#self issue#02
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Info su questo ebook
#self è rivolta agli autori indipendenti (qualunque cosa voglia dire).
#self è un tentativo di mettere un . nel panorama del self-publishing.
Cinque racconti compongono la issue#02:
Vittoria Baruffaldi - Le mamme del mare di giugno
Francesca Rimondi - Mamma ma quindi tu sei una milf!
Maria Cristina Comparato - Gujermo,'r divo
Daniele Gabrieli - Legno
Milo Busanelli - Quando la vasca era piena
self@iltuoebook.it
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Anteprima del libro
#self issue#02 - Alberto Forni (curatore)
#self
issue#02
ISBN 978-88-98285-17-4
Copertina: Francesco De Carli
www.iltuoebook.it
self@iltuoebook.it
issue#02
È trascorso un anno dal primo numero di #self, rivista digitale la cui intenzione è quella di sondare l'universo delle scritture non ufficiali
, degli autori che non sono ancora arrivati alla pubblicazione in maniera tradizionale.
In realtà, il confine fra questi due universi (pubblicati/non pubblicati) diventa di continuo sempre più labile. Ora che tutti possono rivolgersi al self-publishing, il vero problema non è più quello di rendere disponibile il proprio libro, ma quello di essere letti.
Mettere un romanzo su Amazon, e poter così dire a colleghi, amici e parenti Io sono in vendita, io sono lì
può anche essere gratificante, ma quando dopo un anno si sono vendute sette copie (ad amici e parenti, appunto), è facile che subentri la frustrazione. Perché scrivere – scrivere per pubblicare e quindi per farsi leggere – è un’attività di comunicazione, un punto d’incontro fra due diverse componenti, un rapporto. Altrimenti diventa semplice onanismo.
È vero, si dirà, che si scrive anche per sé, ma allora bisognerebbe tenere le proprie cose nel cassetto; se lo scopo è puramente personale, terapeutico, non bisognerebbe ricercare niente di più. Invece così non è. Perché con la scrittura, alla fine, si va sempre in cerca di qualcosa: del prestigio, del riconoscimento, di una sorta di imprimatur, un bollino di scrittore
- la cui legittimità, a essere sinceri, non si capisce più quale sia (né, eventualmente, chi dovrebbe concederla).
Perché sembra proprio che anche in un mondo dominato dal digitale, dai blog, da 4chan e da Buzzfeed – un mondo, in sostanza, che dà a tutti la possibilità di scrivere e di essere letti, in molti casi con riscontri notevolmente più sensibili di quelli relativi a un libro – l’urgenza di poter dire Ho pubblicato
sia più viva che mai.
Due parole sui criteri della selezione dei testi. Nel primo numero, a fronte di una quarantina di invii, erano stati scelti sette racconti. Nel secondo numero ne vengono presentati cinque. E gli invii sono stati circa sessanta.
Metà dei testi è stata scartata dopo una prima lettura perché era evidente che l’autore non aveva un’idea precisa di quello che stava facendo. E questo include il fatto di inviare poesie o fiabe quando vengono chiesti dei racconti.
Dei testi che hanno passato la prima selezione, una ulteriore metà è stata scartata dopo una lettura più approfondita: qui erano presenti scritture di livello magari non proprio basso ma comunque non mature, spesso con pesanti echi scolastici o una fastidiosa letterarietà.
I dieci/dodici testi rimasti erano scritti oggettivamente bene e mettevano in mostra spunti curiosi e buone, se non ottime, capacità di gestire la materia. Tuttavia, tra scrivere bene e scrivere cose interessanti – magari anche un po’ originali (fermo restando che, a questo punto, il gusto personale entra decisamente in gioco) – c’è una grossa differenza.
Si è arrivati quindi a una selezione finale. E dal momento che all’inizio di questo progetto mi sono imposto di pubblicare solo cose di cui fossi pienamente convinto, ho scelto di includere nel secondo numero di #self solo quei racconti che mi sembravano pieni, finiti, convincenti, maturi. Sono cinque. Sono molto diversi tra loro. Ve li presento.
Vittoria