Rumore: Appunti di guerra dalla Bosnia ed Erzegovina
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Anteprima del libro
Rumore - Ranko Risojevic
Ranko Risojević
Rumore
Appunti di guerra dalla Bosnia ed Erzegovina
Introduzione, traduzione e riduzione di Danilo Capasso
Postfazione di Ljiljana Banjanin
Stilo Editrice
Collana Limina
Titolo originale Шум
© STILO EDITRICE 2019
ISBN 9788864792484
edizione ebook
www.stiloeditrice.it
Indice
La necessità del narrare di Danilo Capasso
IN GUERRA
Introduzione. I condòmini dell’ex Jugoslavia
Lo sguardo e la paura
Il giannizzero
Il bedel
Cavallerizzi
Fantasia e mano
Cuore e cervello
L’ultima volontà
Il guerriero
La passeggiata di Potiorek a Sarajevo
Dolore
La villa estiva
La recinzione perfetta
La fata protettrice
VITE INCROCIATE
Introduzione. Grado Zero
Ti fa male qualcosa?
Al cimitero
Suicida
Il ragazzino e la morte
Ricordo
La lettera
Un conoscente sconosciuto
Il mio insegnante
Nel cortile di una casa di campagna
La pioggia a Perast
L’uomo accanto alla strada
Il figlio è tornato dal viaggio
L’ombra e io
COSMOGONIE E ALTRE MINUZIE
Introduzione. Come un cono vorticante
La creazione del mondo
Le radici
L’angoscia
La pace e la disperazione
Il sonno e la luce
L’abisso del sonno
Introduzione alla vita/al giorno
Stanchezza, impotenza e c’è mai una via d’uscita?
Ricchezza invisibile
Gli occhi e l’anima
Il corniolo secco
L’angusta porta della musica
Vecchie fotografie
INCURSIONI
Introduzione. La salvezza
La classe di Kafka
Il sapere sintetico
Il sapere analitico
Il punto di Euclide
Prometeo
Le aporie di Zenone
Il labirinto della stampa
Il sogno di Borges
Gli aedi
Chopin o il silenzio
La piramide
Pioggia salvatrice
Le parche
Postfazione. L’assordante brusio dei racconti di Ranko Risojević di Liliana Banjanin
Rumore
Avete mai sentito il rumore di un apparecchio radio appena spento? Avete mai sentito l’ultimo segnale della stazione radio in un luogo dove non ci sono proprio stazioni radio? Non c’è nessuna frequenza, come dicono gli esperti. Se non l’avete sentito, ascoltatelo stasera. Poiché il rumore è la voce dell’universo che così si rivolge a noi. Noi da quel rumore abbiamo tratto solo alcune note, alcune frequenze, abbiamo posto un ordine in quel caos e abbiamo detto – uomo! Ascoltare e sentire il vero rumore dell’universo significa comprendere se stessi in esso, tralasciando le voci dell’esistenza: il muggito del bestiame, l’ululato del lupo in montagna; Stevo, niente, solo quel rumore. Ecco, vale la pena sentirlo e comprenderlo! Come? Non lo so.
Dal diario di un uomo ritrovato
Mattina fredda, appena dieci gradi. Soleggiata, tranquilla. Sono solo vicino all’apparecchio radio e a questo pazzo aggeggio (il computer) con il quale converso come un idiota con un idiota. Comunque converso, e c’è eco. Questa conversazione mi fa sentire più forte e, improvvisamente, miracolo, io sono (o è in me e la nomino come me stesso) la fonte che è sgorgata in un luogo che credevo fosse così secco da far uscire sabbia anziché acqua. Ma eccola, a testimoniare il miracolo della scrittura. Che irradiazione, che felicità nell’anima. Solo che tutto non venga coperto dalla nuvola e che l’ombra non distrugga la speranza. Anche se tutto questo si sarebbe potuto dire senza metafore. Ma che lo dica qualcun altro, uno nuovo.
02.09.1991
La necessità del narrare
di Danilo Capasso
Ranko Risojević ha pubblicato questo libro, con il titolo Rumore, nel 1995, alla fine della guerra iniziata nel 1992. Il libro nasce dall’esperienza nei territori del conflitto in Bosnia ed Erzegovina – a Banja Luka, per l’esattezza, dove Risojević ha vissuto, in condizioni di vita quasi impossibili: spesso senza corrente elettrica, senza acqua e con frequenti corse verso i rifugi durante le incursioni aeree. È un libro scritto in guerra, ma questa non vi compare nella sua crudezza e implacabilità: si avverte piuttosto la resistenza dell’uomo, dell’intellettuale che non ha mai creduto all’apparizione del mostro e invece, quando quest’ultimo si è manifestato in tutta la sua ignominia, ha sorpreso Risojević nel suo status di scrittore jugoslavo conosciuto e affermato non solo nel proprio Paese ma in tutti i Balcani, e lo ha costretto a rifugiarsi proprio in quel mondo di ricordi, di amicizie, di passioni letterarie.
Lo stile di Risojević in questo libro ricorda e ricalca quello di Ivo Andrić di Znakovi pored puta, che si potrebbe tradurre come ‘Segni lungo la strada’, ma anche come ‘Appunti di viaggio’ proprio per la brevità stentorea e lapidaria dei racconti, per la loro morfologia da aforisma. Come il grande scrittore jugoslavo, che Risojević ha avuto la fortuna di conoscere personalmente, questi brevi