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Eterea creatura
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E-book72 pagine18 minuti

Eterea creatura

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Info su questo ebook

Sempre attentissima al registro e allo stile, Rosetta Santaluce è al contempo audacemente capace di reinterpretare la tradizione, proponendo uno stile poetico classico che, plasmato dalle sue mani, risulta innovativo, contemporaneo, perfettamente adatto a un presente che sembra dimenticare che senza le basi della tradizione non si arriva in nessun luogo, ancor meno in quello unico e speciale dell’anima. Luogo che, Rosetta Santaluce, è capace di raggiungere con la piacevolezza di una carezza.

Rosetta Santaluce nasce e vive a Balvano (PZ) fino a quando non va a vivere a Salerno per il prosieguo degli studi superiori e poi universitari. Si laurea con lode in Pedagogia a indirizzo filosofico-teoretico presso l’Università statale degli Studi di Salerno e inizia presto a insegnare Italiano e Latino nei Licei, prima da precaria e dopo da insegnante di ruolo in seguito al superamento del concorso ordinario a cattedra. Intanto, superato anche il concorso per la ricerca in Storia del Mezzogiorno presso il Centro-studio dell’Università di Basilicata, beneficia di una borsa di studio universitaria biennale per la ricerca, finanziata dal Formez. Tuttavia, divenuta di ruolo per l’insegnamento di Italiano e Latino nei Licei, è costretta a scegliere tra l’insegnamento liceale e il continuare la ricerca universitaria biennale. Opta per l’insegnamento scolastico. Chiede e ottiene il trasferimento in Campania per potersi spostare più facilmente con i mezzi pubblici e frequentare l’Università per più anni, iscrivendosi a più corsi di perfezionamento universitari e conseguendo i relativi titoli accademici dopo regolare frequenza pomeridiana, tesi e superamento di esame finale. Fin da giovane, oltre agli impegni di studio e d’insegnamento, trova il tempo anche per una breve frequenza della Scuola di Partito alle Frattacchie e per la militanza e attività politica nel PCI e in seguito in Rifondazione comunista, e ora, quando può, nel PCI. Ha pubblicato diversi articoli su riviste e quotidiani regionali e non solo. Ha scritto il testo di Canto funesto, anch’esso pubblicato, in memoria delle vittime della tragedia ferroviaria del 3 marzo 1944. Ha continuato a scrivere altre opere che solo ora, che è in pensione, cerca di revisionare e pubblicare come ha già fatto con il canto Al Else, con il testo di poesia Harmonia e ora con Eterea creatura. Partecipa a convegni culturali nazionali attinenti ai suoi interessi culturali e politici.
LinguaItaliano
Data di uscita30 apr 2023
ISBN9788830683426
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    Anteprima del libro

    Eterea creatura - Rosetta Santaluce

    Introduzione di Barbara Alberti

    Il prof. Robin Ian Dunbar, antropologo inglese, si è scomodato a fare una ricerca su quanti amici possa davvero contare un essere umano. Il numero è risultato molto molto limitato. Ma il professore ha dimenticato i libri, limitati solo dalla durata della vita umana.

    È lui l’unico amante, il libro. L’unico confidente che non tradisce, né abbandona. Mi disse un amico, lettore instancabile: «Avrò tutte le vite che riuscirò a leggere. Sarò tutti i personaggi che vorrò essere».

    Il libro offre due beni contrastanti, che in esso si fondono: ci trovi te stesso e insieme una tregua dall’identità. Meglio di tutti l’ha detto Emily Dickinson nei suoi versi più famosi:

    Non esiste un vascello come un libro

    per portarci in terre lontane

    né corsieri come una pagina

    di poesia che s’impenna.

    Questa traversata la può fare anche un povero,

    tanto è frugale il carro dell’anima

    (Trad. Ginevra Bompiani).

    A volte, in preda a sentimenti non condivisi, ti chiedi se sei pazzo, trovi futili e colpevoli le tue visioni che non assurgono alla dignità di fatto, e non osi confessarle a nessuno, tanto ti sembrano assurde.

    Ma un giorno puoi ritrovarle in un romanzo. Qualcun altro si è confessato per te, magari in un tempo lontano. Solo, a tu per tu con la pagina, hai il diritto di essere totale. Il libro è il più soave grimaldello per entrare nella realtà. È la traduzione di un sogno.

    Ai miei tempi, da adolescenti eravamo costretti a leggere di nascosto, per la maggior parte i

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