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World Whitewater: CANOA - KAYAK - RAFTING
World Whitewater: CANOA - KAYAK - RAFTING
World Whitewater: CANOA - KAYAK - RAFTING
E-book1.090 pagine11 ore

World Whitewater: CANOA - KAYAK - RAFTING

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Info su questo ebook

La guida è organizzata con una sequenza dei più begli itinerari di whitewater nel mondo. Una sezione introduttiva, è dedicata alla presentazione di Erik Cook uno dei massimi esperti e all’introduzione dell’autore, cui fa seguito l’indice generale dei percorsi, con una cartina per meglio localizzarli sul territorio. Seguono poi altri capitoli, iniziando con una parte dedicata ai diversi aspetti alla struttura e alla morfologia del pianeta, dove sono descritte le caratteristiche fisiche, economiche e culturali del territorio, cui seguono cartine geografiche specifiche e dettagliate dei fiumi, accompagnate da notizie sul territorio e sul clima, suddivisi attraverso i sei continenti. La parte importante e centrale della guida è dedicata alla descrizione dei percorsi con schede monografiche sugli itinerari. Seguono poi altri capitoli dedicati alle imbarcazioni consigliate, alla sicurezza, alla scelta del kayak ideale, agli accessori, alla cura e la manutenzione dei materiali per le discese, allo sfruttamento idroelettrico, ai problemi della cementificazione con riferimento al territorio, alla geologia, ai regimi idrici, alla nascita del paesaggio e alla sua modifica da parte dell’uomo. Dopo un capitolo dove si parla di come leggere il fiume con le manovre per affrontare l’acqua viva, la guida termina con una raccolta di cartine tecniche e foto, per meglio comprendere i percorsi descritti.
Augusto Fortis, scrittore e alpinista uno dei massimi esperti mondiali delle discipline Outdoor dell’acqua viva e profondo conoscitore di tutti i percorsi più belli del pianeta, con questa guida vi aiuta a scoprire il mondo della whitewater nei sei continenti, documentando 250 percorsi per un totale di 18 mila km, con belle foto a colori; un’esperienza indimenticabile per scoprire fiumi favolosi. Un libro da usare e da gustare, un versatile strumento che l'appassionato deve sempre portare con sé.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita1 gen 2021
ISBN9788867522422
World Whitewater: CANOA - KAYAK - RAFTING

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    Anteprima del libro

    World Whitewater - Augusto Fortis

    AUGUSTO FORTIS

    WORLD WHITEWATER

    CANOA

    KAYAK

    RAFTING

    Hydrospeed, floating, tubing, Stand Up Paddle  (SUP), sit on top kayak, sit inside kayak, packraft, battelli pneumatici, catamarano pneumatico fluviale (Cataraft), bikerafting, surfski.

    Guida outdoor a colori con i migliori

    percorsi per tutti

    250 itinerari scelti in Italia, in Europa e nel mondo.

    18.000 km di whitewater nei 6 continenti

    The most beautiful rivers courses in Italy,

     Europe and over the World.

    A global guide for river runners

    World Whitewater

    Abel Books

    Presentazione di Richard Curt

    Dello stesso autore nel catalogo Abel Books  www.abelbooks.net 

    - Outdoor Canoa. 250 itinerari in Italia e nel sud Europa

    - Outdoor Canoa. 50 itinerari nei parchi italiani

    - Canoa Outdoor Whitewater. 500 itinerari in Italia e nel mondo

    - Outdoor e Avventura. 300 itinerari in Italia e nel mondo

    - Tutto il Po dal Monviso al Delta

    - I più bei percorsi di canoa kayak nei parchi italiani dalle Alpi alla Sicilia

    - I più bei percorsi di canoa kayak in Italia

    - I più bei percorsi di canoa kayak in Corsica

    DEDICHE E RINGRAZIAMENTI

    Il libro è dedicato a Mike Palmer, uno dei migliori canoisti esploratori, morto nel 2015, durante il salvataggio di un compagno, nella discesa del Fiume Braldu River in Pakistan.

    Ringraziamenti: Maurizio Pattoglio, David Pearson, Norman Bellamy, Erik Cook, Tim Paton, Ken Olmet, Richard Curt.

    Progetto editoriale e realizzazione: Augusto Fortis.

    Referenze fotografiche: Augusto Fortis e Maurizio Pattoglio.

    Copertina e retrocopertina: Augusto Fortis

    Cartografia: Augusto Fortis

    Foto di copertina: "Salti californiani" sul F. Stura di Ala, Valli di Lanzo, (Italia). Il paesaggio dove scorre il fiume è incantevole. Lastroni rocciosi, passaggi con salti, gradini di tipo catarattico con visibilità spesso scarsa. Un vero piacere però solo per gli esperti.

    Impaginazione a cura della Casa Editrice

    Proprietà letteraria riservata

    copyright 2021 Abel Books

    www.abelbooks.net

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione,

    anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la

    fotocopia, anche a uso interno o didattico.

    Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di

    essa in un contesto che non sia la lettura privata devono

    essere inviate a:

    AbelBooks – Piergiorgio Leaci Editore

    Via Milano 44 - 73051 Novoli (Le)

    ISBN 978-88-6752-242-2

    Avvertenza: il materiale contenuto in questo libro guida/manuale, è soggetto nel tempo a dei cambiamenti. L’autore e l’editore declinano ogni responsabilità derivanti dal loro uso. Gli itinerari outdoor proposti, secondo i suggerimenti dell'autore, saranno percorsi a rischio e pericolo degli interessati, senza nessuna responsabilità da parte dell'autore e dell'editore.

    AUGUSTO FORTIS

    Scrittore, alpinista, è uno dei massimi esperti mondiali nell’Outdoor fluviale. Ha dedicato gran parte del suo tempo libero, alla scoperta delle grandi possibilità che offrono i percorsi d'acqua viva in Italia in Europa e nel mondo. L'autore pratica diverse discipline dell’outdoor, tra cui lo scialpinismo a carattere esplorativo, collabora con le più prestigiose riviste specializzate del settore e da alcuni anni si occupa di protezione della natura.

    Web:

    https://www.google.com/search?q=tutti+i+libri+di+augusto+fortis&oq=tutti+i+libri+di+&aqs=chrome.0.69i59j69i57j0l3j69i60l3.13561j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    INDICE GENERALE

    - Dediche e ringraziamenti

    - Presentazione di Richard Curt

    - Introduzione

    - Come consultare questa guida

    Capitolo 1

    - Indice dei percorsi sui fiumi alpini europei, con il grado di difficoltà

    - Indice di un percorso su di un fiume dei Balcani (Tara), con il grado di difficoltà

    - Sommario dei percorsi sui fiumi europei

    - Sommario dei percorsi sui fiumi extraeuropei

    - Note tecniche generali

    - Dizionario dei termini tecnico sportivi

    - Sicurezza in canoa-kayak

    - La segnaletica della whitewater e la cartina con evidenziati questi segnali

    - River Agenda Alpine Space (Gestione dei bacini fluviali alpini e sviluppo sostenibile)

    - Priorità da attuare per la salvaguardia dallo sfruttamento eccessivo dei corsi d’acqua.

    - Storia della canoa kayak e di altre imbarcazioni per la whitewater, e della manovra dell’eskimo

    - L'avventura, il turismo, i professionisti dell’acqua viva

    - Il comportamento sui fiumi

    - La portata dei fiumi

    Capitolo 2

    - I percorsi sui fiumi del continente Europeo, itinerari, ambiente e territorio

    - Italia Fisica

    - Italia Settentrionale

    - Alpi Occidentali

    - Alpi Centrali

    - Dolomiti e Alpi Orientali

    - I percorsi sui fiumi italiani, itinerari, ambiente e territorio

    - 23 schede monografiche dei percorsi in Italia settentrionale

    - I percorsi sui fiumi austriaci, itinerari, ambiente e territorio

    - 15 schede monografiche dei percorsi in Austria

    - I percorsi sui fiumi della Germania (Alta Baviera), itinerari, ambiente e territorio

    - 4 schede monografiche dei percorsi in Germania Alta Baviera

    - I percorsi sui fiumi della Slovenia, itinerari, ambiente e territorio

    - 4 schede monografiche dei percorsi in Slovenia

    - I percorsi sui fiumi del Montenegro, itinerari, ambiente e territorio

    - 1 scheda monografica dei percorsi in Montenegro (Tara)

    - I percorsi sui fiumi della Svizzera, itinerari, ambiente e territorio

    - 8 schede monografiche dei percorsi in Svizzera

    - I percorsi sui fiumi della Francia, itinerari, ambiente e territorio

    - 11 schede dei percorsi nella Francia continentale e 36 in Corsica

    - I percorsi nei paesi balcanici di (Slovenia-Croazia-Bosnia e Montenegro). Itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi dei Paesi Scandinavi (Islanda, Norvegia, Finlandia, Danimarca), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi della Penisola Iberica (Spagna-Portogallo), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi dell'Albania e Macedonia, itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi della Grecia, itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi dell'Est Europeo (Bulgaria-Romania-Ungheria-Polonia-  Slovacchia-Cekia), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi della Turchia, itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi del Continente Americano, itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi in America settentrionale (Alaska-Canada-USA-Messico)

    - 1 scheda monografica dei percorsi in Canada (Nahanni River)

    - I percorsi in America centrale (Guatemala-Honduras-Costa Rica)

    - I percorsi in America meridionale (Colombia-Ecuador-Perù-Cile-Argentina-Patagonia Cilena)

    - I percorsi sui fiumi dell’Asia (Turchia-Russia Asiatica-Mongolia), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi dell'Himalaya (India-Nepal), itinerari, ambiente e territorio

    - 2 schede monografiche dei percorsi in Himalaya (Zanskar-Tsarap)

    - I percorsi sui fiumi del Caucaso (Georgia-Armenia), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi africani (Egitto-Marocco-Uganda-Zaire-Zambesi-Tanzania-Kenia-Etiopia-Sud Africa), itinerari, ambiente e territorio

    - I percorsi sui fiumi dell’Australasia (Isole Fiji-Indonesia-Sumatra-Bali-Iran-Jaya-Australia-Giappone), itinerari, ambiente e territorio.

    Capitolo 3

    - Attrezzatura per la canoa-kayak

    - Fiumi a norma di Legge

    - L'auto salvamento

    - Norme di soccorso nelle rapide e nei salti

    - Norme di sicurezza passiva nel SUP

    - La lussazione del ginocchio

    - Ipotermia, un pericolo sempre in agguato

    - Lussazione della spalla, un pericolo sempre presente

    - Come comportarsi in caso di emergenza

    - Il trasporto di un infortunato

    - I problemi della cementificazione

    - I conflitti sull’accesso all’acqua

    - Lo sfruttamento idroelettrico

    - Ecologia della canoa kayak

    - I nuovi orizzonti della canoa kayak

    - Indice dei fiumi secondo il grado di difficoltà

    - Acque correnti, nascita del paesaggio e modifica da parte dell'uomo

    - Rapide e salti, che emozione!

    - Il percorso ideale

    - Il kayak ideale

    - La cura e la manutenzione dei materiali per le discese

    - L'estremo

    - La parte poco divertente della discesa, il trasbordo

    - Un momento di allegria comune, i raduni

    - I grandi fiumi del mondo

    - Canadese, la pagaiata in canoa fluviale chiusa (C1)

    - I segreti della pagaiata nel kayak fluviale (K1)

    - Come leggere il fiume e le manovre per affrontare l’acqua viva

    - Pagaiata semplice o doppia in canadese aperta

    - Tematiche del vivere Outdoor

    - Che cos’è l’Outdoor. Analisi storica e considerazioni

    - Alcune regole di base per un corretto stile di vita nelle pratiche Outdoor

    - Outdoor Training

    - Outdoor Learning

    - Le discipline dell’Outdoor

    - Etica e lessico dell’Outdoor

    - Esiste il doping nelle pratiche Outdoor?

    - Come si colloca l’estremo nelle pratiche Outdoor?

    - L’importanza dell’alimentazione nelle discipline Outdoor

    Capitolo 4

    - Elenco dei video di spedizioni canoistiche

    - River Conservation Organizations R.C.O.

    - Organizzazioni esperte in sicurezza

    - Elenco delle riviste di canoa-kayak

    - Federazioni Internazionali di Canoa-Kayak

    - Elenco dei club di canoa-kayak-rafting-hydrospeed, in Italia

    - Cosa sono le ASD

    - Comitati regionali F.I.C.K.

    - Le scuole di canoa- kayak- rafting in Italia

    - Notizie utili in Italia

    - Cartine itinerari in Italia settentrionale

    - Tabelle riassuntive con i percorsi in Italia con i gradi di difficoltà

    - Cartine itinerari in Corsica

    - Tabella riassuntiva con i percorsi in Corsica con i gradi di difficoltà

    - Cartina schematica con i percorsi nei sei continenti

    - Cartina con le norme di salvamento

    - Outdoor in compagnia. I raduni

    - Le compagnie commerciali di canoa-kayak-rafting nel mondo

    - Classificazione internazionale delle difficoltà

    - Le imbarcazioni per l’Outdoor Whitewater consigliate

    - Riassunto schede monografiche

    - Abbreviazioni usate nel libro

    - Portfolio, quando il sogno diventa realtà. Raccolta foto

    - Bibliografia

    - I libri per conoscere la tecnica e la storia del Kayak

    PRESENTAZIONE

    Il tempo passato a domandarsi che

     si vuol fare, è tempo sprecato

    V. Ricciardi

    In Europa e nel mondo, ogni giorno si scoprono centinaia di nuovi percorsi nelle discipline outdoor. Questo successo incoraggiante è dovuto al fatto che queste attività si praticano all’aria aperta, dove giovani e adulti si possono misurare con l’avventura.

    È ovvio che sia insensato fare affidamento per la discesa di un corso d’acqua selvaggia a delle descrizioni troppo dettagliate. Ci si deve accontentare a dei suggerimenti, valutando di volta in volta, in modo molto critico, le situazioni con i propri occhi. Non si può negare che descrizioni troppo dettagliate, sottraggono a chi pratica le discipline Outdoor, una grossa porzione d’avventura. L’avventura deve far parte integrante di queste attività Outdoor.

    In tema di guide Outdoor, si stanno delineando in questi ultimi anni, due posizioni opposte; da un lato ci sono quelli che si oppongono a questi strumenti conoscitivi, che secondo il loro parere, diminuiscono di molto lo spirito di avventura e di dimensione ludica di queste attività; dall’altra parte invece ci sono quelli che essendo alle prime armi con poca esperienza, desiderano frequentare solo itinerari sicuri, già ampiamente descritti e collaudati. 

    Ben s'inserisce in questo quadro di scoperta il nuovo libro di Augusto Fortis un grande esperto degli sport d'acqua viva, praticante di molte discipline Outdoor, quali lo scialpinismo a scopo esplorativo, l’alpinismo, la MTB, e autore di una ventina di guide di successo, il cui nome non ha certo bisogno di presentazione. Egli ha saputo in molti anni di frequentazione, scoprire nuovi percorsi in una natura meravigliosa e affascinante.

    Con questo nuovo libro guida/manuale, Augusto Fortis si presenta con oltre 250 itinerari scelti in Italia, in Europa e nel mondo, la maggior parte inediti e di media difficoltà, adatti a un numero molto vasto di appassionati e di amanti della natura.

    Ormai, rafting e torrentismo si affiancano all'escursionismo e al kayak, e gli editori si adeguano alle nuove tendenze. In libreria ci sono sempre di più guide e manuali con grandi fotografie. Sono molti gli appassionati frequentatori della montagna che preferiscono l'acqua alla roccia. Relativamente nuove discipline come il torrentismo e il rafting hanno portato nuovi adepti tra le fila degli appassionati di fiumi, laghi, torrenti e corsi d'acqua.

    Intanto canoa e kayak registrano un numero sempre più elevato di praticanti e l'editoria specializzata si adegua, mandando in libreria manuali e guide, che invitano alla scoperta delle acque montane e illustrando i metodi e tecniche per esplorarle.

    Così l'Outdoor fluviale in tutto il mondo, s'indirizza all'acqua dei laghi; i fiumi e i torrenti, diventano la meta di semplici escursioni, un modo se vogliamo diverso ma avvincente dal camminare in montagna.

    Richard Curt

    INTRODUZIONE

    Non c’è nessun vento favorevole

    per chi no sa dove andare

    George Thompson

    Con la canoa-kayak si può andare dappertutto, basta che ci sia l'acqua. Meglio se questa è corrente. Ci sono anche gli amanti dell'acqua calma e tranquilla, ma il vero kayak, è quello praticato nell'acqua viva e turbolenta, detta selvaggia.

    Il timore è quello che, pubblicizzando questi percorsi, si potrebbe arrivare alla fine, agli stessi risultati oggi ottenuti con la pratica d’altri sport, come per esempio lo sci da pista. Dalla pratica della canoa, e in genere di tutti gli sport dell’acqua viva, noi ci attendiamo il contrario. Certo, siamo consapevoli, che non ci possiamo attendere che le sponde dei fiumi e dei torrenti, diventino tutte dei parchi naturali, ma, la natura, ripristinata in tutti i suoi aspetti, possa in futuro, diventare un fattore di promozione turistica.

    Soltanto in alcune espressioni agonistiche, la canoa-kayak è uno sport individuale. Nelle uscite sul fiume, anche se si è soli con la propria imbarcazione, è il gruppo che offre la garanzia della sicurezza, della riuscita dell’escursione e dello scambio delle sensazioni che si provano dopo aver disceso una rapida. Dobbiamo avere la cieca fiducia nel gruppo, sicuri che in caso di necessità, i nostri compagni sapranno intervenire e toglierci dai guai.

    Oggi si è perso il vero significato antico del navigare. Si sta comodamente seduti nella propria stanza e si naviga su Internet, da un posto all'altro del mondo, in pochi minuti, scoprendo nuovi spazi lontani da casa. Questo è ormai il significato moderno che si da al navigare. Una navigazione, cui manca però l'acqua, la scoperta, il rischio, le difficoltà, la paura, i timori dell'imprevisto.

    Navigare sul serio invece, significa imparare a leggere il fiume, ad amarlo, assecondarlo, farselo amico, praticando una disciplina sportiva impegnativa ma straordinaria, alla portata di tutti. Diminuendo la nevrosi della civiltà moderna, ci si mette alla prova nello scoprire i propri limiti, favorendo la produzione di adrenalina, per il gusto della scoperta e per l'amore della natura.

    Gli sport dell'acqua viva sono ancora lontani nel nostro paese in Italia, dal diventare sport di massa. In fondo, che non lo diventino se lo augurano gli stessi praticanti. Il loro maggior pregio, e si capisce subito, è quello di essere un'attività ecologica. Il loro diffondersi oltre un certo limite, infatti, comporterebbe un'inevitabile violenza sulla natura. I praticanti vogliono conservare la purezza dei loro rodei acquatici.

    La voglia di scoprire sempre nuovi itinerari, porta spesso ad affrontare percorsi senza avere delle informazioni sicure circa i pericoli e le difficoltà presenti sul percorso.

    Corsi di discesa con maestri, imbarcazioni sempre più robuste e affidabili, attrezzature individuali tanto perfezionate quanto indispensabili, possono diventare incentivi determinanti per i giovani amanti della natura e di un'attività che mette alla prova la loro efficienza fisica al motto: sì all'avventura ma senza rischio.

    Con questo sport, siamo affascinati dal distacco dal mondo affollato che ci permette, e ancora prima di entrarci, di immergerci completamente nella natura, ci affascina al punto di farci accettare i bagni, i rovesciamenti senza eschimo nell’acqua gelata. Vogliamo distinguerci, distaccarci, viaggiare nel fiume con l’acqua che va al mare, e a far invidia a chi ci vede passare dalle sponde. Chi approda alla canoa-kayak è spesso un veterano dello sport in generale, ne ha praticati o ne pratica in contemporanea altri, e la sua scelta ha come fondamento un indiscusso amore per la natura, che va oltre la superficialità di lettura di riviste o fotografie, e che produce un atteggiamento verso le sue problematiche, che va ben oltre il semplice esercizio fisico. Esistono persone che si associano per idee politiche, per interessi economici, perché praticano uno stesso sport, ma il canoista si associa ad altri canoisti come visto, anche per altri motivi.

    Ho selezionato i più bei percorsi in Italia, in Europa e nel mondo. Ho scelto quelli intatti, solitari, con acqua pura, percorrendo molti chilometri in ogni parte del pianeta e in tutte le stagioni, nella speranza di portare a conoscenza di tutti con questa guida aggiornata con percorsi per la maggior parte inediti, ambienti di rara bellezza e di natura incontaminata.

    Augusto Fortis

    COME CONSULTARE QUESTA GUIDA

    La guida è organizzata con una sequenza dei più begli itinerari di whitewater nel mondo. Una sezione introduttiva, è dedicata alla presentazione di Richard Curt

    uno dei massimi esperti e all’introduzione dell’autore, cui fa seguito l’indice generale dei percorsi, con una cartina per meglio localizzarli sul territorio. Seguono poi altri capitoli, iniziando con una parte dedicata ai diversi aspetti alla struttura e alla morfologia del pianeta, dove sono descritte le caratteristiche fisiche, economiche e culturali del territorio, cui seguono cartine geografiche specifiche e dettagliate dei fiumi, accompagnate da notizie sul territorio e sul clima, suddivisi attraverso i sei continenti. La parte importante e centrale della guida è dedicata alla descrizione dei percorsi con schede monografiche sugli itinerari. Seguono poi altri capitoli dedicati alle imbarcazioni consigliate, alla sicurezza, alla scelta del kayak ideale, agli accessori, alla cura e la manutenzione dei materiali per le discese, allo sfruttamento idroelettrico, ai problemi della cementificazione con riferimento al territorio, alla geologia, ai regimi idrici, alla nascita del paesaggio e alla sua modifica da parte dell’uomo. Dopo un capitolo dove si parla di come leggere il fiume con le manovre per affrontare l’acqua viva, la guida termina con una raccolta di cartine tecniche e foto, per meglio comprendere i percorsi descritti.

    Capitolo 1

    - Indice dei percorsi sui fiumi alpini europei, con il grado di difficoltà

    - Indice di un percorso su di un fiume dei Balcani (Tara), con il grado di difficoltà

    - Sommario dei percorsi sui fiumi europei

    - Sommario dei percorsi sui fiumi extraeuropei

    - Note tecniche generali

    - Dizionario dei termini tecnico sportivi

    - Sicurezza in canoa-kayak

    - La segnaletica della whitewater e la cartina con evidenziati questi segnali

    - River Agenda Alpine Space (Gestione dei bacini fluviali alpini e sviluppo sostenibile)

    - Priorità da attuare per la salvaguardia dallo sfruttamento eccessivo dei corsi d’acqua.

    - Storia della canoa kayak e di altre imbarcazioni per la whitewater, e della manovra dell’eskimo

    - L'avventura, il turismo, i professionisti dell’acqua viva

    - Il comportamento sui fiumi

    - La portata dei fiumi

    INDICE DEI PERCORSI SUI FIUMI ALPINI E PREALPINI EUROPEI,  CON IL GRADO DI DIFFICOLTÀ

    Di seguito sono indicati con una cartina fisica schematica, i percorsi sui fiumi alpini e prealpini in Italia, Austria, Svizzera, Germania (Alta Baviera), Francia e Slovenia. Nella pagina successiva a questi percorsi sono abbinate le loro difficoltà di percorrenza. Per una localizzazione geografica più dettagliata con le strade di accesso, vedere le singole schede monografiche nel capitolo 2.

    1 - Cartina fisica schematica con indicati i percorsi nelle Alpi e sulle Prealpi in

    Italia – Austria – Svizzera - Germania (Alta Baviera) - Francia – Slovenia e nell’Appennino settentrionale in Italia.

    Italia settentrionale

    Alpi

    Stura di Demonte

    Tagliamento

    Passiro

    Sesia

    Strona

    Toce

    Anza

    Ovesca

    S.Bernardino

    S.Giovanni

    Stura di Lanzo

    Orco

    Cannobino

    Ticino

    Stura di Viù

    Avisio

    Noce

    Sarca

    Maira

    Pellice

    Piave

    Rienza

    Appennino settentrionale

    Trebbia

    Austria

    Bregenzer Ache

    Lech

    Inn/Imster Schlucht

    Otzlaler Ache

    Rissbach

    Brandenberger Ache

    Tirole Ache

    Saalach

    Koppentraun

    Erlauf

    Steireische Salza

    Isel

    Mool

    Mur

    Gail

    Svizzera

    Inn (Engadina)

    Albula

    Landquard

    Vorderrhein/Reno

    Grosse Emme

    Kleine Emme

    Simme

    Saane Sarine

    Germania Alta Baviera

    Isar

    Ammer

    Loisach

    Leitzac

    Francia

    Ubaye

    Var

    Vesubie

    Verdon

    Eyrieux

    Ardèche

    Chassezac

    Chapeauroux

    Allier

    Tarn

    Slovenia

    Sava Bohinjka

    Soca/Isonzo

    Korintnica/Coritenza

    Idrica/Idria

    Di seguito sono rappresentati i percorsi descritti nelle rispettive schede monografiche nel capitolo 2, sulle Alpi e Prealpi europee, con le rispettive difficoltà di:

    - Italia settentrionale, dal Piemonte al Friuli (Alpi e Prealpi) e Appennino settentrionale

    - Austria (Alpi e Prealpi)

    - Germania (Alta Baviera)

    - Slovenia (Alpi e Prealpi)

    - Svizzera (Alpi e Prealpi)

    - Francia (Alpi e Prealpi) e Corsica

    Italia settentrionale (Alpi e Prealpi italiane)

    Stura di Demonte    

    Media difficoltà

    Maira

    Media difficoltà

    Pellice

    Media difficoltà

    Stura di Viù

    Media difficoltà a tratti difficile

    Stura di Lanzo

    Media difficoltà a tratti difficile

    Orco

    Media difficoltà

    Sesia

    Prevalentemente difficile a tratti al limite della navigabilità

    Strona

    Da molto difficile a difficilissimo

    Toce

    Difficoltà prevalentemente limitate

    Anza

    Prevalentemente difficile

    Ovesca

    Da difficile a difficilissimo

    S. Bernardino

    Da difficile a difficilissimo, in parte al limite della percorribilità

    S. Giovanni

    Da difficile a difficilissimo, in parte al limite della percorribilità

    Cannobino

    Da difficile a difficilissimo, in parte al limite della percorribilità

    Ticino

    Facile, con difficoltà limitate

    Avisio

    Media difficoltà, in alcuni punti difficile

    Noce

    Difficile

    Sarca

    Difficile

    Piave

    Difficoltà per lo più limitate

    Rienza

    Difficoltà prevalentemente medie

    Tagliamento

    Difficoltà per lo più limitate

    Passirio

    Difficile

    Italia - Appennino settentrionale

    Trebbia

    Media difficoltà

    Austria

    Bregenzer Ache

    Media difficoltà

    Lech

    Navigabile in parte con facilità

    Inn/Imster Schlucht

    Media difficoltà

    Otzlaler Ache

    Prevalentemente difficile, in parte al limite della navigabilità

    Rissbach

    Difficoltà molto variabile

    Brandenberger Ache

    Da molto difficile a difficilissimo

    Tirol Ache

    Facilmente percorribile

    Saalach

    Difficilissimo in alcuni brevi tratti, facile su quasi tutto il percorso

    Koppentraun

    Veloce, prevalentemente di media difficoltà

    Erlauf

    Difficoltà da media ad alta nei tratti essenziali

    Steierische Salza

    Difficoltà da limitate a medie

    Isel

    Difficoltà prevalentemente limitate

    Mool

    Media difficoltà

    Mur

    Media difficoltà

    Gail

    Media difficoltà

    Germania (Alta Baviera)

    Isar

    Media difficoltà

    Ammer

    Media difficoltà

    Loisach

    Media difficoltà, veloce

    Leitzach

    Media difficoltà

    Slovenia

    Sava Bohinjka

    Difficoltà media a tratti notevole

    Soca/Isonzo

    Molto vario con tutti i gradi di difficoltà

    Koritnica/Coritenza

    Veloce prevalentemente di media difficoltà

    Idrica/Idria

    Difficoltà alterne, tra il facile e il medio difficile

    Svizzera

    Inn/Engadina

    Prevalentemente difficile, in parte

    difficilissimo

    Albula

    Difficile

    Landquard

    Difficile

    Vorderrhein/Reno Anteriore

    Difficoltà da limitate a grandi

    Simme

    Difficoltà da limitate a notevoli

    Saane Sarine

    Difficoltà media, talvolta notevole

    Grosse Emme

    Media difficoltà, ma particolarmente insidioso

    Kleine Emme

    In prevalenza di media difficoltà

    Francia

    Durance

    Media difficoltà

    Ubaye

    Difficoltà da limitate a estremamente serie

    Var

    Da facile a media difficoltà

    Vesubie

    Media difficoltà

    Verdon

    Molto logorante e difficilissimo

    Eyrieux

    Difficoltà limitate, in qualche tratto notevoli

    Ardèche

    Percorribile con facilità

    Chassezac

    Insidioso con difficoltà limitate

    Chapeauroux

    Media difficoltà, talvolta molto difficile

    Allier

    Da media difficoltà a difficile

    Tarn

    Da difficile a difficilissimo nel corso superiore, in seguito di media difficoltà

    SOMMARIO DEI PERCORSI SUI FIUMI EUROPEI

    Di seguito è raffigurata una cartina schematica con indicati i percorsi sui fiumi europei. Per una localizzazione geografica più dettagliata con le strade di accesso dei singoli percorsi, vedere le schede monografiche nel capitolo 2.

    2 - Cartina fisica schematica con indicati i percorsi europei

    Italia settentrionale

    Alpi

    Stura di Demonte

    Maira

    Pellice

    Stura di Viù

    Stura di Lanzo

    Orco

    Sesia

    Strona

    Toce

    Anza

    Ovesca

    S.Bernardino

    S.Giovanni

    Cannobino

    Ticino

    Avisio

    Noce

    Sarca

    Piave

    Rienza

    Tagliamento

    Passirio

    Appennino settentrionale

    Trebbia

    Austria

    Bregenzer Ache

    Lech

    Inn/Imster Schlucht

    Otzlaler Ache

    Rissbach

    Brandenberger Ache

    Tirole Ache

    Saalach

    Koppentraun

    Erlauf

    Steireische Salza

    Isel

    Mool

    Mur

    Gail

    Svizzera

    Inn (Engadina)

    Albula

    Landquard

    Vorderrhein/Reno Anteriore

    Simme

    Saane Sarine

    Grosse Emme

    Kleine Emme

    Germania (Alta Baviera)

    Isar

    Ammer

    Loisach

    Leitzach

    Francia

    Ubaye

    Var

    Vesubie

    Verdon

    Eyrieux

    Ardèche

    Chassezac

    Chapeauroux

    Allier

    Tarn

    Corsica

    Prunelli

    Taravo superiore

    Ortolo

    Fango

    Tavignano inferiore e superiore

    Porto

    Solenzara

    Golo Medio

    Golo inferiore

    Golo superiore

    Vecchio superiore

    Rizzanese

    Asco

    Liamone Fiume Grosso

    Lizzola

    Ercu

    Restonica

    Calasima

    Fiumicicoli

    Chiovone

    Codi

    Gravona

    Ese

    Cruzzini

    Sagone

    Ficarella

    Aliso

    Bevinco

    Tartagine/Navaccia

    Stranciacone

    Casaluna superiore

    Alto/Bozzubianco

    Alèsani

    Bravone superiore

    Tagnone superiore

    Orbo/Fium Orbo superiore

    Abatesco

    Travo

    Cavo/Santa Lucia

    Vecchio inferiore

    Manganello

    Giro del lago di Calacuccia

    Il Desert des Agriates con il kayak

    Slovenia

    Sava Bohinjka

    Soca/Isonzo

    Korintnica/Coritenza

    Idrica/Idra

    Montenegro

    Tara

    Gran Bretagna (Britain )

    Spey River

    Tryweryn River

    Penisola Iberica (Spagna-Portogallo)

    Sella

    Noguera Pallaresa

    Ebro

    Guardiana

    Cares

    Deva

    Esera

    Ara

    Segre

    Valliva

    Cardos

    Gallego

    Aragon

    Est Europeo (Bulgaria-Romania-Ungheria-Polonia-Slovacchia-Cekia)

    Neisse

    Warta

    Vistola

    Elba

    Moldava

    Danubio

    Tibiscio

    Drava

    Bistrica Blegoevgraska

    Nera

    Melegez

    Propad

    Albania

    Drin

    Mat

    Semanini

    Volussa

    Osum

    Fan i Vogel

    Devol

    Langarizza

    Grecia

    Ladopotamos

    Aoos

    Erymathos

    Evros

    Vadar

    Venetikos

    Milea Potamos

    Pineios

    Kalamas

    Alphpheios

    Landon

    Paesi Scandinavi (Islanda, Norvegia, Finlandia, Danimarca)

    Islanda

    Ytri-Ranga

    Norvegia

    Sjoa

    Unsetaa

    Jori

    Lora

    Amotselva

    Vigta

    Forra

    Dalaa

    Driva

    Storidalen

    Ulvaa

    Vadaselva

    Astre

    Otta

    Leira

    Numedalslagen

    Finlandia

    Konka-Maalv

    Muonioalv-Muonjonjki

    Tornelv-Tornionjoki

    Svezia

    Anarjokka

    Tana-Elv

    Danimarca

    Sonderà-Suderau

    Skierm Rid

    Karup

    Gudena-Lystrup

    SOMMARIO DIE PERCORSI SUI FIUMI EXTRAEUROPEI

    Di seguito è raffigurata una cartina schematica dove sono indicati i percorsi sui fiumi extraeuropei. Per una localizzazione più dettagliata vedere le singole schede monografiche nel capitolo 2.

    3 - Cartina schematica con indicati i percorsi sui fiumi extraeuropei

    ASIA   

    Turchia

    Coruh Neri

    Eufrate

    Berta Suyu

    Sakarya Neri

    Kizil Irmak

    Aksu Deresi

    Tere Dere

    Macka Dere

    Meryem Ana Dere

    Kara Dere

    Solaki Dere

    Iyi Dere

    Firtina Cavi

    Caglayandere

    Kopluler Dere

    Karadona Dere

    Hemsin Dere

    Russia (Altaj)

    Argut River

    Chuilishlman River

    Bashkaus River

    Kukure River

    Chulcha River

    Mongolia

    Ergol River

    Ugoiveril River

    CONTINENTE AFRICANO 

    Egitto

    Nilo

    Uganda

    Nilo Bianco

    Zaire-Zambesi

    Zambesi

    Marocco

    N’Fiss

    Ourika

    Zat

    Rdat

    Tessaout

    Lakhdar

    AssifMelloul

    Ahanesal

    Oued El Abid

    M’Goun

    Dades

    Ansegmir

    Ziz

    Oum Er Rbia

    Sebou

    Oued

    Inaouene

    Moulaya

    Tanzania

    Rufjji River

    Kenya

    Tana River

    Etiopia

    Omo River

    Sud Africa

    Orange River

    Tugula River

    Brede River

    Doring River

    ASIA CAUCASICA

    Caucaso (Armenia-Georgia)

    Terek

    Kura

    Paravani

    Zchenischlkal

    Lukhuni

    Rioni

    Debet

    Azat

    CONTINENTE AMERICANO

    Alaska

    Chilikadrona

    Mulchatna River

    Tatshenshini (Alaska e Canada)

    Alsek River (Alaska e Canada)

    Kennicott, Nizina, Chitina e Copper River (Alaska)

    Sustina River

    Talkeetna River

    Renana River

    Simile Crek

    Canada

    Western Canada

    Alberta

    Red Der

    River

    Kananaski River

    Bow River

    British Columbia

    Blaeberry River

    Upper Fraser River

    Adas River

    Clearwater River

    Elao-Squamish Rivers

    Soo River

    Capilano River

    Chillwach River

    Fraser River

    Nahatlatch River

    Chicoltin River

    Babine River

    Stikine River

    Canada occidentale

    Nahanni River

    Maligne

    Athabaska

    Sunwapta River

    Brazeau

    Toby

    Kicking River

    Kooteng River

    Bull River

    Columbia River

    Cheakmus

    Elaho

    Thompson

    Yukon River

    Eastern Canada

    Ontario-Quebec

    Ottawa River

    Quebec

    Rouge River

    Jacques Cartier River

    Batiscan River

    Magpie River

    Ontario

    Madawaska River

    Stati Uniti D’America U.S.A.)

    Western United States

    Indaho

    Middle Fork Salomon River

    Salmon River

    Selwai River

    North Fork

    Snake River, Hells Canyon (Indhao, Oregon, Washington)

    Payette River

    Wyoming

    Snake River

    Montana

    Yellowstone River

    Clark Fork River

    Flathead River

    Colorado

    Roaring Fork River

    Upper Colorado River

    Arkansas River

    Animas River

    Gren River (Colorado-Utah)

    Yampa River

    New Mexico

    Rio Grande

    Rio Chama

    Utah

    Colorado River, Westwater Canyon

    Colorado River, Cataract Canyon

    Sant’Juan River

    Arizona

    Colorado River, Gran Canyon

    Texas-Mexico

    Lower Rio Grande

    California

    Kern River

    Kings River

    Toulunme River

    South Fork American River

    Trinity River

    Klamath River

    Oregon

    Rogue River

    Clackmas River

    Deschutes River

    Washington

    Skykomish River

    Wenatchee River

    Northeastern United States

    Maine

    Kennebec River

    Dead River

    Penobscot River, west Branch

    New Hampishire

    Swift River

    Vermont

    West River

    Massachussetts

    Deerfeld River

    Connectticut

    Farmington River

    Housatonic River

    New York

    Hudson River

    Moose River

    Sacandanga River

    Blak River

    Genesee River

    Niagara Gorge

    Dealaware River (Pennsylvania-New York)

    Pennsylvania

    Pine Crek

    Lehigh River

    Low and Middle Youghiogheny Rivers

    Southeastern United States

    Maryland

    Upper Youghighenr River

    West Virginia

    Cheat River

    Tygart River

    Potomac River(Maryland-Virginia)

    Potomac River, South Branch

    Shenandoah River

    New River

    Gauley River

    Lower Meadow River

    Greebrier River

    Virginia

    James River

    Russel Fork(Virginia-Kentucky)

    Kentuck

    Cumberland north Fork

    Big Sout Fork(Tennesse-Kuntucky)

    Nord Carolina-Tennesse

    Watauga River

    Nolichucky River

    North Carolina

    French Broad River

    Big Laurel Crek

    Wilson Creek River

    Linville River

    Green River

    Natahala River

    Tennesse

    Pigeon River

    Hiwassee River

    Ocoee River

    Georgia-Sout Carolina

    Chattoga River

    Georgia

    Chattahoochee River

    Midestern United States

    Wisconsin

    Wolf River

    Red River

    Oeshtigo River

    Minnesota River (Wisconsin -Minnesota)

    Minnesota

    Presque Isle River

    Kettle River

    Arkansas

    Cossatot Shut-Ins

    Buffalo River

    Missouri

    St. Francis River

    Messico

    Rio Santa Cruz

    Rio El Real

    Rio Santa Maria

    Rio Moctezuma

    Rio Yaqui

    Rio Urique

    Rio Mezquital

    Regione di Veracruz

    Rio Antigua

    Rio Actopan

    Rio Filo-Bobos

    Regione del Chiapas

    Rio Usumacinta (Messico - Guatemala)

    Rio Yatate

    Rio Agua Azul e Shumulja

    Honduras

    Rio Cangrejal

    Costa Rica

    Rio Reventazon

    Rio Pacare

    Rio General

    Rio Sarapiqui

    Rio Corobici

    Columbia

    Magdalena (Tratto superiore)

    Mazamoras

    Naranjo

    Sombrero

    Cauca (Tratto superiore)

    Rio Frio

    Rio Pedras

    San Jaun (Tratto superiore)

    Perù

    Maragon

    Ucayli

    Rio Apurimac

    Rio Colca

    Gran Canyon del Colca

    Rio Urubamba

    Rio Tono

    Vilcanota

    Rio Tabopata

    Argentina

    Rio Mendosa

    Ecuador

    Rio Toachi

    Rio Quijos

    Cile

    Rio Bio-Bio

    Maipo

    Juncal

    Maule

    Renegado

    Truful

    Rio Rilge

    Maichin

    Fay

    Nuble

    Rio Tascura (Pucon)

    Fui

    Seven Teacups (Las Siete Tazas)

    Patagonia Cilena

    Rio Baker

    Rio Futaleufu

    Rio Esplosion

    Rio Azu

    CONTINENTE ASIATICO

    Urbekistan

    Charthal River

    Russia

    Bol’shoy Zelenchuk River

    Nepal

    Sun Kosi

    Indrawati River

    Bhote Kosi

    Tamba Kosi

    Trisuli River

    Marsyandi River

    Seti River

    Kali Gandaki River

    Karnali River

    Tamor

    Arun

    India

    Upper Ganges River

    Beas River

    Zanskar

    Tasrap

    Giappone

    Zagara-Gawa

    Yoshino-Gava (Shikoku)

    AUSTRALASIA 

    Fiji

    Navua River

    Indonesia

    Alan River

    Bali

    Ayung River

    Irian River

    Baliem River

    Australia - Cairns Atea - Queensland

    Tully River

    Barron River

    Herbet River

    North Johnston River

    East - Central Australia - New South Wales

    Nynboida River

    Clarence River

    Gwydir River

    Southeastern Australia - New South Wales

    Murray River

    Victoria

    Snowy River

    Mitchel River

    Thomson River

    Tasmania

    Franklin River

    South River

    New Zeland-Nort Usland

    Motu River

    Wairoa River

    Kaituna River

    Rangitaki River

    Tongarico River

    Rangitikei River

    Wanganui River

    New Zeland-South Island

    Shoter River

    Kawarau River

    Buller River

    Clarence River

    Karamea River

    Rangitata River

    Trieri River

    Lansbough River

    NOTE TECNICHE GENERALI NELLE SCHEDE MONOGRAFICHE

    Nella descrizione degli itinerari, si è fatto riferimento a uno schema uniforme che si articola nei punti di seguito illustrati.

    - Descrizione generale: consiste nel riassumere brevemente le principali informazioni che il canoista deve conoscere per farsi un'idea del tipo di fiume che si appresta a discendere. E' indicata la posizione idrografica, la possibilità di campeggio libero o organizzato, gli aspetti ambientali rilevanti della valle o della regione, con particolare riferimento alla cultura, alla flora e alla fauna e alla presenza o meno di parchi regionali o nazionali.

    - La partenza: è indicato il punto più idoneo per iniziare la discesa e il percorso in auto più breve per raggiungerlo. Questo di solito coincide con un ponte sul fiume oppure con un parcheggio vicino al fiume, dove è comodo lasciare l'auto per tutta la durata della discesa.

    - L'arrivo: è indicato il punto più idoneo per terminare la discesa. Di solito come per la partenza, questo punto coincide con un ponte o con un parcheggio per auto. A volte la discesa può anche terminare nel sito di un campeggio, dove si è deciso di pernottare.

    - Pericoli particolari: sono pochi i percorsi che non nascondono delle insidie. Vanno evitati il più possibile. Di volta in volta sono elencati quelli che si reputano sia i più gravi, anche se è la capacità e l'esperienza del canoista a saperli riconoscere in tempo.

    - Difficoltà: per la classificazione delle difficoltà è stata scelta la scala internazionale che va dalla classe 1, alla classe 6. La graduatoria stabilita dalla Federazione Internazionale di Canoa-Kayak, si riferisce soltanto alle difficoltà legate al fiume. La classificazione è suscettibile di modifiche ed è puramente teorica. L'ambiente del fiume è in continuo mutamento, sia a causa delle variazioni di livello dell'acqua, sia a causa dell'intervento dell'uomo. In questa graduatoria resta sempre una parte di soggettività legata al livello tecnico del praticante e all'evoluzione delle attrezzature e delle pratiche sportive. La valutazione del grado di difficoltà di un fiume richiede sempre la massima attenzione. Durante la discesa bisognerà poi tenere presente alcuni parametri che non sono presi in considerazione nella classificazione delle difficoltà, quali: la durata del percorso, le condizioni meteo, l'isolamento in gole.

    - Periodo favorevole: è indicato il mese o la stagione più favorevole per la discesa.

    - Idrometro: dove sul fiume esisteva al momento della discesa un idrometro, è indicata la lettura riscontrata. Si tenga presente che queste scale, spesso sono danneggiate dalle alluvioni. In altri casi, le scale idrometriche sono state sostituite con letture automatiche mediante puntatori laser, costantemente collegati con una centrale operativa. Questi puntatori sono riconoscibili per il pannello fotovoltaico che li alimenta.

    - Imbarcazioni: di volta in volta sono indicate le imbarcazioni più idonee per effettuare la discesa. Se sul posto esistono delle strutture commerciali con rafting, queste sono elencate.

    - Cartografia: sono elencate di volta in volta le carte turistiche, fluviali, e le guide di canoa italiane o straniere, dove tale itinerario è descritto. Per una documentazione più dettagliata vedi bibliografia.

    DIZIONARIO DEI TERMINI   TECNICO – SPORTIVI PIÙ USATI

    Di seguito sono indicati per ordine alfabetico, i termini tecnico-sportivi utilizzati nelle discipline Outdoor della canoa-kayak.

    - Aggancio: manovra utilizzata per agevolare la rotazione in curva della canoa

    - Angolo d'attacco: angolo tra la barca e la direzione della corrente

    - Appoggio: manovra tecnica della pagaiata che permette di ristabilire l'equilibrio della canoa

    - Centro di rotazione: manovra per far girare una canoa o un kayak fermo

    - Corrente di morta: caratteristica della morta è quella che l'acqua si muove in direzione opposta a quella della corrente principale

    - Entrata in corrente: manovra per fare spostare il kayak o la canoa da una zona di morta alla corrente principale

    - Cravatta: incastro della canoa tra due massi o contro un ostacolo

    - Eskimo: manovra tecnica che consiste nel raddrizzamento della canoa dopo il capovolgimento, utilizzando l'effetto portante della parte concava della pagaia sull'acqua

    - Eskimo Pawlatta: particolare tipo d'eskimo in cui nella fase di raddrizzamento si usa la pala in tutta la sua lunghezza

    - Eskimo sotto pressione: detto anche eskimo da combattimento. Sviluppare questa tecnica, permette di raddrizzarsi in condizioni di stress mentale o fisico

    - Getto: termine che sta a indicare la linea d'acqua in movimento, che presenta due vistose morte ai lati

    - Incrocio alto: manovra durante la quale si usa la zona a monte di una morta per passare da un lato all'altro della corrente

    - Linea di carena: linea immaginaria che passa perpendicolarmente alla canoa o al kayak, attraverso i fianchi di una canoa

    - Linea di morta; linea di confine tra la morta e la corrente principale. A volte questa linea può essere ben definita, altre volte vagamente intuibile

    - Mezzo eskimo: usato nella fase di raddrizzamento nella tecnica dell'eskimo, durante il quale si cade e ci si raddrizza dal medesimo lato

    - Morta: tratto d'acqua relativamente calma posta dietro ad un ostacolo

    - Pagaiata a J: tecnica usata in canoa per avanzare, le due fasi di propulsione governo sono combinate per formare un'unica azione

    - Pagaiata canadese: particolare tecnica in cui la fase di governo è completata sollevando la pala fuori dell'acqua

    - Pagaiata di caccia: particolare tipo di pagaiata in avanti che implica lo spostamento silenzioso e di taglio della pagaia in acqua

    - Pagaiata della squaw o pagaiata semplice: colpo di base che è dato alla pagaia per fare avanzare la canoa o il kayak

    - Pagaie semplici o asimmetriche: attrezzi usati per muovere, governare, e controllare una canoa o un kayak. La pagaia asimmetrica, è usata da chi partecipa a competizioni su acqua piatta e da chi pratica lo sport della canoa marina

    - Pala asciutta o pala bagnata: definizione della pala attiva in opposizione alla pala asciutta, quella che non è usata durante l'esecuzione di un determinato colpo

    - Pancia: appellativo dato alla curvatura della chiglia di una canoa o di un kayak

    - Pausa di preparazione: fase essenziale nella manovra dell'eskimo, durante la quale ci si concentra prima di rigirarsi. E' detta anche eskimo esitante o Matra, frase che può essere ripetuta durante l'eskimo per concentrarsi e preparare un'azione che non risulti affrettata

    - Propulsione di poppa: colpo applicato all'altezza della parte posteriore della poppa per spostare lateralmente la poppa stessa e allontanarla dalla pagaiata

    - Punto d'equilibrio: limite massimo d'inclinazione oltre la quale non si può inclinare l'imbarcazione senza capovolgerla

    - Retrospazzata: tecnica di pagaiata che inizia all'estremità posteriore dell'imbarcazione e arriva fino all'estremità anteriore della stessa

    - Richiamo di punta: manovra tecnica effettuata con la pagaia immersa verticalmente per richiamare la parte anteriore della canoa

    SICUREZZA IN CANOA-KAYAK

    Lo sport della canoa-kayak-rafting, che si pratica all'aria aperta, ha registrato in questi ultimi anni un discreto successo. L'avventura del gioco con l'acqua viva attira sempre di più i giovani. Questo sviluppo però ha contribuito ad aumentare i problemi legati alla sicurezza. Numerosi sono stati i progressi tecnici nella realizzazione di imbarcazioni sempre più sicure.

    Prestazioni elevate però esigono:

    - alte misure di sicurezza

    - ottima formazione tecnica

    - condizioni fisiche ottimali

    Purtroppo si deve costatare che le misure di sicurezza sono messe in atto solo raramente. Molti incidenti occorrono su fiumi facili da parte di principianti, che annegano quando le imbarcazioni sono lasciate. Vi sono meno incidenti sui fiumi difficili. Questo si spiega con il fatto che i canoisti più bravi, sono anche meglio preparati nell'equipaggiamento, nel comportamento e nelle conoscenze delle norme di sicurezza. I problemi arrivano dagli autodidatti, ai quali mancano le conoscenze di base e le regole sulla sicurezza. Il canoista non può essere un autodidatta.

    Gli sport dell'acqua viva, canoa, kayak, rafting, hydrospeed, comprendono un certo numero di fattori imponderabili, ma non sono sport pericolosi se sono fatti a conoscenza di causa. Gli incidenti non capitano mai per caso ma sono provocati. Il miglior sistema per acquisire le conoscenze tecniche è quello di seguire dei corsi presso le organizzazioni commerciali. Contrariamente a quanto si potrebbe credere la canoa-kayak non è uno sport per singoli, ma di squadra. Saper nuotare bene nel fiume, e possedere le norme elementari del salvataggio, devono far parte di tutti i canoisti.

    La nozione di sicurezza è relativa e non può certo essere resa obbligatoria mediante dei regolamenti. L'esperienza personale, il carattere e la capacità del canoista, sono elementi che compongono il quadro reale della sicurezza.

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=la+sicurezza+in+canoa%2Ckayak&oq=la+sicurezza+in+canoa%2Ckayak&aqs=chrome..69i57j0.20322j1j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    LA SEGNALETICA NELLA WHITEWATER RIVER

    La non conoscenza della segnaletica e la mancanza di dialogo tra i whitewater rivers runners, è stata negli anni scorsi una delle principali cause degli incidenti sui fiumi e sui torrenti di tutto il mondo.

    Figura 1 - Cartina con indicati i segnali della whitewater river.

    Oggi questa lacuna in parte si è colmata con l'impegno di tutti, ma rimane ancora molto da fare, specialmente in Italia, dove pochi conoscono e applicano durante le discese questa segnaletica.

    I segnali rappresentano una comunicazione convenzionale. Di fondamentale importanza, prima di iniziare la discesa, rimane il ripasso della segnaletica, in modo che all'occorrenza tutti i partecipanti del gruppo usino lo stesso codice di comunicazione, fatto con le mani e con la pagaia.

    I segnali sono stati concepiti per essere semplici: cioè devono dare la possibilità di fare i segnali con facilità ed usando meno parti del corpo possibile.

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=la+segnaletica+nella+whitewater+river&oq=la+segnaletica+nella+whitewater+river&aqs=chrome..69i57.23598j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    RIVER AGENDA ALPINE SPACE

    GESTIONE DEI BACINI FLUVIALI ALPINI

    E SVILUPPO SOSTENIBILE

    - Gestione dei bacini fluviali, difesa delle inondazioni, e sviluppo sostenibile dei bacini fluviali.

    Esperti di gestione idrica stanno lavorando per fornire contributi strategici alla gestione dei bacini fluviali, perfezionando una serie di bacini fluviali campione nell'ambito di uno studio analitico per sviluppare e testare nuovi metodi di strategie di gestione dei bacini fluviali.

    Si tratta dei bacini fluviali dei seguenti paesi alpini:

    - Dròme (F)

    - Rodano (F, CH)

    - Achen (G)

    - Grossache (A)

    - Saalach (G, A)

    - Mur (A, SLO)

    - Raab (A)

    - Isarco superiore e Ahr inferiore (I)

    - Moll e Gurk (A).

    - Obbiettivi

    La pressione crescente sull'utilizzo delle risorse e un potenziale di danno sempre maggiore nelle valli fluviali dell'arco alpino, hanno portato le autorità per la gestione idrica, i responsabili comunali e gli scienziati dei sei paesi alpini a valutare congiuntamente nuove strategie volte ad una difesa a lungo termine. Il progetto River Basic Agenda, intende fornire nuovi stimoli ed idee, attuando una gestione intensiva e ponderata dei bacini fluviali secondo il modello proposto, per una risoluzione dei conflitti tra le diverse esigenze di difesa ecologica, acquatica e sviluppo spaziale. Esperti di gestione idrica stanno lavorando per fornire contributi strategici alla gestione dei bacini fluviali, perfezionando una serie di bacini fluviali campione nell'ambito di uno studio analitico per sviluppare e testare nuovi metodi di strategie di gestione dei bacini fluviali. Si tratta dei bacini fluviali di Dròme (F), Rodano (F,CH), Achen (G), Grossache (A), Saalach (G,A), Mur (A,SLO), Raab (A), Isarco superiore e Ahr inferiore (I), Moll e Gurk (A).

    Questi bacini, sono accumunati da carenze di spazio, utilizzi diversificati e in parte contraddittori e alta pressione sull'utilizzo delle risorse. I bacini fluviali campione, hanno fornito dati utili e hanno stimolato approcci innovativi, per la ricerca di nuove strategie che tengano in considerazione sia la difesa delle inondazioni, sia la pianificazione spaziale. Lo stato di avanzamento di questo progetto è stato discusso nel corso di tre conferenze transnazionali, denominate dialogo sui bacini fluviali alpini. Uno dei temi centrali delle conferenze riguardava la disponibilità delle risorse spaziali. Sulla base delle tre conferenze e delle esperienze condivise dai patner, durante i regolari incontri di lavoro, sono state redatte e pubblicate le relazioni complete dei quadri concettuali, dei modelli e degli studi dettagliati sviluppati nei singoli bacini fluviali campione. E' stato inoltre sviluppato un modello per la pianificazione della gestione dei bacini fluviali nello spazio alpino, frutto dei progetti pilota, della condivisione delle esperienze e dei dibattiti svoltosi nell'ambito del progetto. L'obiettivo è di fornire uno stimolo e una guida agli sviluppi regionali del settore della pianificazione della gestione idrica sostenibile. E' stata inoltre realizzata una mostra itinerante costituita da quindici poster che illustrano le tematiche relative alla gestione dei bacini fluviali, unitamente ad una presentazione dei bacini fluviali campione. Questo progetto fornirà in futuro un importante contributo all'attuazione della direttiva europea denominata Direttiva Quadro sull'Acqua e allo sviluppo della gestione idrica nell'ambito della convenzione sulle Alpi. Le diverse misure attuate nei bacini fluviali hanno costituito un input innovativo, determinando un miglioramento della previsione e della difesa dalle inondazioni, coniugando economia ed ecologia, e contribuendo alla sensibilizzazione dell'opinione pubblica verso la necessità di una migliore gestione dei bacini fluviali.

    Budget totale in euro: 3.314.985

    Capofila del progetto: Bayerisches Staatsminsterium fur Umwelt, Gesundheit und Verbraucherschultz (D)

    Altri patner del progetto: Land Kamten (A), Land Salzburg (A), Land Steimark (A), Land Tirol (A), Provincia A. di Bolzano (I), Comune di Budoia (I), GRAIE (F), MOP ARSO (SLO), EAWAG (CH)

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=RIVER+AGENDA+ALPINE+SPACE&oq=RIVER+AGENDA+ALPINE+SPACE&aqs=chrome..69i57j33.8227j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    PRIORITÀ DA ATTUARE PER LA SALVAGUARDIA DALLO SFRUTTAMENTO ECCESSIVO DEI CORSI D’ACQUA.

    Di seguito sono elencate quelle che dovrebbero essere le priorità da attuare mediante la sinergia tra gli enti pubblici interessati, per la salvaguardia dallo sfruttamento eccessivo dei corsi d’acqua.

    - L’immediata sospensione del rilascio di nuove concessioni e autorizzazioni per impianti idroelettrici su acque superficiali, comprese quelle attualmente in istruttoria, a cominciare dai procedimenti in itinere che ricadono nei siti non idonei individuati nelle varie Regioni, ad esclusione di tipologie e contesti circoscritti da individuare con apposito elenco (es. la valorizzazione dei deflussi nelle reti di acquedotto e fognatura, il recupero di ruote idrauliche di antichi opifici di particolare valore testimoniale, lo sfruttamento del reticolo minuto in aree remote quali rifugi alpini, ecc.).

    - La contemporanea revisione degli strumenti d’incentivo da mantenere solo per impianti che soddisfino tutti i requisiti di tutela dei corsi d’acqua e della biodiversità.

    - La contestuale apertura di un tavolo di confronto a livello nazionale, esteso anche ai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, pesca-sportive, culturali e tecnico-scientifiche, accomunate dall’avere tra gli scopi statutari la conservazione e il miglioramento dei corsi d’acqua e della biodiversità, con lo scopo di valutare le migliori modalità per ridurre l’impatto delle centrali idroelettriche esistenti e minimizzare quello di eventuali nuovi impianti.

    - Che i Piani di Gestione dei distretti idrografici stabiliscano tangibili politiche di risparmio nell’uso del bene idrico e nel frattempo prevedano programmi di misure tesi alla riqualificazione dei corsi d’acqua e, più in generale, del bene comune dell’acqua.

    - Che sia attuato un processo rigoroso di valutazione dell’impatto ambientale, e che si considerino in modo esplicito gli impatti cumulativi dei progetti che incidono su uno stesso bacino imbrifero, compresi gli impatti causati da attività esterne alla produzione idroelettrica (come le derivazioni a scopo irriguo e gli interventi di artificializzazione degli alvei); che siano inoltre analizzati in modo esplicito gli effetti dei previsti impianti di produzione idroelettrica sugli elementi che valutano lo stato ecologico dei corpi idrici.

    - Che sia superato il concetto attuale di DMV (Deflusso Minimo Vitale) a favore di quello di deflusso ecologico e cioè di una regola di rilascio che sia realmente in grado di garantire il mantenimento degli obiettivi di qualità ecologica.

    - Che sia significativamente migliorato il livello di controllo dell’effettivo rispetto dei deflussi rilasciati in alveo e delle altre misure di mitigazione e che le sanzioni previste dalla normativa siano effettivamente applicate in caso di comportamento fraudolento.

    - Che la procedura di confronto sui Piani di Gestione dei bacini idrografici sia mantenuta aperta e condivisa a tutti i soggetti portatori d’interessi sociali ed economici; in particolare che presso ogni Regione e Provincia autonoma sia istituito un tavolo di confronto pubblico permanente tra tutti i cittadini sensibili alla tematica e i portatori d’interesse, in specifico accompagnamento a ogni momento decisionale relativo alla gestione delle risorse idriche, come contemplato dalle direttive europee, che prevedono allargati processi partecipativi al governo del territorio.

    - Che i corsi d’acqua, e in particolare quelli di montagna, siano considerati un patrimonio di biodiversità, di valori ambientali e paesaggistici da tutelare piuttosto che una semplice risorsa da sfruttare in modo intensivo e indiscriminato. Una risorsa preziosa per il paesaggio in grado di favorire un turismo ricreativo alternativo e meno impattante anche in ambito fluviale, creando nel frattempo, grazie alla conservazione del bene, uno sviluppo economico e sociale armonico del territorio.

    - Che sia messo in discussione l’articolato normativo secondo il quale le opere per la realizzazione degli impianti idroelettrici, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all´esercizio degli stessi impianti, siano di pubblica utilità, indifferibili e urgenti.

    - Che si tenga conto dell’Articolo 9 della Costituzione, e soprattutto del recente pronunciamento del Consiglio di Stato, sez. IV, 29 aprile 2014, n. 2222, che ribadisce come il paesaggio sia bene primario e assoluto e che la sua tutela sia quindi prevalente su qualsiasi altro interesse giuridicamente rilevante, sia di carattere pubblico sia privato.

    - Che all’interno del confronto che vede protagonisti l’Unione Europea e lo Stato Italiano nella proposta e attuazione della Macroregione Alpina, si preveda un capitolo d’impegno comunitario che salvaguardi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo i corsi d’acqua. 

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=lo+sfruttamento+dei+corsi+d%27acqua&oq=lo+sfruttamento+dei+corsi+d%27acqua&aqs=chrome..69i57j69i64.20465j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    STORIA DELLA CANOA -KAYAK

    RAFTING – HYDROSPEED – FLOATING

    TUBING – SUP (Stand-Up-Paddling)

    E

    STORIA DELL’ESKIMO

    Kayak: l'imbarcazione d'origine artica era usata dagli eschimesi per la caccia, era lunga 8 metri. Si ipotizza che furono gli eschimesi che per necessità di sopravvivenza inventarono la tecnica del raddrizzamento, anche se molti storici sostengono a ragione che la maggior parte delle popolazioni artiche e sub artiche non fosse capace di eseguire l’eskimo roll. Infatti, meno del 35% dei kayaker Inuit sapeva eseguire l’eskimo roll, com’è dimostrato da uno studio del 1911 su un campione di oltre 2.000 kayaker Inuit intervistati, quando ancora il kayak era un mezzo di sopravvivenza per le popolazioni locali. Altri popoli artici e sub artici probabilmente non avevano neppure mai ipotizzato di poter compiere una manovra di raddrizzamento, così come non era nota a noi occidentali, nonostante avessimo anche sandolini pontati. Nel 1800 s’iniziarono a coprire gli scafi dei sandolini, soprattutto quelli da gara, non prendendo spunto dai kayak artici e sub artici ma dalle barche da canottaggio da regata. Ne furono creati diverse varietà, dai Korkayak dei Chukchi, agli Umiat degli Auletini, Yuit e Inuit, in tutto circa sessanta varietà d’imbarcazioni. Oggi, gli studiosi di storia del kayak eschimese, le hanno suddivise in dodici grandi famiglie, in base al loro utilizzo, alle tecniche di caccia e alla facilità di trovare il legname adatto alla loro costruzione. Gli eschimesi Aleutini -il cui nome deriva dalla parola chukchi, che significa nella loro lingua isolani, sono una famiglia degli Inuit, con i quali condividono comuni radici linguistiche -furono molto abili come pagaiatori in acque mosse, avendo dovuto affrontare in Groenlandia, le terribili condizioni climatiche e le tempeste del Mare di Bering; il loro kayak denominato Bajdarka con la sua prua bifida era un gioiello d’ingegneria nautica.

    Risorse web:

    https://www.amazon.it/Aleutian-Kayak-Construction-Traditional-Seagoing/dp/0070078939/ref=zg_bs_1346703031_93?_encoding=UTF8&psc=1&refRID=XVT47GH3M48C49H28C7P

    Sappiamo invece poco della loro tecnica di pagaiata e di conduzione di queste imbarcazioni. Essi occupano tuttora, la catena d’isole che formano il ponte fra la Siberia e l’Alaska, attraverso il quale, i loro antenati, arrivarono per la prima volta nell’Emisfero Occidentale, circa quindici mila anni fa.

    Nel 1767, l’esploratore inglese David Crantz, nel suo libro dal titolo History of Greenland ci fa un’ampia descrizione della tecnica di eskimo degli eschimesi della Groenlandia, mentre circa un secolo dopo nel 1893, l’esploratore Fridof Nansen, con il libro Eskimo Life - con belle pagine correlate di molti disegni - ci fornisce ulteriori testimonianze. Preziosi furono poi gli scritti di Joelle Robert Lamblin, all’inizio del 1900, che riprende in modo dettagliato le tecniche di eskimo dei cacciatori groenlandesi.  In Groenlandia, sulla costa est nella regione di Angmagssallik, i kayak raggiunsero alti livelli di specializzazione per la caccia alla foca. Gli eschimesi che vivevano nell’attuale Canada, gli Ammassalimiut, raggiunsero alti livelli di tecnica, sia nella costruzione dei kayak, che nella manovra di eskimo - al fine di recuperare la posizione dopo il capovolgimento - per non correre il rischio di rimanere impigliati nella lunga corda che portava l’arpione, usato per la caccia alle foche e agli animali marini. Molte di queste manovre di eskimo, furono trasmesse da un cacciatore di foche, un certo Manasse Mathaeussen, che prima di morire, trasmise alle generazioni future le sue conoscenze, facendo si che queste tecniche non fossero cancellate per sempre con l’avvento delle imbarcazioni a motore.

    Il kayak si diffonde ed è conosciuto in Europa per merito di Gino Watkins, a capo della British Artic Air Route Espedition del 1931. Egli fu il primo europeo a essere accettato come allievo dai nativi groenlandesi, imparando da questi le diverse tecniche di caccia. Morì proprio durante una battuta di caccia in solitario. Le sue osservazioni furono riprese dall’amico F. Spencer Chapman nel suo libro Watkins’ Last Expedition, e anche con un filmato. In tempi recenti, la fondazione in Groenlandia, Qaannat Kattuffiat e la successiva fusione con la Qajaqusa, con il lavoro di Greg Stammer in USA, hanno dato un notevole impulso al recupero dell’antico mondo del kayak artico.

    Questa imbarcazione è descritta per la prima volta nel 1619 con il nome umiak. Si deve aspettare il 1959 quando Kenneth Taylor, detto Ken, andò a Illorsuit in Groenlandia per studiare i kayak Inuit per la sua tesi di dottorato e riportò in Gran Bretagna un kayak locale. Nel 1964 un certo Duncan Winning studiò il kayak di Ken, mentre Geoffrey Blackford, allora responsabile del settore canoa presso il Centro Calshot sul Solent, ottenne i disegni del kayak e nel 1971, decise di costruirne uno in legno. Rispetto ai disegni originali, aumentò la lunghezza di 9 pollici e cambiò la punta e la coda, mantenendole rialzate. Inoltre, per ospitare le corporature europee, elevò il ponte e aumentò la dimensione del pozzetto. Il kayak fu chiamato Anas Acuta, ovvero il nome latino dell’anatra Codone Comune. L’Anas Acuta suscitò grande interesse, al punto che in breve tempo fu molto apprezzato dai kayaker del Regno Unito. Per passare dalla fase prototipale a quella produttiva, Geoffrey Blackford coinvolse Carl Quaife e Alan Byde per realizzare gli stampi in vetroresina e passare alla produzione dell’Anas Acuta in vetroresina. Nel 1970 Frank Goodman fondò a Nottingham in Inghilterra il cantiere Valley Canoe Product, conosciuto come Valley, per produrre kayak da mare in vetroresina, e fu il primo cantiere al mondo a produrre e commercializzare kayak specifici per il mare. Nel 1972 Valley avviò la produzione dell’Anas Acuta su licenza di Geoffrey Blackford, Carl Quaife e Alan Byde. L’alpinista britannico Colin Mortlock progettò una spedizione che avrebbe impiegato l’Anas Acuta per costeggiare i fiordi artici della Norvegia con arrivo a Nordkapp. Durante il test del kayak, che avvenne nel 1974, circumnavigando l'isola di Skye in Gran Bretagna, Colin Mortlock si rese conto che lo spazio per stivare il bagaglio era troppo limitato. Per questo nel 1975 Frank Goodman progettò un nuovo kayak da spedizione che disponesse di molto più volume, partendo dalle linee dell'Anas Acuta. Il kayak che realizzò lo chiamò Nordkapp. Questo kayak si distingue per una chiglia a V, spigoli morbidi e un profilo che richiama i kayak groenlandesi, oggi conosciuto nel mondo come The British Style. Di questo kayak ne sono state fatte numerose versioni.

    I kayak delle popolazioni artiche e sub artiche americane sono derivati dai kayak delle popolazioni artiche e subartiche siberiane. Le popolazioni artiche e subartiche americane provennero per migrazioni successive nel corso dei millenni dalla Siberia, dove probabilmente da molto tempo, erano in uso kayak pontati in pelle e telaio in osso/legno, per quanto con forme diverse, così come sono molto diversi tra loro i kayak in uso dalle diverse popolazioni artiche e sub artiche americane.

    I kayak artici dell’America settentrionale e in particolare quelli groenlandesi, erano noti ai balenieri europei già dal 1500 e alcuni di questi erano stati portati in Europa come mera curiosità, talvolta importando pure i kayaker per dare spettacolo con eskimi roll; alcuni di questi kayak finirono addirittura esposti nei musei. Un kayak da acque bianche attuale ha veramente poco a che spartire con un Iqiax delle Isole Aleutine, ma storicamente parlando, il Qajaq groenlandese, che è nipote dell'Iqiax, è stato quanto meno una fonte d’ispirazione per la costruzione del kayak marino moderno la cui esperienze è stata riportata poi nei progetti dei kayak da fiume.

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=-+Kayak%3A&oq=-%09Kayak%3A&aqs=chrome..69i57j0l4j69i65l3.7559j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    Canoa: d'origine nordamericana, è descritta per la prima volta nel 1535 da un certo James Caertier. Più tardi nel 1630 il barone Hontau ci fornisce ampie descrizioni sul peso, larghezza e lunghezza. Queste imbarcazioni erano usate principalmente sui fiumi e sui laghi del Nord America. Nella metà del 1800 in una zona del Nord America, vi furono alcuni occidentali che iniziarono a costruire canoe a uso ricreativo in stile di quelle dei nativi di quella zona, che erano diverse da quelle che altri occidentali in precedenza costruivano per trasportare pellami e merci fino ai velieri che salpavano per l’Europa, e che erano costruite con le tecniche proprie dei nativi e ne ricopiavano le forme. Anche gli scafi delle canoe ricreative realizzate dalla metà del 1800 erano analoghi nelle forme a quelli dei nativi di quella zona specifica del Canada ma le tecniche costruttive erano rivoluzionarie: al posto della corteccia di betulla fu introdotta la tela impermeabilizzata. Tali canoe nel tempo si evolsero per soddisfare esigenze ricreative diverse da quelle dei nativi e queste forme indubbiamente le ritroviamo ancora in diversi modelli di canoe ricreative e da turismo di oggi.

    La nascita della canoa-kayak in Europa avvenne con l'avvocato Mac Gregor, che fu il primo a introdurre nel 1850 queste imbarcazioni, con il quale percorse molti fiumi e laghi europei. Scrisse poi un libro che condensava tutte le sue esperienze dal titolo Un miller de milles dans le canoe Rob Roy. Questa imbarcazione è considerata la più anziana del continente europeo. In Occidente dopo il 1972 si realizzano kayak da mare in vari stili oltre a quello Inuit, che in molti casi non derivano da quest’ultimo e quando fu prodotto il primo kayak in stile Inuit, esistevano in Occidente già una moltitudine di modelli kayak progettati per usi diversi: dallo slalom alla discesa fluviale, dalla canoa polo all’acqua piatta, dal turismo alle spedizioni, dal ricreativo alle competizioni. I sandolini e il famoso Rob Roy, il kayak da crociera a pagaia doppia e a vela progettato nel 1865 da John Mac Gregor, prendendo ispirazione da uno dei modelli di canoe dei nativi del nord America piuttosto che da un kayak artico, si erano ormai più che evoluti: i sandolini nei kayak attuali e il Rob Roy in altri modelli di kayak a vela. Anche i kayak a vela in stile Rob Roy ebbero un momento di totale discontinuità nel 1877 nel Nord America, con l’invenzione di Paul Butler del sedile scorrevole che oltrepassava il ponte del kayak, consentendo di traslare il proprio peso molto al di fuori dello scafo per aumentare il braccio di leva per bilanciare l’azione del vento sulla vela. In questo modo riuscì a ridurre la larghezza dell’imbarcazione ed evitare di dover usare pesanti zavorre. Qualche canoe in stile Rob Roy è tuttora costruita per uso amatoriale.

    Fu Alfred Henrich che introdusse canoe e canadesi nel 1880, ponendo le basi per la creazione nel 1882 della prima federazione di canoa. Nel 1863 a Budapest fu disputata la prima gara di kayak al mondo di cui si ha notizia. Notizie storiche anteriori al 1700 purtroppo sono assai rare. Nell’agonismo d’acqua piatta, per parecchio tempo le canoe mantennero lo stile delle canoe dei nativi di quella zona del Canada. Negli anni 1950 il danese Jørgen Samson progettò ex novo per Struer una canoa rivoluzionaria, che nulla aveva a che vedere con quelle precedenti, né con quelle dei nativi, né con quelle di altri popoli del mondo. Le canoe di oggi da competizione sono l’evoluzione di quella di Jørgen Samson ma non di quelle a essa precedenti. In modo analogo, le canoe da fiume da competizione, e per molti modelli di canoe da turismo, hanno tratto ispirazione da questa rivoluzione progettuale di Jørgen Samson.

    La diffusione delle canoe e dei kayak fluviali in Europa fu rapida, tanto che nel 1911 in Francia si contavano oltre quattordici club affiliati alla Federazione Francese di Canoa-kayak, con oltre 300 praticanti. A poco a poco nascono federazioni in tutta Europa, a Roma nel 1938 nasce la Federazione Italiana di canoa-kayak, la FICK, con sede a Roma. Si affermano club titolati come quelli d'Ivrea, di Milano, che compiono discese d'alto livello su tutti i fiumi italiani ed esteri contribuendo a diffondere questo sport.

    Risorse web:

    https://www.google.com/search?q=La+nascita+della+canoa-kayak+in+Europa&oq=La+nascita+della+canoa-kayak+in+Europa&aqs=chrome..69i57.4929j0j9&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    Da segnalare in Italia, il cav. Guglielmo Granacci che profuse molte energie e tempo libero andando alla scoperta tra gli anni 1950 e 1975 con i compagni del canoa club Milano di cui era socio, di molti itinerari in Italia. Organizzatore infaticabile di raduni su tutti i fiumi italiani, si ricorda in particolare il raduno di una settimana, sui fiumi Tanaro, Corsaglia, Pesio, Ellero, Stura di Demonte, del cunese, nel periodo fine aprile-inizio maggio, che organizzò per circa quindici anni consecutivi, fino alla sua morte alla fine degli anni 90. Alla sua morte, il sig. Pirovano, detto "Gengis", altro grande personaggio della storia della canoa in Italia, fondò la F.I.C.T (Federazione Italiana Canoa Turistica) www.canoa.org, la più importante organizzazione di canoa turistica italiana, cui aderiscono molti club italiani.

    Nel 1936, la canoa-kayak, entra a far parte per la prima volta nelle competizioni olimpiche, con le Olimpiadi di Berlino. Tra il 1934 e il 1936, in Francia, dove questo sport, considerando il grande sviluppo territoriale dei fiumi francesi, ha molti seguaci e praticanti, sono compiute le prime discese fluviali dei fiumi Isère, Verdon, Dordogna, Var. Al termine della seconda guerra mondiale, nel 1949, è organizzato, il primo campionato mondiale di slalom fluviale.

    A partire poi dal 1950, in Francia, la nazione con il più alto numero in Europa di praticanti, nasce un gruppo denominato

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