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EFPA ESG Handbook
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E-book480 pagine5 ore

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Info su questo ebook

Dal 2021 l’industria finanziaria si sta evolvendo per includere i criteri ESG nei suoi prodotti e processi. Grazie alle pressioni normative e all’opinione pubblica, la Finanza Sostenibile sta diventando IL nuovo standard per i centri finanziari di tutta Europa. Tuttavia, una conoscenza insufficiente e la mancanza di definizioni comuni ostacolano ancora l’utilizzo dei concetti chiave.

Nel 2021 l’EFPA Luxembourg ha lanciato un’iniziativa originale per democratizzare le migliori pratiche di Finanza Sostenibile e diffondere definizioni chiare e comuni per i suoi concetti chiave. Oggi, il Manuale EFPA ESG include i contributi di oltre cinquanta enti e settanta co-autori che condividono le stesse ambizioni.

Con la certificazione EFPA ESG Advisor, lanciata nel 2021 e posseduta da oltre 8.000 consulenti finanziari in tutta Europa, l’European Financial Planning Association (EFPA) vuole contribuire a colmare il divario tra l’attuale livello di informazione e quello necessario per soddisfare i crescenti requisiti normativi relativi all’integrazione dei criteri ESG. Per questo motivo il Manuale ESG dell’EFPA sta diventando digitale - anche con l’aggiunta di un sito web dedicato per arricchirne i contenuti, migliorarne l’aggiornamento ed evitarne l’obsolescenza. Su questo sito e sui loro manuali, i proprietari dell’EFPA ESG Handbook troveranno contenuti arricchiti, una base informativa regolarmente aggiornata e strumenti pratici per filtrare le varie voci del sito.

Storia, normativa, prodotti d’investimento, processo d’investimento, gestione del rischio... questo manuale offre un punto di vista a 360° sul panorama della finanza verde. Ci auguriamo che questo viaggio aiuti il lettore a comprendere meglio il significato di Finanza Sostenibile, esaminando il suo quadro di riferimento, i suoi obiettivi e le sue sfide. Vi auguro una piacevole lettura.


LinguaItaliano
Data di uscita29 mar 2024
ISBN9782386251733
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    Anteprima del libro

    EFPA ESG Handbook - EFPA Luxembourg

    Approfittate del contenuto completo del vostro Manuale ESG

    Per ridurre l’impatto del progetto, e nonostante il libro sia stato stampato su carta riciclata fin dalla prima edizione, EFPA Luxembourg ha deciso di digitalizzare il Manuale ESG. I lettori troveranno codici QR e link all’interno del libro, che consentiranno di accedere a contenuti arricchiti e di ridurre l’impatto del libro.

    Il sito web consente ai lettori di accedere a contenuti arricchiti, filtrare i vari articoli del libro ed accedere ad un database di informazioni regolarmente aggiornato.

    Grazie ad una prova d’acquisto o ad un codice di accesso, i lettori possono usufruire di questi contenuti aggiuntivi collegandosi al sito web o utilizzando questo codice QR:

    https://www.efpa-handbook.com/explore

    Ci auguriamo che questo nuovo strumento vi dia piena soddisfazione e faciliti le vostre ricerche.

    Gli articoli di questo libro sono stati tradotti in italiano da ArKadia Translations.

    EFPA Lussemburgo

    PREAMBOLO

    A partire dal 2021 e dall’attuazione della SFDR e delle nuove norme sulla finanza sostenibile in Europa, il settore finanziario si è evoluto per includere i criteri ESG nei propri prodotti e processi. Grazie alle pressioni normative e all’opinione pubblica, la finanza sostenibile sta diventando il nuovo standard per i centri finanziari di tutta Europa. Tuttavia, mancano ancora conoscenze e definizioni comuni per definire i concetti chiave.

    Tutti sanno cos’è un’azione o un’obbligazione, ma pochi hanno una chiara comprensione del PAI, della Blended Finance o dello screening positivo/negativo... Per combattere lo scetticismo, la formazione, come sempre, è uno strumento essenziale per stabilire gli standard della Finanza Sostenibile.

    Dal 2021, l’EFPA Luxembourg ha lanciato una propria iniziativa per democratizzare le migliori pratiche nella Finanza Sostenibile e stabilire definizioni chiare e comuni per i suoi concetti chiave. Oggi, al Manuale EFPA ESG partecipano più di cinquanta enti e settanta co-autori che condividono le stesse ambizioni.

    Con la certificazione EFPA ESG Advisor, lanciata nel 2021 e rilasciata ad oltre 8.000 consulenti finanziari in tutta Europa, l’Associazione Europea di Pianificazione Finanziaria (EFPA) vuole contribuire a colmare il divario tra l’attuale livello di informazione e quello necessario a causa dei crescenti requisiti normativi sull’integrazione dei criteri ESG. Per questo motivo, l’EFPA ESG Handbook sta diventando digitale, con l’aggiunta di un sito web dedicato per arricchirne i contenuti, migliorarne l’aggiornamento ed evitarne l’obsolescenza. Su questo sito i lettori troveranno contenuti arricchiti, una base informativa regolarmente aggiornata e strumenti pratici per filtrare le varie voci del sito.

    Sempre con questo obiettivo di approfondimento, EFPA Luxembourg pubblica un aggiornamento del suo manuale EFPA ESG Handbook. Per raggiungere il nostro obiettivo, abbiamo deciso di allargare questo sforzo ad una gamma più ampia di collaboratori provenienti da contesti diversi. L’obiettivo rimane lo stesso: rappresentare il panorama più variegato di ciò che è la Finanza Sostenibile oggi e di ciò che potrebbe essere domani.

    Tra i nuovi contributi ed i precedenti, abbiamo affrontato questo progetto con il desiderio di dare flessibilità agli autori e, allo stesso tempo, di garantire la copertura di tutti gli aspetti della questione. Un ringraziamento speciale va a tutti i collaboratori, vecchi e nuovi, per il loro straordinario sforzo intellettuale, che hanno condiviso con noi la loro visione della Finanza Sostenibile. Crediamo che questo fornirà informazioni preziose al lettore.

    Storia, normative, prodotti di investimento, processi di investimento, gestione del rischio... questo manuale offre un punto di vista a 360° sul panorama della Finanza Verde. Ci auguriamo che questo viaggio aiuti il lettore a comprendere meglio il significato di Finanza Sostenibile, esaminando il suo quadro di riferimento, i suoi obiettivi e le sue sfide. Vi auguro una piacevole lettura.

    Un ringraziamento speciale a Eduardo e Claire per il loro incredibile contributo a questo progetto,

    Patrick Levaldaur

    Segretario generale

    EFPA Lussemburgo

    Presidente del CQS

    EFPA Europa

    INTRODUZIONE GENERALE

    Dal punto di vista degli investitori, siamo senza dubbio a un punto di svolta cruciale. Se gli anni ’60 si era molto probabilmente ossessionati dalla remunerazione degli investimenti e da null’altro, negli anni ’90 il fattore rischio ha iniziato a svolgere un ruolo crescente nel processo decisionale, come dimostrano le numerose ricerche accademiche al riguardo. Per tornare al punto di svolta, dobbiamo introdurre una terza dimensione nel nostro processo decisionale, ossia l’impatto dell’investimento in sé. Questo profondo cambio di paradigma introduce ora anche tutta la complessità dei fattori ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, and Governance, ovvero ESG).

    La difficoltà di accedere a un contesto tridimensionale deve essere trattata con rispetto e umiltà. Il Consulente Finanziario deve rivolgersi al proprio cliente con conoscenze e competenze adeguate a soddisfarne in modo professionale le richieste ed esigenze. Gli Investimenti Sostenibili e Responsabili (Sustainable and Responsible Investments, SRI) sono pilastri fondamentali del settore finanziario.

    Siamo già alla terza edizione del nostro Manuale ESG EFPA e ci siamo resi conto che, grazie alle nostre numerose osservazioni, disponiamo di un’abbondante letteratura sugli Investimenti Sostenibili, sugli Investimenti Responsabili e sulla Performance Societaria rispetto ai temi ESG, alla Green economy e all’Etica aziendale ambientale. I Centri di ricerca e i Gruppi di riflessione (Think Tank) apportano un grande valore in questo senso. Tuttavia, un aspetto che finora è stato chiaramente sottovalutato è quello di riunire tutte le migliori pratiche su questi temi ESG e di identificare le esigenze future in termini di innovazione. In altre, parole, è su questo punto chiave che ci baseremo per realizzare un manuale per professionisti scritto da professionisti, e questa sarà la nostra missione in futuro: pubblicare periodicamente un libro collettivo che offra ai nostri lettori la sintesi dello stato attuale delle migliori pratiche adottate dai professionisti e da tutti gli stakeholder dell’Investimento Responsabile. Poiché questo sarà per molti anni a venire un obiettivo in continuo movimento, un vero e proprio work in progress, siamo particolarmente motivati a raggiungerlo perché in questo modo potremmo essere i primi a tracciare la strada, agire come un faro che illumini il percorso per gli altri. È anche per questo che la nostra ambizione sarà quella di spostare progressivamente il nostro lavoro da un contributo prettamente lussemburghese ad un vero e proprio contributo paneuropeo.

    Tuttavia, un altro ruolo importante del nostro Manuale è quello di fungere da guida supplementare per i numerosi Consulenti finanziari e Gestori patrimoniali che desiderano ottenere un’adeguata certificazione attraverso il nostro Certificato EFPA ESG Advisor. Anche se non sostituirà certamente il corso di 24 ore con esame finale, sarà un vero e proprio strumento aggiuntivo per illustrare meglio, in modo molto pratico, il materiale didattico fornito.

    Il nostro obiettivo a lungo termine è molto chiaro: la lettura regolare del nostro manuale deve diventare essenziale per i professionisti del settore finanziario, in Europa e nel resto del mondo.

    Le azioni e le misure climatiche non sono nuove. Il Protocollo di Kyoto del 1997 è stato una pietra miliare significativa in tal senso. I sistemi di quote di CO2 utilizzati in Europa, Cina, Corea e Nord America sono evidenti tentativi di ottenere un migliore controllo delle emissioni di CO2. Anche la COP 21 di Parigi aveva lo stesso ambizioso obiettivo. Tuttavia, non siamo mai riusciti a ridurre le emissioni di CO2 a livello globale fino all’arrivo del COVID-19, che ha raggiunto l’obiettivo nel giro di poche settimane durante il primo semestre del 2020. Per rallentare la circolazione del virus, miliardi di esseri umani sono rimasti a casa. Di conseguenza, le emissioni di CO2 si sono ridotte in una misura tale che nessuno poteva immaginare prima di allora. Tuttavia, la diminuzione storica delle emissioni ha avuto un impatto marginale sull’enorme quantità di CO2 nell’atmosfera, che è all’origine del riscaldamento globale. Ciò che ora risulta vitale ed essenziale è la nostra capacità a breve e medio termine di comprendere l’impatto del 2020 e di trarne rapidamente gli insegnamenti.

    Oggi siamo più consapevoli dell’impatto negativo dei trasporti, della produzione industriale, della produzione di elettricità, ecc. Allo stesso modo, conosciamo l’elasticità del rapporto tra produzione ed emissioni. Oggi sappiamo che le emissioni di CO2 diminuiscono tre volte più velocemente rispetto al calo del PIL. Questi insegnamenti ci segnalano in anticipo gli aggiustamenti necessari e ci indicano il percorso della trasformazione da intraprendere per salvare il nostro pianeta.

    In futuro alcune azioni che eravamo soliti fare sembreranno strane e inadeguate, come mangiare fragole in pieno inverno. Mangeremo piuttosto i prodotti di stagione coltivati non lontano da noi.

    Dovremmo poi guardare con ottimismo anche al Green Deal europeo, un paradigma completamente nuovo. La posta in gioco è alta, ma per avere successo il piano ha bisogno che siano soddisfatte molte condizioni, come la coesione politica all’interno dell’Unione Europea e un quadro politico e normativo che limiti rischi e costi.

    Veniamo alla prima parte del nostro Manuale ESG dell’EFPA, che introduce i concetti fondamentali.

    Qual è obiettivo che vogliamo raggiungere?

    Vogliamo iniziare con tutta una serie di definizioni concernenti l’ESG, gli Investimenti socialmente responsabili (SRI), l’Investimento a impatto, la finanza verde, ecc. È essenziale avere una conoscenza condivisa di tutti questi concetti, dall’esclusione agli Investimenti a impatto. Da qui si passerà ai concetti fondamentali in un dato contesto storico per comprendere l’intero sviluppo dell’ESG.

    Sarà poi necessario descrivere la progressiva trasformazione dal capitalismo degli azionisti al capitalismo degli stakeholder. Il World Economic Forum (WEF) sta cercando di trasmettere la conoscenza dei driver cruciali di questa transizione, in cui l’ottimizzazione dei profitti non è più l’obiettivo unico e assoluto della nostra società.

    Infine, siamo convinti che la storia dei principali accordi internazionali ci aiuterà a comprendere ciò che sta accadendo in questo momento. Di conseguenza, è inutile dire quanto sia fondamentale tenere a mente le iniziative della Commissione europea in materia di ESG, come il Piano d’azione per finanziare la crescita sostenibile, compresa la tassonomia europea, i marchi di qualità ecologica (Ecolabel) e il Green Deal europeo.

    Roger H. Hartmann

    Presidente del Consiglio di amministrazione

    EFPA Lussemburgo

    PARTE 1

    DEFINIZIONI PRINCIPALI,

    SVILUPPI E FATTORI TRAINANTI

    I.

    ESG: ambiente, sociale e governance

    Cos’è e cosa comprende

    ESG è un acronimo che sta per Environmental (Ambiente), Social (Sociale) e Governance. Anche se è composto da sole tre lettere, è un termine efficace usato per semplificare la complessità di una grande varietà di argomenti legati a ciascuna di queste tre parole. Si riferisce infatti a diversi e complessi aspetti legati all’ambiente e al nostro pianeta, ai temi sociali e ai diritti umani, nonché alle questioni di governance, come gli esempi riportati nell’immagine sottostante.

    Fonte: Luxembourg Sustainable Finance Strategy

    L’acronimo è ormai riconosciuto a livello mondiale e spesso viene utilizzato come sinonimo di sostenibilità, data la sua natura accattivante e sintetica. Tuttavia, a causa della difficoltà di sintetizzare l’argomento, attualmente non esiste una definizione ufficiale standard di questo termine. A seconda del suo ambito di applicazione, ESG può riferirsi a dimensioni, fattori, criteri, rischi od opportunità.

    Per quanto riguarda la finanza, le dimensioni ESG conducono alla Finanza sostenibile e implicano tutte le informazioni, l’informativa e l’integrazione delle dimensioni ESG sopra descritte. L’ampiezza, la profondità, la trasparenza e le metriche applicate sono nelle mani sia degli investitori sia delle società in cui essi hanno investito. A questo proposito, è in fase di sviluppo un numero crescente di quadri, standard e strumenti che consentono agli investitori di integrare, standardizzare o misurare tali aspetti nelle loro strategie di investimento, nei loro processi e nelle società in cui investono.

    Per semplificare, la Finanza sostenibile può essere descritta come i servizi finanziari utilizzati per sovvenzionare la transizione dell’economia verso un futuro più sostenibile, giusto ed equo. In altre parole, la finanza sostenibile si riferisce a decisioni finanziarie che non si limitano a perseguire un ritorno economico, ma considerano anche il suo impatto non finanziario, nonché:

    •gli aspetti ambientali (E);

    •gli aspetti sociali (S); e

    •gli aspetti di governance (G).

    E, che sta per Environment, o ambiente, si riferisce al modo in cui gli investitori possono contribuire a proteggere il nostro pianeta. Ad esempio, attraverso le loro decisioni, gli investitori possono contribuire a ridurre le emissioni di CO2, favorire l’efficienza energetica, lottare contro la scarsità di acqua, affrontare la deforestazione, proteggere la biodiversità o promuovere l’economia circolare.

    S, che sta per Social, o sociale, fa riferimento ai settori in cui gli investitori possono svolgere un ruolo nel creare un’economia socialmente responsabile. A titolo di esempio, gli investitori possono perseguire la tutela dei diritti umani e garantire la dignità umana, come l’assenza di lavoro minorile, di lavoro forzato, coatto od obbligatorio, di traffico di esseri umani e di discriminazioni o molestie. Possono anche promuovere - e sostenere - gli standard lavorativi, la diversità e l’inclusione, la libertà di associazione e la contrattazione collettiva, la salute e la sicurezza, orari di lavoro e salari equi e, sulla stessa linea, sostenere le comunità o incoraggiare la tecnologia etica.

    G, che sta per Governance, si riferisce al modo in cui gli investitori possono contribuire a istituire una governance equa delle istituzioni pubbliche e private. Ad esempio, possono contribuire a migliorare la trasparenza, l’informativa e la tracciabilità nella catena di approvvigionamento, a promuovere la diversità nelle strutture e nella composizione dei consigli di amministrazione, a sostenere politiche e processi di retribuzione trasparenti ed equi o a contrastare la corruzione attiva e passiva.

    L’acronimo ESG è ormai così radicato e legato alla Finanza sostenibile che anche la stessa definizione di finanza sostenibile dell’UE comprende le dimensioni ESG¹:

    "La finanza sostenibile si riferisce al processo di adozione di considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle decisioni di investimento nel settore finanziario, con conseguenti investimenti più a lungo termine in attività e progetti economici sostenibili. Le considerazioni ambientali possono includere la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi, nonché l’ambiente in senso più ampio, ad esempio la conservazione della biodiversità, la prevenzione dell’inquinamento e l’economia circolare. Le considerazioni sociali potrebbero riferirsi a questioni di disuguaglianza, inclusione, rapporti di lavoro, investimenti nelle persone e nelle loro competenze e comunità, nonché a questioni relative ai diritti umani. La governance delle istituzioni pubbliche e private - comprese le strutture di gestione, i rapporti con i dipendenti e la remunerazione dei dirigenti - svolge un ruolo fondamentale nel garantire l’inclusione di considerazioni sociali e ambientali nel processo decisionale.

    Nel contesto politico dell’UE, per finanza sostenibile si intende la finanza che sostiene la crescita economica riducendo al contempo le pressioni sull’ambiente per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici e ambientali del Green Deal europeo, tenendo conto degli aspetti sociali e di governance. La finanza sostenibile include anche la trasparenza per quanto concerne i rischi legati a fattori ESG che possono avere un impatto sul sistema finanziario, e la mitigazione di tali rischi attraverso un’adeguata governance degli attori finanziari e aziendali."

    Strategie di investimento

    L’ESG è spesso interconnesso e utilizzato come sinonimo di Investimento Responsabile o Sostenibile. Sebbene questi termini possano rientrare nell’ambito della Finanza Sostenibile, esiste una differenza sostanziale tra di essi che si basa su come, in che misura e in che modo i fattori ESG sono incorporati nelle decisioni di investimento e nei processi di gestione del portafoglio, nonché nel supporto alle strategie di investimento.

    Pertanto, è essenziale chiarire e definire a cosa si riferiscano i singoli termini - e quali azioni prevedano - al fine di comunicare e trasferire le informazioni in modo appropriato e corretto sia a livello di investitore che di impresa beneficiaria degli investimenti, evitando fraintendimenti e messaggi fuorvianti. Per descrivere meglio queste terminologie, chiarirne i confini e spiegare le diverse sfumature della Finanza Sostenibile, possiamo utilizzare Lo spettro del capitale. Lo spettro del capitale è un concetto che mira a mostrare come diversi approcci di investimento e obiettivi finanziari si allineino per raggiungere i loro obiettivi di sostenibilità e per avere un impatto sia sulle persone che sul pianeta.

    Fonte: LSFI based on Bridges Impact Report, 2013, The Rise of Impact: Five Steps Towards an Inclusive and Sustainable Economy, UK National Advisory Board on Impact Investing, 2017 e Impact Management Project, 2017.

    L’investimento responsabile prevede che le decisioni di investimento applichino screening o filtri basati su un elenco o approcci ridefiniti. Nell’ambito di questa strategia possono essere applicati diversi approcci, i più utilizzati dei quali sono i seguenti:

    •Screening negativo/di esclusione: l’esclusione dal finanziamento di determinati settori, aziende o pratiche sulla base di criteri specifici legati a obiettivi ESG;

    •Screening positivo/best-in-class: investimenti in settori, aziende o progetti selezionati sulla base di performance ESG positive rispetto ai peer del settore;

    • Screening basato su norme: screening degli investimenti rispetto a standard minimi di pratiche commerciali basati su norme internazionali, come quelle emanate dall’OCSE, dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro e dalle Nazioni Unite.

    L’investimento sostenibile comprende l’integrazione dei fattori ESG nelle decisioni di investimento e l’incorporazione dei criteri ESG in tutti i processi di gestione del portafoglio. I dati ESG possono essere reperiti con risorse interne, ma anche con il supporto di fornitori esterni di servizi ESG, poiché la raccolta e l’interpretazione di tali dati è costosa e richiede competenze e tempi considerevoli. Il grado di integrazione delle dimensioni ESG può variare molto tra le istituzioni finanziarie e i rispettivi asset. È pertanto fondamentale che le metodologie e gli approcci delle integrazioni ESG definite siano compresi - e chiariti - quando vengono prese decisioni di investimento, in modo tale da offrire trasparenza sui benefici e sugli obiettivi sostenibili che l’investimento intende perseguire, soprattutto quando vengono distribuiti i prodotti finanziari.

    L’investimento a tema o tematico rientra nell’ambito degli Investimenti Sostenibili e si riferisce a investitori che sviluppano strategie d’investimento sostenibili mirate ad aziende con un tema ESG specifico (ad es. clima, impronte di carbonio neutrali, biodiversità, deforestazione, soluzioni basate sulla natura, diversità, inclusione, istruzione). In questo caso, gli investimenti sono concepiti per contribuire alla specifica tematica affrontata e dovrebbero adottare metriche di informativa che dimostrino quanto efficacemente si stiano concentrando sulla causa.

    L’Active Ownership (Proprietà attiva), definita anche Company Engagement o Shareholder Action (Azionariato attivo), consiste in una serie di pratiche di impegno aziendale nell’ambito dell’Investimento Sostenibile che gli investitori possono adottare. Quando tali pratiche vengono applicate in modo coerente, le istituzioni finanziarie possono influenzare fortemente sia la governance e le strategie delle aziende, sia il modo in cui queste gestiscono e sviluppano i loro asset. Le aziende partecipate utilizzano infatti tali investimenti per le loro operazioni giornaliere, ma anche per le spese di investimento in conto capitale (CAPEX). Pertanto, impegnandosi attivamente con le aziende partecipate, gli investitori possono svolgere un ruolo fondamentale nel determinare come effettuare questi investimenti futuri, sostenendo la transizione dell’economia e tracciando un percorso verso un futuro sostenibile. Gli investitori che applicano Active Ownership, Company Engagement o Shareholder Action partecipano attivamente al dialogo con le aziende in cui investono, impegnandosi direttamente con loro o utilizzando i propri diritti di azionisti. In questo modo, le istituzioni finanziarie possono garantire che i loro investimenti sostengano la transizione verso un’economia sostenibile grazie ai loro obiettivi e alla loro strategia di integrazione ESG.

    L’Investimento a impatto² è un investimento espressamente mirato a generare un impatto sociale e ambientale positivo e misurabile insieme a un ritorno finanziario. Gli investitori a impatto si distinguono per queste caratteristiche fondamentali:

    •Intenzionalità: l’intenzione di contribuire a vantaggi sociali e ambientali positivi;

    •Evidenza: la progettazione degli investimenti si basa sull’evidenza e sui dati di impatto;

    •Gestione: le performance di impatto sono gestite;

    •Contributo: contribuiscono alla crescita dell’investimento a impatto, utilizzando termini, convenzioni e indicatori di settore condivisi, condividendo anche gli apprendimenti, quando possibile, per consentire ad altri di svilupparsi.

    All’interno di questi confini, anche tra gli investitori a impatto sono presenti diversi approcci, a partire dalla causa a cui cercano di contribuire, fino al modo in cui adottano un approccio attivo per partecipare alla soluzione.

    Per completare le altre dimensioni dello spettro del capitale, ai due estremi vi sono la Filantropia e la Finanza Tradizionale. La Finanza Tradizionale si riferisce a investimenti e decisioni finanziarie che puntano a massimizzare il rendimento finanziario riducendo al minimo il rischio. Questi investimenti costituiscono ancora la maggior parte degli investimenti a livello mondiale. Non tengono conto dei criteri ESG e possono dunque arrecare danni. La Filantropia si concentra solo sugli investimenti con un impatto non finanziario positivo.

    Considerazioni finali

    Va sottolineato che tutte queste strategie di investimento - in particolare quelle che rientrano nell’ambito della Finanza Sostenibile - possono essere applicate con diversi gradi di profondità e possono variare a seconda degli asset definiti, anche all’interno della stessa istituzione finanziaria. Inoltre, attualmente non esistono definizioni globali armonizzate di asset considerati sostenibili. La letteratura, la normativa e i casi d’uso sono sempre più sviluppati, ma nonostante ciò tali definizioni sono ancora necessarie.

    A questo proposito, il lavoro svolto dal Professor Timo Busch dell’Università di Amburgo e da Eurosif per definire uno Schema di classificazione per gli Investimenti Sostenibili contribuirà sicuramente al progresso del settore della finanza sostenibile grazie a cluster e definizioni più chiari e precisi. Questo capitolo rappresenta un tentativo di mettere insieme tutto ciò che è attualmente noto e riconosciuto.

    Definizioni a parte, è fondamentale che le istituzioni finanziarie divulghino in modo comprensibile e trasparente il modo in cui applicano la finanza sostenibile nei propri investimenti - e anche in quale misura e grado - in modo da garantire la trasparenza e consentire agli investitori di adottare decisioni ben informate.

    Nicoletta Centofanti

    General Manager

    Luxembourg Sustainable Finance Initiative (LSFI)


    1 Sito web della Commissione europea, Panoramica della finanza sostenibile: https://finance.ec.europa.eu/sustainable-finance/overview-sustainable-finance_en

    2 GIIN, Core characteristics of impact investing: https://thegiin.org/characteristics/

    II.

    Politica RSI: principio e definizione

    Vuoi saperne di più? Consulta il sito web.

    https://www.efpa-handbook.com/esg-handbook/it-article2

    Norman Fisch

    Secrétaire Général

    INDR

    III.

    La nascita di un nuovo sistema capitalistico³ da una rinnovata leadership della pratica dell’investimento

    vai al sito web!

    https://www.efpa-handbook.com/esg-handbook/it-article3

    Paul Beaulieu, Ph.D.

    Professor

    School of Management Sciences

    University of Québec in Montréal, Canada


    3 Utilizziamo quasi come sinonimi i termini sistema e regime anche se hanno un significato diverso nel campo dell’economia politica.

    IV.

    Da Stoccolma a Parigi: una cronologia delle politiche ambientali internazionali

    Lo stato in cui si trova la Terra a causa delle nostre attività distruttive si sta rivelando la sfida più difficile per l’umanità dalla comparsa dell’Homo Sapiens 200.000 anni fa. Tuttavia, non c’è bisogno di andare così indietro nel tempo per scoprire dove tutto ha iniziato ad andare storto. È infatti la grande accelerazione delle attività umane a partire dagli anni Cinquanta (cfr. Figura 1) che ha trasformato la nostra specie da quasi insignificante a forza globale con un impatto su tutti i sistemi terrestri. L’influenza dell’umanità sul pianeta è così profonda che alcuni scienziati parlano di una nuova epoca geologica caratterizzata dalla nostra impronta: l’Antropocene. L’esistenza e l’inizio di quest’epoca sono ancora oggetto di dibattito all’interno della comunità scientifica,⁴ ma la proporzione drastica e senza precedenti dei cambiamenti avvenuti a partire dagli anni Cinquanta rende questo periodo un evidente punto di svolta. Concretamente, la crescita esponenziale dei trend socio-economici, come il PIL globale, il consumo di acqua e l’uso di energia primaria negli ultimi 70 anni, ha avuto profonde ramificazioni sui sistemi naturali del pianeta, spingendo il Segretario Generale delle Nazioni Unite (ONU), Antonio Guterres, a mettere in risalto questa minaccia esistenziale diretta per l’umanità durante il suo discorso del 2018.⁵

    È ormai un dato di fatto: siamo nel bel mezzo di una sesta estinzione di massa, in quanto la perdita di biodiversità sta raggiungendo livelli spaventosi. La Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici (IPBES) stima che il 75% della superficie terrestre sia stato significativamente alterato e che il 66% degli oceani stia subendo impatti crescenti.⁶ Questo shock antropogenico sugli ecosistemi naturali è purtroppo associato a un tasso di estinzione delle specie a livello globale da dieci a cento volte superiore al tasso medio degli ultimi 10 milioni di anni.⁷ Dati drammatici, se si considera che non solo facciamo parte di questi ecosistemi, ma ne dipendiamo fortemente per la nostra sopravvivenza.

    Ancora più preoccupante è il fatto che l’uomo sia diventato una forza globale con una grande influenza sul clima terrestre attraverso l’alterazione dei cicli naturali dei gas serra (GHG), il più dibattuto dei quali all’interno della comunità internazionale è l’anidride carbonica (CO2). A titolo di esempio, la concentrazione atmosferica globale di CO2 ha raggiunto una media di 409,8 parti per milione (ppm) nel 2019, un valore superiore a qualsiasi altro momento degli ultimi 800.000 anni. L’ultima volta che sulla Terra vi è stato questo tipo di emissioni di CO2 è stato infatti più di 3 milioni di anni fa, quando le temperature erano da 2 a 3°C più alte rispetto all’era preindustriale e i livelli degli oceani da 15 a 25 metri più alti di quelli attuali.⁸ Il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC) stima attualmente che il mantenimento di un percorso business-as-usual per quanto riguarda la quantità di CO2 comporterebbe un aumento della temperatura di 3°C rispetto ai livelli preindustriali entro la fine del secolo, il che sarebbe catastrofico e generebbe effetti ampi e distruttivi sul pianeta.⁹ Sebbene la comunità internazionale tenda a concentrarsi sull’anidride carbonica, è fondamentale ricordare anche gli altri gas serra e il loro effetto sul clima. Ad esempio, il continuo aumento delle temperature contribuisce in modo significativo allo scongelamento del permafrost artico, che rilascia quantità significative di metano (CH4), un gas serra estremamente potente con un potenziale di riscaldamento globale (GWP) a 100 anni¹⁰ da 28 a 36 volte¹¹ superiore a quello della CO2. Questo dimostra che concentrarsi solo su un gas serra è insufficiente e che è indispensabile un approccio più olistico.

    Figura 1: La grande accelerazione

    La dashboard dell’Antropocene mostra come il tasso di crescita esponenziale dei principali settori socio-economici abbia influenzato i cicli del sistema Terra portando l’umanità in una posizione altamente precaria.

    Riferimento: W. Steffen, et al., (2015). The trajectory of the Anthropocene: The Great Acceleration. La revisione dell’Antropocene

    Di fronte alla crescente pressione delle attività umane sul pianeta, nell’ultimo mezzo secolo la comunità internazionale ha risposto attraverso una complessa rete di conferenze, accordi e rapporti, fino ad arrivare alla situazione odierna. A livello storico, si ritiene comunemente che vi siano due fasi principali del movimento ambientalista: la prima inizia a metà del 19° secolo e termina con la Seconda guerra mondiale. Questa prima fase è particolarmente nota per la creazione di leggi nazionali a favore dell’ambiente, come la Legge sulla protezione del Parco di Yellowstone del 1872 (Yellowstone National Park Protection Act), che ha dato vita al primo parco nazionale del mondo¹², e per la creazione di varie organizzazioni, come la Société de la Protection de la Nature nel 1854¹³ o il Sierra Club nel 1892.¹⁴ Sul fronte internazionale, invece, questo periodo non è particolarmente dinamico, in quanto iniziative simili alla creazione dell’Unione Mondiale per la Conservazione della Natura

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