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Poesie
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E-book170 pagine3 ore

Poesie

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Info su questo ebook

Muhammad Iqbàl (Sialkot, 1873 – Lahore, 1938) è senza alcun dubbio il più grande poeta islamico del XX° secolo. Allo stesso tempo è anche quello che comprese meglio e più a fondo la filosofia e la cultura occidentale, che spesso criticò ma che ebbe una grande influenza sul suo pensiero. Poeta e filosofo scrisse in tre lingue, l’urdu, il persiano e l’inglese che conosceva ugualmente bene, attinse a piene mani ai classici del pensiero orientale e occidentale, creando un nuovo stile nella poesia del suo paese. Feroce nemico dell’arte per l’arte la sua poesia è il massimo tentativo di far rinascere, attingendo anche alla cultura occidentale, l’antica poesia universale islamica, creando un nuovo stile poetico-filosofico e poetico-politico capace di comprendere anche e soprattutto le questioni pratiche della vita umana.
LinguaItaliano
Data di uscita17 ago 2010
ISBN9788874170456
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    Anteprima del libro

    Poesie - Muhammad Iqbal

    Poesie

    Muhammad Iqbal

    In copertina: Germaine Fabius Brest, Fuori dalla moschea, Collezione privata

    © 2010 REA Edizioni

    Via S.Agostino 15

    67100 L’Aquila

    Tel diretto 348 6510033

    www.reamultimedia.it

    redazione@reamultimedia.it

    La Casa Editrice esperite le pratiche per acquisire tutti i diritti relativi alla presente opera, rimane a disposizione di quanti avessero comunque a vantare ragioni in proposito.

    Indice

    da Messaggio d’Oriente

    IL TULIPANO DEL SINAI

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    XI

    XII

    XIII

    XIV

    XV

    XVI

    XVII

    XVIII

    XIX

    XX

    XXI

    XXII

    XXIII

    XXIV

    XXV

    XXVI

    XXVII

    XXVIII

    XXIX

    XXX

    XXXI

    XXXII

    XXXIII

    XXXIV

    PENSIERI

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    XI

    XII

    XIII

    XIV

    PARLANDO CON DIO

    L’ETERNA RIVOLUZIONE

    Da IL SEGNALE DELLA CAROVANA

    LA CANDELA E LA FARFALLA

    LA LUNA NUOVA

    L’UOMO E LA NATURA

    LA LUCCIOLA

    CHE COS’È DAVVERO LA BELLEZZA

    SICILIA

    IN OCCASIONE DEL DONO D’UN FIORE

    LA LUNA

    PREGHIERA

    Da I SALMI DI PERSIA

    AL LETTORE

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    Da L’ala di Gabriele

    FRAMMENTI DI UN DIALOGO CON DIO

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    VARIE

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    POEMETTI BREVI

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    ODE ALLA MOSCHEA DI CORDOVA

    ALLA SPAGNA

    LA TERRA È DI DIO

    GLI ANGELI PRENDONO CONGEDO DA ADAMO AL SUO ALLONTANARSI DAL PARADISO

    LO SPIRITO DELLA TERRA DA’ IL BENVENUTO ALL’AVVENTO DI ADAMO

    MESSAGGIO DI STELLA

    SEPARAZIONE

    da La spada di Mosè

    IL DESTINO

    RASSEGNAZIONE

    LA META

    L’OSPITE CARO

    LE PIRAMIDI, OVVERO LA NATURA E L’ARTE

    LA MORTE

    AURORA NEL GIARDINO

    da Il Dono del Hegiàz

    POEMETTI

    I

    II

    III

    IV

    V

    VI

    VII

    VIII

    IX

    X

    XI

    XII

    XIII

    XIV

    XV

    XVI

    XVII

    XVIII

    XIX

    XX

    XXI

    da Messaggio d’Oriente

    IL TULIPANO DEL SINAI

    (QUARTINE)

    I

    Ai giardini brezza d’Aprile dona l’Amore

    Ai prati boccioli stellanti dona l’Amore;

    I raggi del sole penetrano oceani profondi:

    al pesce, occhio che vede la Via dona l’Amore.

    II

    In questo giardino sconvolto aleggio come profumo:

    che cosa cerco non so, che cosa voglio neppure.

    - Che il mio desiderio s’appaghi o inappagato pur resti,

    martire io sono del fuoco e del continuo ardore.

    III

    Diceva l’Usignolo al Giardiniere all’alba:

    « Spuntano in questa terra soltanto germogli di pena;

    la Spina nei luoghi deserti giunge a tarda vecchiezza

    ma la Rosa, qui, appena sboccia, muore ! »

    IV

    Non cerco il Principio io, non cerco la Fine:

    son tutto mistero e solo voglio misteri.

    Se nudo dovesse svelarsi il volto del Vero,

    continuerei a cercare, io, il Dubbio e il Forse.

    V

    Creati un corpo plasmato d’un pugno di terra,

    un corpo più solido e forte d’un vecchio castello di sasso,

    e, dentro, un cuore che sappia palpitar di passione,

    come un torrente spumante fra vaste pareti di monte.

    VI

    Rapida tu sei passata, o stella dell’Alba!

    Forse te ne sei andata sdegnata del nostro dormire:

    io per ignavia ignara ho perduto la strada,

    tu sei venuta desta e desta lungi andasti.

    VII

    Quale letizia di vita vedo negli esseri tutti!

    Per mostrarsi vivo nel mondo freme ad ogni atomo il cuore:

    quando il bocciolo del fiore trafora la scorza del ramo,

    per il piacere d’esistere trabocca di risa.

    VIII

    Udii, nei deserti del Nulla, che una farfalla diceva:

    « Dammi un attimo solo di vita, di febbre e d’èmpito!

    Disperdi pure, al mattino, al vento le ceneri mie,

    ma dammi una notte sola di passione e di vampa! »

    IX

    Tu sai come aprirti una via in seno alle stelle,

    ma poco conosci dei segreti dell’Io!

    Apri sopra te stesso un occhio vivo qual seme

    che possa da sotto la terra spuntare a florida palma.

    X

    Io nulla conosco degli usignoli del prato

    e

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