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Famiglie alla ricerca di Dio: Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi
Famiglie alla ricerca di Dio: Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi
Famiglie alla ricerca di Dio: Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi
E-book153 pagine2 ore

Famiglie alla ricerca di Dio: Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi

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Info su questo ebook

Oggi non è più possibile affidarsi a una teologia e a una pastorale del matrimonio come quelle praticate fino ad ora. Occorre avere il coraggio di percorrere altre strade a partire dall’esperienza etica e spirituale delle coppie, delle famiglie e degli operatori pastorali coinvolti nel loro cammino. Tale percorso può fondarsi sul cammino sinodale che sta vivendo la Chiesa in tutto il mondo. In questo libro stimolante, Philippe Bordeyne mette a fuoco il contesto sociale e culturale in cui le persone costruiscono le loro relazioni affettive e familiari, per individuare le opportunità di una proposta credibile del messaggio cristiano sull'amore umano. In questa direzione vengono messe in luce le risorse pedagogiche delle famiglie, le risorse liturgiche di cui dispongono le comunità cristiane e infine le risorse spirituali che i battezzati, e tutti coloro che sono alla ricerca di Dio, possono fare proprie nel tessuto quotidiano della vita familiare.
LinguaItaliano
Data di uscita5 mag 2023
ISBN9788838253287
Famiglie alla ricerca di Dio: Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi

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    Anteprima del libro

    Famiglie alla ricerca di Dio - Philippe Bordeyne

    Philippe Bordeyne

    Famiglie alla ricerca di Dio

    Orientamenti teologici e pastorali per i tempi nuovi

    ISBN: 978-88-382-5328-7

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    Introduzione

    I. Investire nella dimensione sociale dell’amore

    1. L’approccio liberale al legame sociale esacerba l’individualismo

    2. La trasformazione cristiana come rinnovamento sociale

    3. Il vangelo della famiglia, legame sociale, amore

    II. Famiglie e società alle prese con il «cambiamento d’epoca»

    1. Gli effetti sistemici dei cambiamenti tecnologici e culturali

    2. Un’epoca propizia agli apprendimenti: reinventare un mondo comune

    3. Il contributo delle comunità cristiane alla società

    III. Una Chiesa che impara con famiglie che imparano

    1. Amoris laetitia: una pedagogia dell’amore concreto

    2. La morale familiare: una pedagogia della crescita

    3. Reimparare la morale sessuale nella Chiesa

    IV. La famiglia al centro dei riti del battesimo e del matrimonio

    1. Percorsi familiari tra battesimo e matrimonio

    2. I riti del battesimo, fonte di ispirazione per l’immaginario familiare

    3. Accogliere le realtà familiari nelle celebrazioni cristiane

    V. Promuovere nuove pratiche familiari di santità

    1. L’amore familiare, vocazione e via di santità

    2. Coltivare l’arte di essere in risonanza con gli altri e con il mondo

    3. Discernere l’opera dell’amore nelle tensioni della sessualità

    4. Un cammino in cui impegnarsi, da riprendere costantemente, senza scoraggiarsi

    5. Alla scuola dei santi: camminare insieme sulla via della santità

    Indice dei nomi

    Collane Istituto Giovanni Paolo II

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    È vietata e perseguibile a norma di legge l'utilizzazione non prevista dalle norme sui diritti d'autore, in particolare concernente la duplicazione, traduzioni, microfilm, la registrazione e l’elaborazione attraverso sistemi elettronici.

    Istituto Giovanni Paolo II

    Saggi - 2

    Titolo originale:

    Familles en quête de Dieu

    Orientations théologiques et pastorales pour des temps nouveaux

    Traduzione italiana di Francesca Ciotti

    Per l’edizione italiana: Philippe Bordeyne, 2023 ©

    Per la presente edizione italiana: Edizioni Studium - Roma, 2023 ©

    Pour l’édition française:

    © Philippe Bordeyne, 2023

    © Les Editions du Cerf, 2023

    Copyright © 2023 by Edizioni Studium - Roma

    ISBN 978-88-382-5328-7

    www.edizionistudium.it

    Introduzione

    Discernere un desiderio spirituale di famiglia

    La teologia si è abituata a considerare la famiglia a partire dall’istituzione del matrimonio. Pur introducendo una riflessione inedita sull’amore come fondamento del matrimonio, il Concilio Vaticano II ha continuato a concepire le cose in quest’ordine, come recita il titolo del primo capitolo della seconda parte della Gaudium et spes : Dignità del matrimonio e della famiglia e sua valorizzazione. La crisi che l’istituzione del matrimonio sta attraversando un po’ ovunque nel mondo esige ormai che questa abitudine venga interrotta. Non è più possibile affidarsi a una teologia e a una pastorale del matrimonio come quelle oggi praticate: esse appartengono a un contesto ecclesiale e sociale che non esiste più in Europa e che non ha mai avuto il tempo di svilupparsi nelle giovani Chiese. Occorre dunque avere il coraggio di percorrere altre strade – più creative – a partire dall’esperienza etica e spirituale delle coppie, delle famiglie e degli operatori pastorali che sono a contatto con loro. È questo il senso del processo sinodale sulla famiglia del 2013-2015 che ha portato alla pubblicazione di Amoris laetitia nel 2016: dare voce a tutti i battezzati, chierici e laici, invitandoli a riflettere, individualmente e in piccoli gruppi, sulle provocazioni che Dio ci rivolge oggi riguardo alla famiglia, tenendo presente il contesto nazionale e poi globale. Per la prima volta, papa Francesco ha proposto una consultazione sinodale del popolo di Dio su scala planetaria. Da questo processo multiforme, accompagnato dallo Spirito Santo, è emerso un linguaggio più positivo sul matrimonio e sulla sessualità da proporre a tutti. Eccone il messaggio essenziale, così come è stato sintetizzato da papa Francesco e che ci appare più evidente alla luce del cammino di questi ultimi anni: quali che siano le difficoltà e le peregrinazioni delle nostre società contemporanee nell’ambito della vita affettiva e sessuale, le realtà familiari restano luoghi particolarmente favorevoli per la scoperta del Dio rivelato in Gesù Cristo; esse sono luoghi di gioia e scuola di vita e di amore. Tale consapevolezza ecclesiale richiede una conversione da parte delle comunità cristiane. Siamo sfidati a far sì che queste realtà complesse vengano accolte nella verità, nella speranza e nella carità, cosicché possano diventare spazi di evangelizzazione e di crescita per tutti nella vita cristiana.

    Di fatto, molte parrocchie e movimenti familiari si sono messi in cammino dal 2016, sforzandosi di discernere con maggior precisione quali fossero le aspettative spirituali del nostro tempo [1] . Questo li ha portati in particolare ad osservare più da vicino le richieste che vengono loro rivolte in merito alla celebrazione cristiana dei grandi momenti della vita, dalla nascita alla morte, oltre che alla formazione della coppia e all’educazione dei figli. L’esperienza pastorale dimostra che queste circostanze sono spesso un’opportunità, per i cattolici che frequentano raramente la loro parrocchia, di scoprire o riscoprire non solo il significato del matrimonio cristiano, ma prima di tutto quello del battesimo e della vita in Cristo. Seguendo la prospettiva kerigmatica e missionaria incoraggiata da Francesco, è quindi opportuno guardare al matrimonio mettendo innanzitutto al centro la vita familiare quotidiana, prima di presentarlo come un sacramento il cui significato è oggi più difficile da percepire per i fedeli, molto spesso influenzati da stili di vita come le unioni di fatto o anche da eventi come il divorzio, che screditano il matrimonio.

    È quanto mai necessario elaborare una teologia della famiglia: la crisi che la sta attraversando al giorno d’oggi sembra, per certi versi, di minore entità rispetto a quella che colpisce il matrimonio. Infatti, se è vero che i nostri contemporanei non hanno più bisogno del matrimonio per vivere la sessualità, secondo varie forme di vita sociale in cui si esprime la tensione tra ricerca di autonomia e ricerca di legame, è altrettanto vero che rimangono forti le aspettative culturali nei confronti della famiglia e di ciò che essa rappresenta in termini di vita in comune, al punto che sovente viene addirittura idealizzata [2] . In tale contesto sembra opportuno, sia da un punto di vista pastorale che teologico, prendere le mosse dalla famiglia per rilanciare la concezione cristiana del matrimonio. Questa è stata l’intuizione di Giovanni Paolo II e Francesco: entrambi i Papi hanno convocato un Sinodo dei Vescovi sulla famiglia e non sul matrimonio all’inizio del loro pontificato, il primo nel 1980 e il secondo attraverso un processo sinodale che ha portato a due assemblee, straordinaria nel 2014 e ordinaria nel 2015. Infatti, le esortazioni apostoliche Familiaris consortio (1981) e Amoris laetitia (2016) sull’amore nella famiglia collocano la famiglia nel cuore dell’insegnamento magisteriale. Ciononostante, il compito di elaborare una teologia della famiglia è ancora in larga misura di là da venire [3] .

    Papa Francesco riconosce questa necessità nel preambolo di Summa familiae cura, lettera apostolica in forma di Motu proprio dell’8 settembre 2017, che rifonda su nuove basi l’Istituto Giovanni Paolo II per il matrimonio e la famiglia. Questo secondo impulso dato all’Istituto a 35 anni dalla sua creazione fa riferimento a Evangelii gaudium sottolineando la centralità della famiglia nell’attuazione della conversione pastorale delle comunità e della trasformazione missionaria della Chiesa. Ciò richiede, spiega Francesco, una riflessione teologica e pastorale in cui non venga meno l’attenzione alle ferite dell’umanità, in particolare a livello di formazione accademica. I cambiamenti culturali e sociali – continua il Papa – richiedono un approccio analitico e diversificato in relazione alle varie discipline che si occupano di famiglia, perché si tratta di un fenomeno che influenza oggi tutti gli aspetti della vita. La prospettiva di una ricerca transdisciplinare basata su realtà familiari concrete è ormai inscritta nel nome stesso dell’Istituto Giovanni Paolo II che rimanda all’impegnativo dialogo tra la teologia e le altre scienze [4] . A questo proposito, Summa familiae cura anticipa di tre mesi l’intuizione centrale della Veritatis gaudium (8 dicembre 2017) sulla missione delle discipline ecclesiastiche, chiamate a costituire «una sorta di provvidenziale laboratorio culturale in cui la Chiesa fa esercizio dell’interpretazione performativa della realtà che scaturisce dall’evento di Gesù Cristo e che si nutre dei doni della Sapienza e della Scienza di cui lo Spirito Santo arricchisce in varie forme tutto il Popolo di Dio: dal sensus fidei fidelium al magistero dei Pastori, dal carisma dei profeti a quello dei dottori e dei teologi» (n° 3). Il lavoro transdisciplinare in questione si nutre del dialogo tra i ricercatori e il popolo di Dio immerso nelle realtà familiari, in modo da far emergere un provvidenziale laboratorio culturale che, mediante un’interpretazione performativa delle reciproche relazioni tra il Vangelo e le culture contemporanee, abbia un impatto reale su tali realtà familiari. La cognizione cristiana del mistero del matrimonio e della famiglia trova così un immediato riferimento alla loro vocazione a lasciarsi trasformare dalla salvezza offerta in Gesù Cristo, in quanto realtà segnate dalla storicità umana e dalla costante interazione con le culture circostanti.

    Questa nuova enfasi sulla famiglia, vista come sistema ricco e complesso di relazioni, richiede che la teologia integri il trattato sul matrimonio con sviluppi specifici sulla famiglia: in questa direzione si sono mosse, nel corso degli ultimi vent’anni, soprattutto alcune teologhe americane, sensibili alla diversità dei registri propri della vita familiare e alla loro rilevanza per la trasformazione sociale. La grande pioniera in questo campo è senza dubbio la moralista del Boston College, Lisa Sowle Cahill, esponente della corrente della teologia femminista. In sintonia con la tradizione cattolica, essa ritiene che la sessualità e l’identità sessuale siano questioni di grande importanza dal punto di vista della morale, ma che debbano essere collocate in un ampio contesto sociale, prestando attenzione alle ramificazioni familiari del matrimonio e di altre forme di convivenza, nonché alle differenze esistenti tra le culture riguardo alla sessualità, alla sua costruzione sociale nel genere e alla famiglia. Da molti anni, L. Cahill invoca l’uso di un linguaggio più positivo e costruttivo nella morale sessuale cattolica, che tenga conto dei significati sociali del corpo che si esprimono nella genitorialità e nelle relazioni fraterne all’interno della famiglia immediata e allargata [5] . Il suo approccio è interdisciplinare, in dialogo con autori contemporanei della filosofia morale e delle scienze sociali. Dinanzi ai cultural studies che si scontrano, da un lato, con la tesi della disintegrazione contemporanea della famiglia e, dall’altro, con quella della legittima pluralità delle forme di vita familiare, la teologa americana adotta una via di mezzo che definisce come approccio inclusivo e solidale: sostiene l’ideale della genitorialità uomo-donna e della fedeltà sessuale, ma rifiuta di non prendere in considerazione il lavoro morale che fanno le famiglie monogenitoriali, le famiglie ricostituite dopo un divorzio e un

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