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Una delle Vie
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E-book78 pagine1 ora

Una delle Vie

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Info su questo ebook

“Diventerete ciò che cercate continuamente di essere”

Introduzione
Swami Vivekananda
Il Mio Maestro
 
 
Vi sono differenti strade, che ci conducono a Dio per mezzo dell’amore puro, per mezzo dello studio, per mezzo delle buone opere, per mezzo della contemplazione… tutte queste strade sono differenti ma lo scopo rimane sempre il medesimo.
 
“La malattia è il prezzo che l'anima paga  per l'occupare il corpo, come un affittuario paga una pigione per l'appartamento che abita”
 
“Quando il vento del desiderio soffia sul vostro spirito,
l’immagine di Dio non può riflettersi in voi.
Per avvicinarsi a Lui, occorre serenità e calma”
 
Sri Ramakrishna
 
 
Gadadhar Chattopadhyay, conosciuto come Sri Ramakrishna Paramahamsa è stato un mistico indiano, famoso per aver intrapreso i vari percorsi mistici delle principali religioni del mondo. I suoi insegnamenti enfatizzano la realizzazione spirituale come più alto obiettivo della vita, lo sviluppare amore e devozione per Dio, l'unicità dell'esistenza, l'armonia e la sostanziale unità delle religioni.
I discepoli di Ramakrishna, tra cui Swami Vivekananda, hanno dato vita ad un ordine inter-religioso, la Ramakrishna Mission, con lo scopo di diffondere l'idea di unicità del Divino e la validità di qualsiasi cammino religioso.
 
LinguaItaliano
Data di uscita6 feb 2021
ISBN9788869375910
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    Anteprima del libro

    Una delle Vie - Swami Ramakrishna

    VIE

    Introduzione SWAMI VIVEKANANDA IL MIO MAESTRO

    « Ogniqualvolta la virtù diminuisce,

    lasciando che il vizio predomini,

    io discendo ad aiutare l’uma­nità »

    Krishna, nella Bhagavad-Gità

    Ogni qualvolta, sia in causa della sua crescenza, sia per altre nuove circostanze è necessario mettere a pun­to questo mondo in cui viviamo, un’ondata di po­tere si abbatte su di lui; poiché l’uomo agisce sul piano spirituale e sul piano materiale, quest’ondata di adattazione, di messa a punto, si diffonde su questi due piani. Per l’aggiustamento sul piano ma­teriale, l’Europa è stata la base principale durante i tempi moderni; per l’aggiustamento sull’altro pia­no, cioè sul piano spirituale, è l’Asia che ha fornito la base durante tutta la storia del mondo.

    Oggi, che l’uomo ha bisogno d’una nuova messa a punto sul piano spirituale, oggi, che le idee materiali sono all’apogeo della loro gloria e della loro potenza, oggi, che l’uomo arrischia di dimenticare la sua natura divina perché dipende sempre più dalla ma­teria, rischia di essere ridotto ad una semplice mac­china da far denaro, un aggiustamento è diventato necessario. Ora la voce ha parlato ed arriva il pote­re che scaccerà le nubi del materialismo che s’accu­mula. È stato messo in marcia il potere che — un giorno non lontano — richiamerà una volta ancora all’umanità il ricordo della sua natura reale; ed an­cora una volta è dall’Asia che parte questo potere.

    Questo mondo in cui viviamo, funziona secondo il principio della divisione del lavoro. È vano il dire che un uomo deve tutto possedere. E tuttavia, quanto siamo bambini ! Nella sua ignoranza il fan­ciullo pensa che, in tutto l’universo, la sua bambola è il solo oggetto degno di essere desiderato. Nella stessa guisa, una nazione che è grande per il pos­sesso della potenza materiale vede in questo la sola cosa degna di essere desiderata, vede in esso il solo significato del progresso, il solo segno della civiltà; e se vi sono altre nazioni che non cercano di acqui­stare questa potenza e che non la possiedono, esse non meritano di vivere, tutta la loro esistenza è inu­tile! Ma, per contro, un’altra nazione può pensare che la civiltà puramente materiale è del tutto inu­tile.

    Dall’Oriente è già venuta la voce che dice al nostro mondo : a che serve mai possedere tutto ciò che è sotto il sole, se non si possiede la spiritualità ? Questo è il carattere dell’Oriente; l’altro è il carat­tere dell’Occidente.

    Ciascuno di questi caratteri ha la propria mae­stà, ciascuno ha la propria gloria. L’aggiustamento attuale sarà l’armonizzazione, la fusione dei due ideali. Per l’Orientale il mondo dello spirito è tan­to reale quanto lo è il mondo dei sensi per l’Occi­dentale. Nello spirituale, l’Orientale trova tutto ciò che vuole, tutto ciò che spera; egli trova tutto ciò che, per lui, rende la vita reale. Per l’Occidentale, l’Orientale è un sognatore. Per l’Orientale, è l’Occi­dentale che è un sognatore, che si diverte con bam­bole effimere; egli ride, pensando che uomini e donne adulti annettano tanta importanza ad un pu­gno di materia che presto o tardi dovranno abban­donare. Ciascuno dei due considera l’altro come un sognatore. Ma l’ideale orientale è altrettanto neces­sario al progresso della razza umana quanto l’idea­le occidentale; anzi io credo che lo sia maggior­mente. Le macchine non hanno mai fatto l’uomo felice e mai lo faranno.

    Coloro che tentano di far­celo credere pretenderanno che la felicità è nella macchina, mentre essa è sempre nello spirito. Solo colui che è padrone del suo spirito può trovare la felicità; nessun altro lo potrà. E d’altronde, che co­sa è mai questa potenza della macchina? Perché dire che un uomo che puoi mandare una corrente elettrica attraverso un filo è un grand’uomo, un uomo molto intelligente? Non fa forse la Natura ad ogni istante centomila cose più grandi? Cadre­mo noi in ginocchio ad adorar la Natura? A che serve di avere il mondo intero in nostro potere, di aver soggiogato ogni atomo dell’universo? Questo non può rendervi felice se non siete in voi stesso capace di felicità, fino a tanto che non sarete con­quistate) voi stesso. L’uomo è nato, è vero, per conquistare la natura, ma per « natura » l’Occidentale intende soltanto la natura fisica o esterna. È vero che la natura esterna è maestosa, colle sue monta­gne, i suoi oceani, i suoi fiumi, i suoi poteri e le sue varietà infinite. E tuttavia vi è una Natura inte­riore dell’uomo che è assai più maestosa, che è su­periore al sole, alla luna ed alle stelle, superiore a questa terra su cui viviamo, superiore all’universo fisico, e che si eleva al di là di queste piccole vite che viviamo; ed essa ci offre un altro campo di stu­dio, in cui gli Orientali eccellono, precisamente co­me gli Occidentali eccellono nel loro. È per conse­guenza evidente, che tutti gli aggiustamenti spiri­tuali, tutte le volte che ve ne sono, vengono dall’Oriente. È anche naturale che l’Oriente quando vuole istruirsi sulla costruzione delle macchine', venga ad assidersi ai piedi dell’Occidentale ed im­pari da lui. Quando l’Occidentale vuole istruirsi sullo spirito, su Dio, sull’anima, sul significato e sul mistero dell’universo, deve, per imparare, anda­re ad assidersi ai piedi dell’Oriente.

    Ora vi mostrerò ciò che fu la vita di un uomo che ha messo in movimento nell’India una di que­ste ondate. Ma prima di accostarsi alla vita di quest’uomo, voglio tentare di mostrarvi il segreto dell’India, ciò che l’India significa. Se coloro che sono stati abbagliati dallo splendore delle cose materiali, per i quali ogni ragion di vivere sta nel mangiare, nel bere e nel goder della vita, per i quali il pos­sesso più desiderabile è quello dell’ora, per i quali l’ideale del piacere è il piacere dei sensi, dei quali il Dio è il denaro e che hanno per scopo una vita agiata e beata in questo mondo ed in seguito la morte, dei quali lo spirito non guarda mai verso l’avvenire, e che pensano raramente a qualcosa di più elevato che gli oggetti dei sensi fra i quali essi vivono, se costoro vanno in India,

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