Il ritratto performativo - Performative portrait: VWorld Edizioni

Di Vanessa Rusci

Vanessa Rusci, artista visuale, ricercatrice nel campo del linguaggio fotografico e curatrice indipendente, narra nei suoi scritti il percorso di quattro ritratti performativi nel libro. Illustra come ha concepito la sua tecnica del Ritratto Performativo, descrivendo gli step di ricerca per ciascun progetto e condividendo gli sviluppi raggiunti fino a oggi nell'esplorazione della relazione tra immagine e inconscio nel contesto del ritratto fotografico. Vanessa Rusci, visual artist, researcher in the field of photographic language, and independent curator, recounts in her book the journey behind four of her performative portraits. She explains how she devised her technique, details the research steps taken for each project, and reflects on her current exploration of the relationship between image and the unconscious in portrait photography.

• Lingua: Italiano
• Editore: Youcanprint
• Data di uscita: 29 nov 2023
• ISBN: 9791222722917

Anteprima del libro

Ritratto Performativo - Performative Portrait di VaRu Vanessa Rusci

Dedica, ringraziamenti e indicazione dell autrice - Dedication, acknowledgments, and author s note

A Ottavio Rosati e Luciana Santioli

Grazie a Stefania, Giulia e Michelangelo Thank to Stefania, Giulia, Michelangelo

Questo libro presenta i miei primi esperimenti di ricerca sulla mia tecnica per il Ritratto Perfomativo, una ricerca sul ritratto e la relazione tra immagine e inconscio.

E’ in due lingue per permettere la massima diffusione della mia ricerca.

This book presents my initial research experiments on Performative Portrait, an exploration of Photographic Portrait and the relationship between image and the unconscious. It is in two languages to facilitate the widest dissemination of my research.

L idea del ritratto performativo e il primo esperimento

Nel 2007, ho sentito la necessità di concepire un nuovo tipo di ritratto. Volevo esplorare approcci, inquadrature e post-produzioni diverse. In quel periodo, stavo portando in giro uno spettacolo di Vjing e teatro danza, dove musica, immagini alterate in tempo reale e danza si fondevano in una performance che sperimentava l’interazione tra l’immagine fissa e gli altri media.

È stato in quel contesto che ho concepito l’idea del Ritratto performativo. Non un autoritratto, sullo stile di Francesca Woodman, ma un ritratto nella sua originale accezione.

Immaginai una ripresa fotografica che iniziasse mentre il soggetto performava una sua storia, qualcosa che voleva raccontare. Decisi che avremmo fotografato fino a quando quella storia non fosse giunta al termine. Senza interazioni, senza istruzioni, senza parole,