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Aforismi: Born to be Wild(e)
Aforismi: Born to be Wild(e)
Aforismi: Born to be Wild(e)
E-book147 pagine1 ora

Aforismi: Born to be Wild(e)

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NUOVA EDIZIONE 31/03/2023

La presente raccolta si basa arguzie, freddure, critiche pungenti sulla società inglese, riflessioni artistiche e filosofiche, estratte dalla produzione narrativa e drammaturgica di Oscar Wilde. Il grande autore irlandese infatti non pubblicò mai una raccolta di aforismi. Nonostante ciò, le fulminee citazioni dalle sue opere sono diventate celebri a tal punto da rappresentare al meglio lo stile di vita, di pensiero e di scrittura di un artista poliedrico, lungimirante, dissacrante e geniale, che ha incarnato alla perfezione il dandyismo decadente dell’epoca vittoriana. “Viviamo in un’epoca in cui il superfluo è la nostra unica necessità.”
LinguaItaliano
EditoreCrescere
Data di uscita31 mar 2023
ISBN9788883375484
Aforismi: Born to be Wild(e)
Autore

Oscar Wilde

Born in Ireland in 1856, Oscar Wilde was a noted essayist, playwright, fairy tale writer and poet, as well as an early leader of the Aesthetic Movement. His plays include: An Ideal Husband, Salome, A Woman of No Importance, and Lady Windermere's Fan. Among his best known stories are The Picture of Dorian Gray and The Canterville Ghost.

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    Anteprima del libro

    Aforismi - Oscar Wilde

    SOCIETÀ

    Adoro la società londinese! Credo che sia enormemente migliorata. Ora è interamente composta da meravigliosi idioti e da brillanti folli. Proprio ciò che dovrebbe essere la società.

    Ogni classe predica l’importanza delle virtù che non deve esercitare. Il ricco insiste sul valore della parsimonia, l’indolente diventa eloquente sulla dignità del lavoro.

    Se si potesse insegnare agli inglesi a parlare, e agli irlandesi ad ascoltare, la società qui sarebbe assolutamente civile.

    La società spesso perdona il criminale; non perdona mai il sognatore.

    Non parlate in modo irriverente della società. Solo le persone che non possono entrare a farvi parte lo fanno.

    Un bambino può capire una punizione inflitta da una persona, quale un genitore o un guardiano, e sopportarla con una certa arrendevolezza. Ciò che non può sopportare è una punizione inflitta dalla società.

    Tutti quelli che si incontrano oggi sono un paradosso. È una grande noia. Rende la società così ovvia.

    Per entrare nella migliore società oggi si deve nutrire la gente, o divertirla, o scioccarla − questo è tutto.

    Il costume è un prodotto, un’evoluzione, e un indizio importante, forse il più importante, degli usi e modi di vita di ogni secolo.

    Il significato di ogni bella creazione sta almeno altrettanto nell’anima di chi la contempla, quanto nell’anima di chi la creò. Anzi, è piuttosto lo spettatore che presta alla bella creazione i suoi molteplici significati, la rende meravigliosa per noi, e la pone in una nuova relazione all’età nostra, in tal modo che essa diventa parte vitale della nostra esistenza, un simbolo di ciò che invochiamo nella preghiera, o, forse, di ciò che avendo invocato temiamo di poter ricevere.

    L’uomo è meno se stesso quando parla di sé. Dategli una maschera, e vi racconterà la verità.

    A questo mondo vi sono solo due tragedie: una è non ottenere ciò che si vuole, l’altra è ottenerlo. La seconda è la peggiore, la vera tragedia.

    Vi sono delle cose che è bene dire, ma che possono essere dette al momento inopportuno e alle persone non idonee.

    Non so come quel tale possa sopportare la società londinese. Ormai egli non dà più nulla da sperare, poiché tollera una società composta di nullità pretenziose che discorrono di niente.

    Non conoscete la vita che conducono laggiù? È la vera vita di campagna, vergine di ogni sofisticazione. Si alzano presto perché hanno tanto da fare, e si coricano presto perché non hanno niente da pensare.

    Fu grande il Rinascimento, perché non cercò di risolvere un qualche problema sociale, e non si preoccupò di tali argomenti, ma permise all’individuo di svilupparsi liberamente, secondo bellezza e natura, e così ebbe grandi e personali artisti, e grandi e personali caratteri.

    In Inghilterra le persone si sforzano di essere spiritose perfino a colazione. È spaventevole da parte loro. Non vi sono che i noiosi che possano avere dello spirito a colazione.

    LORD CAVERSHAM: Non riesco a capire come tu possa sopportare la società londinese. Le cose sono andate in malora, un mucchio di dannate nullità che non parla di niente.

    Ciò che è realmente interessante della gente nella buona società è la maschera che ognuno di loro indossa, non la realtà che si trova dietro la maschera.

    La personalità è cosa molto misteriosa. Un uomo non può essere stimato sempre per ciò che fa. Egli può rispettare la legge ed essere indegno. Può violare la legge, ed essere delicato. Egli può essere cattivo senza aver fatto niente di male. Può peccare contro la società, e appunto grazie a questo peccato, raggiungere la propria perfezione.

    I due difetti della nostra età sono la mancanza di principi e la mancanza di profilo.

    I giornalisti si scusano sempre con noi in privato per quello che hanno scritto contro di noi in pubblico.

    La nostra società è terribilmente sovrappopolata. Veramente, qualcuno dovrebbe organizzare un programma adeguato di emigrazione assistita.

    Tutto ciò che bisogna sapere nella vita moderna è dove siano le Duchesse: tutto il resto è abbastanza deprimente.

    È immorale servirsi della proprietà privata per alleviare i mali spaventosi dovuti all’istituzione della proprietà privata.

    È semplicemente noioso essere in società; ma è semplicemente tragico esserne esclusi.

    Non bisogna mai debuttare con uno scandalo. Lo scandalo dev’essere tenuto in riserva per rendere interessante la vecchiaia.

    Gli inglesi non tollerano chi dichiara continuamente di avere ragione, ma riesce loro molto simpatico chi conviene di essersi sbagliato. Questa è una delle loro più belle qualità.

    Sente istintivamente che i costumi hanno una importanza più grande della morale, e a suo parere la rispettabilità più eccelsa vale molto meno che il possesso di un cuoco di grido. Dopo tutto è una magra consolazione sapere che l’uomo che ci ha fatto servire un pranzo cattivo o dei vini scadenti è di una moralità specchiata. Neppure le virtù cardinali possono far tollerare lo stufato freddo.

    Malgrado che la società giudichi la contemplazione come il delitto più grave che un cittadino possa commettere, secondo la cultura più eccelsa essa è l’occupazione più propria all’uomo.

    Parlate sempre alla donna come se ne foste innamorati, e all’uomo come se ne foste annoiati; alla fine della stagione vi sarete creati la fama di possedere il più squisito tatto sociale.

    L’uomo - quel povero, sgraziato, affannato e fidente essere che è l’uomo - appartiene a un sesso che da milioni e milioni di anni è stato dotato di ragione. Non è colpa sua; è la sua natura. La storia della donna è ben diversa. Essa è sempre stata una protesta pittoresca contro il buon senso; essa ha indovinato tutto il pericolo del ragionamento, fin dall’origine.

    È molto pericoloso ascoltare. Se si sta ad ascoltare si può farsi convincere, e un uomo che si lascia convincere da un’argomentazione è una persona assolutamente irragionevole.

    Chi mai sarà stato colui che descrisse l’uomo come un animale ragionevole? Non vi fu mai una definizione più inesatta. L’uomo ha molte qualità, ma la ragione non è una di queste.

    Gli esami non hanno alcun valore. Se uno è un gentiluomo, ne sa abbastanza; se non è un gentiluomo, qualsiasi cosa sappia è per lui un male.

    Posare da campione di purezza, come viene chiamata, è, nell’attuale condizione della vita pubblica inglese, il modo più sicuro di divenire, per l’occasione, una figura eroica.

    Il valore di un’idea non ha niente a che fare con la sincerità di chi la espone. È molto più probabile che quanto meno si è sinceri, tanto più l’idea sarà intellettualmente limpida, perché non sarà contagiata dalle sue necessità, desideri o pregiudizi.

    La buona società è una cosa necessaria: farne parte è solo una gran noia, ma esserne fuori è una tragedia.

    La moda è una forma di bruttezza così intollerabile che siamo costretti a cambiarla ogni sei mesi.

    Tempo fa il popolo andò affermando nel paese che la proprietà ha dei doveri. Questo è perfettamente vero. Non solo la proprietà ha dei doveri, ma ne ha tanti che possedere molto è una noia. Se la proprietà avesse soltanto e semplicemente dei piaceri potremmo tollerarla, ma i doveri che le sono inerenti la rendono insopportabile.

    È con la gioia che l’individualismo nell’avvenire si svilupperà. Cristo non intese affatto ricostruire una società, e per conseguenza l’individualismo che Egli predicò all’uomo può essere realizzato soltanto con il dolore o con la solitudine.

    Le informazioni riservate sono la fonte di ogni grande fortuna moderna.

    I canoni della buona società dovrebbero essere identici a quelli dell’arte. La forma è assolutamente indispensabile. La vita mondana dovrebbe avere la dignità di una cerimonia, e la sua vanità dovrebbe riunire la falsità di un dramma romantico con lo spirito e la bellezza che rendono deliziosi quei drammi. È dunque così terribile la falsità? Non lo credo. Non è altro che un metodo per rendere molteplice la nostra personalità.

    Una società si abbrutisce infinitamente di più infliggendo regolarmente il castigo, che non sopportando di tanto in tanto il delitto.

    I sistemi che falliscono sono quelli che riposano sulla permanenza della natura umana e non sul suo aumento e sul suo sviluppo.

    Nell’anima di chi è ignorante vi è sempre posto per una grande idea.

    Nessun uomo ha veramente successo a questo mondo, a meno che non abbia una donna alle sue spalle, poiché sono le donne a governare la società. Se non si hanno donne al proprio fianco, si è fuori dal mondo.

    Non mancare mai di rispetto alla buona società. Solo chi non riesce ad accedervi lo fa.

    Per quel che riguarda il giornalismo moderno, non è affare mio difenderlo. Giustifica la sua esistenza attraverso il principio darwiniano della sopravvivenza del più volgare. Io ho soltanto a che fare con la letteratura.

    Per acquistare popolarità bisogna essere una mediocrità.

    Prima usavamo santificare i nostri eroi. L’orientamento moderno è quello di volgarizzarli. Edizioni economiche di grandi libri possono essere deliziose, ma edizioni economiche di grandi uomini sono assolutamente detestabili.

    Tre firme ispirano sempre una totale fiducia, anche negli strozzini.

    Sono contrario a tutto ciò che compromette l’ignoranza naturale. L’ignoranza è come un delicato frutto esotico: toccalo, e ne viene meno la freschezza.

    Sono sicuro che se vivessi in campagna per sei mesi diventerei un tipo così semplice, che nessuno si accorgerebbe più di me.

    Un uomo che sappia dominare sugli invitati di una cena a Londra può dominare il mondo. Il futuro appartiene al dandy. Saranno le persone squisite a governare.

    Viviamo in un’epoca in cui il superfluo è la nostra unica necessità.

    Un uomo il cui desiderio è essere qualcosa di diverso da se stesso, un membro del Parlamento, o un droghiere di successo, o un prestigioso procuratore legale, o un giudice, o qualcosa di ugualmente noioso, riesce invariabilmente a diventare ciò che vuole. Questa è la sua punizione. Coloro che vogliono una maschera devono indossarla.

    La società si avvale del diritto di infliggere terribili punizioni all’individuo, ma ha anche

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