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I più bei percorsi di canoa-kayak nei parchi italiani
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E-book868 pagine9 ore

I più bei percorsi di canoa-kayak nei parchi italiani

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Info su questo ebook

Discendere in canoa un torrente o un fiume in un parco dove la navigazione è concessa, significa entrare nel vivo della storia di una regione, toccare le radici più profonde e misteriose, comprendere il carattere della gente che lo abita e giustificarne usi e costumi. Affinché le parole non vadano oltre lo schermo televisivo, o le pagine di un giornale, occorre autodisciplinarsi a un approccio differente, più partecipe e positivo nei confronti dell’habitat nel quale ci muoviamo. La scelta dell’autore Augusto Fortis, uno dei massimi esperti mondiali nelle discipline dell’acqua viva, è ricaduta su trentasei parchi della nostra penisola, dalla valle d’Aosta alla Sicilia, dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, a quello dell’Etna, mostrando un panorama sufficientemente ampio e diversificato delle condizioni ambientali del nostro paese e quelle alquanto insolite del fiume. Non è solo un invito ad apprezzare di più e meglio certi luoghi d’Italia che spesso non hanno pari altrove, ma una proposta di “un viaggio tutta natura” di un’altra Italia, quella che ci sta di fronte, non poi così distante e che ci appartiene. Un libro da usare, da gustare, un versatile strumento che l'appassionato deve portare sempre con sé.
LinguaItaliano
EditoreAbel Books
Data di uscita3 mag 2019
ISBN9788867522217
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    Anteprima del libro

    I più bei percorsi di canoa-kayak nei parchi italiani - Augusto fortis

    percorsi

    PRESENTAZIONE

    Per compiere grandi passi, non dobbiamo solo agire, ma anche

    sognare; non solo pianificare, ma anche credere.

    Panatole Thbault France 1921

    Le esigenze e le attese di chi pratica gli sport Outdoor dell’acqua viva, come canoa, kayak, rafting, hydrospeed, tubing, floating, SUP, sit on top, sono mutate parecchio nel corso degli ultimi anni; ma richiesta e offerta, non sono solo leggi del mercato, sono anche della natura che siamo costretti a rispettare.

    Quando nel 1992 fu varata la "Carta Etica dell’Ambiente, gli intenti delle organizzazioni mondiali ideatrici, tra cui anche l’Italia, erano rivolte agli stati, ai governi e agli organismi a diverso titolo interessati, ma soprattutto alla gente comune, affinché essa fosse direttamente coinvolta nell’assunzione di una vera e propria responsabilità patrimoniale" nei confronti dell’ambiente.

    Ogni anno in Italia si scoprono decine di nuovi percorsi di acqua viva, in zone di alto interesse ambientale. Un numero sempre maggiore di giovani e adulti, si cimentano con le rapide dei fiumi, al motto: sì all’avventura ma senza rischio. Questo successo è legato al fatto che questo sport si pratica all’aria aperta, l’avventura del gioco con l’acqua viva attira sempre di più. Numerosi sono stati anche i progressi tecnici realizzati nella costruzione di nuove imbarcazioni sempre più resistenti con materiali sintetici per resistere alle abrasioni e ai colpi. Anche la pubblicista è corsa in aiuto con guide e manuali per le frequentazioni delle acque possibili e quelle impossibili, adatte solo ai grandi esperti. Oggi non si può più dire: non lo sapevo.

    Attraverso lo sport e l’avventura, intendendo con questo soprattutto un’avventura umana, la natura può essere usata come strumento per andare incontro a sé stessi e agli altri. Lo sport avventura, non ha alcuna virtù terapeutica in sé, è solo uno strumento che permette un incontro da reinventare continuamente.

    La passione e la voglia di scoprire itinerari sempre più belli, porta però spesso ad affrontare fiumi e torrenti, senza avere le informazioni attendibili sulle difficoltà presenti nella discesa.

    Un numero sempre maggiore di giovani e adulti, si cimentano con le rapide dei fiumi, al motto: sì all’avventura, ma senza rischio.

    Ben s’inserisce, in questo contesto d’informazione e di conoscenza, il nuovo libro di Augusto Fortis, uno dei massimi esperti mondiali degli sport in acqua viva, il cui nome non ha certo bisogno di presentazione. Egli, in questo libro/guida, per la prima volta, offre in Italia, una chiara visione dei più bei percorsi di acqua viva nei parchi e nelle riserve naturali d’Italia, per uno sport moderno, avventuroso, al passo con i tempi. Un libro guida di facile lettura, con capitoli dedicati all’ecologia, alla sicurezza. Ogni itinerario, è preceduto da una scheda descrittiva del parco, dove si svolge la discesa, con particolare riferimento alla fauna, alla flora, alle particolarità del territorio. Un libro questo, che sicuramente potrà incrementare il già notevole successo di questi ultimi anni degli sport in acqua viva, a pieno uso e consumo, di chi, senza limiti di età, voglia divertirsi, abbinando l’esercizio fisico all’immersione totale nella natura ancora incontaminata.

    David Pearson

    INTRODUZIONE

    L’amante della Natura, è colui i cui sensi diretti verso l’interiorità, e quelli diretti verso il mondo esterno, sono ancora in pieno accordo tra loro.

    Ralph Waldo Emerson. Nature 1836

    La vacanza e il divertimento che ogni praticante dell’acqua viva prova, è una presa di contatto, di conoscenza e di comunicazione. Vivere Outdoor, significa praticare l’attività della whitewater river, sviluppando nella persona che la pratica, lo spirito di avventura, valorizzando l’abilità motoria e la resistenza psicologica. Vivere Outdoor con gli sport dell’acqua viva, fa bene al nostro sistema fisico e psichico.

    Turismo di massa non può essere sinonimo di massa di turisti; devono essere rispetto e tutela d’inestimabili patrimoni culturali e ambientali, attenzione e valorizzazione socio- economica di zone particolarmente depresse, ma nonostante tutto, ricche di storia e di civiltà. Termini come ecosistema – ambientalista - reinserimento sono diventati d’uso comune nel linguaggio corrente e grazie a una maggiore diffusione presso i mass media, il loro significato è oggi in parte conosciuto.

    Discendere un torrente o un fiume in un parco dove la navigazione è concessa, significa entrare anche nel vivo della natura incontaminata di una regione.

    L’Outdoor non è pratica aggressiva e competitiva, non misura i nostri limiti. Discendere un torrente o un fiume in un parco dove la navigazione è concessa, significa entrare anche nel vivo della storia di una regione, toccare le radici più profonde e misteriose, comprendere il carattere della gente che lo abita e giustificarne usi e costumi.

    Affinché le parole non vadano oltre lo schermo televisivo, o le pagine di un giornale, occorre autodisciplinarsi a un approccio differente, più partecipe e positivo nei confronti dell’habitat nel quale ci muoviamo.

    Per quanto detto, compiere un tour nell’acqua viva, pur se ristretto all’interno di una serie di parchi, e di aree protette del nostro paese, può essere sicuramente piacevole, ma speriamo anche curioso e avvincente, per entrare in contatto con realtà territoriali sconosciute e sommariamente note.

    L’ambiente è un business dalle maglie fittissime e contorte. Sta a noi e alle nostre coscienze, arginare lo scempio dei decadenti paradisi. Impariamo a conoscere meglio i luoghi che ci ospitano, per meglio amarli e conservarli intatti cosi come loro si offrono a noi e al nostro desiderio di avventura. Fermiamoci sui confini naturalmente stabili, se comprendiamo che la nostra smania di nuovo è per altri destabilizzante e invasiva. Portiamo la nostra conoscenza, ma non estirpiamo quella degli altri.

    La nostra scelta è ricaduta su quarantuno parchi della nostra penisola, dalla valle d’Aosta alla Sicilia, dal Parco Nazionale del Gran Paradiso, a quello dell’Etna, mostrando un panorama sufficientemente ampio e diversificato delle condizioni ambientali del nostro paese e quelle alquanto insolite del fiume.

    Non è solo un invito ad apprezzare di più e meglio certi luoghi d’Italia che spesso non hanno pari altrove, non sono solo una proposta di un viaggio tutta natura e neppure una sollecitazione verso un certo fanatismo ecologico tanto quanto il totale disinteresse, è tutto questo insieme, o, forse, è solo una pagina in più di un’altra Italia, quella che ci sta di fronte, non poi così distante e che ci appartiene.

    Augusto Fortis

    Capitolo 1

    ECOLOGIA E WHITEWATER

    LE VERDI SPERANZE DEL BEL PAESE

    L'ordinamento nei parchi italiani

    Due provincie messe assieme, quella del Molise e del Friuli. Questa è la superficie dell'Italia protetta, quella dei soli parchi nazionali. Oltre 12 mila chilometri quadrati di territorio in cui lo stato governa con il buon senso ambientale. In tutto circa il 4 % del Bel paese in cui, in linea di massima è proibito costruire case quando queste non sono necessarie, abbattere alberi, spianare strade in nome del progresso.

    Frequentare un parco, significa sottostare a vincoli imposti da un piano di protezione ambientale, volto a preservare ambienti di rara bellezza.

    Nel 1991, dopo un ventennio di gestazione, nasce in Italia la "Legge quadro sulle aree protette". Poche leggi in Italia, sono state tanto attese quanto questa; nessuna legge è mai stata osteggiata come questa.

    Grazie a queste normative, i parchi nazionali sono aumentati di numero per un totale di 1 milione e duecentomila ettari protetti, pari al tanto sospirato 4% dell'intero territorio. A essi, si affiancano 140 riserve naturali, 7 marine, e 75 parchi regionali, con 34 zone umide d’interesse comunitario.

    Tuttavia, la sfida non può dirsi vinta. Anche se ora mancano parchi previsti dal legislatore, ma di difficile avvio - come quelli del Delta del Po, dell'Arcipelago Toscano, del Gennargentu – la vecchia sfida di tutelare il 10% del territorio, appare ancora lontana.

    Pur nella sua altalenante fortuna, pur nella variabilità delle sue mode e della politica, l'ambientalismo è riuscito in questi ultimi anni ad attecchire e a mettere le radici nella società italiana. I parchi sono cambiati, la sensibilità della gente è mutata. Riserve, oasi, aree protette, parchi regionali e nazionali hanno man mano coperti secmenti sempre più ampi di territorio. L'ostilità delle popolazioni locali a sottostare a limiti e vincoli imposti dal regime delle protezioni, si è via via attenuata, a mano a mano che all'impostazione dall'alto, si è sostituito il dialogo costruttivo, ponendo l'accento sulle nuove prospettive di sviluppo offerte dall’essere partecipe di un piano di protezione ad alto respiro. Si è così capito, che vivere in un parco, voleva dire, ritrovare la propria identità culturale, avere a disposizione finanziamenti per attività compatibili con la natura.

    Quanto vale questo sospirato 10%. Molto, anzi moltissimo. È il territorio del Bel Paese, se dentro quella percentuale, ci sono, foreste, montagne, fiumi, laghi e paludi.

    Scrisse nel lontano 1932, il presidente USA Franklin D. Roosevelt "la civiltà di un Paese, si vede da quanti sono e da come sono gestiti i suoi parchi nazionali". Speriamo che il Bel Paese, sia capace di far convivere sviluppo economico e sociale, con la salvaguardia della sua natura.

    Il sistema dei parchi italiani è regolamentato dalla Legge quadro per le aree protette, la Nr. 34 del 6 dicembre 1991. Per coadiuvare il ministro dell'Ambiente, nell'applicazione della norma, è stata nominata la Consulta Tecnica, formata da esperti con il decreto ministeriale del 23 aprile 1992. L'attuazione delle prime opere necessarie ai parchi di nuova nomina, è affidato il "Primo programma triennale" con deliberazione del 21 dicembre 1993, composto da "Comitato delle aree protette", cui partecipano i ministri e i sottosegretari dei ministeri competenti.

    L’Italia si è dotata di un sistema di aree protette più vasto e capillare d’Europa. Oggi ai venticinque parchi nazionali e alle decine di aree protette anche marine, si affiancano altre cento riserve naturali gestite dal Corpo Forestale dello Stato, altrettante Oasi gestite dal WWF e dalla LIPU, oltre a centinaia di parchi e riserve istituite da Regioni e Province Autonome. Alcune di queste aree sono perfettamente organizzate, con musei naturalistici, sentieri segnati, centri visite e guide. Altre sono più selvagge e richiedono una maggior cautela per goderle in assoluta sicurezza - come il Parco Nazionale della Valgrande in Piemonte – altre sono più semplici da visitare- come il Parco Naturale della Maremma in Toscana. Tutte comunque, sono in grado di offrire straordinari panorami, cultura, fauna e flora protetta, affinché ciò sia da noi tramandato per sempre alle generazioni future.

    Chi ha il compito di gestire parchi e aree naturalistiche - per rendere fruibili il nostro patrimonio naturale - deve essere in grado di offrire anche opportunità di visita, quali soluzioni abitative di pernottamento e ristoro, nel rispetto della salvaguardia dell’ambiente. Rendere cioè ospitali e accoglienti le aree naturali in modo che le vacanze siano sempre di più alla portata di tutti.

    Regioni come il Trentino Alto Adige, da anni, hanno gestito in modo corretto le aree naturali e i parchi, attirando turisti da ogni parte d’Europa. Per fare ciò, le altre regioni italiane, devono migliorare la qualità, diversificare l’offerta, creare sinergie con altri enti che operano nel territorio in prossimità dei parchi. Anche i privati, tra cui moltissimi agricoltori che coltivano i loro fondi nei parchi, contribuiscono da anni, in modo determinante alla salvaguardia del territorio, alla sua messa in sicurezza e alla sua salvaguardia.

    Le aree protette, viste dapprima come vincolo dalle popolazioni locali che vi risiedono, hanno acquisito sempre più il ruolo di laboratorio per la sperimentazione di nuove politiche di gestione virtuosa del territorio. Oggi rappresentano luoghi in cui è possibile ricucire il legame tra sviluppo economico, sociale e ambientale attraverso l’arresto dell’uso indiscriminato e irresponsabile delle risorse naturali e l’avvio di processi economici e sociali basati sugli scopi dello sviluppo sostenibile.

    La Regione Sicilia, prima in Italia, ha redatto un testo molto interessante dal titolo.

    "Linee guida per l’interpretazione ambientale delle Aree Protette"

    http://www.arpa.sicilia.it/wp-content/uploads/2016/10/Linea-Guida_interno.pdf

    la cui lettura è molto consigliata, per capire il modo in cui si deve affrontare il problema della sostenibilità tra conservazione e sviluppo.

    Fin dal tempo della Magna Grecia, degli Etruschi, dei Romani, del Medioevo e del Rinascimento, le piccole e grandi città del Bel Paese, hanno visto nascere straordinari monumenti religiosi e civili; un patrimonio che tutto il mondo ci invidia. Solo pochi, anche nel nostro Paese, conoscono l’altro grande patrimonio italiano, quello ambientale e naturalistico. Nonostante una superficie piuttosto piccola - poco più della metà della Francia – e nonostante una popolazione numerosa e che continua a costruire edifici e strade tutt’altro che esemplare, l’Italia conserva una straordinaria varietà di paesaggi e una biodiversità che non ha paragoni in Europa.

    Quanto vale l’ambiente nei parchi? Quando osserviamo la degradazione irreversibile dell’ambiente naturale, per esempio quando osserviamo un’attività inquinante, abbiamo spesso l’impressione di una perdita inestimabile. Ciò vuol dire che per impedire una simile perdita sarebbe giusto spendere risorse illimitate? Evidentemente no. Paradossalmente può accadere, al contrario, che essere incapaci di fornire una valutazione attendibile del danno ambientale, porti all’inazione e quindi faccia il gioco di chi deturpa e distrugge l’ambiente. Il senso dell’operazione di attribuire un valore monetario all’ambiente, deve essere precisato e limitato per evitare malintesi. Vi sono beni, che è effettivamente difficile valutare, come la bellezza di un paesaggio; vi sono beni come, per esempio, la disponibilità di quantità minime di acqua potabile che dovrebbero essere garantiti a tutti indipendentemente dal costo. Dare un valore a un bene, non deve essere confuso con la possibilità di comprare o vendere il bene stesso. Attribuire invece un valore monetario ai beni ambientali, è, invece indispensabile per confrontare i costi e i benefici di certe scelte - per esempio quando fu deciso di eliminare il piombo dalla benzina - e per misurare la corrispondenza dei risultati ottenuti con quelli previsti. Ciò è stato anche illustrato, tra l’altro, in una pubblicazione del 2015 dell’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico). I valori ambientali sono stati classificati in tre categorie: valori d’uso, legati all’utilizzazione dell’ambiente; valori di opzione, legati al desiderio di salvaguardare la possibilità di un utilizzo futuro; valori di esistenza, ossia il valore che si attribuisce alla specie o agli ecosistemi che si vogliono conservare per sé stessi, senza riguardo a un’utilizzazione attuale o futura; i valori attribuiti all’ambiente sono spesso di quest’ultimo tipo. Un metodo per valutare i vantaggi della protezione ambientale, consiste nell’isolare i valori ambientali incorporati nei prezzi dei beni che possono essere comprati o venduti. Per esempio, le abitazioni vicine a un aeroporto, a parità di altre caratteristiche, valgono meno di quelle situate più lontano a causa del rumore degli aerei. Uno dei mezzi più efficaci per scoprire il prezzo che le persone attribuiscono all’ambiente, è quello di stabilire quanto queste persone sono disponibili a pagare per proteggerlo o per valorizzarlo. Ciò permette tra l’altro di valutare fino a che punto la protezione ambientale sia ritenuta importante per una buona parte della popolazione. Un sondaggio effettuato in Svezia nel 2016, ha ottenuto il seguente risultato: se la capacità dell’aria potesse migliorare dall’attuale livello d’inquinamento, all’aria pura della campagna o della montagna, la gente sarebbe disposta a spendere 48 miliardi di euro dei bilanci delle Stato.

    Di grande attualità, sia nazionale sia internazionale, l'ecologia e il rispetto ambientale, sono argomenti di grande attualità. Non facciamoci cogliere impreparati. Anche il più piccolo gesto può avere il suo valore; non facciamoci spaventare dalla vastità del problema, rinunciando a intervenire, rimanendo remissivi. Tutti quanti possiamo e dobbiamo fare qual cosa.

    Di seguito sono elencati alcuni comportamenti ecologici che si devono mettere in pratica, in qualsiasi luogo ci troviamo lungo i fiumi, specialmente nei parchi e nelle aree protette, per migliorare, o quantomeno per non peggiorare, le condizioni dei nostri corsi d'acqua.

    Dopo il tuo passaggio, non deve risultare nessuna traccia, abbandonando rifiuti lungo le sponde dei fiumi, o defecando nelle immediate vicinanze – anche questa è una forma d’inquinamento, quando questi si devono espellere all'aperto, vanno sempre interrati. Partecipa alle manifestazioni organizzate per la difesa dei fiumi, contro la costruzione di argini inutili e dighe; denuncia alle autorità competenti, la presenza di scarichi inquinanti; trasmetti agli altri questa mentalità nel rispetto della natura. Se possibile, non andare in automobile in occasione d’imbarchi e sbarchi, fuori dalle strade consentite sui terreni dei privati, non rompere o sradicare piante o fiori che trovi sulle rive dei fiumi. Organizza giornate ecologiche per la pulizia dei fiumi della tua zona, allontanando oggetti inquinanti, quale plastica, medicinali, bottiglie di vetro. Leggi riviste specializzate, libri, pubblicazioni varie, di natura ecologica; trasmetti agli altri, la mentalità del rispetto della natura, specialmente se questa è protetta in parchi e riserve.

    Con un accordo sottoscritto il 31 luglio 2012 a Milano, tra l’Assessore Regione Lombardia (Sport e Tempo libero), i rappresentanti del CAI (Club Alpino Italiano), gli Enti Parchi Regionali e Nazionali Lombardi, si è dato il via a un progetto verso una fruizione sostenibile a basso impatto ambientale, di attività quali la canoa-kayak-rafting- floating-tubing, MTB-escursionismo, ecc. all’interno dei parchi lombardi. Il progetto prevede la frequentazione di diverse tipologie di utenti all’interno dei parchi, in ambienti sani e sicuri. Entro il 31dicembre 2012, si provvederà a dare avvio ai Progetti Tipo, che prevedono tra l’altro anche la fruizione ecosostenibile del Parco Lombardo del Ticino per la canoa-kayak. Si spera che questa lodevole iniziativa sia estesa presto a tutto il territorio italiano.

    Europe’s nature, è il motto di Rete Natura 2000, il grande sistema di riserve per la protezione della biodiversità dell’Unione Europea. Essa si compone di 27 mila siti naturali protetti, che comprendono il 18% della superficie dell’Unione Europea: Rete Natura 2000, è costituita dai siti d’interesse comunitario(SIC) identificati dagli stati membri e designati in zone speciali di conservazione (ZSC). In Italia sono presenti 2332 SIC, di cui 1889 sono designati ZSC e 612 ZPS (335 presentano ambedue le definizioni), pari al 19% del territorio italiano e al 4% di quello marino. La maggiore concentrazione di SIC/ZPS è presente in montagna, dove è attivo il C.A.I. (Club Alpino Italiano) www.cai.it. Questa organizzazione formata da volontari e senza scopo di lucro, è molto presente su queste tematiche, come lo dimostra i molti convegni che si organizzano in molte parti delle regioni alpine e appenniniche. Una di queste, denominata "Vivere l’ambiente, Natura 2000, la rete europea della biodiversità" www.viverelambiente.it, promossa dal CAI-TAM (Tutela Ambiente Montano), si è tenuto di recente presso il Centro Candiani di Mestre, con lo scopo di favorire e di far coesistere le attività umane con la conservazione della biodiversità, riconoscendo il valore delle aree naturali, ma anche di quelle situazioni in cui la secolare presenza dell’uomo ha strutturato l’ambiente, in perfetto equilibrio con la natura. Anche il ruolo del CAI nei parchi italiani è molto consistente come lo dimostra la presenza da molti anni dei suoi soci nei consigli direttivi dei parchi italiani. Di recente a Milano presso la sede centrale del CAI, si è tenuto un importante incontro in cui si sono messe a confronto le varie realtà, con l’obiettivo di armonizzare la presenza del sodalizio nei consigli direttivi dei parchi, nonché di valutare l’opportunità di dotarsi di linee guida generali in quest’ambito. Il Nuovo Bidecalogo che è stato messo a punto, definisce che "La Montagna e le sue aree protette", specialmente in alta montagna, devono essere attente alla conservazione e al ripristino della biodiversità, specialmente nei siti SIC e ZPS, in cui il CAI, propone l’organizzazione in Rete Ecologica e forme di collaborazione indirizzate alla pianificazione territoriale e alla tutela del paesaggio e del patrimonio storico-artistico, alla conservazione dell’ambiente e alla sostenibilità sociale ed economica della popolazione.

    Nate negli anni passati in Italia, queste forme di protezione, prevalentemente per tutelare alcune specie animali e vegetali e per salvaguardare delicati ecosistemi da un’antropizzazione basata sullo sfruttamento del territorio, sono diventate ora aree protette che custodiscono uno scrigno di valori preziosi: la custodia della biodiversità. Biodiversità che, più avanzano le monoculture e la globalizzazione, più acquista valore per le generazioni future. Nel frattempo, anche la frequentazione della montagna e delle sue aree protette in Italia e non solo, è aumentata in modo esponenziale, specialmente in alcune zone, portando con sé problemi legati anche alla viabilità di accesso.

    I parchi in rete

    La rete telematica di Internet, www.parks.it, consente di venire a conoscenza di un'immensa banca dati telematica, cui sono collegati, milioni di utenti in tutto il mondo. Qui, sono reperibili notizie, tabelle, dati sull'Italia dei parchi naturali e nazionali. Da qui, attraverso numerosi link e altri indirizzi del settore, è possibile accedere ai più importanti siti, con una copiosa documentazione di carattere scientifico e gli indirizzi utili per chi intende apprendere notizie su flora e fauna.

    Oltre dodici mila chilometri quadrati di territorio in cui lo stato italiano governa con il buon senso ambientale, proteggono circa il 4% del nostro paese. La rete Internet è una raccomandabile ricca vetrina di 1200 pagine, di questi splendidi paesaggi.

    Per quanto riguarda il territorio italiano, è raccomandabile la ricca vetrina www.parchi.org, molto voluta dal Coordinamento Nazionale Parchi e Riserve Italiane, con una bella raccolta di 1200 pagine con notizie e immagini di facile consultazione.

    Le varie aree protette sono ripartite per tipologia gestionale e geografica. Ogni zona del sito fornisce per ogni parco, la piantina di accesso, le caratteristiche salienti, i recapiti telefonici e altre preziose informazioni.

    Tra i parchi nazionali presenti in rete, un’interessante visita è quella del parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi www.dolomitipark.it dove, oltre alla flora e alla fauna, sono disponibili anche informazioni di carattere geologico relativo alle Dolomiti.

    Anche la recente pagina riguardante il Parco Naturale Paneveggio-Pale di S. Martino www.parcopan.org è carico d’immagini, permettendo di conoscere l’ambiente dolomitico. Questi siti, offrono anche interessanti guide elettroniche che permettono di conoscere il meglio delle regioni italiane e dei loro parchi, con molte curiosità e notizie dettagliate.

    Capitolo 2

    SOMMARIO DEI PERCORSI NEI PARCHI ITALIANI

    Cartina con indicata la posizione dei percorsi nei parchi italiani

    Cartina tematica con indicati i percorsi nei parchi nazionali

    Di seguito sono indicati i parchi con i rispettivi itinerari.

    ALPI OCCIDENTALI

    Parco Naturale dell’Argentera

    - Gesso di Valletta

    - Gesso di Barra

    - Gesso di Rovina

    Parco Naturale Alta Valle Pesio

    - Pesio

    Parco Fluviale del Fiume Po e i parchi regionali del Delta

    - Po

    Parco Naturale Orsiera Rocciavrè

    - Sangone

    Parco Naturale val Troncea

    - Chisone superiore

    Parco Naturale del Gran Bosco di Salbertrand

    - Dora Riparia

    Parco Nazionale del Gran Paradiso

    - Grand Ejvia

    - Valnontey

    - Urtier

    - Dora di Rhemes

    - Savara

    - Soana

    - Orco superiore

    ALPI CENTRALI

    Parco Naturale dell’Alta Valsesia

    - Sermenza

    - Mastallone

    - Sesia superiore

    - Sermenzino

    - Egua

    Parco Naturale delle Lame del Sesia

    - Sesia inferiore

    Parco Naturale Alpe Veglia e Devero

    - Cairasca

    - Devero

    Parco Nazionale della Valgrande

    - S. Bernardino

    - Rio di Valgrande

    - Pogallo

    - S. Giovanni

    - Cannobino

    - Socraggio

    - Melezzo orientale

    - Loana

    Parco Naturale dell’Alta Valle Antrona

    - Ovesca

    Parco Naturale della foce del Fiume Toce

    - Toce inferiore e canale di collegamento con il lago di Mergozzo

    Parco Naturale della Valle del Ticino inferiore

    - Ticino inferiore

    Parco Naturale dell’Adda Nord e Sud

    - Adda inferiore

    Parco Naturale F. Mincio

    - Mincio

    Parco Naturale di Pian di Spagna

    - Mera

    Parco Naturale delle Incisioni Rupestri

    - Oglio superiore

    Parco Naturale delle Marmitte Giganti

    - Adda superiore

    Parco Nazionale dello Stelvio

    - Adda superiore

    - Rabbies

    - Adige superiore

    - Noce

    DOLOMITI E ALPI ORIENTALI

    Parco Naturale Adamello Brenta

    - Sarca

    Parco Naturale di Paneveggio-Pale di S. Martino

    - Travignolo

    Parco Nazionale delle Alpi Trevisane

    - Rio del Lago di Slizza (Gailitz)

    - Fella superiore

    Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi

    - Piave superiore

    - Cordevole

    - Mis

    Parco Naturale delle Dolomiti d’Ampezzo

    - Boite

    - Rienza superiore

    Parco Nazionale delle Dolomiti Friulane

    - Settimana

    - Cellina

    - Silisia

    - Cimoliana

    - Tagliamento superiore

    Parco Naturale del Carso

    - Rosandra

    APPENNINI SETTENTRIONALI

    Parco Naturale Alpi Liguri e Laghi di Lavagnina

    - Gorzente

    Parco Naturale Alpi Liguri Centrali

    - Argentina

    APPENNINI CENTRALI

    Parco Naturale della Maremma

    - Ombrone

    Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

    - Arno superiore

    - Montone

    - Troncalosso

    - Rabbi

    - Bidente di Pietrapazza

    - Bidente di Ridracoli

    Parco Naturale Alpi Apuane

    - Serchio

    Parco Naturale Riserva di Frasassi

    - Sentino

    Parco Naturale dei Monti della Laga

    - Vomano

    Parco Naturale Posta Fibreno

    - Fibreno

    APPENNINI MERIDIONALI

    Parco Nazionale d’Abruzzo

    - Sangro

    - Melfa

    Parco Naturale della Maiella

    - Orta

    Parco Naturale Serre Persano

    - Sele

    Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano

    - Tanagro

    - Calore Lucano superiore

    - Calore Lucano inferiore

    - Bussento superiore

    - Bussento inferiore

    Parco Nazionale del Pollino

    - Lao

    - Noce Lucano

    - Argentino

    SICILIA

    Parco Naturale dell’Etna

    - Alcantara

    SARDEGNA

    Parco Nazionale del Gennargentu

    - Flumendosa

    - Flumineddu

    ELENCO DEGLI ITINERARI SECONDO I GRADI DI DIFFICOLTÀ

    Di seguito sono indicati i percorsi nei parchi italiani. Ogni praticante in base alle difficoltà del percorso e alle sue capacità tecniche, sceglierà l’itinerario che riterrà più opportuno, tra quelli sotto esposti.

    MC = Medi Canoisti

    BC = Buoni Canoisti

    OC = Ottimi Canoisti

    MC = Medi Canoisti

    - Fibreno

    - Mera nel tratto inferiore, e il collegamento con il lago di Como

    - Ombrone

    - Sesia inferiore, nelle Lame del Sesia

    - Cellina nel tratto inferiore fino al lago di Barcis

    - Sangro

    - Sele

    - Sentino

    - Tanagro

    - Ticino inferiore

    - Serchio superiore

    - Toce inferiore e canale di collegamento con il lago di Mergozzo

    - Po nel tratto a valle di Paesana e fino alla foce, compresi i rami deltizi del Po di Goro, Gnocca, Venezia, Pila, Maistra e Levante

    - Flumineddu

    - Calore Lucano inferiore

    - Bussento inferiore

    - Mis

    - Adda inferiore

    - Mincio

    - Arno superiore

    BC = Buoni canoisti

    - Adda superiore

    - Adige superiore

    - Alcantara

    - Chisone superiore

    - Cordevole

    - Boite

    - Rienza superiore

    - Dora Riparia

    - Dora di Rhemes

    - Fella superiore

    - Flumendosa

    - Gorzente

    - Lao

    - Mastallone

    - Noce

    - Melezzo orientale

    - Oglio superiore

    - Orta (Gole superiori)

    - Pesio superiore

    - Piave superiore

    - Rabbies

    - Rosandra

    - Sangone superiore

    - Sarca superiore

    - Sesia superiore

    - Savara

    - Rio del lago di Slizza

    - Settimana

    - Cellina

    - Silisia

    - Cimoliana

    - Tagliamento superiore

    - Melfa

    - Calore Lucano superiore

    - Bussento superiore

    - Bidente di Pietrapazza

    - Bidente di Ridracoli

    - Argentina

    OC = Ottimi Canoisti

    - Cannobino

    - Socraggio

    - Cairasca

    - Devero

    - Egua

    - Gesso di Barra

    - Gesso di Rovina

    - Gesso di Valletta

    - S. Bernardino, Rio di Valgrande e Pogallo

    - S. Giovanni

    - Sermenza

    - Sermenzino

    - Travignolo

    - Urtier

    - Valnontey

    - Vomano

    - Montone

    - Orco superiore

    - Grand Eyvia

    - Soana

    - Melezzo orientale

    - Loana

    - Settimana nel tratto superiore

    - Po, da Pian della Regina e fino a Paesana

    - Argentino

    - Ovesca

    - Troncalosso

    CONSIGLI UTILI PER LE DISCESE E LA SICUREZZA

    - Conoscere

    Imparate a conoscere i pericoli del fiume, la sua portata, il dislivello, l’orografia della zona e il calcolo approssimativo della pendenza media del percorso. Fate appello a un club o a dei professionisti qualificati e diplomati dell’acqua viva.

    - Informarsi

    Prendete nota del tipo di percorso e del livello dell’acqua, della meteo e dei pericoli presenti, quali sbarramenti, rapide da trasbordare, divieti di navigazione ecc. Verificate che il tipo di percorso, sia adatto al vostro livello tecnico, al vostro materiale e alla vostra forma psicofisica.

    Canoa stabile senza difetti, casco, paraspruzzi, giacca d’acqua e muta di neoprene dove l’acqua è fredda, sono indispensabili per la sicurezza in acqua viva.

    Equipaggiatevi secondo i migliori standard di sicurezza dell’acqua viva, con casco, salvagente omologato, spugna per svuotare l’imbarcazione, paraspruzzi, sacco impermeabile dove riporre indumenti asciutti, bevande e cibi per le escursioni lunghe, muta in neoprene dove l’acqua è fredda, giacca d’acqua, corda di lancio di almeno 20 m, pagaia smontabile di scorta per gruppo, busta di pronto soccorso. Togliere le lenti a contatto se non sono di tipo subacqueo, così come braccialetti, orologi, catenine. In caso di rovesciamento potrebbero diventare un pericolo.

    Tutti i discesisti devono indossare il casco. Esso assicura protezione in caso di rovesciamento.

    Mettersi in contatto con i responsabili delle società di pesca; conoscersi diventa fondamentale per poi accertarsi a vicenda. Prima di partire, informarsi presso i municipi di zona, dei divieti esistenti sul posto, specialmente se il fiume è una riserva di pesca, e degli orari in cui è permessa la navigazione.

    - Siate prudenti

    Non navigate mai da soli, avvertite sempre conoscenti e amici del vostro progetto di discesa, dei pericoli che dovrete affrontare e dell’orario stimato per il vostro ritorno.

    Evitate uso di alcol e droghe, l’alcol offusca i riflessi e i tempi di sopravvivenza.

    Indossate sempre il salvagente, indipendentemente dal tipo di fiume e d’imbarcazione; un terzo degli incidenti mortali, potrebbero essere evitati se la vittima lo avesse indossato.

    Festeggiate sempre il successo della discesa, a casa o in campeggio. Evitate gli estremi di tempo e di livello dell’acqua, e le basse temperature dell’acqua; le sfide estreme sono riservate solo in speciali condizioni, a canoisti molto preparati.

    Dopo ogni rovesciamento, occorre riportare a riva l’imbarcazione in acqua calma. Conoscere le norme di sicurezza è di fondamentale importanza. Non sottovalutate mai il fiume. Potrebbe essere pericoloso.

    Evitate sempre i ritorni d’acqua nei bassi gradini; essi sono responsabili del decesso del 10% degli incidenti. Sono molto più pericolosi di quanto possa sembrare a prima vista.

    Indossate sempre il salvagente, indipendentemente dal tipo di fiume e d’imbarcazione; un terzo degli incidenti mortali, potrebbero essere evitati se la vittima lo avesse indossato.

    Rispettate gli altri utilizzatori del fiume, quali pescatori ecc. gli orari e i divieti di navigazione in vigore, le regole di sicurezza previste.

    Il meglio della sicurezza consiste nel partire in gruppo, meglio se accompagnati da una persona esperta o da un professionista dell’acqua viva, che conosce perfettamente il percorso e sa applicare in caso di necessità le migliori regole della sicurezza. Prestazioni elevate esigono alte misure di sicurezza, ottima formazione tecnica e condizioni fisiche ottimali. Iscrivetevi presso il vostro club di canoa più vicino alla vostra abitazione.

    Non sfidate mai il fiume, può essere molto pericoloso. Il fiume ha le sue leggi che dovete conoscere e assecondare.

    Qui troverete compagni per le discese, possibilità di frequentare dei corsi. Non sottovalutate mai la grande potenza che possiede l’acqua viva in corrente. Si pensi che 1 metro cubo di acqua pesa una tonnellata. Non sfidate mai il fiume, può essere molto pericoloso. Il fiume ha le sue leggi che dobbiamo conoscere e assecondare. Il rapporto con esso non deve essere passivo ma consapevole. Il fiume è vivo è fa parte della natura che ci circonda. Imparare a conoscerlo è sempre un’esperienza gratificante, molto diversa da quella che si può provare passeggiando sulle sue sponde.

    La capacità di ridurre il fattore rischio, si acquista con la conoscenza dell’ambiente fluviale, il ragionamento, la consapevolezza delle proprie capacità e l’esperienza personale. La nozione di sicurezza è relativa e non può

    essere resa obbligatoria mediante i regolamenti. L’esperienza personale e il carattere unito alla capacità tecnica del singolo, sono elementi che compongono il quadro reale della sicurezza.

    A completamento del capitolo della sicurezza, consigliamo la lettura dei libri in lingua inglese, dal titolo:

    - River Safety, scritto da Walbridge Charles e Wayne A.

    - Whitewater Rescue Manual: New Techniques for Canoeist, Kayakers, and Rafters, scritto da Sundmacher Sr.

    Entrambi i libri si possono richiedere a www.canotier.com

    - Kayak in sicurezza: manuale in lingua italiana. Richiedere il libro al sito www.libreriadellosport.it

    Consultate i siti Web che trattano l’argomento della sicurezza, come: www.americawhitewater.org (sicurezza- safety), uno dei leader mondiali sull’analisi degli infortuni, nell’educazione alla sicurezza e sulla responsabilità civile e www.rescueprojet.it, specialista italiano in salvamento fluviale, con scuola per ottenere i brevetti d’istruttori di canoa, kayak, rafting, hydrospeed.

    Chi vi può aiutare

    I professionisti: grazie al loro accompagnamento, è possibile scoprire in tutta sicurezza i piaceri dell’acqua viva.

    Personale molto preparato e motivato, sono in grado di far apprezzare i piaceri dell’acqua viva in tutta sicurezza.

    Sono persone diplomate, molto preparate e motivate che offrono prestazioni sia singolarmente sia presso strutture commerciali, con stage anche di più giorni, per il completamento della formazione tecnica. Il prezzo del servizio spesso prevede anche il trasporto e il recupero dei mezzi dei discesisti, oltre naturalmente alla formazione tecnico-sportiva.

    La Francia, a livello europeo, possiede la migliore struttura per selezionare gli specialisti d’acqua viva. Possedere un brevetto di monitore rilasciato dal CRF (Moniteur sports d’eau vive), rappresenta, per chi lo possiede, un vanto e una sicura possibilità d’impiego presso le scuole di tutta Europa. Per accedere, scrivere a: contact@crfck.com, tel. 0033492231292, oppure a: xavier.gensse@hautes-alpes.gouv.fr, tel. 0033492222280.

    - Le società commerciali: sono strutture di solito poste sulle sponde dei fiumi sui quali operano, che mediante il pagamento della prestazione, con l’ausilio di personale diplomato e competente, permettono a chi lo desidera, di conoscere e di apprezzare in tutta sicurezza tutti i piaceri dell’acqua viva.

    Un gruppo di discesisti si appresta a iniziare la discesa di un fiume, utilizzando il materiale preso in affitto da una società commerciale di whitewater.

    La prestazione prevede l’affitto di tutto il materiale per la discesa, il trasporto e il recupero dei mezzi, e l’assicurazione. Sui siti web:

    www.yumping.it/kayak

    www.yumping.it/canoa

    www.yumping.it/rafting

    www.yumping.it/hydrospeed

    La discesa in rafting con le compagnie commerciali mediante il pagamento della prestazione, permette di conoscere e apprezzare in tutta sicurezza, le emozioni dell’acqua viva.

    È possibile trovare le compagnie commerciali che operano in Italia.

    Se la discesa prevede un pernottamento sul fiume, questo è fatto o presso campeggi, oppure presso apposite aree attrezzate che la compagnia di whitewater possiede lungo il fiume, dove ai clienti sono offerti servizi igienici, ristoro e la possibilità di pernottare in tenda o presso ostelli.

    Prima della partenza, la persona responsabile di guidare il gruppo, fa un breve training, su come si devono affrontare le rapide. Un modo questo per iniziare a conoscersi e ad affiatarsi. Di solito la discesa è effettuata in gruppo, in modo da potersi aiutare a vicenda in caso di necessità. Al termine della discesa, un pulmino dell’organizzazione recupera le imbarcazioni e conduce i clienti al luogo di partenza o presso la sede della compagnia, dove di solito si trovano anche servizi igienici con docce e spesso anche punti di ristoro.

    La Federazione Italiana Rafting (F.I. Raft) è nata nel 1987, al fine di rendere fruibile questa disciplina sportiva a tutti gli utenti. Essa è riconosciuta dalla F.I.C.K (Federazione Italiana Canoa e Kayak) e dal C.O.N.I (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). Queste due strutture, sono autorizzate alla valutazione e alla formazione del personale che opera nelle compagnie di rafting e nelle scuole, con il rilascio dei brevetti e dei diplomi di guide fluviali riconosciute dall’I.C.E.

    Sul motore di ricerca web: www.google.it digitando: canoa,kayak,rafting,hydrospeed, compaiono un centinaio di pagine con compagnie commerciali italiane e di siti correlati a queste attività.

    Di seguito alcune compagnie commerciali visitate personalmente e consigliate dall’autore.

    ITALIA

    Piemonte e Valle d’Aosta

    - Centro Rafting Monrosa-Balmuccia (VC), tel. 02.9102155, cell 3473200303 www.monrosarafting.it

    - Didaform Lago Maggiore Family Rafting, via Mattarella 3 Domodossola (VB), 28845. www.yumping.it

    - K.E Rafting www.yumping.it . Sport e avventura, fiume Stura di Demonte (I) e Ubaye (F). Sede Demonte (CN) via Nazionale 14, 12014.

    - Outdoor Experience (TO), www.raftingitalia.it cell. 3356624534, responsabile Pietro Berga, mail: riverside@raftingitalia.it.

    - RafAccadueo-Crevola (VC) - cell. 3357359601 www.accadueo-sesia.it.

    - Rafting 4810 - Località Arensod – Sarre (AO), cell. 3392778844.

    - Rafting Adventure-Località Perolle Chatillon (AO), tel. 0166563289, cell. 3090856 www.raftingadventure.com.

    - Rafting Morgex-Morgex (AO) tel. 0165.800088, cell. 3355651019 www.rafting.it.

    - Sesia Rafting A.S.D.-Vocca (VC) tel. 0163.560957, cell 3480053978 www.sesiarafting.it

    - Stiera, sport-vacanza, fiume Stura di Demonte, località Stiera, 12010 Gaiola (CN) www.rafting-canoa.it . Responsabile Paolo Camurati, cell. 3381011194 mail: info@rafting-rafting-canoa.it

    - Egoextrema, fiumi del torinese e delle Hautes-Alpes (F). Responsabile Vladimiro Caminiti www.egoextrema.com

    - I club e le associazioni sportive: sono strutture senza scopo di lucro, di solito poste sulle sponde dei fiumi, dove hanno le loro sedi. Esse, dietro pagamento di una quota associativa, forniscono ai loro soci, l’uso dell’impianto sportivo, quali servizi igienici, palestra, bar, imbarcazioni. A volte la sezione canoa è condivisa anche con altre attività quali il canottaggio. La sezione canoa, è poi suddivisa in due settori, quello agonistico i cui soci atleti sono affiliati alla F.I.C.K. (Federazione Italiana Canoa Kayak) www.federcanoa.it facente parte del CONI, e quella turistica aderente alla F.I.C.T. (Federazione Italiana Canoa Turistica) www.canoa.org. Gli atleti affiliati alla federazione agonistica partecipano alle gare che si svolgono ogni anno con un calendario predefinito, sui principali impianti sportivi italiani provvisti di campi di slalom e di discesa. I club, in base ai piazzamenti dei loro atleti e al numero di gare effettuate, ricevono dalla federazione un contributo spese. I migliori atleti, sono poi selezionati per partecipare alle competizioni internazionali di canoa-kayak, quali Olimpiadi, Campionati Italiani e Campionati Mondiali.

    L’italiano Daniele Molmenti, ha vinto la medaglia d’oro olimpica di canoa slalom, l’1-8-2012, nella specialità K1 maschile, chiudendo il percorso in 93.43, battendo il ceco Hradilek e il tedesco Aigner.

    I soci affiliati alla federazione turistica non partecipano a gare. La loro attività predilige l’aspetto ludico ricreativo. Organizzano discese turistiche nel fine settimana, raduni e manifestazioni per la promozione di quest’attività, corsi di canoa sui fiumi e di eskimo in piscina. Sul sito web www.yumping.it/canoa, è possibile visionare un elenco in Italia di questi club.

    IL TURISMO, L’AVVENTURA E IL TEMPO LIBERO

    Le discese in canoa nei parchi italiani, secondo il livello tecnico del praticante e delle proprie motivazioni, possono essere eseguite in diversi modi.

    Il turismo e il tempo libero, sono senza dubbio una delle pratiche più diffuse.

    Il turismo e il tempo libero, sono senza dubbio una delle pratiche più diffuse seguendo il proprio ritmo, in gruppi o tra amici, sia con imbarcazioni proprie, sia appoggiandosi ai noleggiatori.

    Si naviga generalmente su percorsi facili adatti a tutti e senza pericoli, con discese che possono durare da poche ore a più giorni, seguendo il proprio ritmo, in gruppi o tra amici, sia con imbarcazioni proprie, sia appoggiandosi ai noleggiatori.

    Il bivacco sul fiume è un’esperienza molto gratificante, così come la fotografia.

    In tutti i parchi naturali e nazionali e in molte riserve italiane, è proibito il campeggio libero e il bivacco sul fiume, senza l’autorizzazione dell’Ente Parco. Esistono sul posto, aree opportunamente attrezzate e segnalate per questo scopo. In genere la fotografia è ben tollerata e spesso favorita con apposite capanne per fotografare uccelli e animali, mentre la pesca è spesso vietata o permessa solo con autorizzazione dell’Ente Parco.

    L’avventura si rivolge invece ai praticanti in buone condizioni psicofisiche e con un ottimo livello tecnico e di esperienza.

    Si rivolge invece ai praticanti in buone condizioni psicofisiche e con un ottimo livello tecnico e di esperienza, la pratica dell’avventura in acqua viva.

    Questa pratica predilige l’imprevisto e le emozioni forti. In genere è svolta in gruppi ristretti di persone di cui si conoscono singolarmente il comportamento e la preparazione tecnica.

    L’estremo, chi pratica quest’attività, deve possedere notevoli capacità tecniche, abbinate a doti di resistenza psicofisica non comuni.

    L’estremo è una sfida con sé stessi e con l’acqua viva; non prevede compromessi tra la vita e la morte.

    Qui, il rischio è assoluto e non prevede compromessi tra la vita e la morte.

    Tutte le rapide oltre il sesto grado sono considerate estreme. È una sfida con sé stessi e con l’acqua viva.

    Sul sito www.youtube.com (account: sport-kayak estremo) è possibile visionare alcuni filmati realizzati in tutto il mondo, da canoisti estremi.

    Il Film Festival val Sesia, film d’avventura sui fiumi del mondo, che si tiene ogni anno a Campertogno a fine maggio, spesso propone spettacolari discese di kayak estremo, come il vincitore dell’edizione 2012, dal titolo Kayak estremo in Norvegia e Ecuador di Paul Cayol.

    A dicembre a Milano si tiene ogni anno il Festival Campionato Mondiale di Cinema e Televisione Sportiva "World Ficts Challenge Sport Movies e TV ", organizzato dalla FICTS (Federation International Cinema Television Sportiv) cui partecipano 110 paesi aderenti al CIO. Durante la manifestazione, sono proposti anche molti film di canoa estrema.

    In Italia, una tra le rapide estreme più note è la Gorgia di Mondrone, (foto sopra), nel Piemonte Centrale, nelle valli di Lanzo, sulla Stura di Ala.

    In Italia, una tra le rapide estreme più note è la Gorgia di Mondrone, nel Piemonte Centrale, nelle valli di Lanzo sulla Stura di Ala, discesa per la prima volta dal canoista estremo torinese Pietro Berga nel maggio del 1993.

    Da segnalare sulle Alpi una competizione estrema su una distanza di 6 km ed un dislivello di 200 m, che si svolge in Francia a La Berard, sul Vènèon, un percorso con acqua glaciale di grande potenza, tra la fine di agosto e l’inizio di settembre, dal titolo "Derby du Vènèon". Il percorso inizia al paese di La Berard e termina al ponte romano di Champhorent a un’altitudine di 1500 m. Il percorso, uno dei più completi ed esigenti al mondo, premia gli atleti più forti, sia dal punto di vista tecnico che di endurance. I partecipanti, al termine del difficile percorso, devono, di corsa e con canoa in spalla, risalire da un ripido sentiero al fondo della gola, fino al traguardo. La sicurezza è l’obiettivo primario dell’organizzazione. Si accede alla gara, con una selezione rigorosa il giorno prima della gara, nel tratto compreso tra il paese di La Berarde e la rapida "delle fotografie".

    In Austria sul fiume Otz in Tirolo, il 5 e il 6 ottobre 2012 si è svolto il Campionato Mondiale di Canoa Estrema. Denominato Adidas Siciliane www.adidas-sickline.com/en/. Alla manifestazione erano presenti 150 atleti provenienti da 30 paesi, che si sono cimentati sulla rapida denominata "Wellerbrucke" di grande difficoltà e pendenza, lunga 200 m, dopo una selezione avvenuta il giorno precedente cui sono stati ammessi solo 48 canoisti in una sola manche della durata di un minuto.

    In Francia, la rapida estrema più nota è la Malafosse, sul tratto superiore del fiume Durance a monte di Briançon nelle Hautes Alpes, poco a valle della confluenza della Clarèe; rapida lunga circa 500 m con notevole dislivello ed enorme potenza dell’acqua, sulla quale sono svolte spesso, competizioni internazionali di discesa estrema.

    Durante le manifestazioni di discesa estrema, cui partecipano di solito i migliori specialisti mondiali di questa specialità, gli organizzatori predispongono sul percorso del personale di salvataggio. Ai partecipanti è fatto firmare un documento di scarico di responsabilità. Raramente sono fatti dei test preliminari per la verifica delle capacità tecniche dei partecipanti, per cui spesso queste manifestazioni registrano incidenti mortali. Sulla rapida Malafosse, sopra citata, una lapida riporta un elenco di persone decedute.

    Alcuni siti web, come www.jdsport.com e siti correlati, propongono a chi ne ha le capacità tecniche, discese estreme in Italia e nel mondo, di canoa, kayak,rafting, hydrospeed. La rivista: Gulliver Outdoor Magazine, www.gulliver.it, nata nel 1995, nella sezione "estremi" si occupa anche di canoa- kayak estremo, sui fiumi di tutto il mondo. Il sito in lingua inglese www.kayaksession.com e quello italiano www.ckfiumi.net, spesso propongono video di discese estreme.

    NOTE TECNICHE GENERALI

    Nelle schede che descrivono degli itinerari nei parchi italiani, si è fatto riferimento a uno schema uniforme che si articola nei punti di seguito illustrati:

    Posizione geografica: è indicato il punto, dove si trova il percorso.

    Imbarco: è indicato il punto più idoneo per iniziare la discesa, e il percorso in auto più breve per raggiungerlo.

    Un ponte sul fiume, è spesso il punto ideale d’imbarco per iniziare la discesa.

    Questo di solito coincide con un ponte sul fiume oppure con un parcheggio vicino al fiume, dove è comodo lasciare l’auto per tutta la durata della discesa.

    Difficoltà: per la classificazione delle difficoltà è stata scelta la scala internazionale che va dalla classe 1 alla classe 6. La graduatoria stabilita dalla Federazione Internazionale di Canoa-Kayak (I.C.F.), si riferisce soltanto alle difficoltà legate al fiume.

    La classificazione delle difficoltà nella whitewater va dalla classe 1 alla classe 6. La graduatoria è stata stabilita dalla Federazione Internazionale di Canoa-Kayak (I.C.F.)

    La classificazione è suscettibile di modifiche ed è puramente teorica. L’ambiente del fiume è in continuo mutamento, sia a causa delle variazioni di livello dell’acqua, sia a causa dell’intervento dell’uomo. In questa graduatoria resta sempre una parte di soggettività legata al livello tecnico del praticante e all’evoluzione delle attrezzature e delle pratiche sportive. La valutazione del grado di difficoltà di un fiume richiede sempre la massima attenzione. Durante la discesa bisognerà poi tenere presente alcuni parametri che non sono presi in considerazione nella classificazione delle difficoltà, quali: la durata del percorso, le condizioni meteo, l’isolamento in gole.

    Caratteristica del percorso; sono riassunte brevemente le caratteristiche del percorso. Durante la discesa spesso si incontrano opere artificiali, alcune intatte altre parzialmente o totalmente demolite dalle piene del fiume; vanno sempre visionate ed eventualmente trasbordate. I percorsi si svolgono all’interno dei parchi, in qualche caso ai confini o per comodità, nelle immediate vicinanze.

    Regime del fiume: è indicato il regime del fiume che si percorre se di tipo nivale, glaciale o pluviale.

    Portata d’acqua del fiume/Idrometro: dove sul fiume esisteva al momento della discesa un idrometro, è indicata la lettura riscontrata. Si tenga presente che queste scale, spesso sono danneggiate dalle alluvioni. In altri casi, le scale idrometriche sono state sostituite con letture automatiche mediante puntatore laser, costantemente collegati con una centrale operativa. Questi puntatori sono riconoscibili per il pannello fotovoltaico che li alimenta.

    Sbarco: è indicato il punto più idoneo per terminare la discesa. Di solito come per la partenza, questo punto coincide con un ponte o con un parcheggio per auto. A volte la discesa può anche terminare nel sito di un campeggio, dove si è deciso di pernottare.

    Distanza da percorrere in km: è indicata la lunghezza del percorso in chilometri.

    Pernottamenti/campeggi: sono indicati

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