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Amore, amicizia, matrimonio
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E-book188 pagine2 ore

Amore, amicizia, matrimonio

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Info su questo ebook

    
Amore, amicizia, matrimonio è un lavoro che esce in terza edizione e che ricorda la crescita di ogni persona nell’amore sotto l’influenza della famiglia e delle persone che si prendono cura di lei, per riflettere poi sulle situazioni nelle quali affetto e stima sono ricambiate dando origine a una vera amicizia, e per concludere infine con l’evento centrale nella vita umana, il patto d’amore e d’alleanza che unisce due persone che hanno scelto la persona amica che considerano la più cara e che li accompagnerà per tutto il cammino della loro vita. Una riflessione che si alimenta con i passi della Scrittura sacra a ebrei e cristiani e della grande tradizione umana e cristiana che affrontano questi argomenti. Un lavoro che tiene conto di tutte le difficoltà che si possono incontrare nella situazione attuale, ma che offre anche nuove prospettive per quanto concerne le grandi tematiche che vengono affrontate.


Giovanni Cereti (1933), presbitero genovese, laureato in giurisprudenza (1956) e dottore in teologia (1982) ha diviso la sua vita fra attività pastorale e insegnamento di materie ecumeniche. Nel 1976 ha dato vita alla Fraternità degli anawim e nel 1980 alla sezione italiana della World Conference of Religions for Peace. Fra i suoi scritti segnaliamo: Le chiese cristiane di fronte al Papato (2006); Pagare le tasse. Solidarietà e condivisione (2010); Riforma della chiesa e unità dei cristiani nell’insegnamento del concilio Vaticano II (2012); Divorzio, nuove nozze e penitenza nella chiesa primitiva (2013); Matrimonio e misericordia (2015); Per un rinnovamento della chiesa (2015); Molte chie- se cristiane, un’unica Chiesa di Cristo (2017).
LinguaItaliano
Data di uscita3 mar 2022
ISBN9788865128299
Amore, amicizia, matrimonio

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    Amore, amicizia, matrimonio - Giovanni Cereti

    Giovanni Cereti

    Amore, amicizia, matrimonio

    © 2022, Marcianum Press, Venezia

    Marcianum Press

    Edizioni Studium S.r.l.

    Dorsoduro 1 - 30123 Venezia

    Tel. 041 27.43.914

    marcianumpress@edizionistudium.it

    www.marcianumpress.it

    Tutti i volumi pubblicati nelle collane dell’editrice Marcianum Press – Edizioni Studium sono sottoposti a doppio referaggio cieco. La documentazione resta agli atti. Per consulenze specifiche, ci si avvale anche di professori esterni al Comitato scientifico, consultabile all’indirizzo web http://www.edizionistudium.it/content/comitato-scientifico-0.

    In copertina: Raffaello Sanzio, Sposalizio della Vergine, 1504, Pinacoteca di Brera, Milano

    UUID: ffca7829-c20a-4f87-8126-011f43514642

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    https://writeapp.io

    Indice dei contenuti

    ​Introduzione

    Prima Parte

    1. Eros, filia, agape, caritas

    2. L’amore nelle Scritture ebraico-cristiane

    3. L’amore di Dio verso di noi e il nostro amore per Dio

    4. L’amore agli altri nella prospettiva cristiana

    Amare sino a donare la vita

    Amare nella comunità dei discepoli

    Amore verso chiunque incontriamo sul nostro cammino

    Amore e impegno politico

    L’amore verso chi opera il male

    5. L’amore verso se stessi

    Amore verso se stessi e solitudine

    6. L’amore verso le cose

    7. Amore e sessualità

    8. Crescere nell’amore

    Il compito della famiglia nella crescita dell’amore

    I gesti dell’amore

    La gratuità dell’amore

    9. L’agape e l’amorizzazione universale

    Il mistero di Dio Amore

    Seconda Parte

    1. Quando l’amore o l’affetto è ricambiato

    2. L’amicizia nelle Scritture sacre ebraico-cristiane

    L’amicizia nel Primo Testamento

    L’amicizia nel Nuovo Testamento e nella vita terrena di Gesù

    3. L’amicizia nella storia della Chiesa

    I circoli di amici nella tradizione greca e romana

    La regola di san Benedetto e le altre regole monastiche

    L’amicizia nella vita dei santi

    4. Le componenti dell’amicizia

    5. Le caratteristiche dell’amicizia

    6. Amicizia e crescita della persona

    7. Amicizia e amorizzazione universale

    8. Amicizia anche all’interno delle nostre famiglie?

    9. In cammino verso la forma più perfetta di amicizia, la comunione coniugale

    Terza Parte

    1. La comunione coniugale

    L’amore coniugale

    L’aspetto fisico dell’amore coniugale

    Famiglia, piccola chiesa

    2. Il matrimonio, realtà umana e mistero di salvezza

    L’eguaglianza fra l’uomo e la donna

    Matrimonio come Sacramento

    Famiglia piccola chiesa

    3. La fecondità del matrimonio

    4. Una comunione esclusiva e da salvaguardare

    L’ideale della monogamia

    Un matrimonio invivibile e la possibilità di una seconda unione

    5. Una comunione sorgente di comunione

    6. Comunione coniugale e celebrazione ecclesiale

    7. La crescita nella comunione

    8. Comunione matrimoniale e comunione nel celibato

    9. Comunione matrimoniale e amorizzazione del mondo

    IL CALAMO

    Teologia

    25

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    GIOVANNI CERETI

    AMORE, AMICIZIA, MATRIMONIO

    «Dio è amore, e chi vive nell’amore vive in Dio, e Dio vive in lui» [1] .

    È la più bella sintesi che ci offre la Scrittura nella quale troviamo il cuore di tutta la Rivelazione ebraico-cristiana. Dio è Amore. E tuttavia per giungere a comprendere sino in fondo il significato e il valore di una tale affermazione un lungo cammino di riflessione ci attende. Sappiamo davvero che cosa è l’amore? E come possiamo oggi concepire Iddio?


    [1] Gv 4,16.

    ​Introduzione

    Il concilio Vaticano II ha costituito una conversione radicale nella vita della Chiesa cattolica, le cui conseguenze non hanno potuto essere ancora pienamente misurate ma che già avvertiamo come il segno di un nuovo inizio.

    Questa conversione ha portato effetti in tutti i campi. Nel campo della politica e dei rapporti con gli Stati, nel campo dell’economia, nel campo della scienza, nel campo dei diritti umani, ma anche nel campo della fede e dei rapporti con le altre chiese cristiane e con le altre religioni mondiali.

    Per limitare il nostro discorso a questi ultimi campi, nel settore dell’ecumenismo vi è stato un cambiamento di fondo. Mentre per secoli la Chiesa cattolica si è dichiarata come l’unica portatrice della verità e come unica fedele custode del patrimonio della Rivelazione, oggi la Chiesa cattolica ha allargato i propri orizzonti. È vero che l’unica Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica (LG 8), ma anche le altre chiese cristiane ne fanno parte. Innanzitutto gli ortodossi, come non si stancava di ripetere papa Giovanni Paolo II chiedendo alla chiesa di respirare con i due polmoni, d’Oriente e d’Occidente, e come attesta il Vaticano II quando parlando delle chiese ortodosse dichiara che mediante la celebrazione dell’Eucaristia del Signore in queste singole chiese la Chiesa di Dio è edificata e cresce (UR 15). Ma quando si dice che per il battesimo e la fede anche gli altri credenti sono incorporati a Cristo, nel Corpo di Cristo che è la Chiesa (UR 3), ci si riferisce ai nostri fratelli e sorelle delle chiese anglicane ed evangeliche e alla loro partecipazione con gli altri cristiani all’unica Chiesa di Cristo, nella quale vige il principio della comunione pur nel rispetto delle legittime diversità confessionali.

    Fare parte dell’un’unica Chiesa di Cristo comporta la scoperta di innumerevoli sorelle e fratelli nella fede, membra con noi dell’unica Chiesa. Dopo il concilio per qualche tempo si continuò a parlare di fratelli e sorelle ‘separati’, ma questa specificazione ben presto venne omessa. Sono sorelle e fratelli partecipi dell’unica Chiesa, e il senso della fede del popolo cristiano anche in questo caso si dimostra infallibile (LG 12). Si tratta ora più che mai di camminare insieme, come raccomanda sempre papa Francesco.

    Ma i rapporti con i credenti delle altre religioni devono essere sempre di separazione e di conflittualità?

    Nello spirito del Vaticano II, anche i rapporti fra le religioni sono profondamente modificati. Dalla mia esperienza di qualche anno di vita missionaria nella Repubblica Centro Africana, ho riportato il senso di una vita buona e accogliente nei diversi villaggi presso i nostri fratelli e sorelle islamici. Partecipavano alle feste dei cristiani facendo festa anche loro, e questo atteggiamento era ricambiato dai cristiani. Esso corrisponde a quanto ci testimonia papa Francesco, quando stringe il patto di Abu Dhabi con esponenti responsabili dell’Islam, e redige l’enciclica Fratelli tutti che invita a uno spirito di sororità e di fraternità universali.

    Un atteggiamento estraneo alla fede cristiana? In realtà, il giudizio finale di cui parla il vangelo di Matteo (Mt 25, 34-44) non fa distinzioni di carattere religioso per quello che riguarda il bene o il male che abbiamo fatto agli altri. E Paolo parla un linguaggio che possiamo capire meglio oggi, quando ci interroghiamo sul valore delle altre religioni, e soprattutto delle religioni abramitiche e delle altre fedi monoteiste: Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti (Ef 4,6).

    In questi anni, nei quali viviamo sotto la minaccia di un futuro incerto per la stessa sopravvivenza della nostra umanità, questa fraternità universale acquista un valore ancora più grande, perché forse soltanto una fede in Dio può aiutarci a diventare una sola famiglia, la famiglia che ha come simbolo i comuni antenati, Adamo ed Eva. Il ruolo delle religioni lo hanno ben compreso quanti hanno compiti di responsabilità politica per i diversi paesi e che sanno che non ci si salva da soli, ma bisogna unire gli sforzi per assicurare un futuro alla nostra umanità. Ed è quanto è accaduto al G-20 di Roma e al Cop 26 di Glasgow. I credenti delle diverse religioni hanno un ruolo da svolgere all’interno di questo movimento, se è vero che il disegno di Dio sulla nostra umanità prevede una crescita di tutti gli uomini e le donne di questa terra verso una pienezza di amore che ci può sostenere nel servizio che siamo chiamati a rendere insieme a tutta la nostra umanità.

    Aiutare a comprendere che cosa significa l’amore, convincere di quanto sia necessaria l’amicizia per sostenerci nel nostro cammino terreno, contribuire a riflettere sulla ricchezza che è contenuta nella parte femminile e nella parte maschile della nostra umanità e nella pienezza di amore e di felicità che si incontra in tante coppie, ecco il significato dello scritto che qui viene offerto (con tutti i suoi limiti) per riflettere su un mondo che sembra non esistere più ma anche con la speranza che esso possa dare il suo apporto alla crescita di noi tutti verso la pienezza dell’Amore nelle relazioni con Dio ma anche con tutta la nostra umanità.

    Prima Parte

    Amore

    1. Eros, filia, agape, caritas

    Ciascuno di noi in qualche modo sa quale è il significato ultimo di ciò che viene designato con il termine amore. Se tuttavia cominciamo a cercare di approfondire il discorso, prendiamo coscienza di quanto poco si sappia di questa realtà.

    Le lingue moderne non ci aiutano. Che cosa è amore? Come è possibile che venga impiegato lo stesso termine per parlare del nostro atteggiamento verso le cose, verso noi stessi, verso gli altri, verso Dio? Come distinguere l’amore nei confronti del coniuge, da quello per i genitori, i figli, gli amici, i poveri, i nemici? Non è inadeguato indicare con uno stesso termine relazioni che appaiono così diverse fra loro?

    Gli antichi avevano riflettuto su questo problema e avevano compiuto dei tentativi di operare un discernimento in una realtà tanto fondamentale. Nel mondo greco e romano, da cui culturalmente discendiamo, si faceva ricorso a termini diversi, poco utilizzati nelle lingue moderne, che sotto questo punto di vista appaiono più povere rispetto alle epoche passate. Ricordiamo questa terminologia, per le distinzioni che ancora oggi ci consente di fare.

    Eros: nel suo impiego originario connota un amore di conquista, il desiderio di un bene concreto, e fa di solito riferimento a quella misteriosa forza unitiva che spinge l’uomo verso la donna e viceversa, a quella energia che ci fa uscire fuori di noi stessi nella tensione all’altro, un amore passionale, sensuale, un desiderio di possedere l’altro e di fondersi con lui, non privo comunque di un furore creativo e quindi generativo. Tale termine ha comunque assunto col tempo una gamma di significati sempre più ampia, e già con Platone giunge a indicare le forme più elevate dei movimenti dell’anima [1] , mentre con Aristotele [2] diventa una sorta di attrazione cosmica in forza della quale il Primo Principio ordina e muove l’universo. Nella letteratura teologica designa spesso lo sforzo umano per uscire da sé e andare verso Dio e verso gli altri, per un ideale di felicità, a livello dell’ordine della creazione. Esso include un’aspirazione al divino e all’esperienza mistica, ma in ogni caso bisogna evitare che Dio venga quasi ridotto a un oggetto, strumento per la propria piena realizzazione personale.

    Filia: designa l’amore di amicizia, un legame affettivo di libera scelta, un amore interpersonale caratterizzato dal desiderio del bene dell’altro, dalla gioia di essere accettato e dal piacere di trovarsi insieme all’amico.

    Agape: è un termine usato soprattutto nel Nuovo Testamento. In greco, al di fuori della Scrittura, esso è poco impiegato. Inizialmente poteva connotare un amore di predilezione e di benevolenza, con forti connotazioni affettive. Utilizzato in riferimento a Dio, esso indica l’amore che da Lui si irradia, che predilige l’umile e che fa vivere l’uomo, chiamato a sua volta a corrispondervi. Nei rapporti interpersonali indica un amore che parte dal soggetto e si dona all’altro,

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