rutti di appartenenti alla famiglia delle , le prime zucche sono approdate in Italia in tempi decisamente remoti. Secondo diverse ricostruzioni sono stati i Fenici il primo popolo a coltivarle sulle foci dei nostri fiumi dove, data la fertilità dei terreni, le piante si diffusero rapidamente. Etruschi, Romani e Greci erano ghiotti di zucca ma la varietà allora conosciuta e proliferata sulle terre nostrane, secondo una ricostruzione del botanico svizzero Augustin Pyrame de Candolle, era la (oggi detta anche zucca da vino), originaria dell’India e del Malabar. Tale varietà ha una forma allungata che ricorda quella di un’anfora e difatti gli antichi romani, una volta svuotata di semi e polpa, usavano utilizzare la sua buccia essiccata come contenitore. Di questa usanza ne ha anche scritto Plinio il Vecchio nella dove si legge: “Da poco (le. In paesi come Messico e Perù difatti questo ortaggio era ben conosciuto sin da tempi antichissimi: in Messico sono stati trovati semi di zucca risalenti al 7000-6000 a.C. e in Perù secondo alcuni studi pare che la zucca fosse già conosciuta 11-13 mila anni a.C. Nonostante fossero deliziose, ricche di polpa e avessero catturato con le loro particolari forme la curiosità dei tanto da valerne l’esportazione del vecchio al nuovo mondo, una volta arrivate in Italia le zucche inizialmente non sono state troppo amate dai ceti più abbienti, divenendo così materia prima utilizzata per sfamare i contadini che, complice la fantasia, crearono tantissimi piatti poveri a base di zucca che oggi sono visti come vere e proprie prelibatezze.
Il frutto del Rinascimento mantovano
Oct 27, 2023
5 minuti
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