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Biologia del denaro: Come governare il flusso della ricchezza partendo dai vissuti emotivi
Biologia del denaro: Come governare il flusso della ricchezza partendo dai vissuti emotivi
Biologia del denaro: Come governare il flusso della ricchezza partendo dai vissuti emotivi
E-book221 pagine3 ore

Biologia del denaro: Come governare il flusso della ricchezza partendo dai vissuti emotivi

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Info su questo ebook

L’argomento denaro è sempre stato molto controverso, soprattutto in un contesto consumistico in cui il termine ricchezza è quasi diventato sinonimo di successo nella vita. Tuttavia esistono visioni differenti e obiettivi personali che possono discostarsi da ciò. Ecco perché l’autore pone un punto fermo sull’argomento ricchezza, partendo da ciò che è oggettivo. Il denaro non esiste, il denaro è la manifestazione della nostra energia interiore, di conseguenza non ha più senso cercarlo all’esterno ma possiamo cominciare a farlo sprigionare da noi, a ogni azione, pensiero e respiro. Attraverso alcune lezioni ben definite, potrai compiere un cammino di revisione totale nei confronti di un concetto tanto amato quanto odiato dalle persone. E come possiamo ottenere qualcosa se in profondità ne siamo disgustati? Parleremo di come modificare le nostre convinzioni, di quali sono i criteri per avere un’attività prospera; scopriremo quali sono le regole del branco e gli effetti ormonali che producono risultati economici positivi. Inoltre ci saranno esercizi di carattere quotidiano che ti aiuteranno a mantenere una vision su ciò che ti porterà un equilibrio nei confronti dei soldi.
LinguaItaliano
Data di uscita3 mag 2022
ISBN9788863656541
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    Anteprima del libro

    Biologia del denaro - Shahruz Rouholfada

    1. SITUAZIONE ECONOMICA CONTEMPORANEA: UNO SCENARIO DA DIMENTICARE

    «La ricchezza del mio cuore è infinita come il mare, così profondo il mio amore: più te ne do, più ne ho, perché entrambi sono infiniti».

    — William Shakespeare

    Nel momento in cui scrivo siamo ancora nel 2020 (la stesura inizia poco prima della pandemia e si conclude durante i vari lockdown), in Italia, nello specifico a Padova.

    Padova è una città del Veneto, nulla di sconvolgente fino a qui, il punto è che il Veneto negli anni ’80 era davvero una potenza economica, formata da moltissime aziende e industrie, spesso a conduzione familiare. Le riconoscevi perché avevano quei nomi tipo «Tizio, Caio, Sempronio e figli».

    Queste aziende hanno avuto uno sviluppo su base artigianale, ma con livelli di crescita talmente elevati da trasformare questa regione nel luogo geografico con il più alto PIL (prodotto interno lordo) d’Europa.

    Eppure adesso la crisi economica si è talmente estesa che si sta raggiungendo un effetto contrario.

    C’è da dire una cosa: sebbene queste aziende abbiano avuto successo, non vuol dire che tutte l’abbiano avuto, sarebbe un giudizio molto frettoloso.

    Semplicemente ci sono state delle persone con una buona testa, e soprattutto un grande intuito, che ha permesso loro di azzeccare le mosse giuste da fare in quel determinato periodo storico, anche senza aver compiuto studi minuziosi sul mercato.

    Come disse Renzo Rosso, il fondatore della Diesel (azienda produttrice di capi d’abbigliamento), «ho avuto culo». Le ho avuto culo SPA o SRL sono sorte come funghi ma pur sempre per quella ragione; spesso i fondatori hanno indirizzato gli affari nella giusta direzione e allo stesso modo ne hanno beneficiato i figli.

    Ma potremmo dire che hanno avuto successo a caso, laddove altre sono fallite, e, siccome non hanno realmente compreso i motivi di questo successo, adesso che la situazione economica mondiale e le esigenze dei clienti sono cambiate stanno tutte fallendo a caso.

    Sono poche le aziende locali che hanno saputo reinventarsi; questo aiuta a smontare un primo grande concetto: fortuna e sfortuna!

    Quante volte ti è capitato di sentir dire che per avere successo nella vita, o negli affari, occorre avere talento, il giusto tempismo ma anche una certa dose di fortuna?

    Io non sono d’accordo, lo ritengo un modo di ragionare pericoloso e sicuramente non adeguato al paradigma in cui voglio introdurti.

    La fortuna e la sfortuna sono indici che manifestano il nostro grado di competenza o incompetenza in un settore.

    Per cui potremmo dire che con la competenza si tende a ridurre le aree di non controllo, e dunque il rischio negli affari.

    Se sono competente non ho bisogno di rischiare, semplicemente mi sposto in un altro business o riformulo il progetto in modo migliore.

    Dunque possiamo modificare una delle nostre convinzioni base: occorre davvero avere fortuna nella vita?

    Dipende, per me fortuna vuol dire fare le cose giuste senza sapere di averle fatte (le ho avuto culo SPA), sfortuna equivale invece a fare le cose sbagliate senza sapere di averle fatte.

    Messe in questo modo hai ancora voglia di cercare la fortuna o preferisci specializzarti nel tuo settore per ottenere tutti i successi che desideri?

    È chiaro che lo scopo finale è acquisire un controllo su tutto ciò che attiene alla nostra condizione finanziaria, in modo da non dipendere mai più dal caso.

    Ma torniamo alla situazione economica contemporanea.

    Il decadimento è dovuto sia a un cambiamento politico di lungo periodo (pessime e scellerate strategie economiche da parte dei governi), sia al cambiamento delle abitudini e delle necessità della clientela moderna.

    Osserva come i prodotti che compravamo un tempo non siano più necessari allo stesso modo oggi.

    Se una ditta ha avuto modo di prosperare grazie alla produzione di una singola parte meccanica per il motore di un certo veicolo, nel momento in cui quel veicolo esce di produzione segna anche il fallimento della ditta in questione.

    Questo ci insegna un altro aspetto fondamentale della biologia del denaro, e cioè che in natura l’animale eccessivamente specializzato in qualcosa è il primo a estinguersi quando l’ambiente muta; allo stesso modo un’azienda che prospera per la sua incredibile specializzazione in un preciso settore sarà la prima ad andare a gambe all’aria nel momento in cui quella componente non è più richiesta.

    Ecco perché è fondamentale imparare ad ascoltare il polso dell’economia e leggere i bisogni dei nostri clienti.

    Uno dei motivi per cui ho scritto questo libro è proprio per il cataclisma finanziario che ha colpito il nostro paese nell’ultimo decennio.

    Secondo i ben informati, l’Italia sarebbe un paese in crisi economica, e questo è un effetto dei danni provocati anche dall’ultima crisi americana dei mutui spazzatura, che a partire dalla fine del 2006 ha portato al fallimento di numerose banche storiche. La cosa interessante è che gli Stati Uniti hanno fatto in tempo a recuperare terreno e a uscire da quella crisi, mentre noi non ci siamo neanche lontanamente vicini.

    Questo perché in un paese normale l’economia segue delle fasi molto regolari di crescita, stabilità, crisi e ripresa. Ma noi non siamo in un paese normale, siamo in Italia e qui c’è sempre una crisi economica, alla quale seguirà un’altra crisi e un’altra crisi ancora.

    La ripresa non è cosa per noi a quanto pare, ma questo non significa che non possiamo modificare la nostra condizione personale.

    PARALLELISMO TRA ECONOMIA E STAGIONI DELL’ANNO

    Se facciamo un parallelo tra la natura e il denaro scopriremo sempre più similitudini che ci aiuteranno anche ad acquisire una sorta di veggenza rispetto agli scenari che ci attendono da qui ai prossimi anni.

    Per esempio possiamo paragonare le stagioni dell’anno alle fasi dell’economia mondiale e comprendere in che punto ci troviamo ora.

    Partiamo dalla stagione più triste e fredda, l’inverno.

    La caratteristica esteriore dell’inverno è quella di manifestare un clima ostile e risorse scarse per la sopravvivenza degli esseri viventi, mentre in realtà la natura sta raccogliendo le forze necessarie per risorgere.

    La stagione umana più simile all’inverno è quella delle guerre mondiali, con morti e distruzione; potremmo dire che l’inverno si conclude nel 1945-1950, o poco più tardi.

    All’inverno segue sempre la primavera, quando la natura rinasce e comincia a intravedersi un clima più sostenibile.

    Da un punto di vista umano, la primavera corrisponde a una fase di ricostruzione successiva alla seconda guerra mondiale, dove l’economia comincia a riprendersi per ovvie necessità.

    Questo periodo inizia lentamente negli anni ’50, ma ha una sua impennata a partire dal 1971, quando avviene un fatto clamoroso nella storia dell’economia mondiale: per la prima volta il valore del denaro stampato non corrisponde più al quantitativo d’oro presente nei caveau delle banche centrali, a seguito di una mossa del presidente Nixon in USA.

    In pratica il denaro è diventato a tutti gli effetti carta straccia; l’economia inizia a basarsi sul debito. Non che sia qualcosa di negativo, attenzione, semplicemente il denaro avrà delle regole completamente differenti e a questo cambiamento molti non si adatteranno mai, perdendo notevoli opportunità.

    Una cosa in cui credo fermamente è che, se le informazioni in mio possesso sono errate, non sarà possibile ottenere risultati apprezzabili in quel contesto di vita, che si tratti di denaro, di relazioni o altro.

    Quando ero piccolo, ricordo ancora che alle elementari la mia maestra sosteneva che il denaro era un corrispettivo dell’oro, eppure quell’affermazione non era più vera da almeno 15 anni, avendola sentita nel 1986.

    In tempi recenti, durante una delle mie conferenze, ho incontrato ancora persone convinte di questo rapporto di convertibilità tra oro e denaro. Questo ci fa capire come i problemi possano essere molto profondi in termini di formazione finanziaria.

    L’effetto dell’economia del debito è stato quello di consentire il flusso di un fiume di nuovi dollari sul mercato, nelle tasche di altrettanti individui ben felici di ottenerli in cambio di prestazioni lavorative extra.

    Tradotto: molto denaro implica molto lavoro in cambio, e molto lavoro si concretizza in innumerevoli servizi erogati, come case, ospedali e autostrade per la cittadinanza.

    In cambio di cosa?

    Di carta. Non male fino a qui.

    Questo ci porta direttamente all’estate, stagione in cui il sole la fa da padrone e il benessere non manca.

    L’estate umana può idealmente essere identificata con il periodo tra il 1980 e il 2000. Cosa accade in questo periodo? Il mondo esplode di benessere, il consumismo dilaga, e le persone sono cool se spendono in cose inutili ma costose.

    È il periodo in cui si compra una casa grande, anche se ci si abita da soli; se sei un imprenditore compri opere d’arte, pietre preziose, auto sportive.

    La gente si dà alla pazza gioia, il risparmio non è un’opzione contemplata e in effetti non serve, perché all’occorrenza basta stampare altro denaro dalla copisteria della Zecca.

    Però qualcosa sta per cambiare, inizia una flessione, entriamo nell’autunno.

    Se ti ricordi, le prime grosse crisi di borsa cominciarono nel marzo del 2000, quando scoppiò la bolla della new economy, ma ancor più dall’11 settembre del 2001, con il crollo delle Torri Gemelle, quando iniziò la fase di lotta al terrorismo da cui non siamo mai usciti.

    L’autunno è la stagione successiva alla festa estiva, in cui si sono già fatti fuori i piatti migliori ma forse qualche stuzzichino è ancora presente qua e là, per cui non è il caso di spendere senza pensare prima a come farlo.

    Ecco che quest’autunno umano corrisponde, a grandi linee, al periodo che va dal 2000 al 2010, in cui succede qualcosa di molto particolare nelle abitudini dei consumatori: nasce la share economy e la gente va in cerca di offerte.

    Hai presente? Prima era figo chi spendeva alla grande, ma dal 2000 in poi la gente ha meno soldi e va in conflitto, e per risolverlo è costretta a pensare in modo diverso.

    La soluzione è trovare un modo per risparmiare: ecco allora che nel 2008 nasce una ditta come Groupon, ma ancor prima proliferano strumenti come Napster o servizi per scaricare musica e film da internet. La gente nei primi anni del 2000 comincia a non comprare più CD musicali e va meno al cinema. Come mai? Costa troppo e ormai si trova tutto gratis.

    Attualmente la direzione evolutiva non ha cambiato verso, e oggi con pochi euro al mese possiamo vedere film infiniti e ascoltare musica gratuita su YouTube.

    Nell’autunno umano è cool chi trova modi per risparmiare, e qui ci si gioca le ultime cartucce prima della crisi dei subprime.

    Nel 2010 la situazione ha preso una piega chiaramente negativa, siamo in pieno inverno. Dunque sono già oltre dieci anni che viviamo nella stagione più triste e fredda dell’anno, e siamo sopravvissuti, nonostante tutto. Hai capito che l’inverno corrisponde al periodo della seconda guerra mondiale e sei ancora vivo e vegeto, sebbene ci siano dei momenti duri. Non ti viene voglia di farti i complimenti? Vai subito da qualcuno e ditevi a vicenda: «Sei veramente bravo, sei riuscito a tener duro fino a ora!». Non preoccuparti se ti prenderanno per pazzo, è normale… siamo solo all’inizio, ci farai il callo. Preferisco essere considerato pazzo ma essere in gran forma finanziaria, piuttosto che passare per una persona normale e avere una grossa crisi.

    Dunque se ora siamo in inverno cosa possiamo immaginare? Che subito dopo ci sarà una nuova primavera e noi dobbiamo essere pronti per quel momento. Ma, indipendentemente da ciò, sappi che anche in inverno si può vivere bene, gli animali lo fanno ma adottano delle strategie.

    TRE MODI PER SUPERARE UN INVERNO

    Per risolvere un problema dobbiamo avere la certezza che sia possibile farcela, per questo vorrei portarti come esempio le modalità adottate dagli animali per i periodi freddi:

    L’animale in inverno va in letargo.

    Non potendo reggere questo clima, si addormenta e cerca di consumare minor energia possibile; naturalmente si prepara per tempo, accumulando provviste e ingrassando a sufficienza per non morire di fame durante questo periodo.

    A parer mio, l’essere umano che va in letargo corrisponde a chi, sapendo di vivere in un momento di crisi, decide di non lavorare o di chiudere la propria azienda, senza però spendere malamente i suoi risparmi o la sua liquidazione.

    Semplicemente aspetta per capire cosa fare, vive senza rischiare e non intraprendere nuove attività.

    Se non sai cosa fare in questo momento storico ma hai disponibilità economica tienitela stretta. Chi azzarda senza preparazione rischia solo di buttare via il proprio denaro.

    Forse avrai notato che in circolazione ci sono persone disoccupate, ma con molta disponibilità economica da parte, dovuta a un’eredità o alla liquidazione ottenuta dall’impiego precedente. E non sapendo cosa fare della propria vita, ma avendo un discreto gruzzolo, decidono di aprire un piccolo negozietto in centro storico.

    «Ho sempre desiderato vendere borse e adesso aprirò il mio punto vendita e realizzerò il mio sogno».

    Purtroppo aprire un’attività ha un insieme di costi fissi non indifferenti, considerando allestimento, merce, utenze, affitti, ecc.

    A quel punto si scorge in città un piccolo negozio di borse gestito da una persona senza alcuna esperienza, che dopo sei mesi chiude, e che magari non pagava l’affitto da tre.

    Così non solo viene dilapidato in sei mesi un patrimonio che avrebbe consentito di vivere tranquillamente per tre anni, ma il rischio che si corre è di andare sottozero, indebitandosi.

    L’animale migra.

    Come succede per alcuni uccelli, in base alla stagione molti animali si spostano da una regione all’altra, inseguendo un clima più favorevole.

    La stessa cosa fanno gli immigrati: lo scopo è quello di spostarsi da un paese all’altro, alla ricerca di un luogo in cui le condizioni siano migliori o in cui il nostro talento sia più richiesto.

    In un primo momento può essere complicato ambientarsi, si va in un posto nuovo, dove non si conosce nessuno o non si parla la lingua, ma dopo un po’ si compie un salto di carriera notevole.

    Tieni presente che siamo animali che cercano di adattarsi al proprio ambiente, ma ci sono territori notoriamente più amichevoli di altri, sia per le risorse che per la mentalità degli abitanti.

    Se hai bisogno, cerca un posto migliore senza dover aspettare il cambio di stagione.

    L’animale si organizza per cacciare o vivere anche in inverno.

    Alcuni animali restano sul proprio territorio, non migrano e non vanno in letargo. Quindi che fanno? Vivono in inverno al freddo e si arrangiano come possono, ma questo non significa che non ci si possa organizzare.

    Ad esempio esiste un uccello, la nocciolaia di Clark (corvo-picchio), che ha l’abitudine di nascondere diverse quantità di semi sottoterra per poi recuperarli durante il gelo, sotto la neve. La cosa interessante è che ne può nascondere oltre 5000 ed è in grado di ritrovarne a memoria circa il 90%, quindi 4500. La sua memoria prodigiosa è lo strumento di sopravvivenza economico di cui dispone.

    Se anche tu hai un qualche talento speciale sarà questo quello che ti consentirà di prosperare nonostante i periodi di crisi.

    Ma poi una domanda sorge spontanea.

    Esiste la crisi?

    La crisi economica è solo un periodo di fibrillazione sociale in cui le vecchie regole non valgono più e per sopravvivere è necessario cambiare modo.

    A quanto pare in cinese esiste un ideogramma per esprimere il concetto di crisi, ma ha anche il significato di opportunità.

    In effetti le crisi sono un momento in cui si manifestano le più grandi opportunità della storia, perché tutto cambia e solo chi se ne rende conto per tempo acquisisce quel vantaggio esperienziale che gli permette di guidare l’economia con nuovi prodotti e sistemi.

    Tuttavia volevo focalizzarmi su un altro aspetto. La crisi oggi è definita quasi endemica, sembra che la crisi sia.

    Allora chiedo di rivolgere l’attenzione a questo aspetto: anche in periodi positivi esistono sia ricchi che poveri, forse ce ne saranno di meno ma i barboni sono sempre esistiti. Pensi che a loro fregasse qualcosa degli anni d’oro? Presumo di no, loro erano in crisi nera.

    Allo stesso modo nei periodi di crisi esistono sia ricchi che poveri; magari ce ne saranno di più, ma i ricchi esistono anche adesso e soprattutto i nuovi ricchi stanno nascendo ora.

    Questo significa che non esiste la crisi, ma esistono periodi storici in cui c’è una densità più elevata di persone in difficoltà, quindi ci sono molte persone in crisi. Personalmente credo sia una crisi di valori che a cascata si riflette nel portafoglio delle persone, ma la causa principale è assolutamente interna all’uomo. E quindi, tu che leggi, dove vuoi rifugiarti? Nella crisi? O vuoi costruire il tuo successo personale?

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