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C'è una scala in un gradino
Parabole dei sensi dell'assurdo
Touring Poetry
Serie di e-book24 titoli

Tracce di sabbia

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Info su questa serie

Piccoli riverberi d’esistenza, la prima raccolta dell’autrice, racchiude trenta liriche in versi liberi composti negli ultimi vent’anni. Il filo conduttore, come si evince dal titolo, è la luce irradiata dalle cose, dall’esperienza e dagli eventi che, inevitabilmente, ci travolgono e trasformano.  La luce e l’ombra, nelle mille sfaccettature del mare, del cielo o di un amore mancato, diventano metafora dell’esistenza. Un’esistenza composta dalla dimenticanza che spesso l’accompagna, colma di emozioni, odori che senti e che dimentichi nella tua memoria. Un’esistenza pulsante e al tempo stesso immersa nella nebbia ed è necessario ricorrere a tutti i sensi per trovare una via d’uscita. Un’esistenza che assomiglia all’odore del vuoto e dell'inconsistenza; all’orlo del precipizio e al precipizio stesso. Questi versi cantano la libertà intrappolata nel corpo e il corpo che parla dell’anima; la vita che sembra punire un esistere vano, ma al tempo stesso la esalta e ne canta rumori e silenzi. Tra i componimenti possiamo trovare diversi acrostici, tecnica scelta per dare risalto al potere semantico delle parole.
LinguaItaliano
Data di uscita26 ott 2023
C'è una scala in un gradino
Parabole dei sensi dell'assurdo
Touring Poetry

Titoli di questa serie (24)

  • Touring Poetry

    Touring Poetry
    Touring Poetry

    Touring poetry è una raccolta di poesie  ispirate a tre città italiane, Milano, Roma e Napoli. Le opere che vi figurano appartengono a 38 poeti, tra autrici e autori. Il progetto di osservare il mondo tramite la poesia, ispira questa raccolta. Come il turismo del Grand Tour, ove il viaggio era viaggio di conoscenza, anche questa silloge vuole offrirsi come un’insolita guida alla conoscenza, mettendo avanti lo sguardo sul mondo, prima ancora che il mondo stesso. Ciò nasce dalla convinzione che tramite l’alchimia della parola poetica, qualcosa che solitamente è invisibile, possa sorgere. Tuttavia l’effettiva utilità di questa guida, è tutta d’appurare. Gli esiti di questo esperimento, aperti. Con i suoi viaggi, in mano al lettore, la possibilità di rispondervi.

  • C'è una scala in un gradino

    1

    C'è una scala in un gradino
    C'è una scala in un gradino

    L’impressione che sia caduto qualcosa da raccogliere perdura in tinniti  e quasi mi sovrasta  la compostezza del suolo  che non si sbraccia mentre lento m’abbandona. Cinquantadue gradini che, in un vertiginoso saliscendi, scandiscono i passi di un (S)oggetto smarrito.

  • Parabole dei sensi dell'assurdo

    1

    Parabole dei sensi dell'assurdo
    Parabole dei sensi dell'assurdo

    Le impressioni si cumulano nella mente come scenari in parte nebbiosi ma ricchi di dettagli, anche simili a sogni lieti e nello stesso tempo inquietanti. La memoria è tuttavia essenza viva che attraverso l’elaborazione creativa del linguaggio accresce i propri orizzonti immaginifici, a volte, inseguendo parabole ardite, per cui cerca e prospetta armonie mirabili. Nel suo involarsi scorge anche i paesaggi dell’assurdo che si stendono immensi lungo il corso della storia e nel fluire di ogni singola esistenza. Il lunghissimo sogno interiore d’essere fisicamente al mondo diviene in tal modo sempre più coscienza composta dall’incessante intrecciarsi delle emozioni e delle riflessioni.

  • Mi è nata una poesia

    1

    Mi è nata una poesia
    Mi è nata una poesia

    Mi è nata una poesia segna l’inizio di un percorso nuovo per l’autrice che nasce dall’incontro, inatteso e sorprendente, con la Poesia. Un atto, quello poetico, intimo e vitale quanto quello di procreare. Nelle liriche contenute in raccolta, il pensiero si fa emozione attraverso un linguaggio fluido e lineare che rifugge dai cerebralismi di certa poesia moderna. La silloge è canto che rende onore alla Natura e ai suoi elementi, siano essi un uovo o un colore. Ma non solo. È anche l’urgenza creativa di celebrare la vita attraverso la poesia. Una voce delicata, ma intensa. Uno sguardo alle cose mai drammatico ma lieve, anche quando avvicina temi come il dolore o la morte. Una levità a tratti infantile (talvolta nella forma di una poesiola che sa di favola piccina), che esprime l’incanto dell’esserci.

  • Il respiro dei pesci

    Il respiro dei pesci
    Il respiro dei pesci

    Riccardo Sciuto si abbandona alla poesia sin da molto giovane cercando un punto di raccordo tra il Novecento della grande poesia italiana e il suo secolo, misterioso e quasi privo di senso. Sviluppa una poetica fatta di simboli e vaghe sensazioni, di nostalgia, di cose perdute o mai trovate. Perso nella sua città, una Roma che rispecchia a pieno la contemporaneità, il poeta si ritrova circondato da storia e grigiore, da arte e cemento, da un litorale inquinato dove la vita è abbandonata al proprio destino, incatenato in una realtà umana che si pone “tra le branchie e le ali”, dove non rimane che perdersi osservando sott’acqua: il respiro dei pesci.

  • Prigioniero del mondo

    Prigioniero del mondo
    Prigioniero del mondo

    La silloge descrive il tentativo di iniziazione al mondo della vita, tentativo che si infrange contro gli scogli del conformismo che sostiene la società di massa. Il terrorismo ideologico degli anni Sessanta e Settanta che, con toni minacciosi profetizzava l'avvento della rivoluzione definitiva, dove la classe operaia sarebbe andata in Paradiso. La scuola tradiva la fiducia degli ingenui, predicando il rigore negli studi e in ogni prova prendendosi gioco del merito. Ci introdusse nell'età adulta con la farsa dell'esame di stato. Dopo la delusione e la diaspora dagli amici il nostro protagonista acquisisce la maturità soltanto sulla carta e la mancata omologazione alla realtà pragmatica (il lavoro, la famiglia, la perpetuazione della specie) lo condanna a una radicale solitudine.

  • Dal Solaio

    Dal Solaio
    Dal Solaio

    Due sono i soggetti intorno ai quali si svolge la scrittura poetica del volume: la mancanza di qualcosa che non è stato, e l’inquietudine per la fragilità degli appigli cui sono aggrappate le umane esistenze. I componimenti sono veri squarci su un paesaggio interno che assume sempre più le tenui sfumature dell’inevitabile distacco. Il tentativo dell’autore è il ritorno a un linguaggio liberato dalle esperienze di una ricerca propria dell’ultima stagione poetica e che tanto ha contribuito a rendere difficile la comunicazione. La centralità restituita al soggetto che scrive e l’immediatezza con cui si cerca di rappresentare l’inspiegabile sono due caratteristiche di questo impianto compositivo.

  • Bresciamella

    Bresciamella
    Bresciamella

    Nella seconda metà degli anni Settanta mi capitò di acquistare il libro “Brescia e il suo territorio”. Fui colpito dalla descrizione del Carnevale di Bagolino, un evento che appariva quasi come surreale e per certi versi meta-territoriale, data la complessità del suo manifestarsi e l’atipicità delle sue tradizioni. Esso ha ispirato la mia silloge, la quale intende fondere mito e realtà. Il drago narratore racconta, indi si congeda e appare il filosofo che estrapola dal viaggio le proprie conclusioni e svela il mistero delle cose. In questa Stonehenge brixiana il drago e l’uomo si ricongiungono e diventano una cosa sola, un’entità super-reale. Dedico questa mia raccolta di poesie a Bagolino e al suo irresistibile fascino, coll’augurio che il suo carnevale non finisca mai... 

  • Pelle

    Pelle
    Pelle

    Pelle è una raccolta di poesie che si basa su esperienze e stati d’animo dell’autrice, spesso crudi e malinconici. La metrica utilizzata rispecchia il contenuto delle opere; infatti, vengono prediletti versi brevi e sintetici. Nonostante Caterina proponga un duro impatto con la realtà, inserisce anche riferimenti al mondo onirico e metafisico, che spesso riportano una lieve tenerezza ai componimenti. Pelle non mira a compiacere il lettore, in quanto la giovane scrittrice considera il primo atto poetico come egoistico. Dunque, a creare il gesto d’amore mutevole nello spazio e nel tempo, è la poesia stessa in modo involontario.

  • Tu oltre l'orizzonte

    Tu oltre l'orizzonte
    Tu oltre l'orizzonte

    Liriche che parlano di un amore assoluto, sublime, unico, sostiene l’autrice, che canto con il linguaggio universale degli innamorati passionali, romantici e sensuali: l’amore per il mio uomo... La decisione di scrivere di questo mio amore, è diventata catartica e vitale per fronteggiare il patema e convivere con i suoi ricordi indelebili nella speranza di sopravvivere alla sua assenza...

  • D'acqua salata e dolce

    D'acqua salata e dolce
    D'acqua salata e dolce

    Come annunciato fin dal titolo, la raccolta riemerge dal tempo del suo concepimento, alla maniera di un fiume sotterraneo che finalmente sbocca all’aperto. Il desiderio di questa rilettura è quello di riconoscersi nella propria traccia linguistica, di restituire ascolto alla propria voce, per tentare una ricongiunzione tra le parti trascorse del sé e la mutata condizione presente. Il flusso di coscienza torna con forza a riversarsi nelle parole e nel silenzio, facendosi poesia, senza soluzione di continuità con un passato che non è stato dimenticato. Poesia liqueiforme, dunque, che onora la potenza dell’elemento archetipico dell’acqua. Acqua che pullula di vita, che tutto involve, trasforma, soluziona e dissolve: metafora del tempo che scorre e si perde ma anche di rigenerazione.

  • Specchio

    Specchio
    Specchio

    Il libro che vi apprestate a leggere abbraccia poesie articolate su diversi temi quali l’amore, la lontananza, lo stadio, la droga, un paesaggio... Ogni poesia si prefigge di rappresentare un quadretto che si schiude a poco a poco nella musicalità dei versi e chiama il lettore a partecipare con la sua sensibilità nella vita quotidiana. Ogni parola si esprime in un dialogo di fantasia che invita il lettore a trasformare la realtà in idee nate dal grado di armonia trasmesso. Questa raccolta Specchio si proietta sul lettore.

  • Pensieri al sole

    Pensieri al sole
    Pensieri al sole

    La consapevolezza d’essere al mondo dà luogo a paesaggi interiori molteplici, pallidi e incerti nell’oblio della memoria: immagini, vicende e sensazioni apparentemente perdute nella noncuranza delle consuetudini, mentre il presente è solamente un ulteriore scorcio della realtà che vi si aggiunge, nello scorrere del tempo che lo sopravanza. Dagli immensi paesaggi interiori l’arte della parola raccoglie quindi frammenti densi di emozioni e significati, spesso sfuggenti, che danno vita alla poesia. I suoi versi effondono stupore e sembrano brillare di luce propria, tuttavia derivata da quella immensa e perenne del Sole.

  • Aitia

    Aitia
    Aitia

    Questi versi come fragili onde provengono dal profondo oceano della poetica dell’antica Grecia e quali echi lontani di frammenti archilocheschi si frangono sulle scogliere aguzze della modernità, segnata dall’assenza di riferimenti valoriali, dalla labilità del pensare e del sentire,  ancorata alle certezze delle chiacchiere massmediatiche. Il linguaggio evocante lo stile dell’ ermetismo italiano, serba il mistero di sé nello svelamento incessante di un io tormentato, tentato dal manifestarsi sebbene occultato. L’autrice si sporge oltre il baratro del quotidiano aprendo spazi all’esplorazione metafisica dell’anima, mettendo a subbuglio la consistenza architettonica delle logore regole sintattiche e delle usuali convenzioni sociali per la creazione di utopiche abitazioni di un io rinnovato. Le apparenze si sgretolano e si ricompongono nel puzzle di sensazioni visualizzate dall’inconscio per ricostruirsi in parole libere da vincoli semantici che nello scorrere del verso si riannodano danzando come spuma sulla cresta di rocce cocciute, chiuse al nuovo, antico, unico modo genuino di vedere le cose nella loro intima essenza.

  • Primavere intorno al sole

    Primavere intorno al sole
    Primavere intorno al sole

    Primavere intorno al sole è un viaggio in poesia, dove chi scrive inizia a dipingere parole che diventano colori da imprimere sulla tela della vita: amore e creazione, sole e terra, donna e uomo si fondono a narrare il cammino del perenne rinnovamento. La vita è un tumulto che si può descrivere ma non ordinare. Immagini, sentimenti, sensazioni che rivelano nuovi mondi, nuove dimensioni. Nelle composizioni parole e lettere affiorano spontaneamente, come una voce che risale, un bisogno ancestrale che si manifesta, un processo di catarsi. L’esistenza come metamorfosi nelle sue fasi temporali, dove la fine è essa stessa cambiamento e trasformazione negli elementi del nuovo divenire. Un unico flusso dove l’essere umano parte infinitesimale del cosmo è esso stesso materia e sostanza del Tutto (Unico respiro universale). Opera prima che si divide in tre sezioni: Vita, Amore, Sogno e percezione. La nota introduttiva è a cura dell’amico Poeta e scrittore Vincenzo Di Maro, professore in Varese.

  • Odi scritte a matita

    Odi scritte a matita
    Odi scritte a matita

    L’Autore presenta il suo libro raccontando: «Molti anni fa, dopo un lutto, ancor più brutale perché inatteso, non riuscivo più a scrivere. Un giorno, guardando dalla finestra dell’ambulatorio, vidi un poster con la pubblicità di un bikini. Da quella immagine nacque “Ode al reggiseno” e l’intuizione che si potesse tentare di scrivere  poesie relative agli oggetti: il reggiseno, gli orologi, la frutta, i lampioni, come se, in parte, si avverasse la frase che ho citato da Cent’anni di solitudine: “Molte cose erano prive di nome, per citarle bisognava indicarle col dito”. In realtà, ero io a dover ritrovare i nomi del mondo. A questa prima intuizione seguì una crescita verso una maggiore interiorità e, quindi, poesie dedicate “al vuoto” oppure “alla solitudine” o “alle domeniche”, per giungere poi ad alcune rivolte specificamente a due donne che sono state fondamentali nella mia vita. Ho chiamato queste poesie “Odi” non per illudermi di competere con i classici, ma semplicemente perché mi sembravano un inno, anche se spesso amaro, alla vita, osservata attraverso i suoi oggetti, i suoi soggetti, le sue peculiarità».

  • L'ippocastano: Miscellanea

    L'ippocastano: Miscellanea
    L'ippocastano: Miscellanea

    Si perde ci si perde si ricostruisce. Poesie per elaborare un volo inatteso, poesie più lievi autoironiche od ironiche che cercano di calibrarsi su alcune grandi voci che ancora fanno eco al nostro sentire. L’albero come simbolo dell’io scrivente declinato tramite gli alberi dell’infanzia, a loro volta incarnazione di una presenza che si fa sentire, forse, ancora più forte perché legata a doppio nodo alle proprie radici. Altra è la fuga di Monsieur Ananas. 

  • Ripensando a te

    Ripensando a te
    Ripensando a te

    L’Autrice così descrive la sua silloge:  “Ripensando a te non è un titolo a caso e ha per me vari significati. Invero in queste liriche il mio pensiero viaggia tra gli affetti della mia vita, e ne ricorda i più profondi. In primis ripenso alla persona che ho amato e che amerò per sempre. Poi torno al paese che mi ha dato i natali, al quale sono intimamente legata, ai suoi luoghi, alle persone, alla sua passata vitalità. Infine, rivivo emozioni osservate in ciò che mi circonda, nelle quali, mi auguro, le persone che leggeranno i miei versi possano riconoscersi. Alcuni sono intrisi di nostalgia e malinconia del tempo passato, della mia fanciullezza ormai lontana e dell’amore che sempre mi lega al ricordo dei miei genitori…”

  • Ponti di corda

    Ponti di corda
    Ponti di corda

    Ponti di corda, fatti a mano, col sudore della fronte, a volte all’improvviso, ponti unici, personali, ponti che si muovono, sospesi nell’aria, ma che resistono nel tempo e nello spazio, anche se sembrano fragili, costruiti per chi li userà, li attraverserà. Ponti di corda / fra quest’IO / e il SONO.  Ponti verso la conoscenza dall’io del poeta, dallo spirito intimo, unico, individuale, verso l’esterno, il mondo, gli altri, perfino le emozioni e i sentimenti, le esperienze. La poesia assume una funzione di intermediazione tra l’IO poetico e la conoscenza del fuori, non semplicemente contemplato ma vissuto, usufruito intensamente, intimamente.

  • Cataloghi marini

    Cataloghi marini
    Cataloghi marini

    Tutto è mare: sulla spiaggia persone e cose possono vivere un'altra palpitante vita, scoprire la natura nascosta che le accomuna al mondo dei pesci, i misteri dei sassi, la voce di barche, reti, onde, conchiglie, uccelli e piante selvatiche arroccate sugli scogli.  Nell'intimità dello sguardo, la poesia di Anna Spissu si apre all'ascolto di un mondo marino segreto, catalogando con voce sicura e attenta colori e andirivieni delle onde nel viaggio che dal mare profondo arriva diritto al nostro cuore.

  • Sipario di un'anima perduta

    Sipario di un'anima perduta
    Sipario di un'anima perduta

    Talvolta per ritrovarsi bisogna perdersi.  Sipario di un’anima perduta porta alla luce frammenti di un viaggio interiore, teso alla riscoperta di se stessi, navigando fra i ricordi di un passato che consuma rumore: il viaggio, iniziato dal poco e dal niente, dall’insostenibile silenzio dell’anima, ripercorre la sensazione di abbandono, negli attimi prima di perdersi tra le pieghe di una vita vissuta, giungendo al saluto più intimo, che prelude ad un nuovo inizio, al cambiamento, alla delicata sensazione di sentirsi pienamente se stessi.

  • Maledetto lunatico

    Maledetto lunatico
    Maledetto lunatico

    Non sempre si ha il privilegio, o il sortilegio di vivere il Grande Amore. Amore eterno, vigliacco, consapevole, distratto, amore umano. L'amore è la forza motrice di tutte le esistenze. Questa raccolta, in particolare, narra l’amore di una donna che ama senza limiti. Non è che l’altra metà del cielo non sia in grado di amare. Lo fa, solo in maniera differente, spesso lontano dalle modalità femminili. Maledetto lunatico è una raccolta di poesie sull'Amore, che mette a nudo le emozioni e lo fa in maniera schietta, sincera, vera, cruda, autentica, utilizzando le parole come i movimenti di una danza, sondando tra i sogni, che si vorrebbero trasportare nel piano reale, liberando l'amore dalla quotidianità, dalle catene, dai pregiudizi e dalle costrizioni.

  • Piccoli riverberi d'esistenza

    Piccoli riverberi d'esistenza
    Piccoli riverberi d'esistenza

    Piccoli riverberi d’esistenza, la prima raccolta dell’autrice, racchiude trenta liriche in versi liberi composti negli ultimi vent’anni. Il filo conduttore, come si evince dal titolo, è la luce irradiata dalle cose, dall’esperienza e dagli eventi che, inevitabilmente, ci travolgono e trasformano.  La luce e l’ombra, nelle mille sfaccettature del mare, del cielo o di un amore mancato, diventano metafora dell’esistenza. Un’esistenza composta dalla dimenticanza che spesso l’accompagna, colma di emozioni, odori che senti e che dimentichi nella tua memoria. Un’esistenza pulsante e al tempo stesso immersa nella nebbia ed è necessario ricorrere a tutti i sensi per trovare una via d’uscita. Un’esistenza che assomiglia all’odore del vuoto e dell'inconsistenza; all’orlo del precipizio e al precipizio stesso. Questi versi cantano la libertà intrappolata nel corpo e il corpo che parla dell’anima; la vita che sembra punire un esistere vano, ma al tempo stesso la esalta e ne canta rumori e silenzi. Tra i componimenti possiamo trovare diversi acrostici, tecnica scelta per dare risalto al potere semantico delle parole.

  • Intimamente

    Intimamente
    Intimamente

    L'autrice, con delicatezza prende per mano il lettore e lo accompagna nel suo mondo, emozionante e vibrante di emozioni e passioni che condivide con leggerezza e generosità. Le liriche di Sabrina ecco che entrano nell'anima di ciascuno e ne divengono esperienza, pensiero e voce condivisa. Leggere diviene un esercizio dell'anima che intravede in ciascuna poesia il caleidoscopio dell'esperienza di vita, vissuta e amata, rimpianta talvolta, ma sempre e comunque fortemente densa di valori etici. La scrittura elegante fonde parole a ritmi interessanti che rendono piacevole la rilettura fornendo nuovi spunti di riflessione e prospettive sempre più intime.  Anna Rita Natali

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