Oltre il Fronte: La Guerra vista con gli Occhi dell’Anima
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Oltre il Fronte - Jurian Lyachi
Jurian Lyachi
OLTRE IL FRONTE
La Guerra vista con gli Occhi dell’Anima
Elison Publishing
© 2023 Elison Publishing
Tutti i diritti sono riservati
www.elisonpublishing.com
ISBN 9788869633508
Indice
Premessa
Capitolo 1 - All'Inferno dei Campi
Capitolo 2 - Sotto il Mando della Tempesta
Capitolo 3 - Speranza nel Cuore
Capitolo 4 - La Luce tra le Ombre
Capitolo 5 - La Luce della Verità
Capitolo 6 - L'Ultima Battaglia
Capitolo 7 - L'Alba della Speranza
Premessa
Ambientato nell’Ucraina orientale, durante i giorni più bui del conflitto, Oltre il Fronte
narra la storia di Ivan Kovalenko, un rispettato giornalista di guerra ucraino che, con coraggio e determinazione, denuncia le assurdità e le malvagità della guerra attraverso la sua penna.
Ivan ha dedicato gran parte della sua carriera a riportare notizie dai fronti di battaglia, cercando di far arrivare la verità al mondo intero, mettendo in luce le sofferenze delle persone coinvolte nei conflitti armati. Il suo obiettivo è quello di mostrare il volto umano dietro i numeri, di dare voce a coloro che hanno perso tutto a causa della guerra.
Il romanzo inizia quando Ivan arriva in un piccolo villaggio ucraino, situato vicino alla linea del fronte. Qui, incontra un gruppo di sopravvissuti che ha affrontato orrori indicibili a causa dei continui attacchi e delle operazioni militari in corso. Tra di loro c’è Kateryna, una giovane donna determinata a proteggere la sua famiglia e la sua comunità, ma che vive nel costante timore di perdere tutto ciò per cui ha lottato.
Ivan viene profondamente colpito dall’incredibile resilienza e dal coraggio del popolo ucraino, il quale, nonostante tutto, continua a resistere e sperare in un futuro migliore. Ogni giorno, mentre lui e Kateryna camminano tra le macerie e i campi di battaglia, Ivan raccoglie testimonianze e documenta le atrocità vissute dai civili. Le sue storie, pubblicate su importanti giornali internazionali, suscitano indignazione in tutto il mondo.
Tuttavia, la verità ha un prezzo elevato. Ivan e Kateryna si ritrovano nel mirino delle forze nemiche e dei mercenari senza scrupoli, che vogliono silenziare le loro voci. A più riprese, devono fare i conti con il pericolo imminente, ma il loro impegno a rivelare la realtà della guerra li spinge a continuare nonostante il rischio personale.
Man mano che la trama si dipana, il legame tra Ivan e Kateryna diventa sempre più profondo. Pur essendo consapevoli che il loro amore sia nato in mezzo al caos e alla devastazione, trovano conforto e speranza l’uno nell’altro. La forza di questo amore diventa il motore che spinge Ivan a non cedere di fronte agli orrori della guerra.
Il romanzo racconta le sfide emotive e fisiche che Ivan e Kateryna devono affrontare, il senso di colpa che li attanaglia per sopravvivere mentre molti altri perdono la vita. La storia mette in luce come il giornalista si sforzi di trovare un equilibrio tra la sua missione di denuncia e il bisogno di proteggere le persone a cui tiene.
Attraverso Oltre il Fronte
, l’autore ci ricorda che la guerra non riguarda solo l’aspetto militare, ma tocca profondamente le vite delle persone, lasciando cicatrici indelebili sulla loro anima. Attraverso la figura del coraggioso reporter di guerra Ivan, si esplora il potere della verità, della speranza e dell’amore, che possono emergere anche nei contesti più difficili.
Il romanzo pone una riflessione sulla follia della guerra, denunciando l’assurdità e la crudeltà dell’umanità che porta avanti conflitti che causano sofferenza e distruzione. Tuttavia, Oltre il Fronte
fa emergere anche la forza e la resilienza degli individui, che trovano in se stessi e nelle relazioni significative la forza per andare avanti, sperando in un futuro in cui la pace possa finalmente regnare.
Capitolo 1
All’Inferno dei Campi
Ivan Kovalenko
Nella landa desolata dell’Ucraina orientale, dove il fumo nero delle fabbriche e il rumore costante dei cannoni offuscano l’orizzonte, vive un uomo consumato dalla guerra, un’anima segnata dalla violenza che permea ogni angolo di questa terra martoriata. Il suo nome è Ivan Kovalenko, un nome che porta con sé il peso di un popolo in lotta e l’eco delle sparatorie notturne.
Ivan è un giornalista di guerra ucraino, un uomo che ha fatto delle trincee il suo secondo mondo, un mondo in cui la penna è la sua arma e le parole sono proiettili mirati al cuore dell’ingiustizia. Il suo volto è segnato da rughe profonde, scavate da anni di esposizione al sole cocente delle battaglie e all’oscurità dell’anima umana. I suoi occhi, una volta vivaci come i prati primaverili, sono ora come pozze d’acqua stagnante, riflesso di orrori che pochi possono immaginare.
Ivan è nato in un villaggio dimenticato dai cartografi e dalle storie di successo. La sua infanzia è stata intrecciata con le leggende delle terre contadine, dove le stelle erano l’unica guida di notte e il suono dei ruscelli era una melodia rassicurante. Ma tutto ciò è scomparso nel vortice della guerra, lasciando solo ricordi lontani come ombre sulla parete di una mente tormentata.
Il suo talento per la scrittura lo ha portato a intraprendere una carriera di giornalismo, ma non è stato un cammino facile. Ha lottato per ottenere un’educazione, per imparare a trasformare il tumulto delle sue idee in frasi strutturate. Ha attraversato città che sembravano ululare di industrializzazione, le loro strade piene di volti senza nome che erano solo pedine in un gioco più grande.
E poi la guerra è arrivata come una tempesta nera, spazzando via tutto ciò che Ivan aveva conosciuto. La sua penna è diventata un’arma per combattere l’ingiustizia, un modo per denunciare l’orrore che avvolgeva la sua terra natale. Ha documentato la sofferenza degli innocenti, ha scrutato l’animo spezzato di coloro che erano costretti a combattere senza sapere il perché.
Ogni passo di Ivan è stato accompagnato dal fragore dei colpi di cannone e dallo scricchiolio delle macerie sotto i suoi piedi. Ha camminato tra le rovine di città che un tempo conosceva, ora irriconoscibili nel loro disfacimento. Ha attraversato villaggi fantasma, dove il silenzio era rotto solo dal vento che sibilava tra le case abbandonate.
Le sue notti sono state popolate