    6

    Da quanti morti ammazzàti

    ci sono nella trucida Roma

    è naturale che ad ogni passo

    ci sia una chiesa, un altare

    un angelo vendicatore armato

    e preti,e monache pietosi

    in aiuto di chi sosta sfiancato.

    Qui s’impara a mentire

    dal popolaccio cinico e vile

    che sputa sul sale e sulla terra

    credendo non debba mai venire

    la dolce suora con la falce arrotata.

    E’ un giorno qualsiasi nell’Urbe

    quando in sogno m’appare

    la burlona divoratrice spaziale.

    Se vi fischiano le orecchie

    è il suo passo che rimbomba ultrasuonico.

    7

    Prigioniero dietro la rete arrugginita

    in compagnia di formiche e cetonie

    dal bianco giardino all’orto smeraldino.

    Ritratto come la più bella cosa al mondo

    io ricordo il percorso a ritroso

    ora che l’ho abbandonato

    e vago per vasti possedimenti.

    Fughe continue e ritorni

    m’han fatto giungere qui

    allievo dei pianeti allineati

    lassù, noncuranti e fissi

    con gli occhi sgranati come perle.

    Forse potrebbe piacermi

    rimanere in questo spazio

    che scompare con la luce

    ma fa vedere nella tenebra.

    8

    Ho come aiutante assiduo

    il monaco cellaio, cuoco speciale

    per la felicità d’ogni

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