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Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)
Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)
Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)
E-book291 pagine3 ore

Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)

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Info su questo ebook

"Molto divertente. Lo consiglio fortemente a tutti i lettori che apprezzano un giallo ben scritto, con qualche colpo di scena e una trama intelligente. Non ne resterete delusi. Un modo eccellente per trascorrere un bel fine settimana!"
--Books and Movie Reviews, Roberto Mattos (riguardo a Assassinio in villa)

STAGIONATO PER LA VENDETTA (UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA) è il libro #5 in una nuova affascinante serie di ‘cozy mystery’ siglata dalla scrittrice bestseller numero #1 Fiona Grace, autrice di Assassinio in villa (Libro #1), un bestseller numero #1 con oltre 100 recensioni a cinque stelle, e scaricabile gratuitamente!

Olivia Glass, 34 anni, volta le spalle alla propria vita da potente direttrice aziendale a Chicago e si trasferisce in Toscana, determinata a iniziare una nuova e più semplice vita, e a coltivare un proprio vigneto.

Un tour vinicolo di alta classe arriva in città, organizzato da un museo di prim’ordine. Quando si fermano alla cantina, potrebbe sembrare una grossa occasione per Olivia. Ma quando uno dei partecipanti al tour viene trovato morto, tutto viene compromesso.

Riuscirà Olivia a trovare l’assassino e a salvare la propria reputazione?

Esilarante, pieno zeppo di viaggi, cibo, vino, colpi di scena e svolte, romanticismo e un neotrovato amico peloso – e incentrato attorno a uno sconcertante omicidio che Olivia deve risolvere, in una piccola cittadina – il VIGNETO TOSCANO è una serie che non riuscirete a mettere da parte e che continuerà a farvi ridere fino a notte fonda.

Il libro #6 della serie, INVECCHIATO PER L’ACREDINE, è ora disponibile!
LinguaItaliano
Data di uscita12 mag 2021
ISBN9781094344768
Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)

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    Anteprima del libro

    Stagionato per la vendetta (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5) - Fiona Grace

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    STAGIONATO PER LA VENDETTA

    (Un Giallo Intimo tra i Vigneti della Toscana—Libro 5)

    FIONA GRACE

    Fiona Grace

    L’autrice esordiente Fiona Grace ha scritto la serie UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE, che comprende nove libri (e altri in arrivo); la serie UN GIALLO INTIMO TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA, che comprende sette libri (e altri in arrivo); la serie I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA, che comprende tre libri (e altri in arrivo); e la serie I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA, che comprende sei libri (e altri in arrivo).

    Fiona sarebbe molto felice di restare in contatto con te! Visita quindi il suo sito internet, www.fionagraceauthor.com, per ricevere e-book gratuiti, restare aggiornato sulle ultime uscite e non perdere nessuna notizia.

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    Copyright © 2020 Fiona Grace. Tutti i diritti riservati. Ad eccezione di quanto consentito dalla legge sul diritto d’autore degli Stati Uniti del 1976, nessuna parte della presente pubblicazione può essere riprodotta, distribuita o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo, né archiviata in un database o un sistema di recupero senza previa autorizzazione dell'autore. La licenza di questo ebook è concessa solo ad uso personale. Questo ebook non può essere rivenduto o ceduto ad altre persone. Se si desidera condividere questo libro con un'altra persona, si prega di acquistare una copia aggiuntiva per ciascun destinatario. Se state leggendo questo libro senza averlo acquistato, oppure senza che qualcuno lo abbia acquistato per voi, siete pregati di restituire questa copia e acquistarne un'altra. Vi ringraziamo per il rispetto nei confronti del duro lavoro dell'autore. Questa è un'opera di fantasia. Nomi, personaggi, attività commerciali, aziende, società, luoghi, eventi e fatti sono il prodotto dell'immaginazione dell'autore, oppure sono utilizzati in modo fittizio. Qualsiasi somiglianza a persone reali, vive o morte, è del tutto casuale. Il Copyright dell'immagine di copertina Zoom Team, concesso su licenza di Shutterstock.com.

    LIBRI DI FIONA GRACE

    UN GIALLO CON CANI E GATTI

    UNA VILLA IN SICILIA: OMICIDIO ALL’OLIO DI OLIVA (Libro #1)

    VILLA IN SICILIA: FICHI CON CADAVERE (Libro #2)

    I GIALLI DELLA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA

    LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN CUPCAKE ASSASSINO (Libro #1)

    LA PASTICCERIA SULLA SPIAGGIA: UN MACARON OMICIDA (Libro #2)

    I GIALLI DI UNA DUBBIOSA STREGA

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO DELITTUOSO (Libro #1)

    SCETTICA A SALEM: UN EVENTO CRIMINALE (Libro #2)

    UN MISTERO AVVOLGENTE TRA I VIGNETI DELLA TOSCANA

    INVECCHIATO PER UN OMICIDIO (Libro #1)

    INVECCHIATO PER LA MORTE (Libro #2)

    INVECCHIATO PER IL CAOS (Libro #3)

    MATURATO PER SEDURRE (Libro #4)

    STAGIONATO PER LA VENDETTA (Libro #5)

    UN GIALLO INTIMO E LEGGERO DI LACEY DOYLE

    ASSASSINIO IN VILLA (Libro #1)

    UNA MORTE E UN CANE (Libro #2)

    I CINQUE DEL SALOTTO (Libro #3)

    UN VISITA PREOCCUPANTE (Libro #4)

    UCCISO CON UN BACIO (Libro #5)

    IL DIPINTO DELLA MORTE (Libro #6)

    MESSO A TACERE DA UN INCANTESIMO (Libro #7)

    INDICE

    CAPITOLO UNO

    CAPITOLO DUE

    CAPITOLO TRE

    CAPITOLO QUATTRO

    CAPITOLO CINQUE

    CAPITOLO SEI

    CAPITOLO SETTE

    CAPITOLO OTTO

    CAPITOLO NOVE

    CAPITOLO DIECI

    CAPITOLO UNDICI

    CAPITOLO DODICI

    CAPITOLO TREDICI

    CAPITOLO QUATTORDICI

    CAPITOLO QUINDICI

    CAPITOLO SEDICI

    CAPITOLO DICIASSETTE

    CAPITOLO DICIOTTO

    CAPITOLO DICIANNOVE

    CAPITOLO VENTI

    CAPITOLO VENTUNO

    CAPITOLO VENTIDUE

    CAPITOLO VENTITRÉ

    CAPITOLO VENTIQUATTRO

    CAPITOLO VENTICINQUE

    CAPITOLO VENTISEI

    CAPITOLO VENTISETTE

    CAPITOLO VENTOTTO

    CAPITOLO VENTINOVE

    CAPITOLO TRENTA

    CAPITOLO TRENTUNO

    CAPITOLO TRENTADUE

    CAPITOLO TRENTATRÉ

    CAPITOLO TRENTAQUATTRO

    CAPITOLO TRENTACINQUE

    CAPITOLO UNO

    Arrivando al lavoro una ventosa mattina d'inverno, Olivia Glass fu sorpresa di trovare una donna in un elegante completo grigio fare avanti e indietro con impazienza fuori dalla porta della sala degustazioni de La Leggenda.

    Olivia era perplessa, perché gli orari di apertura della cantina erano chiaramente indicati online e anche sull’insegna in ottone lucido all’ingresso. Era arrivata un'ora prima per preparare il locale per l’apertura e non si aspettava di trovare qualcuno.

    Si affrettò lungo il vialetto lastricato sistemandosi la sciarpa e i capelli biondi lunghi fino alle spalle.

    Entusiasta per il cambio di marcia, la capra adottiva di Olivia, Erba, la superò saltellando, con il folto pelo invernale arancione e bianco che ondeggiava al vento. La bestiola puntò maliziosamente verso una delle fioriere ornamentali in pietra del parcheggio, dove, notò Olivia, era posteggiata una Range Rover argentata nuova fiammante. Erba saltò agilmente nella fioriera, quindi addentò e strattonò il geranio, che era avvolto da paglia per proteggerlo dal gelo.

    Erba! Fuori di lì! gridò Olivia, rimproverando la capretta. Chiaramente, stava approfittando della situazione per mettersi in mostra con l’ospite.

    "Buon giorno! Olivia salutò la strana donna. A giudicare dai capelli scuri e dall’abbigliamento elegante, ipotizzò che fosse italiana. Posso aiutarla?"

    Anche se la sua pronuncia era ancora impacciata, Olivia si sentiva orgogliosa di saper dire quella frase in italiano. Stava facendo enormi progressi. Soltanto un mese prima, non ne sarebbe mai stata capace.

    Purtroppo l’altra donna non sembrò impressionata dai suoi sforzi.

    Lei non mi sembra italiana, disse con un forte accento britannico, dopo aver lanciato un'occhiata di disapprovazione in direzione di Erba. Non è della famiglia Vescovi, che possiede questo posto, vero?

    Smascherata, Olivia scosse la testa con rammarico.

    Non faccio parte della famiglia Vescovi, ammise. Io ci lavoro, qui. Sono il capo sommelier.

    Prese fiato per chiedere chi fosse l’altra donna, ma prima che potesse parlare, quella proseguì frettolosamente, come se non avesse tempo per chiacchiere o spiegazioni. Vorrei dare un'occhiata in giro, se posso.

    Apriamo tra un'ora, quindi non possiamo offrirle una degustazione di vini. Vuole un tour della tenuta, o le interessava qualcos'altro? chiese Olivia. Sperava che quella strana donna accettasse di tornare più tardi, quando sarebbero stati davvero aperti. O, almeno, che le spiegasse perché fosse lì.

    Tuttavia, non fece nessuna delle due cose: incrociò le braccia, reclinò leggermente la testa all’indietro e fissò Olivia da sopra il suo naso perfettamente dritto.

    Olivia aveva la brutta sensazione che chiedere altro avrebbe potuto offenderla. E che male poteva fare, lasciandole dare una rapida occhiata?

    Prego, entri, la invitò, estraendo il mazzo di chiavi e aprendo l’imponente portone in legno. Il suo portachiavi a forma di gatto ricoperto di strass, un regalo del suo fidanzato Danilo, scintillò nel basso sole del mattino. Guardare quel portachiavi la rallegrava sempre.

    Sorridendo, si fece da parte mentre la sconosciuta nel completo antracite entrava nell’atrio, tacchettando sulle piastrelle in granito.

    Che ci faceva lì? Si domandò Olivia. Era un bel mistero! Anche se la donna sapeva della famiglia Vescovi, non sembrava conoscerli personalmente. Nessuno dei tre fratelli – Marcello, Antonio o Nadia – aveva accennato a qualcosa il giorno prima.

    Olivia sperava che la sconosciuta non trovasse l’ambiente troppo freddo. Accendere il fuoco nei camini dell’atrio e della sala degustazioni era uno dei primi compiti di cui si occupava ogni giorno e la ragione principale per cui arrivava in anticipo in quelle mattine pungenti. Le stanze spaziose e dai soffitti alti erano gelide a inizio giornata.

    È molto più caldo con i caminetti accesi, affermò Olivia, sapendo bene che era un'osservazione ovvia, ma volendo fare un po’ di conversazione. Anche se la donna andava di fretta, non c’era motivo di non metterla a suo agio.

    Olivia vide allarmata la donna frugare nella grande borsa di pelle e tirarne fuori una cartelletta nera, dove iniziò a prendere appunti.

    Che fosse dell’ufficio igiene? Si chiese Olivia. Lavorava a La Leggenda solo da pochi mesi e non aveva idea se venissero fatte ispezioni saltuariamente. Anche se si sarebbe aspettata che a svolgere quell’incarico fosse una persona italiana, e che guidasse un'auto più ordinaria rispetto al bolide argentato che si trovava lì fuori.

    Sta facendo un'ispezione? chiese, sperando di riuscire a inquadrare la situazione.

    Mi apra, per favore, disse la donna, indicando le ampie porte ad arco che conducevano alla sala degustazioni.

    Incerta, Olivia le aprì. Il cliente aveva sempre ragione, ma quella visita sembrava piuttosto sconveniente. Le avrebbe spiegato perché si trovasse lì?

    Macché, stava semplicemente per entrare nella grande, pulita e ordinata sala degustazioni senza nemmeno un grazie! Olivia si chiese se avesse provato un brivido di eccitazione nel vedere quello spazio maestoso, con i cartelloni informativi incorniciati e appesi alle pareti, le sedie e i tavoli disposti in tutta la sala. E, naturalmente, il pezzo forte: il lungo bancone di degustazione in legno, con il suggestivo sfondo offerto dalle botti di legno con il logo dorato La Leggenda affisso sopra.

    La donna fece il giro della sala seguita a ruota da Olivia.

    Dove sono i bagni? chiese improvvisamente.

    Sono in fondo... iniziò Olivia, ma fu interrotta.

    Non fa niente. Ora vedo il cartello. Non è ben visibile, commentò la donna in tono di disapprovazione.

    Si diresse con decisione verso il corridoio e, con grande costernazione di Olivia, entrò direttamente nel bagno degli uomini!

    È quello sbagliato! le gridò dietro, senza ricevere alcuna risposta.

    Doveva essere proprio un'ispezione, decise Olivia. La donna non poteva essersi sbagliata così clamorosamente. Il cartello non era poi così poco visibile! Almeno, essendo così presto e non essendoci altre persone, non c’era il rischio di incidenti imbarazzanti.

    Olivia attese in fondo al corridoio, agitandosi a disagio.

    Un minuto dopo, la donna uscì ed entrò nel bagno delle donne.

    Poi la porta si aprì e la misteriosa visitatrice tornò verso la sala degustazioni, scribacchiando qualcosa mentre camminava. Ma cosa, di preciso? Si chiese Olivia, che avrebbe preferito che non avesse la fronte aggrottata mentre scriveva le proprie impressioni. Questo le faceva temere che fossero negative.

    La donna guardò oltre la sala degustazioni, verso le porte dall’altra parte.

    Avete un ristorante annesso?

    Sì. È abbastanza rinomato, spiegò Olivia, sperando di riuscire finalmente a impressionare la donna, che fino a quel momento non aveva reagito a nulla di ciò che Olivia aveva detto.

    Vediamo. Chiaramente ancora per nulla colpita, aveva parlato più tra sé e sé, ma Olivia la seguì comunque, mentre entrava con decisione attraverso le doppie porte.

    Come mai sta dando un'occhiata in giro? buttò là Olivia, sperando che la sua domanda suonasse come un pretesto per fare conversazione, piuttosto che come un Il suo comportamento mi insospettisce.

    Non ottenne risposta e intuì che la donna pensava che la sua domanda non fosse altro che un irrilevante rumore di sottofondo.

    Dopo una rapida occhiata al ristorante, con i tavoli lucidi e i mobili puliti e pronti per la giornata, la donna entrò in cucina.

    Aspetti! squittì Olivia. L’altra la ignorò, ovviamente.

    Olivia sentì una stretta allo stomaco. Quello era il territorio della sua rivale, Gabriella. La ristoratrice dai capelli castani era l’ex fidanzata di Marcello, e aveva mantenuto il proprio posto di lavoro anche dopo la fine della relazione. Fin da quando Olivia era arrivata alla cantina, Gabriella l’aveva considerata una minaccia e i rapporti tra loro erano stati sempre burrascosi. Se Gabriella fosse entrata in quel momento, trovando un'estranea a curiosare nella sua cucina, sarebbe andata su tutte le furie, ma non con la donna dai capelli scuri, bensì con Olivia, che glielo aveva permesso.

    In quell’istante, Olivia sentì un impaziente stridio di pneumatici nel parcheggio. Il rumore della Fiat sportiva di Gabriella era inconfondibile. Era arrivata nel peggior momento possibile!

    Olivia si voltò a fissare ansiosamente in direzione del parcheggio, poi tornò a girarsi verso la cucina, dove la donna era ancora occupata.

    Ha finito lì dentro? chiese, ma l’unico suono che si udì fu quello di passi che si allontanavano, mentre la donna si addentrava ancora di più nel territorio di Gabriella.

    Da fuori si sentì la portiera di un'auto sbattere. Olivia avrebbe voluto agitare le braccia per lo sgomento. Le sembrava impossibile riuscire a far allontanare quell’estranea indiscreta senza prenderla per un braccio e trascinarla fuori a forza. Ma se non avesse agito in fretta, c’era la possibilità che scoppiasse la terza guerra mondiale da un momento all’altro. Anzi, sentendo il tacchettio rapido di Gabriella sul selciato, Olivia si corresse. Non era solo una Possibilità. Mancavano pochi istanti all’esplosione, a meno che Olivia non riuscisse a trovare un piano di emergenza per evitarla.

    CAPITOLO DUE

    C’era solo una strategia che venne in mente al volo a Olivia. Doveva guadagnare tempo trattenendo Gabriella alla porta. Dato che la strana donna sembrava avere fretta, probabilmente non avrebbe impiegato molto tempo a dare un'occhiata in giro. Se Olivia riusciva a prendere tempo con la ristoratrice, poteva evitare definitivamente il problema.

    Olivia si precipitò all’entrata laterale del ristorante, arrivando nello stesso momento di Gabriella. Con i capelli dalla colorazione ecaillé raccolti in un perfetto chignon e il trucco impeccabile, anche se con un po’ troppo mascara, Gabriella sembrava perfetta come sempre.

    Non appena vide Olivia, il suo umore peggiorò e la fulminò con uno sguardo.

    Cosa vuoi?

    Volevo chiederti una cosa, disse Olivia con aria innocente.

    Gabriella sembrò immediatamente sospettosa. E sarebbe?

    Ottima domanda! Olivia sentiva le sue sinapsi bruciare mentre si scervellava per trovare qualcosa da dire.

    Fortunatamente, le arrivò un'ispirazione.

    Quel laghetto lì, disse, indicando lo scenografico specchio d'acqua in lontananza, oltre i giardini del ristorante. Un cliente ieri mi ha chiesto se ci fossero dei pesci. Non ne avevo idea, così ho pensato di chiedere a te.

    Gabriella le lanciò uno sguardo incredulo, come se Olivia avesse cominciato a parlare in greco antico.

    Non ci sono pesci nel laghetto. È solo ornamentale. Perché me lo chiedi, comunque? Ho troppo da fare per stupide domande sulla vita nello stagno! La prossima volta, chiedi a Marcello. Oppure vacci a guardare tu stessa. La fissò così intensamente che a Olivia sembrò di essere sottoposta a una radiografia. Dovresti pensare al tuo lavoro. Vedo che i camini non sono ancora accesi!

    Olivia si irritò per quel consiglio non richiesto riguardo il suo lavoro. Gabriella si credeva forse il suo capo? Perché mai le ordinava di accendere il fuoco nei camini, quando nelle ultime due settimane Olivia lo aveva fatto prima ancora che Gabriella arrivasse? Era quello il problema, decise Olivia. Gabriella si considerava davvero il suo capo e questo era in parte il motivo per cui non aveva alcun rispetto per Olivia.

    Gabriella non aveva ancora finito. Ormai infervorata, proseguì.

    Il tuo lavoro è vendere vino agli ospiti. Non quello di incoraggiarli a vagare per la proprietà in cerca di pesci!

    Mentre Olivia tratteneva a fatica una risposta difensiva, sentì dei passi dietro di sé. Sperava che significasse che la donna vestita di grigio aveva finito la sua ispezione lampo.

    Grazie per l’informazione, replicò Olivia freddamente, voltandosi. Aveva ottenuto una risposta, anche se estremamente maleducata. E, soprattutto, era riuscita ad evitare che Gabriella trovasse un'estranea nella sua cucina!

    Gabriella entrò, continuando a borbottare in tono irritato, Pesci! Pesci?

    Olivia si affrettò a tornare alla sala degustazioni, chiedendosi se la donna avesse bisogno di altro aiuto e sperando che finalmente spiegasse chi era e perché era qui.

    Ma era troppo tardi. La donna stava già uscendo dalla hall. Quando Olivia si precipitò fuori, la Range Rover stava accelerando lungo il vialetto, tra il rombo del motore.

    Se n’era andata senza nemmeno salutare, né fornire una spiegazione per la sua misteriosa apparizione, e Olivia non poté fare a meno di preoccuparsi che quella strana visita avrebbe finito per mettere lei, o La Leggenda, nei guai.

    Cercando di dimenticare la faccenda, Olivia si affrettò a tornare nell’atrio per iniziare il lavoro che avrebbe fatto anche senza gli ordini sgarbati di Gabriella. Mentre sistemava la legna nel camino, Olivia fremeva di rabbia per l’atteggiamento irrispettoso della ristoratrice. Non sapeva più come comportarsi. Aveva provato ad essere amichevole e disponibile. Aveva provato ad essere gelidamente professionale. Attizzando una fiamma dalla legna, Olivia ricordò che aveva anche cercato di ignorare Gabriella, ma era impossibile, dato che lavoravano in sale adiacenti della medesima, affollata azienda vinicola.

    Erano partite con il piede sbagliato fin dall’inizio, ricordò Olivia, mentre usava l’antico mantice in pelle per dare vita al fuoco. Essendo l’ex fidanzata di Marcello, Gabriella si sarebbe dimostrata gelosa di qualsiasi donna single che lui avesse assunto. Il fatto che ci fosse stata una scintilla di attrazione tra Marcello e Olivia non era stato d'aiuto.

    Dopo che lei e Marcello avevano concordato di non spingersi oltre dal punto di vista romantico, perché ciò avrebbe potuto compromettere il loro rapporto lavorativo, Gabriella l’aveva intuito ed era stata più amichevole, per un po’. Olivia aveva fatto in modo di menzionare di proposito il suo nuovo ragazzo quando Gabriella era nei paraggi, sperando di contribuire alla pace nel mondo. Per un breve periodo era servito, poi però Gabriella aveva trovato un'altra ragione per essere arrabbiata. Aveva iniziato a nutrire risentimento per la posizione di Olivia come capo sommelier e per le sue maggiori responsabilità.

    Il suo ruolo sempre più importante era una benedizione, pensò Olivia. Almeno significava che poteva lavorare in modo indipendente. Figurarsi invece se Gabriella fosse stata il suo capo! La sua vita sarebbe stata impossibile.

    Tornando nella sala degustazioni per accendere il fuoco successivo, Olivia vide che era appena arrivato il suo giovane assistente, Jean-Pierre.

    "Buongiorno! Cioè, volevo dire, buongiorno!" Il saluto amichevole di Jean-Pierre la distolse dai suoi cupi pensieri.

    "Buongiorno," rispose lei, pensando a quanto fosse divertente che lei, americana, e Jean-Pierre, francese, stessero facendo del proprio meglio per parlare il più possibile in italiano tra di loro, entrambi determinati a migliorare le proprie competenze linguistiche.

    Jean-Pierre riprese a parlare in un italiano lento e attento, giocherellando pensieroso con alcune ciocche castane ribelli che gli ricadevano sulla fronte. È una bella mattina, anche se fredda. Posso aiutarti con l’incendio?

    Sorridendo in maniera incoraggiante, anche se lui aveva usato il termine sbagliato, Olivia gli porse il mantice.

    Prego! È faticoso da usare. Puoi occupartene tu, mentre io andrò a rompere le bottiglie di vino per gli ospiti.

    Jean-Pierre sembrò confuso mentre prendeva il mantice.

    Tornando verso il bancone di degustazione, Olivia ripensò a quello che aveva detto. La sua pronuncia era stata chiara, no?

    Accidenti esclamò sottovoce. La sua pronuncia era stata perfetta, ma aveva usato la parola sbagliata. Avrebbe dovuto usare il verbo preparare. Invece aveva appena detto tranquillamente a Jean-Pierre che stava per frantumare le bottiglie! Non c’era da stupirsi se lui era parso nervoso mentre lei raggiungeva la porta laterale nel magazzino.

    Imparare una nuova lingua era davvero un lungo viaggio, concluse Olivia, grata del fatto che la maggior parte dei frequentatori della cantina provenissero da paesi stranieri, anche in inverno, quando il turismo calava.

    Controllò le schede di degustazione, preparando alcune bottiglie di vini: il Sangiovese, il famoso blend Miracolo, il nuovo blend rosso che Nadia, l’enologa, aveva creato di recente, e due vini bianchi – il Vermentino e lo Chardonnay – oltre allo spumante Metodo Classico de La Leggenda.

    Il rosé che aveva creato lei era stato un successo inaspettato, nonostante la scarsa esperienza di Olivia nella miscelazione dei vini. Di fatto, stava vendendo così bene che era stato rimosso dal menu di degustazione perché le scorte si stavano esaurendo. La prossima stagione, aveva promesso Nadia, ne avrebbero prodotto in quantità tripla, usando sempre la stessa ricetta di Olivia.

    Questo la faceva sentire molto orgogliosa, e qualche passo più vicina al suo obiettivo di diventare una viticoltrice di successo con una etichetta tutta sua.

    Delle voci dall’esterno segnalarono l’arrivo dei primi ospiti della giornata, e Olivia riportò la sua attenzione sul lavoro. I turisti spagnoli che entrarono nella cantina indossavano giacche da sci; evidentemente erano lì per godersi le piste innevate a nord.

    "Buongiorno e benvenuti, salutò gli ospiti mentre si avvicinavano al bancone, entusiasta che avessero sottratto tempo alle attività all’aperto per visitare La Leggenda. Volete gustare il menù completo o tre vini selezionati?"

    "Solo tre, por favor," disse la donna in testa al

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