Scettica a Salem: Un evento mortale (I gialli di una dubbiosa strega — Libro 3)
Di Fiona Grace
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Info su questo ebook
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (parlando di Assassinio in villa)
SCETTICA A SALEM: UN EVENTO MORTALE è il libro #3 di un’affascinante nuova serie di gialli scritta da Fiona Grace, autrice di Assassinio in villa, un bestseller numero #1 con oltre 100 recensioni a cinque stelle (e la possibilità di scaricarlo gratuitamente)!
Quando Mia Bold, 30 anni, viene a sapere che la società farmaceutica per cui lavora si interessa solo ai soldi, si licenzia di punto in bianco, abbandonando una carriera assicurata, e prendendo per sempre le distanze dal ragazzo che frequenta da tempo e che l’ha appena scaricata.
Con il podcast e la trasmissione televisiva che stanno decollando, la carriera e la vita di Mia stanno finalmente iniziando a fiorire di nuovo. Ma la sua bigotta famiglia le fa un’inaspettata visita a Salem, gettando dubbi sulla sua passione e facendole pressione perché torni a casa.
Allo stesso tempo, la trasmissione di Mia deve tentare di smascherare una famigerata casa stregata, ora in vendita. Mia, incapace di spiegare i fenomeni, pare aver trovato pane per i propri denti… quando l’agente immobiliare muore.
È possibile che questa casa sia insidiosa come sembra?
O potrebbero esserci degli altri moventi?
Un libro ammaliante, pieno zeppo di intrigo, mistero, romanticismo, animali domestici, cibo – e soprattutto sovrannaturale – SCETTICA A SALEM è un giallo che presenta una svolta che apprezzerete e che vi farà innamorare della protagonista, tenendovi nel frattempo incollati alle pagine (ridendo) per tutta la notte.
“Il libro ha cuore e l’intera storia scorre in modo impeccabile, senza sacrificare né intrigo né tantomeno personalità. Ho adorato i personaggi: quanti personaggi eccezionali! Non vedo l’ora di leggere ciò che Fiona Grace scriverà adesso!”
--Lettore Amazon (parlando di Assassinio in villa)
“Wow, questo libro decolla e non si ferma mai! Non riuscivo a metterlo giù! Fortemente raccomandato per coloro che amano un ottimo giallo con svolte, colpi di scena, romanticismo e un membro di famiglia perduto da tempo! Sto leggendo il libro successivo proprio adesso!”
--Lettore Amazon (parlando di Assassinio in villa)
“Questo libro è incalzante. Ha il giusto amalgama di personaggi, luoghi ed emozioni. È stato difficile da mettere giù e spero di leggere il prossimo libro della serie.”
--Lettore Amazon (parlando di Assassinio in villa)
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Recensioni su Scettica a Salem
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Anteprima del libro
Scettica a Salem - Fiona Grace
SCETTICA A SALEM:
UN EVENTO MORTALE
(I gialli di una dubbiosa strega — Libro Tre)
FIONA GRACE
Edizione italiana
curata e tradotta da
Matteo Telara
Fiona Grace
L’autrice esordiente Fiona Grace ha scritto la serie UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE, che comprende nove libri (e altri in arrivo); la serie UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che comprende sette libri (e altri in arrivo); la serie I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che comprende tre libri (e altri in arrivo); e la serie I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA, che comprende sei libri (e altri in arrivo).
Fiona sarebbe molto felice di restare in contatto con te! Visita quindi il suo sito internet, www.fionagraceauthor.com, per ricevere e-book gratuiti, restare aggiornato sulle ultime uscite e non perdere nessuna notizia.
img1.pngCopyright © 2021 Fiona Grace. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore degli Stati Uniti del 1976, nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, né archiviata in un database o un sistema di recupero senza previa autorizzazione dell'autore. La licenza di questo ebook è concessa solo ad uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistare una copia aggiuntiva per ciascun destinatario. Se state leggendo questo libro senza averlo acquistato, oppure senza che qualcuno lo abbia acquistato per voi, siete pregati di restituire questa copia e acquistarne un'altra. Vi ringraziamo per il rispetto nei confronti del duro lavoro dell'autore. Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, attività commerciali, aziende, società, luoghi, eventi e fatti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore, oppure sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza a persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Il Copyright dell'immagine di copertina JENNY STYLE, concesso su licenza di Shutterstock.com.
LIBRI DI FIONA GRACE
UN GIALLO CON CANI E GATTI
UNA VILLA IN SICILIA: OMICIDIO ALL’OLIO DI OLIVA (Libro #1)
UNA VILLA IN SICILIA: FICHI CON CADAVERE (Libro #2)
UNA VILLA IN SICILIA: VINO E MORTE (Libro #3)
I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA
LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN CUPCAKE ASSASSINO (Libro #1)
LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN MACARON OMICIDA (Libro #2)
I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA
SCETTICA A SALEM: UN EVENTO DELITTUOSO (Libro #1)
SCETTICA A SALEM: UN EVENTO CRIMINALE (Libro #2)
SCETTICA A SALEM: UN EVENTO MORTALE (Libro #3)
UN MISTERO AVVOLGENTE TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA
INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)
INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)
INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)
MATURATO PER SEDURRE (Libro #4)
STAGIONATO PER LA VENDETTA (Libro #5)
INVECCHIATO PER L’ACREDINE (Libro #6)
INVECCHIATO PER LA MALIZIA (Libro #7)
UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE
ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)
UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)
I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)
UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)
UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)
IL DIPINTO DELLA MORTE (Libro #6)
MESSO A TACERE DA UN INCANTESIMO (Libro #7)
INCASTRATO DA UN FALSO (Libro #8)
CATASTROFE IN UN MONASTERO (Libro #9)
INDICE
CAPITOLO UNO
CAPITOLO DUE
CAPITOLO TRE
CAPITOLO QUATTRO
CAPITOLO CINQUE
CAPITOLO SEI
CAPITOLO SETTE
CAPITOLO OTTO
CAPITOLO NOVE
CAPITOLO DIECI
CAPITOLO UNDICI
CAPITOLO DODICI
CAPITOLO TREDICI
CAPITOLO QUATTORDICI
CAPITOLO QUINDICI
CAPITOLO SEDICI
CAPITOLO DICIASSETTE
CAPITOLO DICIOTTO
CAPITOLO DICIANNOVE
CAPITOLO VENTI
CAPITOLO VENTUNO
CAPITOLO VENTIDUE
CAPITOLO VENTITRE
CAPITOLO VENTIQUATTRO
CAPITOLO VENTICINQUE
CAPITOLO VENTISEI
CAPITOLO VENTISETTE
CAPITOLO VENTOTTO
CAPITOLO VENTINOVE
CAPITOLO TRENTA
EPILOGO
CAPITOLO UNO
Mia Bold si spalmò sul volto una maschera al tè verde. Stava ancora cercando di ripulirsi i pori dopo l’escursione del giorno precedente, nella palude di Hockomock. Il suo border collie meticcio Tandy e la sua gattina bianca Rose la guardavano con curiosità, incerti sulla ragione per cui la loro padrona avesse una sostanza verde e viscida a ricoprirle la faccia.
È solo un detergente per i pori
spiegò Mia. Tra dieci minuti riavrò un aspetto normale, promesso.
Tandy le diede un’occhiata diffidente, senza capire l’esatto significato di quel rituale.
Il giorno prima, Mia e Tandy erano andati a fare un sopralluogo per il suo podcast Libro, campanella e candela, che sarebbe potuto diventare presto un programma televisivo. Avevano guidato per un’ora e mezza a sud di Salem, Massachusetts, per poi camminare attraverso un’area intricata conosciuta come La palude del diavolo,
facente parte del famigerato Triangolo di Bridgewater e fucina di attività paranormali. Una mezza dozzina di letture elettromagnetiche più tardi, Mia e Tandy erano tornati a casa ricoperti di fango e punture d’insetti, e lievemente scottati dal sole, anche se la temperatura era ancora fresca. Sofferenze a parte, era stata una giornata fantastica.
Adesso Mia era di nuovo nel suo appartamento su Essex Street avvolta in una vestaglia di spugna, con la pelle arrossata dalla doccia bollente, i capelli annodati sulla testa e la maschera al tè verde a formicolarle sul volto. Immaginò di poter sentire i suoi pori restringersi. Mia andò in cucina, prese un caffè e si diresse verso la sua scrivania, scavalcando schedari e muovendosi a zig zag tra le pile di libri disseminate sul pavimento del soggiorno. Quella era la settimana della ricerca e il suo appartamento, solitamente in ordine, sembrava fosse stato attraversato da un uragano. Come se non bastasse, dopo la loro giornata alla palude, lei e Tandy avevano lasciato tracce di zampe e stivali infangati ovunque. Aveva finalmente fatto il bagno a Tandy, strofinandolo con vigore e lasciando che un anello di sudiciume si allargasse nella vasca, mentre Rose li osservava da una distanza di sicurezza pulendosi con calma il nasino rosa e i baffi bianchi. Ma non c’era stato tempo per rimettere in ordine l’appartamento. Doveva finire la sua ricerca prima che il giorno-M arrivasse a stravolgerle la vita!
Mia guardò il calendario sopra la sua scrivania, dove era stata scarabocchiata una gigantesca M
con un pennarello rosso. L’indomani sarebbe arrivata la sua famiglia, i Middleton, che l’avrebbero certamente distratta con milioni di domande e attività. Oggi era la sua ultima occasione per completare la ricerca in tempo, considerando che anche l’incontro con la produzione per decidere il programma successivo era fissato per quel giorno.
Grazie, ragazzi! Un tempismo perfetto!
Aveva pianificato che non appena avesse finito la sua ricerca, e si fosse sentita pronta per l’incontro, si sarebbe dedicata anima e corpo a ripulire l’appartamento. A sua madre e al suo patrigno sarebbe preso un colpo, a vedere la casa in quello stato caotico.
Mia sospirò e si voltò a guardare la mappa della Palude del Diavolo aperta sul tavolinetto del soggiorno e ricoperta di bigliettini adesivi. Ogni bigliettino indicava degli avvistamenti dell’Uomo Falena, di Bigfoot, di una famigerata bestia della palude dotata di occhi rossi e di vari fantasmi. Ma sebbene la palude fosse un luogo ideale, alla fine aveva deciso che per fare le riprese in quell’area impervia, il programma necessitasse di più persone e attrezzature di quante Libro, campanella e candela potesse permettersi. Ad ogni modo la cosa non costituiva un problema: aveva già pensato a una lista perfetta di località alternative.
I luoghi infestati erano una rarità nella maggior parte delle città e dei paesi, ma non a Salem. Da quando Mia si era trasferita in quella piccola cittadina dalla reputazione spettrale, c’era stato un numero sorprendente di fenomeni d’infestazione. Sembrava che in città chiunque avesse una storia paranormale da raccontare. Era stata inondata da così tanti miti, racconti e avvistamenti di fantasmi, che riusciva a malapena a tenerne nota. Di fatto, la sua casella di posta in arrivo era così piena, che aveva dovuto chiedere allo stagista Will di aiutarla a rispondere in tempo alle richieste.
Si accomodò alla scrivania per scrivere un’email ai suoi produttori, Graham Stone e Ollie Cooper:
RE: Location per il prossimo episodio
Dopo aver fatto sopralluoghi in una dozzina di location, ho ridotto le scelte ideali per il prossimo episodio a tre:
La casa di Joshua Ward a Salem
La cella sotterranea a Lynn
Il forte di Sewall a Marblehead
Vorrei anche discutere la possibilità di una location futura in caso la serie venga scelta: la Palude di Hockomock Swamp, nel Triangolo di Bridgewater.
Ci sentiamo presto.
Schiacciò Invia e sorrise tra sé. Sarebbe bastato a tenerli impegnati per un po’. Una piccola anteprima prima del grande incontro. Anche se per il momento aveva deciso di lasciar da parte la Palude del Diavolo, sperava comunque di poterci fare un episodio in futuro. Adesso doveva solo prepararsi alle domande inevitabili che i suoi produttori e la troupe le avrebbero fatto su ogni sito. Doveva esaminarne gli avvistamenti dei fantasmi, l’illuminazione, il terreno, la storia e altri dettagli. Forse si stava comportando in maniera troppo prudente, ma odiava essere presa alla sprovvista. Se avesse dedicato un’altra giornata alla ricerca, si sarebbe sentita più calma e sicura di sé.
Il fatto che ci fosse una rete televisiva interessata al loro programma era estremamente eccitante, pensò Mia. Secondo Graham, alla rete era piaciuto moltissimo il loro ultimo episodio, e Ollie aveva aggiunto che stavano prendendo in considerazione un’intera stagione. Entrambi i produttori stavano spingendo tutti a realizzare una seconda puntata di qualità.
Mia doveva ammettere che la sua carriera stava andando molto bene. Fino a poco prima, Libro, campanella e candela era solo un podcast. Adesso, dopo aver filmato un solo episodio, erano già stati presi in considerazione da una rete televisiva. Mia non avrebbe mai immaginato di condurre uno show in televisione, ma era esattamente quello che stava accadendo. E malgrado stesse lavorando spesso dodici ore al giorno, amava il suo lavoro. Adesso, poi, si stava addirittura guadagnando un salario. Non era molto, non ancora, ma si trattava comunque di una promozione rispetto a lavorare gratis!
Mia guardò l’orologio. La sua migliore amica Sylvie, che viveva in fondo al corridoio, si sarebbe svegliata presto. Sylvie era il tecnico del suono e l’editor di Libro, campanella e candela. Avevano sempre un milione di cose di cui discutere, dai fidanzati alle riprese della videocamera. Quel giorno avevano programmato di andare al Café Noir, il loro ristorante preferito, di proprietà di Hugh Wolfe, lo chef sexy, e alto più di un metro e ottanta, con cui Mia stava uscendo. Cioè, per adesso erano usciti insieme solo una volta. Ma avevano entrambi considerato l’idea di un secondo appuntamento. Al solo pensiero del bel Hugh Wolfe, Mia sentì lo stomaco annodarsi per l’emozione. Forse oggi le avrebbe chiesto di uscire di nuovo insieme davanti a un delizioso piatto francese. Tutto sommato sembrava che quella sarebbe stata una giornata fantastica!
Tandy appoggiò le zampe anteriori sul grembo di Mia e provò a leccarle la faccia color verde-menta mentre Rose si raggomitolava in un angolino di sole, mettendosi a fare le fusa. Mia l’aveva trovata ancora piccola, abbandonata in strada. Ma adesso stava crescendo e stava diventando velocemente una gattina setosa, con tenui strisce argentate sotto il pelo bianco.
Mia si appuntò di ricordarsi di parlare a Will dell’installazione del percorso per gatti che aveva ordinato. Il proprietario del suo appartamento, Tom Hatter, le aveva dato il permesso di andare avanti con la cosa, anche se sosteneva che a Salem i gatti bianchi portassero sfortuna. Lo scatolone era ancora appoggiato contro il muro accanto alla cucina.
Qualcuno bussò con energia alla porta.
Finalmente! Doveva essere Sylvie. Era il momento di liberarsi della poltiglia verde e prepararsi per una colazione deliziosa. E anche vedere di nuovo il sexy Hugh Wolfe, naturalmente.
Entra pure
gridò Mia calpestando alcune cataste di fogli.
Quando la porta si spalancò, Tandy saltò su e abbaiò fragorosamente. Che strano, pensò Mia. Tandy abbaiava raramente, e mai a Sylvie. La terra le sprofondò sotto i piedi. Nell’istante in cui realizzò cosa stava succedendo era già troppo tardi.
Oh no
esclamò vedendo l’uomo in piedi sulla porta.
CAPITOLO DUE
Mia si richiuse bene la vestaglia fissando gli ospiti inaspettati, mentre la maschera al tè verde le si screpolava in faccia come il deserto del Sahara. Avrebbe voluto rannicchiarsi e sparire. Come poteva essere?
P—pensavo che sareste arrivati domani
balbettò. In piedi nel corridoio c’era tutta la sua famiglia: il suo patrigno Daniel Middleton, che aveva indosso una morbida giacca di tweed, un cappello con paraorecchie e dei pantaloni da viaggio; la madre, Madison Monroe Middleton, che portava un cappotto corto ed elegante e aveva un foulard legato attorno ai suoi capelli biondo satinato; e la sua sorellastra Brynn, che invece indossava una giacca scozzese di Chanel, dei jeans firmati e delle scarpe con tacchi e fibbie in ottone. Daniel aveva anche portato il suo assistente Reynolds, che se ne stava in disparte, con una camicia a quadri, pantaloni color cachi e degli occhiali con la montatura metallica.
Santo cielo, Mimi!
disse Brynn coprendosi la bocca per trattenere una risata. Sei tu?
Mia annuì, impotente. Poi realizzò che il suo appartamento era come uno zoo da cui erano scappati tutti gli animali, scatenando un putiferio.
Magari ci vediamo più tardi a—
disse cercando di bloccare la vista del suo appartamento.
—Sciocchezze! Siamo venuti per portarti a fare colazione
disse Daniel, facendosi largo oltre la porta. Mia indietreggiò mentre il gregge dei Middleton marciava all’interno. Brynn chiamò a sé Tandy e lo accarezzò con gentilezza.
Piccolo! Come va, cucciolone?
Tandy scodinzolò felice di vederla. Poi Brynn vide Rose. Ohhhhhh! E tu chi sei?
disse. Sollevò la gattina da terra e se la mise in braccio. Rose tirò su il nasino rosa e lo strofinò contro Brynn.
Rose
disse Mia, arrendendosi. La mia gattina.
Ma è adorabile!
esclamò Brynn avvicinandosi a Mia. Vedo che ti abbiamo colta di sorpresa
le bisbigliò.
Un po’ di preavviso non avrebbe guastato, Brynn
le rispose Mia sottovoce. Avreste potuto almeno mandarmi un messaggio.
Sotto la maschera verde, la sua faccia era infiammata per l’imbarazzo.
Reynolds, l’assistente di Daniel, si fissò i piedi mortificato, realizzando che Mia era stata colta non solo di sorpresa, ma in flagranza di reato.
Mi dispiace Mia
mormorò, a disagio.
Madison entrò nell’appartamento e ne osservò il disordine, come se fosse stata la signora del maniero.
Tesoro
disse in modo imperioso. Tieni sempre l’appartamento in queste condizioni?
Certo che no, mamma!
si difese Mia. Sto lavorando a un progetto.
E che tipo di progetto?
chiese Daniel. Raggiunse la mappa sul tavolinetto del soggiorno e la sbirciò con curiosità. Il Diavolo del Jersey e l’Uomo falena?
Sto facendo alcuni sopralluoghi per delle location
disse Mia. Sai... gli avvistamenti.
Capisco, sei a caccia di cose che non esistono per davvero. Non credo che questa sia la maniera migliore di utilizzare il tuo tempo
sentenziò Daniel, esaminando il salotto con disgusto e notando le tracce di zampe infangate dappertutto. Mi auguro davvero che tu non sia sempre così disordinata
aggiunse. Reynolds? Vediamo di aiutare Mia a pulire.
Certo, signore
ribatté Reynolds.
Non ho bisogno di aiuto
disse Mia, debolmente. È solo una ricerca. Ieri sono andata in una palude e poi sono stata occupata a riorganizzare quello che ho trovato.
Una palude? Non mi sembra una cosa molto da signora
disse Madison.
La palude del diavolo?
chiese Daniel scrutando la mappa. Hmmmm.
Non importa, cara
concluse Madison, prendendo Mia sottobraccio. Vedo che hai bisogno di un momento. Preparerò del caffè mentre tu ti metti qualcosa addosso.
Mia lanciò uno sguardo alle sue mappe coperte di bigliettini adesivi e sospirò con malinconia. Il suo piano di andare avanti con le ricerche era andato all’aria.
Brynn sollevò le sopracciglia e mimò il gesto di una spazzola per indicare a Mia di andare a ripulirsi e vestirsi.
"Lo so, Brynn le rispose Mia.
Torno subito."
Sparì in bagno e si lavò velocemente la faccia fino a dissolvere la maschera e colorare l’acqua di verde. Mentre indossava dei jeans e una T-shirt, e si spazzolava i lunghi capelli ondulati, la sua mente era già passata in modalità panico. La visita del clan dei Middleton era proprio cominciata alla grande. Non riusciva a credere a quanto male si stessero mettendo le cose. Daniel disapprovava senza ombra di dubbio il suo lavoro, la casa era un disastro, e come se non bastasse sarebbe stata costretta a improvvisare alla riunione della produzione. Peggio di così, cos’altro poteva accadere? Ritornò in soggiorno per spegnere il computer. Tutta la sua famiglia era in cucina. Mia corse velocemente per la stanza per mettere a posto le cose ammucchiate e raccogliere le tazze e i bicchieri sparsi qua e là. Quando entrò in cucina trovò i Middleton al completo. Reynolds era appoggiato al bancone e Daniel era seduto rigidamente su una delle sedie, come un re a presiedere la sua corte. Brynn stava scrivendo qualcosa sul suo telefonino mentre Madison aveva cominciato a fare i piatti.
Mamma, fermati!
esclamò Mia.
Ci vuole solo un attimo, tesoro
rispose Madison lanciando un’occhiata alle mattonelle ricoperte di orme di zampe e lasciandosi scappare subito dopo un sospiro.
Cosa ci fate qui?
chiese Mia. Non dovevate arrivare domani pomeriggio?
Daniel ha avuto l’occasione di farci promuovere in prima classe
spiegò Madison.
E ti ho fatto inviare una copia dell’itinerario da Reynolds
precisò Daniel.
La settimana scorsa?
chiese Mia.
"L’itinerario aggiornato. Ieri pomeriggio. Daniel tirò fuori dalla tasca un foglio e lo aprì. Poi picchiettò sulla prima parte, nella sezione contrassegnata con ‘oggi’.
Vedi? Mattina. Colazione."
Mia fissò l’itinerario e realizzò di essere in trappola. Una volta che Daniel aveva fissato qualcosa nel suo programma, era come se fosse stato scolpito nella pietra. Doveva averlo modificato mentre lei e Tandy perlustravano la palude. Al ritorno a casa era così esausta che si era addormentata subito senza neanche controllare le email. Alla faccia del giorno in più per finire la sua ricerca.
Qualcuno stava di nuovo bussando alla porta. Cos’altro c’è? Pensò Mia. Ma questa volta Tandy si mise a correre verso l’entrata scodinzolando. Entrò Sylvie, con indosso dei pantaloni in tartan, un top nero con le spalline incrociate sulla schiena, una giacca di pelle corta e stivaletti Dr Martens con dipinti sopra dei maialini volanti.
Sei pronta? Ma che—
disse, e si interruppe, realizzando che tutto il clan dei Middleton era stipato in uno spazio minuscolo.
Ehm, sorpresa
disse Mia accennando con la testa alla cucina. Sylvie sollevò le sopracciglia con stupore, ma si riprese subito dopo e assunse all’istante un tono diplomatico.
Tu dovresti essere—aspetta, non dirmelo
disse allungando la mano. Brynn? Ti ho riconosciuta dall’avatar del tuo telefonino. E voi siete il signor e la signora Middleton? Posso chiamarvi Daniel e Madison? Adoro il tuo cappotto corto, Maddy. E questo dovrebbe essere Reynolds, giusto?
Tutti annuirono, felici di esser stati riconosciuti.
Mia era stupefatta da come Sylvie avesse gestito la sua famiglia, e si sentì estremamente grata di avere un’amica così meravigliosa.
Sei Sylvie Payne?
chiese Daniel. La vicina di casa di Mia?
Nonché suo braccio destro.
Sylvie fece un gran sorriso e strinse loro le mani. Conosco una caffetteria francese piccola e fantastica. Che ne pensate?
Mia scosse la testa, cercando di dissuadere Sylvie dal portare la sua famiglia al Café Noir. Dopo il suo primo appuntamento con Hugh, stava ancora cercando di capire quanto le fosse realmente interessato e quali sentimenti provasse davvero lei nei suoi confronti. Non era sicura di volerlo sottoporre all’intero clan dei Middleton. O meglio, non ancora! Sylvie vide l’espressione sulla faccia di Mia e le fece cenno che sarebbe andato tutto bene.
Mia decise di fidarsi e si mise una giacca. Scesero lungo una rampa di scale strette e uscirono fuori, dove trovarono Tom Hatter che stava spazzando. Indossava una camicia a scacchi e un grembiule con scritto sul davanti L’Emporio di Hatter. I suoi capelli grigi erano nascosti sotto uno di quei berretti che indossano i ragazzini che consegnano i giornali.
Vedo che i tuoi ti hanno trovata, Mia
disse Tom facendo tintinnare le sue chiavi. Se avete bisogno di altre mappe o informazioni storiche, passate pure dal negozio.
Potrei prenderla in parola, Signor Hatter
disse Daniel. Grazie ancora per il suo tempo e per la guida turistica.
Piacere mio
replicò Tom.
Ehm, grazie
disse Mia. Ecco come hanno