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I più bei percorsi di kayak in Corsica
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E-book624 pagine6 ore

I più bei percorsi di kayak in Corsica

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Info su questo ebook

Che cosa rende la Corsica così affascinante? Certamente il clima mediterraneo, il bellissimo paesaggio montano, i suoi fiumi e torrenti per chi ama gli sport dell’acqua viva e non solo. E poi, i suoi parchi naturali, le meravigliose foreste, sentieri escursionistici per tutti, panorami mozzafiato, e per finire un mare azzurro e pulito con oltre 1000 km di coste, con le spiagge più belle d’Europa come non si trovano in altri luoghi del Mediterraneo. Il rilievo anarchico della Corsica, è uno degli elementi che hanno condizionato la vita insulare dei suoi abitanti nei secoli. Ogni valle a fondo cieco è priva di comunicazione con quelle adiacenti, ogni abitato è una fortezza. La montagna è tutto un rifugio, un mondo chiuso, spezzettato, incline a tutti i cambiamenti. In quest’ambiente naturale così difficile, la Corsica whitewater, la discesa in acqua viva detta “selvaggia”, è il mito a lungo accarezzato, dove il sogno può diventare realtà.

Augusto Fortis, scrittore e alpinista uno dei massimi esperti mondiali delle discipline Outdoor dell’acqua viva e profondo conoscitore di tutti i percorsi dell’isola, con questa guida vi aiuta a scoprire la Corsica, documentando un centinaio di percorsi con belle foto a colori.
Una discesa primaverile, sui difficili percorsi della Corsica, rimarrà un’esperienza indimenticabile.
Un libro da usare e da gustare, un versatile strumento che l'appassionato deve sempre portare con sé.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita4 giu 2020
ISBN9788867522392
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    Anteprima del libro

    I più bei percorsi di kayak in Corsica - Augusto fortis

    AUGUSTO FORTIS

    I PIÙ BEI PERCORSI DI

    CANOA-KAYAK

    IN CORSICA

    Guida Outdoor a colori con i

      100 migliori percorsi per tutti

    CANOA

    rafting, kayak, hydrospeed,

    floating, tubing, SUP, sit on top

    La Corse, un paradis de l’eau vive.

    Wildwasser paradis Korsica.

    Corsica whitewater.

    Presentazione di Norman Bellamy

    AbelBooks

    Dello stesso autore nel catalogo Abel Books  

    www.abelbooks.net

    Outdoor Canoa. 250 itinerari in Italia e nel sud Europa

    Outdoor Canoa. 50 itinerari nei parchi italiani

    Canoa Outdoor Whitewater. 500 itinerari in Italia e nel mondo

    Outdoor e Avventura. 300 itinerari in Italia e nel mondo

    Tutto il Po dal Monviso al Delta

    I più bei percorsi di Canoa Kayak nei parchi italiani

    I più bei percorsi di canoa kayak in Italia

    I più bei percorsi di canoa kayak in Corsica

    DEDICHE E RINGRAZIAMENTI

    Il libro è dedicato a Douglas Palmer, morto durante la discesa del F. Vecchio in Corsica nel 1998.

    Ringraziamenti: Maurizio Pattoglio, Simona Fortis, David Pearson, Norman Bellamy, Erik Cook.

    Progetto editoriale e realizzazione: Augusto Fortis.

    Referenze fotografiche: Augusto Fortis e Maurizio Pattoglio.

    Copertina e retrocopertina: Augusto Fortis

    Cartografia: Augusto Fortis

    Foto di copertina: la Corsica whitewater, è il mito a lungo accarezzato, di tutti gli appassionati Outdoor dell’acqua viva dell’intero pianeta. Qui in Corsica, però bisogna aspettare di essere veramente bravi, se si vuole che il sogno diventi realtà, perché le difficoltà tecniche sono elevate. I salti Schieghel nella foto sul Travo, nel sud della Corsica sono una meta obbligatoria per chi frequenta con la canoa-kayak l'isola.

    Impaginazione a cura della Casa Editrice

    Proprietà letteraria riservata

    copyright 2020 AbelBooks

    www.abelbooks.net

    Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione, anche parziale, con qualsiasi mezzo effettuata, compresa la fotocopia, anche a uso interno o didattico. Le richieste per l’utilizzo della presente opera o di parte di essa in un contesto che non sia la lettura privata devono essere inviate a:

    AbelBooks – Piergiorgio Leaci Editore

    Via Milano 44 - 73051 Novoli (Le)

    ISBN 9788867522392

    Avvertenza: il materiale contenuto in questo libro guida/manuale, è soggetto nel tempo a dei cambiamenti. L’autore e l’editore declinano ogni responsabilità derivanti dal loro uso. Gli itinerari outdoor proposti, secondo i suggerimenti dell'autore, saranno percorsi a rischio e pericolo degli interessati, senza nessuna responsabilità da parte dell'autore e dell'editore.

    Non raccontarmi la tua storia, dimmi chi sei".

    Ma io, … io sono la mia storia. !

    Lewis Carrol

    Alice nel Paese delle Meraviglie

    AUGUSTO FORTIS

    Scrittore, alpinista, è uno dei massimi esperti mondiali nell’Outdoor fluviale. Ha dedicato gran parte del suo tempo libero, alla scoperta delle grandi possibilità che offrono i percorsi d'acqua viva in Italia in Europa e nel mondo. L'autore pratica diverse discipline dell’outdoor, tra cui lo scialpinismo a carattere esplorativo, collabora con le più prestigiose riviste specializzate del settore e da alcuni anni si occupa di protezione della natura.

    Web: https://www.google.com/search?q=tutti+i+libri+di+augusto+fortis&oq=tutti+i+libri+di+&aqs=chrome.0.69i59j69i57j0l3j69i60l3.13561j0j4&sourceid=chrome&ie=UTF-8

    PRESENTAZIONE

    Il vero viaggio è quello in cui la segnaletica ti è sconosciuta, e i nuovi mondi che incontri ti rivelano aspetti di te che ignoravi.

    Fosco Maraini 1956

    Che cosa rende la Corsica così affascinante? Certamente il clima mediterraneo, il bellissimo paesaggio montano, i suoi fiumi e torrenti per chi ama gli sport dell’acqua viva e non solo. E poi, i suoi parchi naturali, le meravigliose foreste, sentieri escursionistici per tutti, panorami mozzafiato, e per finire un mare azzurro e pulito con oltre 1000 km di coste, con le spiagge più belle d’Europa come non si trovano in altri luoghi del Mediterraneo. Completano l’elenco, i siti preistorici, le straordinarie cittadelle cinte da mura come Corte, Calvi, Bonifacio, la lingua locale di cui gli isolani sono molto fieri, e per finire la cucina locale.

    Un consiglio è di non tentare di visitare l’isola in una sola volta, anzitutto perché le strade sono molto tortuose e i fiumi e torrenti da discendere sono veramente tanti, e poi perché bisogna avere una scusa per poterci ritornare.

    Ogni anno nel mondo si scoprono centinaia di nuovi percorsi di acqua viva, in zone di alto interesse ambientale come la Corsica. Un numero sempre maggiore di giovani e adulti, si cimentano con le rapide dei fiumi, al motto: sì all’avventura ma senza rischio. Questo successo è legato al fatto che questo sport si pratica all’aria aperta, l’avventura del gioco con l’acqua viva attira sempre di più.

    Numerosi sono stati anche i progressi tecnici realizzati nella costruzione di nuove imbarcazioni sempre più resistenti con materiali sintetici per resistere alle abrasioni e ai colpi. Anche la pubblicista è corsa in aiuto con guide e manuali per le frequentazioni delle acque possibili e quelle impossibili, adatte solo ai grandi esperti. Oggi non si può più dire: non lo sapevo.

    Attraverso lo sport e l’avventura, intendendo con questo soprattutto un’avventura umana, la natura può essere usata come strumento per andare incontro a se stessi e agli altri. Lo sport avventura, non ha alcuna virtù terapeutica in sé, è solo uno strumento che permette un incontro da reinventare continuamente.

    La passione e la voglia di scoprire itinerari sempre più belli, porta però spesso ad affrontare fiumi e torrenti, senza avere le informazioni attendibili sulle difficoltà presenti nella discesa.

    Ben s’inserisce, in questo contesto d’informazione e di conoscenza, il nuovo libro/guida di Augusto Fortis, uno dei massimi esperti mondiali degli sport in acqua viva, il cui nome non ha certo bisogno di presentazione. Egli, in questa guida, per la prima volta, offre in Italia, una chiara visione dei più bei percorsi di acqua viva in Corsica, per la maggior parte mai descritti, e li documenta con un centinaio di percorsi, con belle foto a colori, per uno sport moderno, avventuroso, al passo con i tempi. Una discesa primaverile, sui difficili percorsi della Corsica che ho percorso con l’autore, rimarrà anche per voi, un’esperienza indimenticabile.

    Un libro guida di facile lettura, con capitoli dedicati all’ecologia, alla sicurezza. Un libro questo, che sicuramente potrà incrementare il già notevole successo di questi ultimi anni degli sport in acqua viva, a pieno uso e consumo, di chi, senza limiti di età, voglia divertirsi, abbinando l’esercizio fisico all’immersione totale nella natura ancora incontaminata.

    Norman Bellamy

    INTRODUZIONE

    Ci si svegliava la mattina… E si pensava: Eccomi qua, è questo il mio posto

    Karen Blixen 1937

    Se non si può accusare i corsi di xenofobia, tuttavia anni di colonizzazione e di dominazione straniera, hanno non poco contribuito a plasmare la mentalità degli abitanti dell’isola. E’ dunque comprensibile il loro desiderio molto radicato di proteggere la loro identità culturale. Questo ha spinto la popolazione locale a un atteggiamento di autoconservazione e a un’accettazione poco benevola degli estranei che talvolta si traduce in intolleranza. I corsi sono un popolo conservatore, stoico, tradizionalista e, benché nonostante la reputazione di gente ostile e inospitale non sia giustificata, questo stereotipo ha un fondamento di verità. Non è comunque giustificato il messaggio che si cela dietro alle insegne stradali forate da proiettili, con i toponimi francesi sbarrati e riscritti in corso con le bombolette spray. Non aspettatevi comunque di essere accolti a braccia aperte, sopratutto nei villaggi di montagna più isolati. Secondo i più radicali tradizionalisti specialmente nel nord dell’isola, l’afflusso di stranieri, serve solo a danneggiare l’ambiente e a impoverire il retaggio culturale dell’isola, alimentando però un rapporto di odio-amore verso la Francia per la sua politica in Corsica. Va però detto che una volta che vi sarete guadagnati il rispetto e la fiducia di un corso, questo si dimostrerà più cordiale e generoso di quanto pensavate.

    La vacanza e il divertimento che ogni praticante dell’acqua viva prova con i percorsi qui descritti in Corsica, è una presa di contatto, di conoscenza e di comunicazione. Vivere Outdoor, significa praticare l’attività della whitewater river, sviluppando nella persona che la pratica, lo spirito di avventura, valorizzando l’abilità motoria e la resistenza psicologica; l’Outdoor con gli sport dell’acqua viva, fa bene anche al nostro sistema fisico e psichico. L’Outdoor non è pratica aggressiva e competitiva, non misura i nostri limiti. Il concetto di Outdoor è un modo di pensare e di essere; esso si basa sulla capacità dell’individuo di frequentare ambienti incontaminati, spesso ostili, dove l’individuo mette alla prova le proprie capacità. Superare i nostri orizzonti, è sempre stata pratica antica tipica della nostra specie.

    Nel mondo, le discipline outdoor, stanno avendo, soprattutto tra i giovani, un discreto successo. Il loro maggior pregio, è quello di essere attività ecologiche. Speriamo che il diffondersi oltre un certo limite, non comporti però un’inevitabile violenza sulla natura. Noi frequentatori dell’acqua viva, vogliamo mantenere la purezza dei nostri rodei in Corsica.

    Il timore è quello che, pubblicizzando questi itinerari, si potrebbe arrivare alla fine, agli stessi risultati oggi ottenuti con la pratica d’altri sport di massa.

    Questo noi pensiamo che sia da escludere. Un giorno, noi ne siamo convinti, le sponde dei fiumi diventeranno dei parchi naturali. La natura ripristinata diventerà un fattore di promozione turistica. Certo se pensiamo allo stato in cui si trovano certi fiumi, queste convinzioni potrebbero diventare dei sogni. Tuttavia, anche se non si può negare che il numero dei fiumi da rigenerare sia grande, nessuno ci può indurre a perseguire questa ipotesi, realizzabile anche sotto differenti aspetti. Noi non vogliamo che i fiumi e i torrenti si trasformino in una Disneyland dell'acqua selvaggia. Ogni appassionato di sport dell'acqua viva potrà riflettere su questo compromesso. Meglio la solitudine, dall'incalzante distruzione?

    Con alcuni amici, da anni andiamo alla ricerca dei più bei percorsi di acqua viva in Corsica. Eravamo dell'idea che questi percorsi da sogno dovevano essere cosi intatti e solitari, da poter trascorrere su questi fiumi, una settimana o più di vacanza, senza essere colti dalle cosi dette benedizioni della civiltà.

    Cosi, dopo aver percorso centinaia di chilometri     su questi fiumi, li radunammo in questa raccolta; i percorsi secondo il nostro criterio, devono essere gratificanti. Non eravamo disposti a fare concessioni.

    Senza una ricognizione preventiva di ogni percorso, nessun canoista serio si lancerebbe mai in una discesa in Corsica, senza aver preso le sue brave informazioni su qualcuno che il percorso l’ha già disceso in precedenza. Dietro ad una curva, una recente piena, può aver creato una rapida, dove prima non c’era, o può esserci in agguato un tronco galleggiante: la pubblicista comunque è venuta in aiuto in questi ultimi anni, di tutti quelli che vogliono cimentarsi con le acque selvagge possibili e impossibili. L’avventura sportiva di navigazione delle acque selvagge, si può fare in diversi modi e con differenti tipi d’imbarcazioni e di tecniche, a secondo dei percorsi che si decide di intraprendere.

    Oggi si è perso il vero significato antico del navigare. Nelle discipline outdoor di whitewater, con Internet, si sta comodamente seduti nella propria stanza navigando da un posto all'altro del mondo, scoprendo nuovi spazi lontani da casa in pochi minuti. Una navigazione, cui manca però l'acqua, la scoperta, il rischio, le difficoltà, la paura, i timori dell'imprevisto. Questo è ormai il significato moderno che si da al navigare. Navigare sul serio invece, significa imparare a leggere il fiume, ad amarlo, assecondarlo, farselo amico, praticando una disciplina outdoor impegnativa ma straordinaria, alla portata di tutti. Ci si mette alla prova nello scoprire i propri limiti, favorendo la produzione di adrenalina, per il gusto della scoperta e per l'amore della natura.

    Una vacanza sull’acqua viva in Corsica è un’esperienza entusiasmante e profondamente istruttiva. S’impara a non inquinare o compromettere il territorio che ci ospita, e al rispetto dell’ambiente. Scegliendo le giuste attrezzature per i diversi percorsi, si scoprono i segreti della natura, e si capisce come valutare le capacità dei compagni e le difficoltà del percorso.

    E’ ovvio che sia insensato, per esempio, fare affidamento per la discesa di un corso d’acqua selvaggia, specialmente in Corsica, a delle descrizioni troppo dettagliate. Ci si deve accontentare a dei suggerimenti, valutando di volta in volta, in modo molto critico, le situazioni con i propri occhi. Non si può negare che descrizioni troppo dettagliate, sottraggono a chi pratica le discipline outdoor, una grossa porzione d’avventura. L’avventura deve far parte integrante di queste attività outdoor.

    In tema di guide outdoor, si stanno delineando in questi ultimi anni, due posizioni opposte; da un lato ci sono quelli che si oppongono a questi strumenti conoscitivi, che secondo il loro parere, diminuiscono di molto lo spirito di avventura e di dimensione ludica di queste attività; dall’altra parte invece ci sono quelli che essendo alle prime armi con poca esperienza, desiderano frequentare solo itinerari sicuri, già ampiamente descritti e collaudati.    

    Vivere outdoor a contatto con la natura in Corsica, con gli itinerari suggeriti in questa guida, significa sviluppare nella persona che li pratica, lo spirito di avventura, valorizzando l’abilità motoria e la resistenza psicologica, scoprendo i segreti della natura umana, proponendo un incontro spettacolare. Un sogno, che con questa guida, può diventare realtà.

    Fortis Augusto

    COME CONSULTARE QUESTA GUIDA

    La guida è organizzata con una sequenza di itinerari di whitewater nell’isola francese della Corsica. Una sezione introduttiva, è dedicata alla presentazione di Norman Bellamy uno dei massimi esperti e all’introduzione dell’autore, cui fa seguito l’indice generale dei percorsi, con una cartina per meglio localizzarli sul territorio. Seguono poi tredici capitoli, iniziando con una parte dedicata ai diversi aspetti alla struttura e alla morfologia della Corsica, dove sono descritte le caratteristiche fisiche, economiche e culturali del territorio, cui seguono cartine geografiche specifiche e dettagliate dei fiumi, accompagnate da notizie sul territorio e sul clima, suddivisi tra Corsica Settentrionale, Centrale e Meridionale. La parte importante e centrale della guida è dedicata alla descrizione dei percorsi con schede monografiche sugli itinerari. Seguono poi altri capitoli dedicati alle imbarcazioni consigliate, alla sicurezza, alla scelta del kayak ideale, agli accessori, alla cura e la manutenzione dei materiali per le discese, allo sfruttamento idroelettrico, ai problemi della cementificazione con riferimento al territorio, alla geologia, ai regimi idrici, alla nascita del paesaggio e alla sua modifica da parte dell’uomo. Dopo un capitolo dove si parla di come leggere il fiume con le manovre per affrontare l’acqua viva, e di cos’è l’Outdoor, con analisi storiche e considerazioni, la guida termina con una raccolta di cartine tecniche e foto, per meglio comprendere i percorsi descritti.

    COSA SI DEVE SAPERE PRIMA DÌ ANDARE IN CORSICA

    - Destinazione Corsica

    - Quando andare

    - I costi e l’utilizzo di internet

    - Storia in breve e la Corsica di oggi

    - Identità culturale

    - Popolazione

    - Ambiente (territorio, natura, animali, piante)

    - Specie a rischio

    - I parchi naturali e la difesa dell’ambiente

    - Attività Outdoor all’aperto

    - Escursioni a piedi

    - Dove dormire (alberghi, affitti, chambre d’hotes, rifugi, gite de tape.)

    - Cartine disponibili in Italia

    - Il clima

    - Documenti

    - Pericoli e contrattempi

    - I trasporti (traghetti, autobus, treni)

    - Quando andare per praticare canoa-kayak

    -

    - Destinazione Corsica: che cosa rende la Corsica così affascinante? Certamente il clima mediterraneo, il bellissimo paesaggio montano, i suoi fiumi e torrenti per chi ama gli sport dell’acqua viva e non solo. E poi, i suoi parchi naturali, le meravigliose foreste, sentieri escursionistici per tutti, panorami mozzafiato, e per finire un mare azzurro e pulito con oltre 1000 km di coste, con le spiagge più belle d’Europa come non si trovano in altri luoghi del Mediterraneo. Completano l’elenco, i siti preistorici, le straordinarie cittadelle cinte da mura come Corte, Calvi, Bonifacio, la lingua locale di cui gli isolani sono molto fieri, e per finire la cucina locale.

    Un consiglio è di non tentare di visitare l’isola in una sola volta, anzitutto perché le strade sono molto tortuose e i fiumi e torrenti da discendere sono veramente tanti, e poi perché bisogna avere una scusa per poterci ritornare.

    Risorse web video: https://www.youtube.com/watch?v=aXAt-gFidYw

    - Quando andare: i mesi di luglio e agosto sono i più affollati di turisti, ma se in quei mesi, fate il sentiero escursionistico GR 20 o il Mare e Monti di persone ne troverete veramente poche. I periodi migliori per praticare la canoa-kayak e gli sport dell’acqua viva sono la primavera, mentre l’inverno si presta per le escursioni con gli sci o le ciaspole; in questo periodo, i turisti sono quasi inesistenti. Tenete però presente che se decidete di fare la vostra scoperta dell’isola nella bassa stagione da novembre a marzo, buona parte di alberghi, campeggi e ristoranti saranno completamente chiusi o funzionanti a orario ridotto.

    - I costi e l’utilizzo di internet: La Corsica è abbastanza cara, basta però andare in bassa stagione e mangiare e dormire se possibile nell’entroterra; la maggior parte dei ristoranti comunque offre menù turistici. Per quanto la Corsica non sia certo all’avanguardia nel campo dell’informazione elettronica, sta recuperando velocemente. Di seguito alcuni siti internet:

    - Agence du Tourismo de la Corse, www.visit-corsica.com   il sito offre informazioni anche in italiano molto pratiche

    - Aller en Corse, con elenchi di sistemazioni e altre informazioni pratiche in italiano

    - Corsica Isula, www.corsica-isula.com , uno dei più completi siti della Corsica con numerosi link.

    - La storia in breve e la Corsica di oggi: tra le notizie riguardanti la storia politica della Corsica di oggi, non sono infrequenti quelle che si riferiscono a notizie di contrabbando d’armi, di faide tra le famiglie e di corruzione. Per i corsi questa realtà dura da secoli. Il referendum del 6 luglio del 2003, nel quale si chiedeva agli elettori se la Corsica dovesse diventare una nazione indipendente dalla Francia, si concluse con un secco no. Comunque, se da un lato il 70% degli elettori si disse favorevole a una più ampia autonomia in tema di ambiente, turismo e politica fiscale, un altrettanto 10% si è comunque espresso per l’indipendenza come nazione. I nazionalisti con poco meno di 1500 voti furono sconfitti e la riforma istituzionale per il momento solo rinviata.

    Nella storia più recente che studiamo sui libri di storia, si considera solo quasi esclusivamente come il luogo di nascita di Napoleone Buonaparte. Tuttavia la storia dell’isola è affascinante e ricca di eventi nei secoli passati, a causa della sua posizione strategica al centro d’interessi delle potenze europee e mediterranee. Genovesi, francesi, spagnoli, inglesi, pisani, e persino saraceni, per non parlare dei romani, si sono contesi il territorio per secoli.

    Si può dire che i corsi fieri delle loro tradizioni, lottino per la loro indipendenza sin da quando i greci li ridussero in schiavitù nel lontano 565 a. C.

    Prima dell’unificazione dell’Italia, Genova era uno dei più importanti stati mercantili moderni. Probabilmente se fosse stata più ambiziosa con Cristoforo Colombo che era nato a Calvi, avrebbe potuto scoprire le Americhe al posto della Spagna e la storia avrebbe avuto un altro corso. Genova occupò la Corsica per ben 5 secoli, durante i quali l’isola fu trasformata in una fortezza, dimostrandosi però spietati con la popolazione locale, spesso cacciata dalle città e costretta a lavorare nei campi, per soddisfare gli interessi commerciali della madrepatria. L’amministrazione genovese, fondò città, costrinse gli isolani a piantare gli ulivi, castagni e altre colture redditizie, con l’intento di trasformare la Corsica nel granaio di Genova. Il cambiamento avvenne nel 1552, quando il re di Francia Enrico II colse l’opportunità di rafforzare la sua presenza nel golfo di Genova e di intervenire sull’isola, a sostegno della Repubblica di Genova che ne aveva chiesto l’aiuto per debellare le rivolte dei corsi, esasperati dalle continue angherie dei genovesi. Nel 1553, giunse a Bastia un corpo di spedizione agli ordini del maresciallo Termes e del vicecomandante Dragut, un corsaro turco alle dipendenze dei francesi, i quali conquistarono uno dopo l’altro le città della Corsica. Da allora però la Corsica, strappata ai genovesi, divenne francese. Il tentativo poi di Sampiero Corso nato nel 1498 a Bastelica, di liberare la sua isola dai francesi nel 1564 fallì.   Ci riprovò nel 1769 Pasquale Paoli, ma fu sconfitto nella battaglia di Ponte Nuovo sul fiume Golo, a nord-est di Ponte Leccia; rifugiandosi a Londra in esilio morì in povertà. Fu Pasquale Paoli a scegliere la testa di moro - oggi raffigurata su tutte le etichette e sulla bandiera corsa – come simbolo dell’indipendenza dell'isola. Napoleone Buonaparte poi, nonostante fosse corso essendo nato ad Ajaccio, non fece nulla per l’indipendenza dell’isola, anzi dichiarò formalmente che la Corsica, era, e sarebbe stata sempre territorio francese, pur non volendo mai tra i suoi ufficiali di comando personale corso, ritenendoli poco affidabili.

    In tempi più recenti, il movimento indipendentista prese vigore quando nel 1960, con la politica colonialista, la Francia assegnò le fertili pianure di Aleria ai profughi francesi in fuga dall’Algeria; la rivolta fu capeggiata dai fratelli Simeoni ma con scarsi risultati. Infine nel 1976, nasce in Corsica il FLNC (Front de Libèration Nationale de la Corse) un partito che purtroppo aveva nel suo interno, e lo ha tuttora, una frangia armata, autore di numerosi attentati con uccisione di prefetti come quello di Claude Erignac il 6 febbraio del 1998, e bombe sotto gli alberghi dell’isola per cacciare i francesi. Alla fine degli anni 80, vennero realizzati progetti che avevano lo scopo di distendere i rapporti tra i nazionalisti e lo stato francese; fu aperta l’università a Corte, dove si diede la possibilità di compiere gli studi universitari con la lingua corsa. Dopo il tentativo nel 1983 del governo centrale di smantellare il FLNC, ripresero le fazioni scissioniste che fecero una guerra con inaudita ferocia, aumentando così i contrasti in tutti i settori. Un punto particolarmente dolente tuttora, è il turismo, dove i separatisti si sono dimostrati particolarmente ostili, specialmente con i francesi del continente che tentano di aprire attività. Purtroppo, il terrorismo e la violenza che da secoli caratterizzano la Corsica, non sembrano prossimi alla fine.                

    - Identità culturale: se non si può accusare i corsi di xenofobia, tuttavia anni di colonizzazione e di dominazione straniera, hanno non poco contribuito a plasmare la mentalità degli abitanti dell’isola. E’ dunque comprensibile il loro desiderio molto radicato di proteggere la loro identità culturale. Questo ha spinto la popolazione locale a un atteggiamento di autoconservazione e a un’accettazione poco benevola degli estranei che talvolta si traduce in intolleranza. I corsi sono un popolo conservatore, stoico, tradizionalista e, benché nonostante la reputazione di gente ostile e inospitale non sia giustificata, questo stereotipo ha un fondamento di verità. Non è comunque giustificato il messaggio che si cela dietro alle insegne stradali forate da proiettili, con i toponimi francesi sbarrati e riscritti in corso con le bombolette spray. Non aspettatevi comunque di essere accolti a braccia aperte, sopratutto nei villaggi di montagna più isolati. Secondo i più radicali tradizionalisti specialmente nel nord dell’isola, l’afflusso di stranieri, serve solo a danneggiare l’ambiente e a impoverire il retaggio culturale dell’isola, alimentando però un rapporto di odio-amore verso la Francia per la sua politica in Corsica. Va però detto che una volta che vi sarete guadagnati il rispetto e la fiducia di un corso, questo si dimostrerà più cordiale e generoso di quanto pensavate.

    Come tutti i paesi dell’area mediterranea anche in Corsica i legami familiari sono molto forti, con i giovani che spesso rimangono in famiglia con i genitori fino a circa 30 anni, o al momento del matrimonio, con la vita che scorre tranquilla nei paesi di montagna, dove, però per la mancanza di lavoro, molti giovani corsi emigrano verso le città francesi di Nizza, Marsiglia o Parigi.

    Nel 1575 Pasquale Poli aprì la prima università corsa a Corte, poi per 2 secoli con l’avvento dei francesi questa rimase chiusa, costringendo i figli delle classi più agiate a mandare i loro figli in Italia e nel continente i quali spesso non facevano più ritorno, con un grave danno culturale per gli abitanti dell’isola. A questa situazione si rimediò anche solo in parte con l’apertura nel 1981 dell’Università a Corte. I legami familiari in Corsica sono molto forti e conservati con continuità dalle famiglie attraverso le generazioni, dove l’affiliazione a un clan determinava l’appartenenza a una famiglia allargata, che comprendeva i membri di una comunità cittadina proteggendone identità e influenza. Ai legami interni ai clan e ai villaggi, si contrappone un’antipatia verso gli estranei, con una risposta talvolta violenta verso chi manca alle tradizioni. Il senso dell’onore è un retaggio secolare del passato turbolento dell’isola, dove l’orgoglio ferito è stato la causa di molte vendette sanguinose di banditi d’onore, nascosti alla giustizia per anni dagli stessi abitanti nella macchia mediterranea, diventati fuorilegge per onore. Anche l’atteggiamento degli isolani verso gli omosessuali è poco progressista certamente inferiore al resto della Francia e dell’Europa. In una società basata sui principi tradizionali nelle manifestazioni di affetto tra le persone dello stesso sesso, potrebbero urtare la sensibilità dei più tradizionalisti radicali come in certi paesi di montagna. Così pure i diritti delle donne e delle pari opportunità sono rimasti ancora molto arretrati rispetto al continente; per esempio, nell’isola non ci sono parlamentari donne, mentre solo un quarto dei lavoratori è di sesso femminile.

    - Popolazione: il tasso di natalità in Corsica è talmente basso che il numero dei decessi supera quello delle nascite. Altrettanto preoccupante è lo spopolamento dei villaggi dell’entroterra, dove negli ultimi 20 anni, i comuni di montagna hanno perso 20 mila abitanti e alcune zone hanno una densità demografica pari a quella del Sahara, con un terzo di abitanti delle zone di montagna costituiti da ultrasettantenni. Nella regione di Ajaccio, il 10% della popolazione di sesso femminile, ha un’età compresa tra i 75 e i 94 anni. Malgrado questi dati poco incoraggianti, si fa di tutto per conservare la propria cultura. Dal 1975, l’afflusso di immigrati stranieri è diminuito, mentre il numero di immigrati francesi provenienti dalla terraferma che i corsi chiamano pinzuti, è aumentato. Oltre la metà degli abitanti corsi sono di origine marocchina, ma non mancano italiani, portoghesi e sopratutto marocchini nella zona di Bastia, mentre ad Ajaccio c’è la predominanza dei tunisini. A Calvi, dove vi è anche la colonia della Legione Straniera, risiede una percentuale relativamente alta di immigrati provenienti dall’Europa dell’est, mentre nella regione della Balagne gli extracomunitari, costituiscono addirittura il 40%. La maggior parte di immigrati è costituita da giovani di sesso maschile che trovano lavoro essenzialmente nell’edilizia e agricoltura e in numero minore nel turismo. Va detto che alcuni corsi sono razzisti, specialmente verso i nordafricani, che costituiscono una comunità abbastanza grande.

    - Ambiente (territorio, natura, animali, piante) :

    Territorio: il territorio dell’isola è in buona parte ricoperto da montagne che si stagliano a ridosso della costa, raggiungendo rapidamente quote elevate. La più alta è il Monte Cinto di 2710 m, cui si avvicinano di molto altre vette come il Monte Rotondo 2622 m, il Paglia Orba 2525 m e il Monte Oro 2389 m. Circa 30 milioni di anni fa, l’isola si staccò dal continente europeo e, dopo una lenta rotazione intorno ad un asse situato nel centro del golfo di Genova, si fermò a 170 km a sud-est di Nizza, formando l’attuale Corsica. L’isola ha una superficie di 8722 kmq che insieme alla Sardegna, situata 12 km più a sud, costituisce il micro continente sardo-corso. Ha una larghezza massima di 85 km e una lunghezza di 183 km, compresa la penisola di Cap Corse che si trova all’estremità settentrionale, lunga 40 km. La costa occidentale è dirupata e a picco sul mare con i golfi di Porto, Sagone, Ajaccio e Valinco, mentre quella orientale è pianeggiante e meno affascinante con la piana di Aleria, destinata in gran parte all’agricoltura.

    Natura, animali: la flora e la fauna in Corsica sono per la maggior parte protette. Chi visita l’isola per la prima volta rimarrà sorpreso per la grande quantità di animali presenti anche sulle strade quali: maiali, capre, pecore e asini, specialmente nelle zone dell’interno. Il muflone è sicuramente il re delle montagne corse, presente in numero consistente nelle riserve di Bavella e Asco, mentre il gipeto, con la sua maestosa apertura alare di quasi 3 m, avvistabile nel massiccio del Monte Cinto e nella valle della Restonica vicino a Corte. Il cinghiale con il suo pelame di setole scure che si nutre in prevalenza di ghiande e castagne abbondanti sull’isola, è una presenza quasi costante anche sulle strade spesso unito ai maiali domestici con i quali si accoppia, generando ibridi. Il cervo corso, è scomparso negli anni 60 ma è stato reintrodotto nel 1985, utilizzando esemplari sardi, nella zona di Quenza e Fiumorbo. Nella Riserva naturale di Scandola nel golfo di Porto, si trovano numerose specie marine protette, tra cui: scorfano rosso, saraghi, cernie, murene, salpe e apogone.

    Piante: l’isola conta oltre 2000 specie di flora che varia secondo la zona, da quella mediterranea, fino a 1000 m, dove regna la macchia formata da castani, ulivi e querce, a quella montana fino a 1800 m, con le foreste di faggi e la zona alpina fino a 2700 m dove predomina una vegetazione bassa di prateria di alta montagna. Solo il 15% del territorio dell’isola è coltivato, il resto formato da macchia e foresta ricoprono oltre metà dell’isola.

    - Specie a rischio: tre sono le specie a rischio sull’isola; la foca monaca del Mediterraneo che si trova con pochi esemplari nella Riserva naturale di Scandola e minacciata dall’inquinamento, il gipeto con pochi esemplari che non trova più carcasse di animali quali pecore e capre cui cibarsi e la lumaca corsa (Helix ceratina) un mollusco di colore verde endemica in Corsica, che si tenta di conservare in sei ettari di macchia costiera protetta nei dintorni di Ajaccio.

    - I parchi naturali e la difesa dell’ambiente: il principale promotore della difesa dell’ambiente dell’isola è il Parco Naturale Regionale della Corsica (PNRC) , istituito nel 1972 che oggi tutela più di un terzo del territorio con 350 mila ettari. A differenza degli altri parchi francesi che tutelano solo il territorio, questo parco favorisce la conservazione anche del patrimonio culturale dei suoi abitanti. Gestisce la segnaletica e la manutenzione di 2000 km di sentieri; il parco purtroppo per ora, non rientra nell’orbita dell’UNESCO. Il territorio corso è poi protetto da diverse riserve naturali quali: le Iles di Finocchiarola, tre minuscole isole situate a Cap Corse dove nidifica il gabbiano corso; la Riserva naturale di Biguglia a sud di Bastia, con 100 specie di uccelli, importante punto di sosta per gli uccelli migratori in viaggio tra Europa e Africa. All’estremo sud, le Riserve naturali delle Bocche di Bonifacio, con due dei sei isolotti che compongono l’arcipelago di Lavezzi-Cavallo con una vita marina particolarmente ricca, mentre risalendo la costa orientale verso nord, la Riserva naturale delle isole Cerbicale che comprende cinque piccole isole a nord est di Porto Vecchio che protegge l’avifauna marina e rare specie di flora.

    Purtroppo un grave danno all’ambiente è prodotto dagli incendi, dove il 90% sono di origine dolosa, compresi gli agricoltori che appiccano il fuoco alle sterpaglie per concimare i terreni con le ceneri, o abitanti che appiccano il fuoco alla macchia per allontanare i cinghiali. Negli ultimi 20 anni in Corsica si sono bruciati 300 mila ettari di vegetazione, nonostante che l’Ufficio Nazionale delle Foreste (ONF) www.on.fr, che gestisce le foreste dell’isola, abbia creato centinaia di km di tagliafuoco. Comunque sia, benché le minacce di attentati da parte dei terroristi corsi non si possano definire civili, essi sono tuttavia un valido deterrente molto efficace nel dissuadere gli imprenditori   edili dal costruire grandi alberghi e fast food lungo la costa, questo sicuramente a vantaggio dell’ambiente, un po’ meno al turismo di massa.

    - Attività Outdoor all’aperto

    Escursioni a piedi: il lussureggiante paesaggio montano e il gran numero di sentieri segnalati, che attraversano le foreste, offrono innumerevoli possibilità agli escursionisti, agli alpinisti e ai frequentatori dell’acqua viva di canoa-kayak e rafting, di praticare attività all’aperto secondo la stagione favorevole. Senza dubbio il modo migliore per esplorare la Corsica oltre alla canoa-kayak, è quello di camminare a piedi lentamente, godendo dello straordinario paesaggio e dell’aria fresca di montagna. L’isola, è attraversata da sentieri facili come i Mare e Monti o il Mare e Mare che si snodano da costa a costa poco pubblicizzati, o in senso verticale come il più noto e impegnativo GR 20 lungo 200 km. Tutti ad eccezione di quest’ultimo, offrono la possibilità di pernottare comodamente in strutture alberghiere. La Maison d’information Randonnèe du PNRC www.parc-naturel-corse.com pubblica moltissime informazioni utili sia sul parco che sulle escursioni in diverse lingue tra cui l’italiano.

    Sentiero Mare a Monti nord: è un bel sentiero non particolarmente impegnativo che collega Calenzana nella regione dell’Alta Balagna, con Cargese a sud del golfo di Porto, di 10 tappe, con altezza massima di 1153 m, praticabile tutto l’anno.

    Sentiero Mare e Monti: questo sentiero collega due golfi occidentali da Porticcio a Propriano, in 5 tappe, con altitudine massima di 870 m, praticabile tutto l’anno.

    Sentiero Mare a Mare Centro: offre la possibilità di esplorare le zone tradizionali dell’interno in 7 tappe. Si parte da Chisonaccia sulla costa orientale e si arriva a Porticcio sulla costa occidentale, punta massima toccata a

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