Aitia

Di Giorgia Battaglia

Questi versi come fragili onde provengono dal profondo oceano della poetica dell’antica Grecia e quali echi lontani di frammenti archilocheschi si frangono sulle scogliere aguzze della modernità, segnata dall’assenza di riferimenti valoriali, dalla labilità del pensare e del sentire,  ancorata alle certezze delle chiacchiere massmediatiche. Il linguaggio evocante lo stile dell’ ermetismo italiano, serba il mistero di sé nello svelamento incessante di un io tormentato, tentato dal manifestarsi sebbene occultato. L’autrice si sporge oltre il baratro del quotidiano aprendo spazi all’esplorazione metafisica dell’anima, mettendo a subbuglio la consistenza architettonica delle logore regole sintattiche e delle usuali convenzioni sociali per la creazione di utopiche abitazioni di un io rinnovato. Le apparenze si sgretolano e si ricompongono nel puzzle di sensazioni visualizzate dall’inconscio per ricostruirsi in parole libere da vincoli semantici che nello scorrere del verso si riannodano danzando come spuma sulla cresta di rocce cocciute, chiuse al nuovo, antico, unico modo genuino di vedere le cose nella loro intima essenza.

• Lingua: Italiano
• Editore: Temperino Rosso Edizioni
• Data di uscita: 30 mag 2022
• ISBN: 9788855491440

Anteprima del libro

Viole secche

In tribunale gradisco

il bucato fresco

e le viole secche

di attimi nei libri

a cui preferisco

il tocco del crepitante.

Cambio il campanello

sempre verde e sempre sveglio

del dolore

con la calma accettazione

che ognora io mi impegno

ad agire

con amore.

Camminare

È più costante l'impegno ad amare un'ombra che un'anima. Dialogare con l'assente significa tendere alla parte del sé che non si conosce ancora. Agli altri appare guaendo come un cane e, come lupi che mordono da ogni parte, svanisce al tintinnio della zanna; zampe strusciate portano in alto la terra.

Insegna ogni giorno al cieco

a non alzare la voce, a non sbattere i piedi

mostragli col tocco di un dito

che sei lì vicino.

Crudo

Ho fotografato il mondo per accettarlo.

Senza fiato per le colline,

assoldati corridori per corridoi solitari,

devo indossare

cappotti troppo lunghi;

pestiferi i ricordi

fanno notare che

cespugli di libellule

adombrano la bassa pressione

in terre di fango, accecata

da pressione bassa

offro libagioni al sentire.

Crudo Ⅱ

La solitudine rigorosa spia

da dietro la requie d'un recinto

gli spasmi e le illuminazioni

dei passeggeri del breve volo.

L'amore distrae

dai conti, trasforma in contesse, è d'altri

tempi.

Come una ninfa

effimera