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Porco Virus: notizie in tempo di pandemia - prima parte
Porco Virus: notizie in tempo di pandemia - prima parte
Porco Virus: notizie in tempo di pandemia - prima parte
E-book171 pagine2 ore

Porco Virus: notizie in tempo di pandemia - prima parte

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Info su questo ebook

Un'indagine disperata, uno sguardo da naufrago sul Paese contagiato. Ogni avvistamento é un miraggio, ogni tempesta é la Tempesta. Riuscirò a non annegare?
LinguaItaliano
Editoreeditore
Data di uscita28 ott 2021
ISBN9791220861403
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    Anteprima del libro

    Porco Virus - ANDREA FURELLI

    ANDREA FURELLI

    PORCO VIRUS

    NOTIZIE IN TEMPO DI PANDEMIA PRIMA PARTE

    La vita a volte non è dura, fra', è meschina

    (Salmo, Mi sento bene, FLOP 2021)

    UUID: 1b8c9762-f8b0-49d7-b862-532ee9839195

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Ringraziamenti

    Ringrazio chi avrà la pazienza di leggere.

    SOMMARIO

    Ringraziamenti

    PREMESSA

    NOTE DELL'AUTORE

    PRIMI GIORNI E MASCHERINE

    INFODEMIA E MONDO BESTIA

    L’EPIDEMIA C’E’ O NO?

    IL PIANO SALVA ANZIANI

    LA SCUOLA SI È SALVATA?

    LA GUERRA

    SOLDI E POTERE

    IL PERSONALE SANITARIO

    NORD E SUD

    RIAPRIRE E RIPARTIRE

    I DECRETI

    ANSIA DA VACANZA

    ALCUNE (GROSSE) SCEMENZE

    PUNTI DI VISTA

    CONCLUSIONI MOMENTANEE

    BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

    Note

    PREMESSA

    Quando è iniziato l’incubo sembrava tutto irreale. Il sabato una partita a rugby, la domenica chiuso in casa come un delinquente agli arresti domiciliari. Ho cercato comunque di non farmela pesare e di restare positivo, finché una serie di lutti non mi hanno preso a schiaffi. No, niente Covid. Sono morte due persone per me molto importanti e mi sono girate le palle. Alla prima morte, perché eravamo tutti in lockdown e mi è stato impedito di partecipare al funerale. Non c’è potuto andare nessuno e il morto se ne è andato con molto meno rumore di quanto aveva causato venendo al mondo. Lo Stato per cui aveva lavorato tutta la vita l’ha condannato a non avere nessuno che piangesse al suo funerale. Una specie di damnatio memoriae.

    Il secondo morto ha pensato di non avvisare e un mattino non si è più svegliato. Un dolore infinito, ancora non passa. Pur essendo in piena pandemia, nessuno si è preoccupato di stabilire con certezza le cause della morte, pare un malore. Se ne è andato così, senza dire una parola e senza lasciarsi abbracciare per l’ultima volta.

    Non sono arrabbiato solo per i miei defunti, ma soprattutto per i vivi. Siccome so che anche il mio amico sarebbe stato incazzato a vedere questo spettacolo, scrivo al posto suo questo testo, sperando che serva a qualcuno per riflettere e capire.

    Io non so se riuscirò mai a perdonare.

    Molto di ciò che pensiamo di aver vissuto è solamente una narrazione tossica, un disegno cinico, un dipinto orrendo affisso nelle nostre esistenze. Con questo sguardo voglio offrire una breccia, uno squarcio, che permetta a me e a tutti di vedere oltre questo schermo di catastrofe e ansia. Non è un’accusa, ma una successione di domande, di ragionamenti, di dubbi: ognuno avrà modo di trarre le prorie conclusioni.

    NOTE DELL'AUTORE

    Scrivere questo libro è stato difficile: un lavoro lungo, fatto di ricerche, fiumi di parole, moltitudini di testi, interviste, fotografie e mettere tutto insieme ha richiesto tempo, pazienza e determinazione. Niente a che vedere, comunque, con il tentativo di rendere decente l'impaginazione del testo attraverso un editor on line gratuito. L'operazione di rielaborazione è stata un vero inferno. Mi sono trovato nella condizione di dover cedere: sicuramente a causa della mia inettitudine informatica, non sono riuscito ad essere realmente efficace nella resa grafica. Chiedo perdono. Cercherò, nella seconda parte, di ottimizzare alcuni aspetti contro i quali, per il momento, non ho saputo agire correttamente. Come dire, sbagliando si impara.

    PRIMI GIORNI E MASCHERINE

    Si comincia nel lontano 19 gennaio 2020, domenica. Sul Corriere della Sera in prima pagina appare il titolo TIMORI SUL VIRUS CINESE: 1700 INFETTATI. La cifra riportata risulta purtroppo inesatta, come si ricava dalla dichiarazione del WHO del 23 febbraio 2020: There have been increased numbers of reported cases in China, with 557 confirmed as of today. [...]. [¹] Risulta ovvio che se i contagi alla data del 23/ 0 2/ 2020 erano 557, essi non potevano plausibilmente essere 1700 già 5 giorni prima.

    Ma siamo solo al debutto del virus.

    Il 21 gennaio 2020 s ul Corriere della Sera, sotto a un a titolazione non centrale che intona PECHINO: IL VIRUS PUÒ PASSARE DA UOMO A UOMO appare in aggiunta un trafiletto intitolato L'INFETTIVOLOGO: MA I RISCHI SONO LIMITATI. Da notare come la stessa testata, in un colpo solo, fornisca prima dati allarmanti (la caratteristica di contagiosità interumana del virus in questione) e contemporaneamente parole rassicuranti, in un democratico tira e molla .

    Il Tempo il 30 gennaio 2020 (appena 9 giorni dopo) titola VIRUS, ANCHE A SCUOLA E' PSICOSI. L’uso dell’ANCHE ci lascia intendere come, ormai, ogni campo della vita dei cittadini sia stato irrimediabilmente contagiato. Il virus della psicosi da Covid ha fatto moltissime vittime, ma q uesto tuttavia non sarebbe niente in sè, dato che la psicosi è abituale in Italia persino per problematiche molto meno pressanti. S ubito dopo ne l sommario si apprende: <l capo dei presidi del Lazio: I genitori temono i compagni cinesi dei loro figli appena tornati da la'. Tutti a comprare le mascherine, ma molte di quelle ora in vendita a Roma sono prodotte a Wuhan>>. C'è da mettersi le mani nei capelli. Per mesi e mesi sono state rese obbligatorie mascherine che nessuno ha mai saputo da dove provenissero, e ppure migliaia e migliaia di persone hanno continuato ad indossa re direttamente sul viso prodotti realizzati in uno scantinato di qualche paese in via di sviluppo. L’obbligo di utilizzo delle mascherine è stato introdotto all’inizio in Lombardia, in data 4 aprile 2020, poi esteso a tutto il Paese : a d ottobre 2020 l’obbligo è anche all’aperto (si veda, a tal proposito, tutti i dettagli delle misure nel capitolo I DECRETI) . Voglio a questo proposito offrire uno spunto di riflessione. C ome si apprende dal sito della Regione Lombardia, in cui viene riportato uno studio del Politecnico di Milano : La norma EN 14683:2019 Annex B prevede la generazione di un nebulizzato batterico di Staphylococcus aureus (S. aureus ATCC 6538; agente biologico che può causare malattie in soggetti umani e costituire un rischio per i lavoratori) da utilizzarsi come generico microrganismo modello per la valutazione dell’Efficacia di Filtrazione Batterica (BFE). Il Politecnico ritiene che il batterio Escherichia coli ATCC 53323 (E.coli; agente biologico che presenta scarsa probabilità di causare malattie in soggetti umani) sia, ai fini della suddetta sperimentazione, analogo a S.aureus ATCC 6538, ovvero batterio modello di simili dimensioni, e più sicuro per i lavoratori. La BFE è quindi misurata utilizzando il batterio E.coli, in considerazione del fatto che esso ha dimensioni confrontabili con quelle di S.aureus indicato dalla norma sopra menzionata. Inoltre, le misure di BFE vengono precedute da uno screening tramite test di PFE-Efficacia di Filtrazione Particellare (non prescritto dalla norma EN 14683), utilizzando particelle di dimensione media di 300 nm (uguale o inferiore a quella dei batteri E. coli e S. aureus) al fine di garantire maggiore precisione nella valutazione del materiale. [²] Peccato che il virus Covid abbia una dimensione diversa, decisamente più piccola: I Coronavirus hanno morfologia rotondeggiante e dimensioni di 100-150 nm di diametro [³] A chi volesse pensare che si sia scoperto solo successivamente di questo piccolo errore di valutazione in merito alle dimensioni virali, invito ad osservare che l’articolo riportato è datato 20 marzo 2020.

    I l 22 aprile 2020 I l Corriere della Sera titola MASCHERINE FINO AL VACCINO (le abbiamo portate fino a luglio 2021 anche all'aperto) e il 16 settembre 2020 LE FRODI SULLE MASCHERINE. Potevano mancare le frodi? S u questo triste argomento avremo modo di approfondire ulterior mente in seguito.

    Il 27/10/2020 (in concomitanza quindi con l’estensione dell’obbligo di mascherina anche all’aperto in tutta Italia) appare questo articolo : Se è vero che la mascherina è il nostro vero vaccino, come ha affermato di recente il Prof. Remuzzi ( Giuseppe Remuzzi, l aureato in medicina e chirurgia, specializzato in ematologia e nefrologia, è il direttore dal 2018 dell’Istituto M.Negri, che pubblica l’articolo in questione-n.d.r.) è di fondamentale importanza comprendere a pieno come va utilizzato questo importante strumento di protezione. […] Grazie alle mascherine ci si ammala di meno, e sembra che la carica virale del SARS-CoV-2 scenda del 30%.[… ] Una spiegazione per i più curiosi. 0.3 micron corrispondono a 300 nanometri. Il SARS-CoV-2 ha una dimensione di 160nm. Se, quindi, un dispositivo di protezione individuale, come una FFP3, filtra particelle da 300 nanometri, come fa a bloccare l’ingresso del coronavirus che è effettivamente molto più piccolo? In realtà più è elevata l’efficienza in percentuale di un filtro che blocca 300 nanometri più è buona l’efficienza dello stesso filtro anche nel bloccare il passaggio di particelle più piccole, come ad esempio le particelle virali. Anzi, paradossalmente, proprio perché più piccole, le particelle virali sono più facili da catturare in quanto il loro movimento nell’aria non è un movimento lineare, ma un movimento casuale (in gergo tecnico browniano). In più le particelle virali vengono veicolate da goccioline di dimensioni maggiori o droplet, che si avvicinano agli 0.3 micron. […] Anche se la qualità delle prove scientifiche non è elevata, i dati disponibili indicano che le mascherine possono essere utili nel ridurre il rischio di diffusione della malattia . […] Si ritiene che la trasmissione per aerosol avvenga prevalentemente in contesti sanitari (in particolare durante l’intubazione dei pazienti) e in ambienti chiusi, piccoli affollati e poco ventilati. […] È bene ricordare che il solo uso della mascherina non basta a limitare la diffusione del Covid-19 : serve quindi sempre rispettare anche le altre regole che sono distanziamento fisico, lavaggio accurato delle mani e ventilazione degli ambienti in cui si soggiorna. [⁴] Si badi che il discorso verte sulle mascherine FFP3, non sulle comuni mascherine chirurgiche. Non mi dilungherò troppo a sottolineare come l’affermazione Grazie alle mascherine ci si ammala di meno, e sembra che la carica virale del SARS-CoV-2 scenda del 30% sia addirittura imbarazzante, in quanto è ovvio a chiunque che la carica virale non può diminuire di fronte ad un pezzo di stoffa sintetica allacciata davanti alla faccia, come nemmeno davanti ad uno stivale di gomma. Dopo una grande quantità di informazioni sulla capacità filtrante delle mascherine, l ’elenco delle proprietà miracolose termina con la frase dedicata ai piu’ curiosi tra cui, ovviamente, mi colloco. Siccome sono appunto curioso la faccenda dei nm e dei micron l’avevo già capita: avvantaggiandosi del fatto che non tutti sono stati attenti alle lezioni di scienze alle superiori, scrivere micron o nm fa scivolare di parecchio la dimensione degli elementi. Per dare un’idea un micrometro equivale a 10 ‾⁶ , mentre un nanometro (nm) equivale a 10 ‾⁹ : v i pare la stessa cosa? Mi astengo poi dal commentare la teoria del moto casuale delle particelle virali che giustificherebbe la validità della mascherina, perché mi sembra che si rasent i la fantascienza, ma non ho le necessarie competenze per argomentare e lascio ad altri l’eventuale piacere.

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