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I frustrati
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E-book37 pagine15 minuti

I frustrati

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Info su questo ebook

Ambra è spiona e fuggitiva, ansiosa di vendersi al primo interessato, gelosa di un ragazzo che l'ha già dimenticata. Olga è un'attrice squilibrata e autodistruttiva, terrorizzata dai maschi dei quali ha letto brutte cose. Li è un giovane operaio diviso tra l'impegno rivoluzionario e il desiderio delle donne, goffo e inconcludente in entrambi i campi. Vivono in tre angoli diversi del pianeta, ma appartengono alla stessa razza: quella dei Frustrati. Una razza in estinzione, votata alla rabbia più che al piacere, colpevole di essere sciancata e imperfetta; la razza di chi trova nel pensiero la causa del proprio fallimento. I Frustrati sono gli ultimi romantici, immobili e pensanti dentro una folla sempre più liquida. Tre storie in versi che hanno come tema comune l'ansia e l'impotenza, ma che sono anche un desiderio d'amore e un appello alla rivoluzione.
LinguaItaliano
Data di uscita14 apr 2016
ISBN9788898894772
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    Anteprima del libro

    I frustrati - Alessia Giovanna Matrisciano

    cazzate.

    AMBRA

    Passano le stazioni come comete.

    Stelline piccole, le case.

    Scorriamo sul ponte di nulla

    Tra paese e paese.

    Ho sonno, sto scomoda, sto in pace

    Tra i neri allegri alla ventura

    E i fantasmi del cuscino lontano.

    Mi sento divorziata col passato.

    Se il treno-notte, stampelle e vomito,

    Se il treno-botte, pulcioso e scomodo,

    Mi dirottasse in una vita ignara

    Del mio nome, di una storia amara;

    Amore, non mi conosceresti!

    Non coglierei cocci, non cucirei i resti

    Delle falsità che ti ho, che mi hai detto!

    Quanti facili sogni, e in un solo biglietto…

    Torno a casa come una turista.

    Prendo alloggio in ostelli per gli inglesi.

    Roma, il più grande e impiccione dei paesi,

    Non togliermi il cappuccio dalla testa!

    Non gonfiarti troppo di orgoglio

    A sapermi mai via davvero.

    Occhio di dolcezza e di mistero,

    Cammino e a camminare mi vergogno.

    Qui piansi, sola, la tua affollata crudeltà.

    Qui mi dicevo: «Anch’io avrò un po’ di fortuna:

    L’arco è qui tra l’erba e la luna,

    Qui è la carne, è il pane, il caffè».

    Povera me.

    Una città intera mi ride dai suoi ponti

    Perché ho fatto

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