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Dall’Oro al Bitcoin
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E-book88 pagine1 ora

Dall’Oro al Bitcoin

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Info su questo ebook

Dall'Oro al Bitcoin propone un viaggio nella moneta per scoprirne i segreti e le dinamiche di creazione e moltiplicazione.

Un'analisi profonda ma di facile lettura che permette di comprendere, anche a chi non abbia mai letto un testo di economia, i meccanismi e le distorsioni che sono all'origine delle sempre più frequenti e devastanti crisi finanziarie ed economiche.

Nella scena monetaria dominata dalle valute a corso forzoso, Bitcoin si inserisce come elemento di rottura e quale nuovo paradigma monetario, aspetti decisamente più ricchi e interessanti rispetto alla semplice visione speculativa di solito evocata dai mass-media quando affrontano, spesso in modo superficiale, l'argomento delle crypto-valute.

Il libro si rivela un valido strumento per conoscere Bitcoin e capire la moneta fornendo gli elementi necessari per immaginarne i possibili futuri sviluppi.
LinguaItaliano
Data di uscita19 mar 2014
ISBN9788891135797
Dall’Oro al Bitcoin

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    Anteprima del libro

    Dall’Oro al Bitcoin - Stefano Tonelli

    alta.

    Capitolo 1 – Cos’è il denaro

    Pane e salame

    Il denaro nasce nella società in modo spontaneo, non si tratta di un’invenzione o di un’imposizione per forza di legge. Il denaro è quindi, al pari della lingua o della famiglia, un’istituzione sociale, cioè uno strumento che nasce e si evolve all’interno della società stessa. La sua funzione è evidente: esso funge da elemento di valore riconosciuto e accettato ed è utile quindi allo scambio di beni e servizi. Il semplice esempio che segue ci permetterà di attribuire al denaro un’importante definizione. Supponiamo che in un determinato paese esista un panettiere che produca il bene pane. Il panettiere non potrà certo sfamare sé stesso e la sua famiglia utilizzando esclusivamente il bene da lui prodotto. Ricercherà allora un altro produttore di beni, magari un salumiere, il quale produca un bene a lui utile, in questo caso il bene salume. Il panettiere potrà offrire al salumiere il pane da lui prodotto allo scopo di avere in cambio il salume che gli farebbe comodo. Lo scambio sembrerebbe utile per entrambi gli attori i quali, combinando i singoli beni da loro prodotti, avrebbero entrambi la possibilità di confezionare ottimi e nutrienti panini con salumi, adeguati per sfamare loro e le rispettive famiglie. In questo caso lo scambio di beni sembrerebbe vantaggioso e utile per entrambi gli attori ed è probabile che l’affare si concluda agevolmente. Potrebbero tuttavia nascere dei problemi che impediscano di fatto lo scambio. Il salumiere potrebbe non avere necessità di ricevere il bene pane in cambio dei suoi salumi. Potrebbe essere già stato fornito del bene pane da un altro fornaio ed avere quindi la necessità di rifornirsi di altro. Magari a lui interesserebbe avere un po’ del bene frutta prodotto dal contadino. Le cose si complicano. Il fornaio potrebbe provare a scambiare un po’ del suo pane con la frutta del contadino in modo tale da poterla poi offrire al salumiere e ricevere in cambio i suoi salumi. Non è detto che lo scambio con il contadino vada in porto e, anche se l’affare riuscisse, ci sarebbe sempre la possibilità che la quantità di frutta ottenuta dal fornaio non sia sufficiente per far sì che il salumiere la accetti in cambio dei suoi salumi…

    Per superare queste difficoltà e rendere più efficienti gli scambi nasce, nel progredire della società, l’idea di utilizzare un bene intermedio che possa essere accettato da tutti gli attori e che possa rappresentare un valore facilmente quantificabile e sufficientemente costante nel tempo. Il fornaio potrà offrire al salumiere una determinata quantità del bene intermedio e avere in cambio i salumi di cui ha bisogno. Il salumiere potrà offrire al contadino il bene intermedio ricevuto dal fornaio e avere così in cambio la frutta desiderata. Il contadino, se ne avrà la necessità, potrà utilizzare il bene intermedio per scambiarlo con il fornaio e ottenere il pane da lui prodotto. Questi scambi saranno tanto più veloci ed efficienti quanto più il bene intermedio sarà accettato dai più come vettore di valore e quanto più il valore ad esso attribuito risulterà stabile nel tempo.

    Da questo banale esempio ricaviamo un dato importante. Il denaro non è di per sé un valore ma è semplicemente un bene al quale viene attribuito un determinato valore. Ricordiamoci questa importantissima definizione: il denaro è un bene e tra i beni è quello più facilmente commerciabile. Nel nostro esempio il fornaio non compra i salumi ma li scambia con un altro bene di cui è in possesso, cioè con una certa quantità di quel denaro al quale il salumiere attribuisce un valore sufficiente per accettare di riceverlo in cambio dei propri salumi. Il salumiere ritiene che quel bene che lui ha accettato dal fornaio sarà facilmente commerciabile e che il valore che lui ha attribuito a quel denaro sarà equivalente a quello che gli altri attori economici gli attribuiranno, questo gli permetterà di poterlo scambiare agevolmente con altri produttori di beni per ottenere ciò di cui avrà

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