Enrico VI vol. 2
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William Shakespeare
William Shakespeare is the world's greatest ever playwright. Born in 1564, he split his time between Stratford-upon-Avon and London, where he worked as a playwright, poet and actor. In 1582 he married Anne Hathaway. Shakespeare died in 1616 at the age of fifty-two, leaving three children—Susanna, Hamnet and Judith. The rest is silence.
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Anteprima del libro
Enrico VI vol. 2 - William Shakespeare
Enrico VI vol. 2
Translated by Diego Angeli
Original title: Henry VI
Original language: English
Immagine di copertina: Shutterstock
Copyright © 1599, 2021 SAGA Egmont
All rights reserved
ISBN: 9788726900484
1st ebook edition
Format: EPUB 3.0
No part of this publication may be reproduced, stored in a retrievial system, or transmitted, in any form or by any means without the prior written permission of the publisher, nor, be otherwise circulated in any form of binding or cover other than in which it is published and without a similar condition being imposed on the subsequent purchaser.
This work is republished as a historical document. It contains contemporary use of language.
www.sagaegmont.com
Saga Egmont - a part of Egmont, www.egmont.com
DRAMATIS PERSONAE.
RE ENRICO IV.
ENRICO, principe di Galles, poi ENRICO V figli del Re.
TOMASO, duca di Clarenza figli del Re.
GIOVANNI, principe di Lancastro figli del Re.
HUMPHREY, principe di Gloucester figli del Re.
IL CONTE DI WARWICK.
IL CONTE DI WESTMORELAND.
IL CONTE DI SURREY.
GOWER.
HARCOURT.
BLUNT.
IL PRIMO GIUDICE DEL BANCO DEL RE.
UN SEGRETARIO DEL GIUDICE.
IL CONTE DI NORTHUMBERLAND.
SCROOP, arcivescovo di York.
LORD MOWBRAY.
LORD HASTINGS.
LORD BARDOLFO.
SIR GIOVANNI COLEVILLE.
TRAVERS assoldati di Northumberland.
MORTON assoldati di Northumberland.
a radunarsi gli uomini allarmati
e affretta le difese, mentre l’anno,
pregno di qualche sua disgrazia ignota,
è creduto da tutti incinto di una
guerra fiera e tirannica? La Voce
Pubblica è una zampogna ove dàn fiato
congetture, sospetti e gelosie:
uno strumento sì facile e schietto
che il mostro ottuso dalle mille teste
la discordante folla ed indecisa
ben può suonarlo. Ma non ho bisogno
di dissecar così la mia persona
ben conosciuta, in mezzo ai miei congiunti.
Perchè la Voce Pubblica è presente
fra voi? Corro d’innanzi alla vittoria
di Enrico re, nel piano sanguinoso
di Shrewsbury, là dove ha sopraffatto
il giovin Sprone Ardente e i suoi seguaci,
estinguendo le fiamme della folle
ribellion nel sangue dei ribelli.
Ma a che pensavo mai di dire in questo
modo la verità? Vuole il mio ufficio
di susurrar dovunque che soggiacque
Enrico di Monmouth, sotto la spada
furiosa del nobil Sprone Ardente
e che d’innanzi all’ira aspra di Douglas
piegato ha il Re la consacrata fronte
fino alla tomba. Ecco le cose ch’io
divulgai nel contado, fra il regale
territorio di Shrewsbury e la cinta
rotta, di pietre sgretolate, dove
di Sprone Ardente il padre, il vecchio duca
di Northumberland fa l’infermo. Ormai
i messi non apportan altre nuove
di quelle che han da me sentito. Della
Voce Pubblica interpreti, sì vanno
arrecando i conforti allettatori
della menzogna, più crudeli invero
d’ogni più atroce fatto veritiero.
Exit.
ATTO PRIMO.
SCENA PRIMA
La stessa del Prologo.
Entra Lord Bardolfo.
Lord Bardolfo.
Chi tien la porta? olà!
Si affaccia il Portiere in alto.
Dove sta il conte?
Il Portiere.
Chi debbo dirgli che lo cerca?
Lord Bardolfo.
Al conte
dirai che qui lo attende Lord Bardolfo.
Il Portiere.
Sua Signoria passeggia nel giardino.
Vostro Onor si compiaccia di bussare
alla porta, e ne avrà certo risposta
dal conte stesso.
Lord Bardolfo.
Ecco che il conte viene.
Esce il Portiere ed entra Northumberland .
Northumberland.
Quali nuove mi arreca Lord Bardolfo?
Ogni istante, oramai, dee farsi padre
di qualche stratagemma: i tempi sono
impetuosi: la discordia, come
uno stallon nutrito di una biada
troppo ricca, s’è data follemente
alla fuga, gettando tutto a terra
innanzi a sè.
Lord Bardolfo.
Nobile conte, arreco
da Shrewsbury notizie certe.
Northumberland.
Voglia
Iddio, che siano buone!
Lord Bardolfo.
Buone, quanto
può augurarsele il cuore. Il Re ferito
è quasi a morte, e nella buona sorte
di monsignore vostro figlio, il Principe
Enrico è stato ucciso: entrambi spenti
per man di Douglas i due Blunt, fuggiti
dal campo il giovin principe Giovanni,
e Westmorland e Strafford: il poltrone
sir Giovanni, buffon del porco Enrico
di Monmouth, prigionier di vostro figlio.
Oh mai giornata combattuta tanto,
e perseguìta e vinta bellamente
più il tempo annobilì delle fortune
di Cesare!
Northumberland.
In che modo avete appreso
queste cose? Vedeste forse il campo?
Arrivate da Shrewsbury?
Lord Bardolfo.
Parlato
ho, monsignor, con uno che ne giunge:
gentiluomo ben nato e di buon nome
che mi diè queste nuove come vere
spontaneamente.
Northumberland.
Ecco che viene il mio
servo Traverso, che martedì scorso
ho mandato a cercar nuove.
Entra Traverso .
Lord Bardolfo.
Passato,
monsignor, l’ho in cammino: ei non sa nulla
di certo, fuor di quel che ha inteso dire
da me.
Northumberland.
Su via, Traverso, quali buone
nuove giungon con voi?
Traverso.
Milord, mi ha fatto
sir Giovanni Umfreville ritornare
con gioconde notizie: e poi ch’egli era
montato meglio, m’è passato innanzi.
A spron battuto è giunto dopo lui
un gentiluomo, quasi esausto dalla
fatica e si è fermato accanto a me
per dar respiro al suo cavallo tutto
insanguinato, e mi ha chiesto la via
di Chester, mentre io gli chiedea notizie
di Shrewsbury. Mi ha detto che cattiva
fortuna aveva avuto la rivolta
e che ormai freddo era lo spron del giovine
Enrico Percy. Come egli ebbe detto
questo, allentò le briglie al suo cavallo
agile, e ripiegandosi in avanti
ficcò il ferro dei suoi talloni, infino
alla rotella, entro gli ansanti fianchi
del povero animale e sì partendo
senza aspettar nuove dimande, parve
nella sua corsa divorar la via.
Northumberland.
Che? Ancora! Ha detto che lo spron del giovine
Percy era freddo? E che lo Sprone Ardente
era ormai Sprone Freddo? e la rivolta
avea avuto la mala sorte?
Lord Bardolfo.
Udite,
monsignore, se il mio giovin padrone,
vostro figlio, non fu vittorioso,
sull’onor mio son pronto a barattare
per un laccio di seta questa mia
baronia. Non parliamo più di questo.
Northumberland.
E perchè mai quel gentiluom che vide
Traverso, ha dunque dato queste nuove
disastrose?
Lord Bardolfo.
Chi? Lui? Forse era un qualche
furfante che rubato avea il cavallo
su cui montava e — per la vita mia! —
parlava a caso. Ecco, guardate: ancora
qualche nuova notizia.
Entra Morton .
Northumberland.
Sì, la fronte
di costui, come certi frontespizi,
annuncia un qualche tragico volume.
Tale la sponda appar, su cui lasciava
il flutto imperioso un certo saggio
di sua rapina. Morton, parla: vieni
da Shrewsbury?
Morton.
Sì, nobil mio signore,
son fuggito da Shrewsbury, ove ha messo
la detestabil morte, la più brutta
sua maschera, a atterrir la nostra parte.
Northumberland.
Come stanno mio figlio e mio fratello?
Tu tremi ed il pallor delle tue guance
meglio che la tua lingua mi risponde.
Tale fu l’uomo, che tremante, senza
più forza, esausto, inanimato trasse
la cortina di Priamo nell’orrore
della notte, per dirgli ch’era in fiamme
mezza città di Troia: ma conobbe
Priamo l’incendio prima ancor che l’uomo
parlasse, ed io conosco ormai la morte
del mio Percy, pria ancor che tu l’annunci.
Ecco quel che vuoi dirmi: Il figlio vostro
ha fatto questo e questo ed il fratello
vostro quest’altro: e in tal modo ha pugnato
il valoroso Douglas. Vuoi colpire
l’avido orecchio mio con il racconto
di loro imprese: ma alla fin colpendolo
per sempre, spegnerai tutti gli elogi
con questo tuo sospiro ultimo: figlio,
fratello e tutti sono morti.
Morton.
È vivo
Douglas ed anche il fratel vostro. In quanto
a vostro figlio....
Northumberland.
Ebbene, è morto! Vedi
come il sospetto ha la parola pronta!
Quei che teme una cosa ed ha paura
d’apprenderla, ben vede per istinto
nell’altrui sguardo che avvenuto è quello
ch’ei temeva. Ma pur, Morton, racconta:
di’al conte come non mentisse il suo
presentimento: ed io lo prenderò
sì come un dolce insulto, ed arricchirti
voglio per questo affronto che mi fai.
Morton.
Voi siete troppo grande perchè possa
contradirvi. Fin troppo vero è il vostro
istinto ed il timor vostro è ormai certo.
Northumberland.
Ma tutto ciò non dice che sia morto
Percy. Leggo nel tuo sguardo una strana
confession: tentenni il capo e credi
che il dir la verità sia periglioso
o colpevole. S’egli è ucciso, dillo:
non è un’offesa l’annunciar sua morte.
È colpa un morto calunniar, non pure
dir che un morto non vive. E intanto il primo
apportator di una funesta nuova
ha ingrato ufficio, e la sua voce è come
il suono di una funebre campana
che percuota con funebre rintocco
il sovvenir di uno scomparso amico!
Lord Bardolfo.
Creder non posso, monsignor, che sia
il figliuol vostro morto.
Morton.
Io son dolente
di dovervi forzare a creder quello
che, Iddio volesse, non avessi visto.
Ma questi occhi miei stessi lo han veduto
sanguinoso, languente