I sensi dell'amore

Di Raffaele Messinese

Le liriche che ho raccolto nella presente antologia sono nella loro, pur acerba ma compatta, sostanza poesie d'amore, sospese sulla lama doppia della tenerezza e della passione. Tra i versi non manca mai il riflesso intenso, speculativo e consolatorio della natura, quasi a trattenere a viva forza, per nostalgia o disperazione, la vena post-romantica che intride le mie frequentazioni giovanili e mature di testi poetici e letterari, disordinatamente vaganti tra poesia barocco-metafisica e romantica e avanguardie. Il corpo femminile e le sue forme compongono il sostrato paesaggistico di desideri e attese dell'atto o del gesto d'amore in un incessante - corrispondente e corrisposto - riverbero di fasi e momenti del giorno e della notte, di umori e moti di astri e di creature, vegetali e animali, che popolano d'incanto, freschezza e colore la dimensione fascinosa dell'attrazione sensuale.

Negli ultimi anni molte volte è cambiato il destino di queste umili creazioni: tanti di questi versi sono stati ripescati in disparati momenti dall'imbuto del rifiuto e dello scoramento generati dalla pandemia, per essere ricombinati poi con i ripensamenti ispirati da commenti ai post sui social – in cui, in forma esplorativa e ridotta, ne tastavo, a vari gradi, il gradimento.

Il lavorio continuo, nonostante le alterne fasi di rigetto e di compulsiva revisione, ha infine prodotto questo mosaico di componimenti che ruotano intorno al bisogno (e istinto) primario di esprimere la sensualità, mista di elementi naturali e corporei confluenti l'uno dall'altro, fino alla soglia più spinta della tenerezza. 

• Lingua: Italiano
• Editore: Raffaele Messinese
• Data di uscita: 7 gen 2023
• ISBN: 9798215619896

Anteprima del libro

Indice

Nota Introduttiva

Le liriche che ho raccolto nella presente antologia sono nella loro, pur acerba ma compatta, sostanza poesie d’amore, sospese sulla lama doppia della tenerezza e della passione. Tra i versi non manca mai il riflesso intenso, speculativo e consolatorio della natura, quasi a trattenere a viva forza, per nostalgia o disperazione, la vena post-romantica che intride le mie frequentazioni giovanili e mature di testi poetici e letterari, disordinatamente vaganti tra poesia barocco-metafisica e romantica e avanguardie. Il corpo femminile e le sue forme compongono il sostrato paesaggistico di desideri e attese dell’atto o del gesto d’amore in un incessante - corrispondente e corrisposto - riverbero di fasi e momenti del giorno e della notte, di umori e moti di astri e di creature, vegetali e animali, che popolano d’incanto, freschezza e colore la dimensione fascinosa dell’attrazione sensuale.

Negli ultimi anni molte volte è cambiato il destino di queste umili creazioni: tanti di questi versi sono stati ripescati in disparati momenti dall’imbuto del rifiuto e dello scoramento generati dalla pandemia, per essere ricombinati poi con i ripensamenti ispirati da commenti ai post sui social – in cui, in forma esplorativa e ridotta, ne tastavo, a vari gradi, il gradimento.

Il lavorio continuo, nonostante le alterne fasi di rigetto e di compulsiva revisione, ha infine prodotto questo mosaico di componimenti che ruotano intorno al bisogno (e istinto) primario di esprimere la sensualità, mista di elementi naturali e corporei confluenti l’uno dall’altro, fino alla soglia più spinta della tenerezza. 

Come l’acqua impetuosa                       

del fiume Yoshino che s’infrange       

alta contro le rocce,                             

irruente scaturì in me                           

la passione amorosa.                             

Kokinwakashū (XI, 471)

Qualcosa spirerà sempre da un fiore caduto.

Ispirerà bellezza e inerme candore

e risorgerà in noi in profumo di vita.

Sarai la mia tavola, imbandita dei frutti dell'estate,

con lembi erbosi di primavera,

le bacche ancora palpitanti d'autunno