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Laura Cereta
Caterina Sforza Riario: La Tigre di Forlì
Eleonora di Arborea
Serie di e-book5 titoli

Le Donne della Storia

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Info su questa serie

Il 18 marzo 1489 Caterina Corner lasciava per l'ultima volta la città di Famagosta per imbarcarsi alla volta di Venezia.
Terminava così l'indipendenza di Cipro come regno autonomo che sarebbe passato sotto il dominio diretto veneziano prima di esser conquistata, da lì a pochi decenni, dai turchi.
È infatti con l'appellativo di “ultima regina di Cipro” che la veneziana d'origine, ma cipriota per scelta, Caterina Corner viene ricordata dai libri di storia, ma la vita di questa donna, forse non così conosciuta dai più, riserva innumerevoli altre sorprese.
Basti pensare che dopo aver abdicato alla corona cipriota in favore della Repubblica di Venezia, la stessa Venezia le conferì un titolo unico nella storia della repubblica lagunare insignendola del titolo di regina di Asolo, con pieni poteri sul comune veneto dove aveva piena potestà purché non andasse in conflitto con gli interessi di Venezia stessa.
Donna bellissima, a sentire ciò che di lei narravano i contemporanei, colta, intelligente, curiosa e capace di attrarre personalità di rilievo alla sua corte (poeti, pittori, uomini di cultura ed ecclesiasti), Caterina Corner ha avuto tutte le caratteristiche tipiche della Signora Rinascimentale, salvo essere stata veramente regnante (e non solo consorte di) e aver regnato su un'isola esotica e fascinosa come quella di Cipro.
Quella stessa isola che la leggenda vuole abbia visto nascere la dea Afrodite dalla spuma del mare.
LinguaItaliano
Data di uscita19 ago 2022
Laura Cereta
Caterina Sforza Riario: La Tigre di Forlì
Eleonora di Arborea

Titoli di questa serie (5)

  • Eleonora di Arborea

    1

    Eleonora di Arborea
    Eleonora di Arborea

    L'anno 1392 per la Sardegna rappresenta un punto di svolta epocale perché nel Giudicato di Arborea, grossomodo l'attuale provincia di Oristano, veniva promulgato la Carta de Logu, una raccolta di leggi di valore costituzione, diremmo oggi, che anticipava di fatto l'idea dello Stato di Diritto quando ancora vigeva indiscusso il concetto del dominus medievale. A rendere unico questo documento giuridico, oltre al suo essere innovativo per contenuti e per forma (fu redatto in lingua volgare sarda perché fosse compresso da tutti, popolo compreso), fu anche la sua autrice, una donna, la Giudicessa Eleonora di Arborea, unica donna ad aver guidato uno dei giudicati (praticamente dei principati) nei quali era suddivisa la Sardegna prima della definitiva invasione aragonese del XV secolo. Eleonora di Arborea fu senza dubbio una donna unica per il suo tempo, capace di imporsi in un mondo prettamente maschile e di tener testa per tutta la vita al re di Aragona tanto da divenire per i sardi di allora la paladina dell'indipendenza dell'Arborea e nei secoli a seguire sino al giorno d'oggi figura emblematica dell'indipendentismo sardo. IL PROGETTO. Mos Maiorum è l'eteronimo sotto cui si cela un gruppo di appassionati divulgatori della storia che ha scelto di iniziare questo progetto omonimo per avvicinare quante più persone possibili alla scoperta e conoscenza della storia in modo semplice, chiaro, accessibile a tutti e possibilmente non noioso. Il progetto si comporrà di volumetti che hanno lo scopo di far incuriosire il lettore facendo scoprire (o riscoprire talvolta) personaggi, eventi, luoghi ed episodi della storia che all'apparenza potrebbero forse sembrare minori, ma che hanno in qualche modo lasciato un segno in quel determinato periodo di tempo, in modo più o meno evidente. Che fanno parte di quel lungo filo intrecciato e complesso che è la Storia con la “S” maiuscola, composta di grandi eventi e personaggi ma anche da piccole vicende, da donne e uomini misconosciuti o quasi del tutto dimenticati.

  • Laura Cereta

    2

    Laura Cereta
    Laura Cereta

    Laura Cereta è stata una figura che ha lasciato un segno nel mondo intellettuale del XV Secolo, nonostante di lei fino a noi sia arrivato veramente poco, sia in termini di scritti che di notizie. Visse in un periodo storico dove la donna era considerata al pari di un ornamento ed educata a ricoprire un ruolo di sudditanza rispetto all'uomo, padrone e dominatore per diritto acquisito. In una società che considerava la donna incapace di pensare, almeno di pensare al pari di un uomo, la volitiva e affamata di conoscenza Laura è riuscita a distinguersi e a imporre il proprio pensiero e le proprie idee sfidando l'egemonia maschile dell'epoca. Un'umanista e scrittrice, un'intellettuale e una pensatrice che ha messo il suo carattere forte e la sua determinazione al servizio dello studio e della conoscenza, vivendo per tutta la sua breve esistenza in bilico tra l'umanesimo e i prodromi di un femminismo che, in tempi ancora non sospetti, ha gettato le basi per diventare un movimento inarrestabile che nei secoli successivi avrebbe profondamente mutato il ruolo della donna nella società tutta.

  • Caterina Sforza Riario: La Tigre di Forlì

    3

    Caterina Sforza Riario: La Tigre di Forlì
    Caterina Sforza Riario: La Tigre di Forlì

    Figlia illegittima del duca di Milano, data in sposa al nipote del papa a soli 10 anni, nipote prediletta di Sisto IV, signora dal pugno di ferro di Imola e Forlì, amante appassionata e capace di vendette atroci, Caterina Sforza, vedova Riario, fu un esempio fulgido di donna capace non solo di stare al pari degli uomini in quell'ultimo quarto del XV secolo, ma addirittura di intimorirli tanto da meritarsi il soprannome emblematico di Tygre di Forlì. Dai cannoni che lei fece puntare sul Vaticano dopo essersi impadronitasi di Castel Sant'Angelo sopperendo all'ignavia del marito, passando per la difesa di Ravaldino dagli insorti che minacciavano di ucciderle i figli, sino all'epilogo tragido del gennaio del 1500 quando dovette soccombere alla truppe francesi e al Duca di Valentino, la vita politica e militare di Caterina Sforza Riario è stata l'emblema di quel periodo tanto che persino Niccolò Machiavelli la cita sovente come esempio del “buon signore”, soprattutto nel trattato sull'arte della guerra. Una vita, quella di Caterina, che merita di essere riscoperta per il suo valore storico, per gli aspetti umani, non sempre encomiabili peraltro, ma soprattutto per sfatare l'adagio comune che voleva le donne succubi degli uomini e relegate al mero ruolo di “gentil donzelle”. Chi volesse arrivare in fondo a questo breve volume scoprirà come tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento una giovane donna di origine milanese ma signora di Imola e Forlì faceva parlare di sé per le sue doti politiche e militari in tutte le corti europee! IL PROGETTO. Mos Maiorum è l'eteronimo sotto cui si cela un gruppo di appassionati divulgatori della storia che ha scelto di iniziare questo progetto omonimo per avvicinare quante più persone possibili alla scoperta e conoscenza della storia in modo semplice, chiaro, accessibile a tutti e possibilmente non noioso. Il progetto si comporrà di volumetti che hanno lo scopo di far incuriosire il lettore facendo scoprire (o riscoprire talvolta) personaggi, eventi, luoghi ed episodi della storia che all'apparenza potrebbero forse sembrare minori, ma che hanno in qualche modo lasciato un segno in quel determinato periodo di tempo, in modo più o meno evidente. Che fanno parte di quel lungo filo intrecciato e complesso che è la Storia con la “S” maiuscola, composta di grandi eventi e personaggi ma anche da piccole vicende, da donne e uomini misconosciuti o quasi del tutto dimenticati.

  • Adelaide di Borgogna: Regina, imperatrice, santa

    4

    Adelaide di Borgogna: Regina, imperatrice, santa
    Adelaide di Borgogna: Regina, imperatrice, santa

    Il 16 dicembre del 999 moriva a Seltz, in Alsazia, un'indiscussa protagonista della vita politica di quell'Europa dell'Alto Medioevo che stava lasciandosi alle spalle il primo millennio dell'era cristiana. Adelaide di Borgogna, figlia di re, due volte regina d'Italia, regina di Germania e Imperatrice del Sacro Romano Impero venne anche assurta agli onori degli altari nemmeno un secolo dopo la sua morte e segnò profondamente l'immaginario collettivo del Medioevo che vide in lei una figura unica e forse irripetibile di donna capace di reggere il confronto con gli uomini più potenti del suo tempo, partendo dal suo secondo marito, l'imperatore Ottone I. La vita di Adelaide ha conosciuto sofferenze e tormenti, tanto che venne imprigionata e torturata perché non voleva sposare il figlio dell'assassino del suo primo marito, Lotario II. Riuscì a fuggire nottetempo, come nei migliori film d'avventura, e con l'aiuto di un anziano monaco fu capace di far perdere le proprie tracce, trovare rifugio nella Rocca di Canossa e chiedere aiuto al re dei Franchi Orientali, Ottone I, che poi le propose di sposarlo. Infaticabile viaggiatrice, condivise con il marito la vita nei campi d'assedio ma al tempo stesso fu anche grande promotrice della vita religiosa tanto che a lei si deve l'arrivo dei cluniacensi in Italia. Una figura davvero fuori dagli schemi, non solo per quel periodo, che ci aiuta a comprendere come la storia abbia già conosciuto anche in tempi lontani donne capaci di cambiare le sorti del mondo, anche se spesso colpevolmente ce ne dimentichiamo. IL PROGETTO. Mos Maiorum è l'eteronimo sotto cui si cela un gruppo di appassionati divulgatori della storia che ha scelto di iniziare questo progetto omonimo per avvicinare quante più persone possibili alla scoperta e conoscenza della storia in modo semplice, chiaro, accessibile a tutti e possibilmente non noioso. Il progetto si comporrà di volumetti che hanno lo scopo di far incuriosire il lettore facendo scoprire (o riscoprire talvolta) personaggi, eventi, luoghi ed episodi della storia che all'apparenza potrebbero forse sembrare minori, ma che hanno in qualche modo lasciato un segno in quel determinato periodo di tempo, in modo più o meno evidente. Che fanno parte di quel lungo filo intrecciato e complesso che è la Storia con la “S” maiuscola, composta di grandi eventi e personaggi ma anche da piccole vicende, da donne e uomini misconosciuti o quasi del tutto dimenticati.

  • Caterina Corner: L'ultima regina di Cipro

    5

    Caterina Corner: L'ultima regina di Cipro
    Caterina Corner: L'ultima regina di Cipro

    Il 18 marzo 1489 Caterina Corner lasciava per l'ultima volta la città di Famagosta per imbarcarsi alla volta di Venezia. Terminava così l'indipendenza di Cipro come regno autonomo che sarebbe passato sotto il dominio diretto veneziano prima di esser conquistata, da lì a pochi decenni, dai turchi. È infatti con l'appellativo di “ultima regina di Cipro” che la veneziana d'origine, ma cipriota per scelta, Caterina Corner viene ricordata dai libri di storia, ma la vita di questa donna, forse non così conosciuta dai più, riserva innumerevoli altre sorprese. Basti pensare che dopo aver abdicato alla corona cipriota in favore della Repubblica di Venezia, la stessa Venezia le conferì un titolo unico nella storia della repubblica lagunare insignendola del titolo di regina di Asolo, con pieni poteri sul comune veneto dove aveva piena potestà purché non andasse in conflitto con gli interessi di Venezia stessa. Donna bellissima, a sentire ciò che di lei narravano i contemporanei, colta, intelligente, curiosa e capace di attrarre personalità di rilievo alla sua corte (poeti, pittori, uomini di cultura ed ecclesiasti), Caterina Corner ha avuto tutte le caratteristiche tipiche della Signora Rinascimentale, salvo essere stata veramente regnante (e non solo consorte di) e aver regnato su un'isola esotica e fascinosa come quella di Cipro. Quella stessa isola che la leggenda vuole abbia visto nascere la dea Afrodite dalla spuma del mare.

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