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L'ultima lacrima di Ulisse
L'ultima lacrima di Ulisse
L'ultima lacrima di Ulisse
E-book57 pagine26 minuti

L'ultima lacrima di Ulisse

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Info su questo ebook

Con l'ultima lacrima dell'Odissea, quella per il cane morente, Ulisse ritrova la sua dimensione umana. Così è anche per noi, eroi senza Mito della nostra personale avventura. Solo l'amore per le nostre piccole cose di tutti i giorni può restituirci a quelle origini che tutti ci portiamo dentro.

Una sorta di omaggio ai piccoli pensieri emotivi della nostra vita segreta, ai piccoli sogni di un’umanità minore, che sempre sogni sono, alle nostre ambizioni, alle paure e alle amarezze che ci hanno umanamente fatto soffrire per riscoprire che, alla fine della nostra personale Odissea e delle mille imprese della vita di tutti i giorni, siamo comunque rimasti ciò che eravamo all’origine. Un pensiero semplice, da uomo comune, alle cose comuni per cui soffriamo e speriamo e per le quali spesso piangiamo quelle sottili e invisibili lacrime che tanto mi paiono indispensabili a voler scrivere “d’amore”.

La poesia di Augusto M. Funari è poesia d’amore, d’amore indefinito e curioso, nostalgico e trasfigurato. È poesia che eleva un canto permeato di rammarichi, di nostalgia e, a volte, della stanca vitalità di chi ha tanto da ricordare, da rimpiangere e ancora da sognare.
In questi scritti l’Autore non smette mai di guardarsi indietro, di trovare nel passato la strada da percorrere e la forza di comprendere le ragioni della sua inquietudine e del suo perenne rammarico per le cose che non sono ma che sarebbero potute essere.
Vi si ritrova, martellante e sublimata, la presenza trasfigurata di una donna che non necessariamente è stata incontrata. Si percepisce l’amore verso le piccole cose di tutti i giorni, quelle che ci aiutano a vivere, ma, soprattutto, si percepisce il grande amore per i luoghi dell’infanzia, ancora così presenti nella vita di un adulto che avrebbe voluto rimanere bambino.
LinguaItaliano
Data di uscita12 mag 2016
ISBN9788863583779
L'ultima lacrima di Ulisse

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    L'ultima lacrima di Ulisse - Augusto M. Funari

    Augusto M. Funari

    L’ultima lacrima di Ulisse

    Poesie d’amore errante

    Prefazione di Giannangelo Di Febo

    Phasar Edizioni

    Augusto M. Funari

    L’ultima lacrima di Ulisse. Poesie d’amore errante

    Proprietà letteraria riservata

    © 2016 Augusto M. Funari

    © 2016 Phasar Edizioni, Firenze

    www.phasar.net

    I diritti di riproduzione e traduzione sono riservati.

    Nessuna parte di questo libro può essere usata, riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi senza autorizzazione scritta dell’autore.

    Copertina: Gabriele Simili, Phasar, Firenze

    In copertina foto di Francesco Bini: L’attesa di Argo

    ISBN: 978-88-6358-377-9

    Ad Alina

    Indice

    Prefazione

    Introduzione

    Se fosse vero

    Il mio treno

    La mia vita

    Da troppe notti

    Io non ho amato nessuno

    Ci furono giorni…

    Ti ho voluto bene

    A volte…

    A quella figlia che non ho avuto

    Cosa rimarrà della mia casa

    Discorso alla Morte

    Lo specchio

    Di me avrò cura

    Tutte le sere, ormai

    Ho trovato i tuoi occhi, una mattina

    Lamento d’Amore del cane Argo ad Ulisse

    Lamento d’Amore di Ulisse al cane Argo (L’ultima lacrima di Ulisse)

    In quel groviglio di amari rimorsi

    Amor mio vai pure

    Questa notte, davanti alla luna

    Le forsizie

    Innamorarsi d’autunno

    Di giorno

    Come incerto saltimbanco

    Giorno dopo giorno

    La mia angoscia

    Ti scrivo

    Quando arrivasti

    Te ne vai

    Se queste ombre…

    Il mio semplice mare

    Pensando ad Artemide

    Davanti a mia Madre

    Caterina

    Dell’Amore ho paura

    Un pensiero prepotente, questo vorrei

    I poeti amano la notte

    I propositi del gatto

    Amori infranti, delusi, inutili e vani

    Alina

    Perché tu mi dici: poeta?

    Io non sono un poeta.

    Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.

    Vedi: non ho che le lacrime da offrire al Silenzio.

    Perché tu mi dici: poeta?

    Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.

    Le mie gioie furono semplici,

    Semplici così che se io dovessi confessarle a te arrossirei…

    (Sergio Corazzini: Desolazione del povero poeta sentimentale)

    Prefazione

    Sono una persona normale che vive una vita normale

    e che spera, a questo punto,

    di averne superato solo di poco la metà,

    perché il bello deve ancora venire…

    Inizia così la presentazione di se stesso e della sua prima opera (Le Colonne

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