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La sottile trama dell'acqua
La salvezza del papiro
I fiori si bagnano il venerdì: Vite e speranze sullo sfondo della Bosnia martoriata
Serie di e-book12 titoli

edeia / narrazioni

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Info su questa serie

Nicola Stauder, 55 anni, affascinante colonnello dei carabinieri, numero uno tra gli investigatori del Comando Generale, di solito viene mandato, ufficialmente in incognito, a indagare su delitti che le forze locali trovano difficoltà a sbrogliare. Il suo collega, lo ha soprannominato per questo, in puro dialetto romanesco, “Ricettatore di cadaveri e de casi storti… di quei merdosi casi che te offro io sur vassoietto bbono… però… li mortacci se sei bravo”.
E quanto lo sia lo scopriremo in questo “Matto da morire” che comincia con l’omicidio di un povero matto di paese, in Versilia, dove il colonnello viene mandato e che tra pericolosi burattinai e donne facile abbordaggio, risolve il mistero non senza far cadere ai suoi piedi una bella vedova che l’ha ospitato nella sua pensione a due passi dal mare, troppo vicino per non chiederle di fare un bagno insieme…
LinguaItaliano
Data di uscita29 mar 2023
La sottile trama dell'acqua
La salvezza del papiro
I fiori si bagnano il venerdì: Vite e speranze sullo sfondo della Bosnia martoriata

Titoli di questa serie (12)

  • I fiori si bagnano il venerdì: Vite e speranze sullo sfondo della Bosnia martoriata

    1

    I fiori si bagnano il venerdì: Vite e speranze sullo sfondo della Bosnia martoriata
    I fiori si bagnano il venerdì: Vite e speranze sullo sfondo della Bosnia martoriata

    Nel campo profughi di Ceško, in Slovenia, anche un vaso di fiori su un davanzale poteva essere il segnale di vitali assestamenti dell’anima. Nell’agosto del 2001, parte degli ospiti di quella struttura sono rientrati nel loro paesino in Bosnia, da cui erano scappati nel 1992 in seguito all’espansionismo serbo d’inizio guerra. Altri compaesani che invece si erano riaccasati nel mondo li raggiungono per condividere un momento davvero speciale: la “Festa della rinascita” di Korljevo. Da Milano arriva anche Massimo, volontario del gemellaggio che supportava il campo di Ceško, e che da quell’esperienza si era fatto assorbire in modo quasi viscerale, mentre da Trieste giunge Jana, psicologa che quell’intervento umanitario lo sovrintendeva. Il gioioso evento offre ai convenuti l’opportunità per riannodare vecchi legami nel tempo sfilacciati o anche spezzati, in particolare quello tra Jana e Massimo. Molte sono le sorprese che si snocciolano nei diversi incontri durante la festa, infine funestata da impensabili accadimenti che sconvolgono la piccola comunità bosniaca. E che fanno da sfondo al laborioso ripensamento del rapporto tra Massimo e Jana. Un romanzo di sentimenti che consente anche di esplorare le sottese dinamiche psicologiche tanto dei profughi quanto dei volontari, oltreché il complesso quadro di criticità politiche e sociali connesse ai rimpatri postbellici in Bosnia.

  • La sottile trama dell'acqua

    1

    La sottile trama dell'acqua
    La sottile trama dell'acqua

    Una lontana alluvione, sbiadita nella memoria collettiva. A distanza di anni, un brutale delitto. Intrecci senza scrupoli di droga e prostituzione d'alto bordo. Un piccolo testimone e i poteri oscuri di cui diventa facile bersaglio. Il tutto sullo sfondo di una città, Zagabria, che sembra vivere il suo tranquillo tran-tran quotidiano, ma cela mille torbidi segreti, proprio come la superficie dell'acqua: onnipresente, mutevole acqua, a volte salvifica, altre insidiosa, perfida e persino spietata. La sottile trama dell'acqua, seconda opera della pluripremiata Nada Gašić pubblicata dalla nostra casa editrice, è un incredibile romanzo, un puzzle da capogiro di esistenze e storie tra loro apparentemente diverse e scollegate che l'autrice, mettendo a nudo la natura e la condizione umana, fa abilmente fondere in un unico, perfetto disegno della spesso macabra giostra della vita.

  • La salvezza del papiro

    1

    La salvezza del papiro
    La salvezza del papiro

    La salvezza del papiro è una sorta di parabola su un possibile futuro che attende l’umanità a seguito delle acquisizioni scientifiche già presenti oggi, ma destinate a imprevedibili sviluppi nel futuro. Scoperte apportatrici di risvolti politici e rivoluzioni antropologiche che si intravvedono già ora e che possono sfuggire al nostro controllo. Ma è anche un “attraversamento” dell’animo umano e un’analisi serrata delle dinamiche collettive che determinano il cammino dell’uomo nel tempo. Questo libro vuole essere, inoltre, un severo richiamo sulle conseguenze di un uso delle scoperte scientifiche quando vengono disancorate da ogni riferimento etico, indispensabile premessa per orientarle al bene dell’umanità.

  • Topografia di un paese nebbioso

    19

    Topografia di un paese nebbioso
    Topografia di un paese nebbioso

    Un uomo, Alberto Pacini detto Paco, docente di Storia all’università di Pavia, viene trovato morto ammazzato nella sua cucina. Siamo a Conaglia, paese di fantasia della Bassa Lodigiana. Le indagini dell’omicidio vengono affidate ad Arrigo Corvi, un singolare commissario di polizia, laureato in letteratura inglese, studioso di Shakespeare — che è anche la sua chiave di interpretazione della mente umana — e con un cane, un bracco, anch’esso dal nome letterario, Jeeves, con il quale ama passeggiare per le campagne della Bassa, riflettendo sui suoi casi polizieschi. All’omicidio non è interessato solo Corvi. Anche una donna, Adelaide Dolci, madre single di due bambine, spinta dalla figura della vittima, amico del padre delle sue figlie, è curiosa di sapere chi ha fatto fuori il professore. S’intromette così nelle indagini, non senza il disappunto del commissario. Ne viene fuori, tra loro, un duello intellettuale durante il quale, per il coinvolgimento di Costanza, sorella di Adelaide, verrà ad essere scoperchiata una tragica realtà famigliare, in cui il bene si confonde con il male al punto da scivolare, dopo il primo, in un secondo omicidio e, quindi, nel tentativo di un terzo.

  • Aquiloni di ferro

    17

    Aquiloni di ferro
    Aquiloni di ferro

    Una scrittura fredda, oggettiva, chirurgica ci introduce in una storia di normale follia, dai risvolti surreali; tra allucinazioni del protagonista ed elettroschok. Un romanzo, questo di Stefano Bordoni, qui al suo esordio, per il quale l’aggettivo “kafkiano” non appare esagerato, nutrito com’è di un’esperienza personale che egli ha saputo trasfigurare fino al punto da farne letteratura.

  • Il treno da Mosca

    Il treno da Mosca
    Il treno da Mosca

    L’avvocato Lucio Manacorda, io narrante di questo romanzo, è uscito di recente da una grave crisi esistenziale e professionale. Ora è riuscito a riprendere in mano la propria vita, ma sente di dover affrontare ancora un’impresa per uscire dalla sua personale prigione. L’occasione si presenta quando gli capita di trovare sul treno una vecchia copia del romanzo Lucien Leuwen di Stendhal, in tempi lontani appartenuto a Lorenzo Stefani, un ufficiale italiano perso nel caos dell’8 settembre 1943, deportato in Germania...  Scritto in uno stile che ricorda il miglior Graham Greene, il romanzo si inserisce in quel filone dei romanzi di avventura in cui quest’ultima non è fine a se stessa, bensì una riflessione profonda sull’inquietudine dell’uomo, eternamente costretto in una condizione di passione e contraddittorietà.

  • Il settimo mare

    21

    Il settimo mare
    Il settimo mare

    Due nemici, Mario Lo Re, un sottufficiale della Regia Marina, e John Linton, comandante di un sommergibile della Royal Navy, incrociano i rispettivi percorsi di vita nelle acque del Mediterraneo, il cui controllo è vitale per le sorti della seconda guerra mondiale. Le vicende di queste due persone, effettivamente vissute, si sviluppano nella finzione narrativa costruita attorno a fatti storici. Da Milano a Brindisi, Palermo, Alessandria d’Egitto, Tripoli e Bengasi, anche gli altri personaggi, realmente esistiti oppure frutto di immaginazione, concorrono attraverso singoli episodi a un drammatico affresco, in cui i destini delle persone disegnano lo sfondo storico che li sovrasta. Attraverso piani narrativi rovesciati e prospettive temporali diverse, insieme ai valori universali dell’amore, dell’amicizia e della pietà, emerge con pennellate espressionistiche una storia a tinte fosche, la battaglia dei convogli nel 1942, che merita di essere ricordata, quale paradigma dell’inesorabile destino di persone travolte dagli eventi.

  • Sansone

    20

    Sansone
    Sansone

    Un romanzo autobiografico nel quale si rispecchia la storia di un mondo levantino che ricorda i romanzi alessandrini di Lawrence Durrell. Una storia che comincia nel 1933, ad Asmara, in Eritrea, allora colonia italiana, dove Sansone nasce in una famiglia appartenente alla comunità ebraica. In un’atmosfera sospesa, dove gli echi di quanto avviene in Europa giungono attutiti e quasi privi di sostanza, dove eritrei, italiani, ebrei e arabi danno vita a un’umanità composita, dove le stagioni passano in quella che sembra un’eterna primavera, la famiglia Banin cresce, espande le proprie attività, stringe amicizie e accordi in tutto il mondo e attira inevitabilmente su di sé l’invidia di chi – senza altre frecce al proprio arco della discordia – punta il dito sul loro essere ebrei. La storia che arriverà fino ai nostri giorni scorre tra mille avventure in bilico tra sogno e realtà, amori, gelosie, tradimenti, incredibili successi e rovinose cadute, mentre l’occhio attento di Sansone, del più piccolo dei Banin, anche chiamando a raccolta memorie di famiglia, personali e collettive dell’intera comunità asmarina, registra lo scorrere di volti e situazioni in continuo divenire, dove i diversi componenti della famiglia devono districarsi da pericoli potenzialmente mortali e dove sulla scena irrompono personaggi incredibili di un passato dimenticato, dando vita a un potente affresco di un mondo che pochi ricordano e che molti hanno dimenticato. Un mondo esotico, affascinante, dove vizi e virtù della vicina Europa si declinano in modi del tutto inaspettati, dove i personaggi negativi danno libero sfogo alle loro più oscure perversioni e dove tutti gli altri – in quell’irripetibile spirito di frontiera, tra guerre di conquista, dittature e imperi coloniali – trovano la ragione della propria esistenza.

  • La bella signora dal soprabito rosso

    La bella signora dal soprabito rosso
    La bella signora dal soprabito rosso

    Fino a quel momento la sua vita lavorativa era stata un mezzo disastro, aveva fatto un po' di tutto, dal corriere al manovale al porto. Poi, quasi per caso, si ritrova nella redazione di un piccolo quotidiano che ha cambiato proprietà e che cerca di dare una scossa alla sua linea editoriale attraverso nuovi inserti, commenti, rubriche. Dopo l'immancabile "gavetta" e soprattutto grazie all'aiuto di un collega esperto, il giovane protagonista scopre di avere il fiuto e il talento per scovare e piazzare in cronaca veri e propri reportage che incontreranno il gradimento dei lettori e della redazione. Per il ragazzo finalmente sembra filare tutto liscio ma, come è noto, il diavolo si annida nei dettagli e la realtà non è solo come appare. Cosa vuole veramente da lui la bella signora dal soprabito rosso moglie del direttore del giornale? La ricerca delle notizie è solo un esercizio giornalistico o qualcosa di più profondo di uno scoop? Lo scorrere degli avvenimenti porterà Il giovane reporter a misurarsi con un percorso di lavoro e di vita costellato di ostacoli spesso destabilizzanti, ma ricco di esperienze umane e formative.

  • Le fiamme dei Balcani

    Le fiamme dei Balcani
    Le fiamme dei Balcani

    Guerre e amori, affetti e odi politici, ideologici e nazionali: sono tutti fattori che si mescolano nella trama del racconto che Di Donato sa sapientemente descrivere, facendo intravedere filoni nascosti che legano in maniera sorprendente avvenimenti degli anni Quaranta risalenti alla seconda guerra mondiale con quanto avvenuto più di recente negli anni Novanta nella Jugoslavia poi disgregata dalle sanguinose guerre interne. Il romanzo nasce come un lungo viaggio alla ricerca della soluzione di un mistero che ha attanagliato per molti anni la vita del protagonista, venuto a conoscenza di un preciso disegno per ucciderlo, ed assume via via le sembianze di un vero giallo storico in cui Antonio Fabris vuole capire e conoscere i motivi per i quali nel 1943 era stato a sua insaputa condannato a morte dai partigiani comunisti jugoslavi. Ecco allora che gli interrogativi legati al passato e a quanto gli avvenimenti storici possano influenzare, molto spesso in modo drammatico, la vita delle persone, trovano una chiara risposta positiva nelle pagine del racconto. Anche gli altri personaggi, che si muovono in epoche successive e in altre realtà geografiche, contribuiscono a instradare la vicenda verso la soluzione del mistero che trova infine la sua conclusione, in parte grazie al caso, in parte per merito dei giovani Mirna e Ivan, la cui complicata storia d’amore è parimenti influenzata in maniera determinante dalle vicende della guerra tra Serbi e Croati del 1991. Il lungo conflitto che insanguinerà fino alla metà degli anni Novanta (ed oltre, con lo strascico conclusivo del Kosovo) la penisola balcanica porterà i vari personaggi a confrontarsi con sé stessi ed a mettere in discussione tutte le convinzioni che avevano avuto fino a quel momento. Antonio Fabris tenterà di andare a fondo nel proprio passato ricercando per lungo tempo il suo mancato ed inafferrabile sicario, il comunista serbo Mirko Marinic; Mirna e Ivan affronteranno pericolose e drammatiche situazioni trovandosi a diretto contatto con le tragedie della guerra civile e con le scelte spesso terribili ed irreversibili che ogni conflitto porta con sé. (Dalla prefazione di Guido Rumici)

  • Matto da morire: Un'indagine del colonnello Nicola Stauder

    Matto da morire: Un'indagine del colonnello Nicola Stauder
    Matto da morire: Un'indagine del colonnello Nicola Stauder

    Nicola Stauder, 55 anni, affascinante colonnello dei carabinieri, numero uno tra gli investigatori del Comando Generale, di solito viene mandato, ufficialmente in incognito, a indagare su delitti che le forze locali trovano difficoltà a sbrogliare. Il suo collega, lo ha soprannominato per questo, in puro dialetto romanesco, “Ricettatore di cadaveri e de casi storti… di quei merdosi casi che te offro io sur vassoietto bbono… però… li mortacci se sei bravo”. E quanto lo sia lo scopriremo in questo “Matto da morire” che comincia con l’omicidio di un povero matto di paese, in Versilia, dove il colonnello viene mandato e che tra pericolosi burattinai e donne facile abbordaggio, risolve il mistero non senza far cadere ai suoi piedi una bella vedova che l’ha ospitato nella sua pensione a due passi dal mare, troppo vicino per non chiederle di fare un bagno insieme…

  • In tela d'imperatore

    In tela d'imperatore
    In tela d'imperatore

    Due personaggi distanti nel tempo: un gesuita milanese vissuto nel Settecento e uno storico dell'arte del terzo millennio. Due vite separate. Due storie parallele che a quasi trecento anni di distanza si intrecciano in una piccola località del Centro Italia, segnata dalle vicende di una beata e di un miracolo. Il gesuita, padre spirituale di tre mistiche, s'imbatte in una rete fitta di misteri. Il professore, esperto d'arte, è agnostico e indifferente ai richiami dello spirito. Tuttavia, una scoperta casuale nei sotterranei di una chiesa lo metterà a dura prova. Entrambi sono figli del dubbio. Entrambi immersi nelle contraddizioni dei loro tempi, vittime dello stesso destino che accomuna gli uomini. La verità e la sua ricerca è l'unica cosa che li rende liberi.

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