I racconti di Erana: La maledizione del guerriero: I Racconti di Erana

Di A L Butcher

Colui che fa patti con i mostri deve prestare attenzione! Un eroe stringe un patto sacrilego con una strega e scopre che la magia non dimentica mai.

Storie di miti in una terra di magia proibita.

Una novella dark fantasy dei Racconti di Erana.

• Lingua: Italiano
• Editore: BadPress
• Data di uscita: 14 giu 2020
• ISBN: 9781071551912

Anteprima del libro

Il mondo di Erana è un mondo di contrasti, perché la magia è proibita, praticarla può essere punito con la morte; tuttavia, in questo mondo in cui i banditi sono molti, la legge è dura e l’ignoranza uno strumento politico, la magia persiste. La magia non obbedisce alle leggi degli uomini, dei troll o persino degli elfi. La magia trova la propria strada attraverso sangue nascosto, miti e storie da bivacco, e osserva nelle caverne e nelle rovine perse nel passare del tempo. Le vecchie storie sono raccontate, bisbigliate e, spesso, dimenticate... ma non da tutti.

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Leif si sistemò accanto al fuoco dell’accampamento, i piedi umidi che si scaldavano al bagliore ambrato. Non per la prima volta, desiderò potersi permettere stivali che non facessero entrare l’acqua e che fossero della sua misura. Sperò che, dopo oggi, sarebbe riuscito a comprare quelle bellezze di pelle di drago bordate di pelliccia che aveva visto nella Via degli Artigiani. Muovendo le dita e sfregandosi le vesciche sulle piante dei piedi, ghignò. Non avrebbe più dovuto implorare il fornaio per dei filoni stantii o indossare i vestiti avanzati trovati sulle bancarelle dei mercanti dell’Enclave. Non che qualcuno dell’Enclave avesse molto, con cui mercanteggiare, o almeno nulla che appartenesse davvero a loro. Persino il povero quartiere umano era meglio dell’Enclave degli elfi, anche se, in quei giorni, c’erano molti più umani disperati, e persino qualche troll calcava i suoi vicoli nefasti.

Non avrebbe più dovuto sperare che i suoi vecchi padroni umani avessero pietà di lui, e lo trattassero con gentilezza, una situazione che non era capitata spesso, prima che scappasse. Un uomo poteva essere picchiato solo un certo numero di volte, prima di scattare o scappare, e Leif non era una persona violenta. Forse Leif avrebbe potuto avere un servo tutto suo! Certo, come mezz’elfo non avrebbe potuto avere nulla, anche se aveva imparato che i soldi aprono molte porte, fanno chiudere occhi e pagano persino l’Ordine dei Cacciatori di Streghe. La legge poteva essere comprata al giusto prezzo, in quelle terre.

Passandosi una mano piena di cicatrici fra i capelli color nocciola, Leif ghignò; eccolo lì, davanti ad un fuoco che aveva acceso lui, senza nessuno da chiamare ‘padrone’, circondato dall’avventura. Se veniva preso, alla meglio sarebbe tornato all’Enclave, alla peggio sarebbe stato mandato alle miniere di sale o di rame, o giustiziato – anche se molti dicevano che l’impiccagione era la morte più rapida. La libertà, pensò, era ciò che uno ne faceva, e se la