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Rompere le catene: Per abbattere il muro della timidezza, delle insicurezze e dei tabù che ci impediscono di vivere liberamente
Rompere le catene: Per abbattere il muro della timidezza, delle insicurezze e dei tabù che ci impediscono di vivere liberamente
Rompere le catene: Per abbattere il muro della timidezza, delle insicurezze e dei tabù che ci impediscono di vivere liberamente
E-book242 pagine3 ore

Rompere le catene: Per abbattere il muro della timidezza, delle insicurezze e dei tabù che ci impediscono di vivere liberamente

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Info su questo ebook

Chi di noi può dichiarare in tutta sincerità di essere una persona libera che vive, si esprime, comunica con gli altri in modo spontaneo, senza cercare di nascondere nessun aspetto della propria personalità né sentire attorno a sé le pesanti catene delle ansie, delle insicurezze, dei tabù sociali o culturali?
Questo libro ti propone una serie di esercizi che ti consentono di modificare radicalmente il tuo modo di affrontare la vita, vincendo innanzitutto la schiavitù imposta dai condizionamenti negativi che ti porti appresso dall’infanzia.
Phyllis, che ha ideato personalmente le varie tecniche presentate nel libro, crede nella forza positiva delle sedute di visualizzazione, nell’influenza benefica dei riti, condotti in un’atmosfera tranquilla ed emotivamente coinvolgente, e dei simboli visti nel ruolo di efficaci trasmettitori di messaggi positivi al nostro inconscio.
Attraverso le tecniche qui presentate puoi ritrovare la libertà perduta, un modo di esprimerti più sincero che ti permetta di porti nei confronti degli altri con maggior onestà e limpidezza e di vivere rapporti più spontanei e profondi.
LinguaItaliano
Data di uscita7 lug 2020
ISBN9788892720503
Rompere le catene: Per abbattere il muro della timidezza, delle insicurezze e dei tabù che ci impediscono di vivere liberamente

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    Anteprima del libro

    Rompere le catene - Phyllis Krystal

    Titolo originale dell’opera: Die inneren Fessele spreligen

    Traduzione di Anna Carbone

    Copyright O Walter-Verlag, Olten 1989

    Copyright O 2000 Gruppo Editoriale Armenia S.p.A.

    ©2019

    OM EDIZIONI

    Tutti i diritti letterari ed artistici sono riservati.

    è vietata qualsiasi riproduzione, anche parziale, di quest’opera.

    Qualsiasi copia o riproduzione effettuata con qualsiasi procedimento (fotografia, microfilm, nastro magnetico, disco o altro) costituisce una contraffazione passibile delle pene previste dalla legge 11 marzo 1975 dei diritti d’Autore.

    OM EDIZIONI

    Via I Maggio, 3/E – 40057 Quarto Inferiore (BO) – Italy

    Tel (+39) 051 768377 – (+39) 051 767079

    info@omedizioni

    www.omedizioni.it

    ISBN

    978-88-32299-42-7 (

    PDF

    )

    ISBN

    978-88-95687-92-6 (

    CARTACEO

    )

    ISBN

    e

    B

    ook 9788892720503

    PHYLLIS KRYSTAL

    Rompere

    le catene

    Per abbattere il muro della timidezza

    delle insicurezze e dei tabù

    che ci impediscono di vivere liberamente

    logoOm.gif

    RINGRAZIAMENTI

    Ringrazio tutte le persone che hanno collaborato con me, ponendomi domande e problemi le cui risposte hanno contribuito a sviluppare le tecniche illustrate in questo libro.

    DEDICA

    Voglio dedicare questo libro a Sri Sathya Sai Baba,

    che personifica l’Alta Consapevolezza presente in tutto e in tutti.

    La libertà è indipendenza da qualsiasi elemento esterno. Chi ha bisogno dell’aiuto di altre persone, cose o condizioni ne diventa schiavo. La vera libertà non è di nessun uomo sulla terra, perché il significato stesso di vita mortale sta nel rapporto e nella dipendenza da altri. Minori sono le nostre necessità e maggiore è la nostra libertà. Perciò la libertà perfetta è la completa assenza di desiderio.

    SRI SATHYA SAI BABA

    PREFAZIONE

    Per il lettore sarà più semplice comprendere questo libro se terrà presente che esso si occupa prevalentemente di simboli, cioè di sistemi con cui un messaggio può venire portato con successo nella parte subconscia della mente, efficaci proprio perché la lingua della mente subconscia si compone di simboli e di immagini.

    La mente subconscia è primitiva, o infantile, e le immagini usate per comunicare con lei dovrebbero essere scelte di conseguenza. Come i bambini imparano più rapidamente e più facilmente in un’atmosfera rilassata, per mezzo del gioco, così la parte infantile della mente si sviluppa meglio se si usano metodi adeguati per imprimervi tutto ciò che la mente conscia vuole che essa comprenda ed esegua.

    Anche i rituali, con i messaggi che essi sottintendono, si imprimono a livello della mente subconscia, soprattutto se sono ricchi di emozioni ed eseguiti con serietà. Tutte le tecniche, i rituali e i simboli presentati in questo libro sono in grado di portare messaggi positivi alla mente subconscia e di rimuovere alcuni dei condizionamenti negativi che si sono già stabiliti in precedenza.

    Per questo motivo, il lettore trarrà maggior beneficio se accantonerà le critiche e procrastinerà ogni valutazione: attenzione, le varie tecniche non devono essere considerate troppo infantili per avere validità. Sospendendo consciamente ogni forma di giudizio, la mente subconscia del lettore avrà la possibilità di prendere parte ai condizionamenti positivi dei simboli e di trarne giovamento. Se non si agisce sulla mente subconscia, non si può modificare la vita di una persona, per quanto questa desideri consciamente di cambiare e crescere.

    INTRODUZIONE

    Questo libro vuole offrirvi un metodo per liberarvi da tutte le varie forme di falsa sicurezza, per farvi diventare persone indipendenti e complete, capaci di affidarsi esclusivamente alla fonte interiore di sicurezza e saggezza, disponibile a chiunque ne cerchi l’aiuto. Questa disciplina rappresenta il culmine di oltre venti anni di sperimentazioni, da me avviate insieme ad una collega. Ci conoscemmo quando entrambe studiavamo diversi metodi che speravamo avrebbero potuto aiutarci a dare un senso più profondo alla nostra vita.

    Scoprimmo di sentirci entrambe insoddisfatte e deluse dalla mancanza di risposte convincenti ad alcune delle domande più importanti che ci ponevamo riguardo alla vita. «Perché siamo qui? Chi siamo? E dove andiamo?», ci chiedevamo, con la sensazione che dovesse sicuramente esserci un metodo pratico per trovare altre risposte a queste domande. Tutte e due avevamo appreso una speciale tecnica di reverie o dormiveglia, e decidemmo di utilizzarla per chiedere che ci venisse spiegato tutto ciò che ci sarebbe stato utile imparare o sperimentare. Ci incontravamo regolarmente, scambiandoci i compiti: una volta una di noi dirigeva e l’altra riceveva le impressioni, la volta successiva invertivamo i ruoli.

    Una delle primissime cose che ci furono insegnate fu di usare un triangolo come base del nostro lavoro, in modo da collegarci all’Essere Superiore per cercare una guida per la saggezza presente dentro ognuna di noi. Questa fonte di saggezza è sempre disponibile, ma non interferisce nella nostra vita né va contro la nostra volontà se non siamo noi a chiederglielo.

    Come punto di partenza, visualizzammo entrambe una linea di luce che ci collegava ad un livello inferiore; una di noi si trovava nel punto A e l’altra nell’opposto punto B. Quindi immaginammo due linee di luce che ci salivano su per la schiena, uscivano dalla cima alla testa e si incontravano nel punto C, l’apice del nostro triangolo. Questo punto C rappresentava per noi il punto di incontro con il nostro Essere Superiore, dove siamo una cosa sola. Dopo qualche tempo iniziammo a chiamare questo punto C e il C Superiore (cioè Consapevolezza Superiore), e da allora gli affidammo sempre la direzione delle nostre sedute, chiedendogli di darci ciò di cui avevamo bisogno e che eravamo in grado di ricevere in quel particolare momento.

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    L’esperienza che abbiamo ricavato lavorando assieme a moltissime persone ci ha dimostrato che questo termine, C Superiore, è accettato da tutti, indipendentemente dalla realtà di ognuno. La maggior parte di coloro che cercano il senso della vita sentono, seppur vagamente, che all’interno di ognuno esiste una potenza che trascende i limiti della personalità conscia. Il fatto che cerchino aiuto indica in primo luogo che essi hanno ovviamente compreso che la loro mente e il loro cervello conscio non sono in grado di aiutarli ad affrontare tutti i loro problemi. Di solito accettano con gratitudine di rivolgersi alla saggezza, quando viene loro indicato come fare a mettersi in contatto con lei.

    È in questo metodo di collaborazione con il C Superiore che sta la differenza fondamentale fra la nostra e le altre tecniche, in cui la mente conscia del dottore o del terapeuta rappresenta di solito l’autorità, e la consulenza avviene alla base del triangolo, o da una mente conscia all’altra.

    Nel corso di molti anni di lavoro abbiamo ricavato una grande quantità di materiale su molti argomenti diversi, comprese risposte a molte domande e tecniche da impiegare per aiutare noi stesse e gli altri ad affrontare problemi personali. Inizialmente parlavamo raramente del nostro lavoro, perché negli anni ‘50 e ‘60 sarebbe stato considerato strano. Ma ora, con il diffondersi degli studi psichici e spirituali, è diventato di moda. Da quei lontani inizi, altri studiosi interessati si sono uniti a noi di quando in quando; alcuni hanno collaborato per qualche tempo, cercando di risolvere i loro problemi, e poi sono andati oltre, dopo aver imparato metodi efficaci per continuare ad aiutarsi da soli. Altri hanno approfondito ulteriormente questo lavoro, e ci hanno così aiutato a scoprire molte altre tecniche e metodi mentre cercavano di ricevere un aiuto personale.

    Ora molti, specie i giovani, mostrano un serio interesse per la scoperta di sé. Alcuni stanno scoprendo il modo di arrivarci. Speriamo che a riuscirci siano quelli che usano i metodi che ci sono stati insegnati, così che sia possibile scoprire altre risposte e altri modi pratici per aiutarli nella loro ricerca della completezza. Così potranno trasmettere ad altri le loro scoperte e contribuiranno quindi a diffondere ulteriormente questi insegnamenti. Questo metodo, infatti, non è cristallizzato o statico, ma è in continua evoluzione a mano a mano che un numero sempre maggiore di persone vi fa ricorso.

    Con questo libro vi presenteremo il metodo, le diverse tecniche e i rituali necessari per riuscire a liberarsi da legami e vecchi schemi; inoltre cercheremo di illustrarvi alcuni degli esercizi che ci sono stati insegnati: con questo libro speriamo dunque di poter raggiungere un numero maggiore di persone di quanto potremmo fare di persona. Si tratta quindi di un manuale sia per profani sia per terapeuti professionisti; infatti questo sistema può essere usato senza problemi per trovare l’aiuto del C Superiore, purché si seguano con attenzione le istruzioni in esso contenute. Molte delle persone che hanno tratto beneficio da questo lavoro mi hanno chiesto con insistenza di scrivere un saggio sull’argomento. Inizialmente questa idea mi preoccupava, perché non sono una scrittrice, e dubitavo molto di essere in grado di scrivere un’opera, perciò durante una delle sedute chiesi consiglio al C Superiore. Mi venne risposto che questo libro aveva già preso forma durante gli anni di lavoro e quindi dovevo solo raccogliere i pensieri in forma tangibile e metterli sul foglio in uno stile semplice e diretto.

    Perciò spero che chi leggerà Rompere k catene e deciderà di seguirne i consigli scopra in esso un’avventura e possa trarne il medesimo giovamento che ne hanno tratto coloro che hanno contribuito alla sua realizzazione.

    Phyllis Krystal

    1.

    IL METODO DI LAVORO

    In quest’opera descriviamo un metodo creato per permettere a due persone che lavorano insieme di conoscersi e di trasmettersi insegnamenti al di là della mente conscia di ognuna. La condizione della mente durante questo processo è stata paragonata ad uno stato di dormiveglia o all’immaginazione attiva, ma nessuno di questi due termini ne dà una descrizione precisa. Chi lo ha sperimentato, definisce invariabilmente lo stato in cui si trova come una consapevolezza superiore, e trova che le emozioni sono di norma molto più intense di quelle provate in uno stato di coscienza normale e che le immagini mentali che si ricevono sono molto più chiare.

    Devo assolutamente chiarire due punti fin dall’inizio: prima di tutto, i partecipanti sono svegli e consci di tutto ciò che si accingono a sperimentare, non cadono mai in stato di trance e ricordano con la massima precisione tutto ciò che è avvenuto nel corso della seduta. In secondo luogo, non è necessario possedere speciali doti psichiche, di chiaroveggenza, di chiarudienza o di medium per potersi impegnare in questi esercizi. I requisiti indispensabili per ognuno sono un sincero desiderio di cercare la verità, l’onestà, la dedizione e l’obbedienza alla guida interiore, e la disponibilità a mettere da parte l’ego, la volontà e i desideri personali, le proprie convinzioni o pregiudizi, in modo che gli insegnamenti del C Superiore possano subire al minimo le influenze umane.

    Un giorno, durante una di queste sedute, visualizzai un’immagine interessante che illustrava la necessità di essere completamente aperta e di mettere da parte il mio ego. Come al solito, stavamo chiedendo che ci venisse mostrato tutto ciò che era adeguato e opportuno per ognuna di noi in quel momento. L’unica immagine che ricevevo era quella di un vaso fermo davanti ai miei occhi interiori e che non accennava a svanire. Mentre mi concentravo su di esso, mi resi conto che presentava brutte crepe, era scheggiato, e pensai che non avrebbe potuto trattenere dell’acqua al suo interno. Mi chiesi perché mai stessi ricevendo l’immagine di un vaso così vecchio e in cattivo stato. La risposta mi giunse come un lampo, e mi spaventò davvero. Mi resi improvvisamente conto che quel vaso rappresentava me, e che noi tutti siamo scheggiati e pieni di crepe. Quindi compresi con sollievo che ciò non influisce sulla nostra capacità di svolgere questo lavoro. Noi ci mettiamo in contatto con la luce presente dentro di noi per scacciare le tenebre dell’ignoranza, e questa luce può essere vista ancor meglio attraverso le crepe, e può più facilmente irradiarsi all’esterno verso gli altri. Da allora in poi, smisi di preoccuparmi di non essere in grado di lavorare in questo modo o di non essere un canale abbastanza libero.

    La prima cosa che una coppia che voglia seguire questo procedimento deve fare è fare in modo che fra i due soggetti si stabilisca un rapporto che funga da base del triangolo, strumento per entrare in contatto con il C Superiore. E inoltre importante che le due persone si impongano una disciplina per lavorare con regolarità e, soprattutto, che abbiano un minimo di competitività o di superiorità, perché è la conoscenza interiore che si va ricercando, non quella di una delle due persone. Le differenze nelle personalità dei due collaboratori possono essere d’aiuto, perché creano una maggiore polarità e diminuiscono il pericolo che uno dei due cambi improvvisamente idea. Inoltre, talvolta queste differenze danno origine ad una situazione interessante, quando uno dei due coglie un’immagine o un’impressione che, a prima vista, sembra contraddire l’altro, mentre poi risulta contenere lo stesso messaggio, ma espresso in forma diversa; perciò i due annunci si rafforzano a vicenda. Talvolta i simboli visti separatamente dai due partner, se messi insieme, formano un’informazione unica, di cui ciascuno dei due è solo una parte.

    A mano a mano che andavamo avanti, divenne chiaro che questo esercizio poteva essere utilizzato in molti modi diversi. Fin dall’inizio ci fu detto che dovevamo essere disposte a condividere ciò che andavamo apprendendo con chiunque fosse disponibile a riceverlo e ad usarlo. Perciò, oltre agli incontri regolari in cui eravamo noi a ricevere consigli e insegnamenti, e che erano una specie di scuola di apprendimento superiore, lavoravamo con molte persone che si rivolgevano a noi in cerca di aiuto e di suggerimenti per risolvere i loro problemi.

    A volte una di noi lavorava direttamente con coloro che erano venuti in cerca di aiuto, entrando in sintonia con il C Superiore o spesso condividendo anche con loro gli insegnamenti che noi avevamo appreso in precedenza. Talvolta aiutavamo le persone a decifrare i loro sogni, oppure escogitavamo tutto ciò che ci sembrava utile per quella particolare persona e per quel problema specifico. In altre occasioni lavoravamo insieme e chiedevamo che ci venisse mostrato un modo per aiutare coloro i quali si erano rivolti a noi. Questo era il metodo che usavamo soprattutto con chi viveva lontano, o con chi non poteva incontrarsi direttamente con una di noi. In questi casi, trasmettevamo poi i risultati del nostro lavoro per telefono o per lettera, e spiegavamo come eseguire gli esercizi mentali o le sedute di meditazione. Più volte ci è stato raccomandato di non svolgere tutto il lavoro degli altri, perché ciò avrebbe rafforzato solo i nostri muscoli mentali e spirituali, e non i loro.

    I molti e vari problemi portati alla nostra attenzione erano spesso il mezzo attraverso il quale ricevevamo nuove istruzioni su un gran numero di argomenti diversi. A mano a mano che iniziavamo ad usare tutti gli insegnamenti che avevamo ricevuto, imparammo a fidarci della loro fonte, soprattutto quando vedemmo le numerose prove della sua efficacia nella vita della gente.

    A poco a poco la voce si diffuse, e un numero sempre maggiore di persone seppe della nostra attività. Fra queste c’erano molti psicologi, che ci chiamavano chiedendoci di aiutarli a risolvere alcuni dei loro casi più difficili o sconcertanti. La mia figlia maggiore, laureata in psicologia, ha tratto beneficio da questo tipo di esercizi, e ora utilizza le varie tecniche e i medesimi esercizi con i suoi pazienti, riportando ottimi risultati. Inoltre, io e lei ci incontriamo con regolarità per chiedere al C Superiore altri consigli ed indicazioni che ci aiutino a diagnosticare i problemi dei suoi pazienti e a lavorare con loro con maggiore efficacia. Offre questo servizio solo a quei pazienti che sente disponibili a questo tipo di lavoro, che acconsentono e che accettano di seguire le istruzioni ricevute in questo modo. Molti di loro accolgono con piacere questo aiuto e le informazioni supplementari, e di conseguenza mia figlia è maggiormente in grado di aiutarli ad aiutarsi, ed è proprio in questo che sta la chiave della loro guarigione e della loro crescita. Essi comprendono presto come questo lavoro acceleri il processo di guarigione e di solito, ogni volta che ci incontriamo, abbiamo un lungo elenco di richieste da affrontare.

    Da questo lavoro è emerso uno schema che può essere usato da psicoterapisti e consulenti, e che verrà discusso dettagliatamente nel corso del libro. Speriamo che con il tempo un numero maggiore di terapeuti impari ad usare la maggiore saggezza che diventa disponibile quando il C Superiore viene evocato sia da loro sia dai pazienti.

    Una situazione che ci si trova invariabilmente ad affrontare nella consulenza è quella della proiezione o del transfert. Questo rischio è minore quando sia il paziente sia il terapeuta si affidano all’autorità del C Superiore anziché a quella del terapeuta, e quando entrambi fanno un esercizio di visualizzazione che ci è stato insegnato per ridurre questo problema particolare. Noi chiamiamo questo esercizio la Figura a Otto, e nel corso del testo ne descriveremo l’utilizzazione nei minimi particolari.

    2.

    IL NUCLEO DEL LAVORO

    Fu durante una delle sedute con mia figlia, mentre stavamo per chiedere aiuto per molti dei suoi pazienti, che, del tutto inaspettatamente, si presentò il nucleo o tema principale di questo libro.

    Non appena ci mettemmo in silenzio, dopo che mia figlia aveva letto ad alta voce l’elenco dei nomi di coloro i quali si erano rivolti a lei e che avevamo costruito il triangolo mentale fra noi due, vidi improvvisamente, come su di uno schermo interiore, qualcosa di simile ad uno zoo o ad un circo, con molte gabbie, ognuna delle quali conteneva un animale diverso. Mentre osservavo questa immagine interiore ero affascinata dai molti modi diversi in cui gli animali reagivano alla prigionia. Alcuni grossi felini si muovevano nervosamente avanti e indietro, con grazia, ma frustrati: alcuni animali si scagliavano contro le sbarre delle gabbie, con evidente rabbia e ribellione, frenetici e spaventati, cercando disperatamente di fuggire. Altri animali si ritraevano in fondo alla gabbia e si acciambellavano come un embrione, estraniandosi del tutto. Alcuni iniziavano uno sciopero della fame e rifiutavano il cibo, mentre altri, ad esempio gli orsi, si muovevano, giocavano e allestivano uno spettacolo per i visitatori, in modo da attirare l’attenzione e dimenticare la noia. Altri ancora cercavano di ingraziarsi i guardiani, si rotolavano e chiedevano cibo. Mentre osservavo queste reazioni così diverse, mi chiedevo perché mi venisse mostrata questa immagine, e mi resi immediatamente conto che le persone, come gli animali che stavo osservando, sono tutte imprigionate dentro gabbie, ma gabbie che esse stesse si costruiscono. Sapevo anche, con certezza interiore, che è possibile per loro uscire dalla prigione se solo lo desiderano.

    Mi chiedevo: davvero qualcuno può respingere la libertà? In risposta, pensai a molte persone che, sapevo, si adattavano perfettamente a questa definizione. Mentre continuavo a osservare, compresi che molti soggetti offrono resistenza a qualsiasi tipo di cambiamento, preferendo la sicurezza di una situazione o di una condizione abituale, per quanto difficile o infelice, all’insicurezza di qualcosa di sconosciuto. Poi ci sono quelli che dichiarano di voler essere liberi, ma che quando hanno la possibilità di fuggire dalle loro prigioni scoprono di non desiderare realmente

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