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L'Amore che resta: Incontro con mio Padre nell'Oltre
L'Amore che resta: Incontro con mio Padre nell'Oltre
L'Amore che resta: Incontro con mio Padre nell'Oltre
E-book102 pagine59 minuti

L'Amore che resta: Incontro con mio Padre nell'Oltre

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Info su questo ebook

Gianpaola, tornando a casa dal lavoro, fa un frontale con un autobus. Viene portata in ospedale in coma, e vi rimane per una settimana. In quei giorni fa un'esperienza straordinaria, la chiama "il suo Miracolo": reincontra suo Padre, morto dieci anni prima, e dialoga con lui sul perché
della sua scelta, sulle conseguenze che essa ha portato, ma anche sul senso dell'esistenza e dello stare in questo mondo.
Scrivendo questo libro, lei ha voluto donare anche agli altri la sua esperienza, perché vi possano trovare motivo di conforto e speranza.
LinguaItaliano
Data di uscita8 apr 2015
ISBN9788899091354
L'Amore che resta: Incontro con mio Padre nell'Oltre

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    Anteprima del libro

    L'Amore che resta - Gianpaola Tedeschi

    sono.

    PREFAZIONE

    Conosco Gianpaola da quasi vent'anni, ovvero da quando abbiamo frequentato l'Università insieme. Caspita, vent'anni... Fa un certo che.

    In questo enorme lasso di tempo ne sono successe di tutti i colori, a entrambi. Durante gli studi ci siamo conosciuti, avvicinati, allontanati, ritrovati. Mille avventure e tanti, tantissimi esami condivisi, gli appunti, gli appelli, gli orali, i laboratori...

    Poi la vita lavorativa, che ha continuato a intrecciare le nostre storie, prima suo padre che è mancato, poi il mio. Le disavventure presso Arpav, poi presso l'Ulss di Mestre, senza contare nel frattempo gli intervalli ludici dell'ayurveda e delle serate di meditazione e di massaggi. Sì, con Gianpaola ho condiviso davvero tanto.

    Ho saputo del suo incidente da un sito web. Ricordo che era sabato mattina, ero contento, poi ho visto una foto di una macchina in un fosso, e ho pensato: Ma guarda, è uguale a quella di Gianpaola. Oddìo... Poi ho letto le iniziali dell'incidentata, G.T., che al venerdì pomeriggio stava tornando dal lavoro (sapevo che abitualmente percorreva quella strada) e ho provato a chiamarla al cellulare. Non rispondeva.

    Poi grazie ai suoi colleghi di lavoro ho scoperto tutto. Il coma, il trasferimento da Mestre a Padova. Il risveglio. Appena ho avuto occasione sono corso a trovarla, in terapia intensiva di Neurologia. Ero presente nei suoi primi momenti di pseudo-lucidità, e ricordo bene il volto di sua madre quando disse alla dottoressa: Senta, mi ha chiesto di suo padre! Cosa devo dirle adesso?

    Mi si strinse il cuore, perché, come tutti, non capivo. Allo stesso tempo, però, non importava poi molto: Gianpaola aveva superato il coma, era viva, era ancora qui con noi. Non era affatto scontato questo esito. Il fatto che parlasse e si muovesse, che interagisse con chi le stava al fianco, era già un enorme passo in avanti. Un progresso che aveva del miracoloso, pertanto anche se non si ricordava benissimo che suo padre era morto già da un po', pazienza. Lo avrebbe riscoperto più avanti, al recupero della memoria.

    Era piena di tubicini dappertutto. Faceva un caldo infernale. I dottori dicevano a tutti i visitatori di tenerla sveglia, perché tendeva sempre ad addormentarsi, e non andava bene. Bisognava tenerla qui, sveglia, cercare di sforzarla a parlare e a interagire con gli ospiti. Le visite erano caldamente incoraggiate.

    Non si sapeva quanto tempo ci avrebbe messo a recuperare. La memoria, ma non solo: anche le funzioni base...

    Poi il suo ritorno a casa, la gioia di rivederla camminare e andare in giro, il condividere il suo recupero – quello sì – miracoloso. Un trauma cranico importante, recuperato in qualche decina di giorni. E dopo quattro mesi, di nuovo al lavoro. Incredibile...

    Ricordo con piacere infinito le nostre chiacchiere del tempo, e i primi timidi ricordi che riaffioravano, le prime pagine scritte. Le regalai un libro, letto un anno prima, consigliatomi da una carissima amica, che parlava di contatti con persone care dall'aldilà. Mi era piaciuto tanto. E lì molte cose hanno preso a correre.

    Inutile discorrere sul fatto che, in questo momento storico della mia vita, guarda caso io faccia proprio l'editore. E venga a conoscenza di un libro fondamentale per la vita di una persona a me vicina, con la quale tanto ho condiviso. Un libro che parla di lei, e di suo padre. Come non pubblicarlo?

    Il testo è semplice nella stesura, ma estremamente profondo nei contenuti. Gianpaola ha una scrittura chiara e pura, così come lei è come persona. È stato affascinante e commovente leggere man mano le bozze che procedevano, percepire dal vivo i ricordi che sbocciavano via via nel tempo. È un libro bellissimo, che mi ha fatto e fa palpitare il cuore.

    Se avete perso qualcuno, questo libro è anche per voi.

    Buona lettura.

    Andrea Tralli – Panda Edizioni

    L'INIZIO

    Oggi sono qui, e dopo più di 10 anni cerco ancora di capire perché il nostro amore non è stato sufficiente a salvarti dalle tue paure, dai condizionamenti causati anche da altre persone, alcune delle quali avrebbero dovuto proteggerti e amarti, e che invece ti hanno reso dentro così fragile.

    Tu non eri di molte parole: un bacio e un abbraccio ti imbarazzavano. Eppure da quegli occhi traspariva tutto l'amore che avevi dentro, tutto l'amore che provavi per la mamma, per me e Lucia. Credo sia stato proprio quel grande amore a farti decidere di lanciare il tuo corpo nel vuoto dal nostro terrazzo di casa. Avevi capito che stavi perdendo il controllo di quella situazione, che la tua mente così razionale e scientifica ti stava abbandonando.

    Non hai mai voluto essere un peso per le persone che ti amavano: quando sei stato in ospedale per una pancreatite acuta, ricordo che non volevi mai che noi perdessimo il nostro tempo ad accudirti, che venissimo a trovarti in ospedale. Volevi solo che non ci preoccupassimo e che continuassimo la nostra vita e i nostri progetti.

    Ti eri così convinto che

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