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Ho cercato di non perdere
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E-book152 pagine1 ora

Ho cercato di non perdere

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Info su questo ebook

Esistono eventi della propria vita che feriscono e sconvolgono la propria anima, eventi che vengono rinchiusi dentro di noi perché troppo dolorosi e incompresibili per guardarli in faccia, come ad esempio l'esperienza della morte e della malattia. Margherita, la protagonista di questo racconto, tenterà di riprendere in mano questi "eventi passati" per ridare un senso alla sua vita, e per lasciare andare le cose che non possono più trovare spazio nella sua esistenza attuale.Grazie all'aiuto di una psicoterapeuta, la protagonista affronterà un percorso tortuoso e difficile che coinvolgerà anche la sua attuale storia con Giovanni. Un lavoro interiore, delicato e profondo, fatto di emozioni e sofferenze che Margherità cercherà di affrontare e modificare per costruirsi una nuova vita, scoprendo alla fine, di avere risorse interne inimmaginabili. Tratto da una storia vera e da un amore vero, il racconto offre buoni spunti di riflessione sul modo in cui tutti noi affrontiamo le difficoltà quotidiane che la vita ci pone davanti.
LinguaItaliano
Data di uscita22 dic 2014
ISBN9786050343694
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    Anteprima del libro

    Ho cercato di non perdere - Zuara Mistrorigo

     Questo libro è dedicato ai miei genitori, ed a tutte le persona che mi sono state vicine 

    in tutti questi anni. 

    Grazie. 

    Dicembre 2014 

    ©copyright Zuara Mistrorigo  

    Realizzazione grafica: Zuara Mistrorigo 

    L’immagine di copertina è stata presa da Pixabay –Free image 

    Tutti i diritti riservati 

    Riproduzione vietata  

    Mi piace pensare ad un libro come ad un film.

    Dinamico

    Musicale

    Visivo

    Così ho pensato di impostare questo mio racconto ...

    Questo è un libro da leggere con un lettore mp3 nelle orecchie,

    perché ogni nota troverà armonia con le parole scritte, ogni

    capitolo riporterà il titolo e un passo di una canzone, da me scelta,

    per raccontarvi la mia storia, le mie emozioni.

    La colonna sonora di quel racconto.

    Certi momenti che ho vissuto sono stati così intensi e forti che

    non credo possano esistere parole adatte per descriverli, per

    questo userò la musica e la sua capacità di far provare emozioni

    senza usare le parole.

    Ognuno sarà libero di ascoltarle o meno, ma chi vorrà

    comprendere realmente il mio racconto non dovrà far altro che

    schiacciare play e chiudere gli occhi...è il miglior modo per farvi

    entrare in quello che è stato vissuto realmente.

    Come all'inizio di ogni buon film, ho voluto scegliere anche una

    canzone per introdurvi in questo mio viaggio e dare inizio alla

    prima scena, ho scelto Safari di Jovanotti perché il ritmo di

    questa canzone trascina e dona potenza ai miei pensieri, gli stessi

    pensieri che mi hanno permesso di trovare la forza per affrontare

    tutte le difficoltà incontrate durante questi anni.

    CAPITOLO I

    Estate -Jovanotti

    " Vedo nuvole in viaggio ,hanno la forma delle cose

    che cambiano, mi viene un po’ di coraggio, se penso

    poi che le cose non rimangono mai, come sono agli

    inizi 2013 un nuovo solstizio, se non avessi

    voluto cambiare oggi sarei allo stato minerale. Mi

    butto, mi getto tra le braccia del vento, con le mani

    ci faccio una vela e tutti i sensi li sento più accesi,

    più vivi, come se fosse un'antenna sul tetto che

    riceve segnali da un mondo perfetto."


    Ci sono vite che hanno questa forma

    linea dritta

    ovvero sembrano lineari,

    tutto sembra andare in una sola direzione,

    ovviamente bene.

    Sono le tipiche persone alle quali, se cadesse il mondo sotto

    i piedi, sarebbero dotate di un paracadute dalla nascita.

    Poi ci sono quelle vite con alti e bassi, più o meno così:

    zig zag

    dove le sfortune si fanno sentire, ma pur sempre con una presenza

    mite ed educata...in una dose giusta, equa e sopportabile.

    E poi c'è la mia:

    scarabocchio

    che non è dotata di paracadute, o almeno non di quelli

    funzionanti, che se ci provi ti rimane il cinghietto dell'apertura in mano.

    Sono sempre convinta che se un cinghietto si rompe, per forza, ce

    ne deve essere uno di scorta da qualche parte...

    L'importante è capire dove.

    Prima di determinati eventi la mia vita possedeva tutte le

    caratteristiche per essere molto lineare:

    nessun problema di soldi,

    potevo avere quello che volevo,

    tante persone che circumnavigavano la mia esistenza,

    alcune con amicizia, altre con superficialità.

    Salute ottima, (tranne qualche allergia)

    Poi...

    qualcuno, come avviene nel gioco del Tetris, si è dimenticato di

    incastrare perfettamente gli elementi e da lì è nato il caos!

    tetris

    I tasselli di questo Tetris, quello della mia vita, possiedono varie forme:

    Quello a forma di «elle », non difficile da inserire, ma al quale

    bisogna porre attenzione per incastrarlo bene, potrebbe essere il

    rapporto con le persone, le mie amicizie. Non amo i rapporti

    superficiali e generalmente seleziono molto i rapporti da far

    entrare nella mia vita, non per bastardaggine, semplicemente

    penso sia giusto decidere con chi sia più sensato affrontare le

    tempeste della vita. Il tassello a forma di «enne » riporta il mio

    legame con la morte, angoloso, complicato e di certo non molto

    sereno. E' quel tassello che scende sempre nel momento sbagliato.

    Poi c'è sempre quel tassello diritto a forma di bastoncino, quelle

    sono le sfighe, e accidenti a loro, ma si incastrano sempre

    perfettamente in ogni disposizione che io ho organizzato per la mia vita.

    Accidenti!

    Mi chiamo Margherita e ho trent'anni precisi e ho perso tutto

    quello che era mio: sia materiale, sia affettivo.

    L'unica cosa che rimane intestata a me sono le bollette che devo

    pagare ogni mese! Ma di quelle farei anche a meno.

    La mia storia e i miei vissuti si sono trasformati in parole un

    pomeriggio in cui decisi di raccontare tutto questo semplicemente

    perché avevo voglia di esprimerlo, poi per caso ne è uscito un

    libro. Dimenticavo...ogni tanto mi capitano anche cose

    sorprendenti, come quello di passare diversi mesi a scrivere

    queste pagine e riuscire a manipolare con l'inchiostro di una

    penna intere emozioni.

    Questo racconto è tratto da una storia vera.

    La mia.

    Una storia che mi ha «dato la vista » per cogliere che dietro al

    dolore si può nascondere una grande forza, la stessa che ti

    permette di rialzarti anche in mezzo al fango.

    Si può perdere tutto.

    Ma ciò che conservi dentro è il vero motore della tua esistenza.

    Ho visto passare la morte tra i corpi delle persone che ho amato,

    senza poterla fermare, così come un pugno di sabbia tra le mani,

    inevitabilmente, nonostante tu possa cercare di stringere i pugni,

    quei granelli scivoleranno via trasportati dal vento.

    Ho visto morire i miei genitori quasi improvvisamente, senza che

    la morte venisse ad avvisarmi, senza che potessi dirle «ti prego,

    lascia solo che possa chiudere gli occhi e ovattare i suoni » .

    Bastava un cenno e lo avrei fatto.

    Come quando al cinema vedi una scena che non ti piace e ti copri

    il viso, invece, davanti a questi stessi occhi, ho visto il colore del

    sangue macchiare le lenzuola.

    Ho visto gli occhi sbarrati dalla paura di una persona che sente di soffocare.

    Ho visto consumarsi le vite di chi amavo, sempre senza poter far nulla.

    Ho imparato che quando il cuore non batte più in petto, tu non sei

    più nessuno...sparisci quasi come se fossi carne da macello.

    Ho imparato che una malattia ti consuma da dentro, non tanto fuori.

    Ho imparato che come nasci, prima o poi devi anche andartene,

    senza logica e senza avviso. Ho conosciuto il mostro e ho imparato

    a vederlo negli occhi di chi amavo.

    Ho capito che le persone sincere, le vere amicizie, sono quelle che

    davanti al dolore ti aprono le braccia e non le chiudono perchè fa paura.

    Ho visto che molte volte sono proprio i parenti ad essere le

    persone da cui fuggire.

    Ho conosciuto anche l'amore, sì proprio quell'amore quasi da

    film, dove si condivide ogni piccolo aspetto della vita, dove passi

    le notti a pensarti aspettando di rivederti il giorno dopo,

    quell'amore fatto anche di passione e di dolcezza, che ti travolge

    e ti accarezza, come le onde del mare che ti cullano e portano via

    Quell'amore che ti fa provare la voglia di stare pelle a pelle, per

    sentirne il calore e il profumo.

    L'amore vero.

    Sono passata da un momento in cui avevo tutto dalla vita ad un

    altro in cui non ho più avuto nulla.

    Me lo hanno rubato.

    Ma la vita mi ha pure insegnato che quando credi in qualcosa, per

    quanto tu possa avere mille bastoni tra le ruote, quel qualcosa lo

    puoi raggiungere, è il fatto di non togliere mai lo sguardo dai

    propri sogni che ci permette di raggiungerli, anche dopo tanti anni.

    E' la fatica spesa a credere nel proprio sogno che rende il suo

    traguardo così emozionante.

    Ho compreso queste e molte altre cose e tante ne avrò da capire

    in futuro.

    Ho compreso che a volte serve lo specchio degli altri per potersi

    vedere realmente dentro, io in questi ultimi tempi ho usato «lo

    specchio» di una psicoterapeuta, e non avrei mai pensato che quel

    suo specchio potesse farmi vedere così tante realtà della mia

    stessa vita.

    Se prima giocavo a tetris con i pezzi della mia vita ora mi

    ritrovo con un puzzle vuoto da ricomporre.

    Bel lavoro andare da una psicoterapeuta per ritrovarsi più casino

    di prima!

    Ma non sapevo di avere così tante risorse da poter usare nella vita.

    E' questo il punto!

    Non risolvere i casini.

    Ma capire con quali strumenti far fronte a tutto ciò.

    La vita, che lo si voglia o meno, è fatta di tanti piccoli quadretti

    da ricomporre ogni giorno: un lavoro, una relazione, un rapporto,

    una paura... e se fuggi da tutto il quadro non troverà mai una sua

    collocazione. Io di quadretti ne ho tanti, appesi nel muro della mia mente.

    Sono tutti piccoli.

    Colorati.

    E

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