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Amore e pozzanghere di fango
Amore e pozzanghere di fango
Amore e pozzanghere di fango
E-book256 pagine3 ore

Amore e pozzanghere di fango

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Info su questo ebook

Il mio nome è Coco Franks e il giorno successivo al mio tredicesimo compleanno, la mia vita è diventata uno schifo.

E’ stato tutto a causa di mio padre. Ho incolpato lui per ogni cosa. Con tre sole frasi è riuscito a sconvolgere completamente la mia famiglia e a rovinare la mia vita per sempre.

Un attimo eravamo seduti attorno al tavolo a gustare la mia torta di compleanno e l’attimo dopo mia madre aveva il fiatone, mio fratello emetteva versi di stupore, la mia sorella gemella era senza parole e io gridavo e salivo velocemente le scale per poi sbattere la porta.

La cosa peggiore fu che finalmente, dopo un intero anno di speranze e tentativi, la mia vita stava diventando praticamente perfetta.

Ma quando mio padre se ne venne fuori con questa idea assurda, l’unica cosa che riuscii a pensare fu: Le cose potrebbero andare peggio di così?

Credetemi, ne resterete sorpresi.

LinguaItaliano
EditoreBadPress
Data di uscita18 lug 2016
ISBN9781507148198
Amore e pozzanghere di fango

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    Anteprima del libro

    Amore e pozzanghere di fango - Cecily Anne Paterson

    Amore e pozzanghere di fango

    Cecily Anne Paterson

    Traduzione di Matteo De Carolis

    Pubblicato da Cecily Anne Paterson

    www.cecilypaterson.com

    ––––––––

    All rights reserved. No part of this publication may be 

    reproduced or transmitted in any form or by any means 

    electronic, mechanical, photocopying, recording or otherwise 

    without the prior written permission of the publisher.

    ––––––––

    © Cecily Anne Paterson 2014

    ––––––––

    I diritti di questo libro sono riservati ad un utilizzo personale. Questo libro non può essere venduto né riprodotto. Se si desidera condividere il libro con terzi, si prega di acquistare un’ulteriore copia per ognuno dei destinatari. Se stai leggendo questo libro senza averlo acquistato o senza che nessuno lo abbia fatto per te, si prega di restituirlo ad Amazon.com o al negozio da cui proviene e di acquistare la propria copia. Grazie per rispettare il duro lavoro dell’autore.

    Nota dell’autore

    Prologo

    Capitolo 1

    Capitolo 2

    Capitolo 3

    Capitolo 4

    Capitolo 5

    Capitolo 6

    Capitolo 7

    Capitolo 8

    Capitolo 9

    Capitolo 10

    Capitolo 11

    Capitolo 12

    Capitolo 13

    Capitolo 14

    Capitolo 15

    Capitolo 16

    Capitolo 17

    Capitolo 18

    Capitolo 19

    Capitolo 20

    Capitolo 21

    Capitolo 22

    Capitolo 23

    Capitolo 24

    Capitolo 25

    Capitolo 26

    Capitolo 27

    Capitolo 28

    Ringraziamenti

    Sull'autore

    Di Cecily Anne Patersonanche

    In ricordo di Mouse, 

    e dedicato a Katherine e Frankie, 

    due ragazze davvero speciali che mi hanno permesso con estrema gentilezza di reinterpretare e riadattare la loro storia ai fini di questo libro.

    Prologo

    ––––––––

    Il mio nome è Coco Franks e il giorno successivo al mio tredicesimo compleanno, la mia vita è diventata uno schifo.

    E’ stato tutto a causa di mio padre. Ho incolpato lui per ogni cosa. Con tre sole frasi è riuscito a sconvolgere completamente la mia famiglia e a rovinare la mia vita per sempre.

    Un attimo eravamo seduti attorno al tavolo a gustare la mia torta di compleanno e l’attimo dopo mia madre aveva il fiatone, mio fratello emetteva versi di stupore, la mia sorella gemella era senza parole e io gridavo e salivo velocemente le scale per poi sbattere la porta.

    La cosa peggiore fu che finalmente, dopo un intero anno di speranze e tentativi, la mia vita stava diventando praticamente perfetta.

    Ma quando mio padre se ne venne fuori con questa idea assurda, l’unica cosa che riuscii a pensare fu: Le cose potrebbero andare peggio di così?

    Credetemi, ne resterete sorpresi.

    Capitolo 1

    ––––––––

    A scuola c’era un gruppo molto popolare di ragazze del mio anno. E non intendo un gruppo mediamente popolare. Intendo un estremamente-popolare, super-elitario, incredibilmente-noto gruppo di seria A. Infatti, c’erano solo due tipi di ragazze fra quelle del mio anno; le ragazze che rispecchiavano il cliché di popolari e le ragazze che volevano far parte di tale cliché. Non c’era altro che contasse.

    Alle scuole elementari c’erano stati un paio di ragazzi piuttosto cool. Sembrava che io sapessi chi fosse In e chi fosse Out, e io e la mia amica Samantha parlavamo spessissimo di questo (avrei voluto parlarne anche con Charlie, la mia sorella gemella, ma lei era troppo impegnata a giocare a pallamano per interessarsene) ma anche se le ragazze più considerate erano un po’ meschine, nessuno veniva emarginato e passavamo il tempo praticamente tutti insieme.

    Alle medie non era affatto così.

    Di certo non nella mia scuola. Perché, sapete, Charlie non frequentò la mia stessa scuola fin dal primo anno.

    La gente ha diverse teorie riguardo i gemelli. Alcuni pensano che non dovrebbero mai essere separati. Altri che dovrebbero separarsi fin dall’asilo e non indossare mai vestiti uguali e cose simili. Ed io credo che, quando arrivò il tempo delle medie, i miei genitori decisero che la teoria della separazione fosse parzialmente giusta. Charlie andò alla St. Catherine, a Randwick, proprio in fondo alla strada di casa nostra. Io invece iniziai a prendere l’autobus—insieme a Sam,per fortuna—fino alla St. Agnes, dedicata agli studenti del quartiere confinante.

    Il primo giorno di scuola i professori ci divisero in gruppi di colori per aiutarci a ‘legare’, qualunque cosa significhi. C’erano circa una quindicina di ragazze Viola con me e Samantha.

    E una di loro era Saffron.

    La prima volta che la vidi mi limitai a fissarla. Sapevo quanto fosse maleducato e quanto dovessi sembrare stupida, ma non potevo farci niente.

    Saffron era senza dubbio la persona più bella che avessi mai visto.

    I suoi capelli erano biondi e perfettamente lisci. Erano abbastanza in disordine da sembrare che non li curasse, ma sapevo che non era affatto così. Era alta ma non appariva goffa come molte altre ragazze della sua altezza. Sembrava sicura di sé, quasi come se fosse la responsabile della scuola. La sua pelle era perfetta come tutto il resto del suo corpo, a parte il naso, che non mi sembrò mai niente di che.

    Era con la sua amica, Tiger Lily, anch’essa bellissima ma in un modo del tutto differente. I suoi capelli erano neri, tagliati in una specie di caschetto, pelle bianca e labbra imbronciate. Sembra una cantante folk del passato che si presentava ad X-Factor indossando uno stucchevole abito anni 50’, stivaletti Doc Martens e rossetto brillante.

    Tutte le ragazze del gruppo Viola dovettero mettersi in cerchio e presentarsi.

    Ciao, sono Sunna e vengo dalla Bay West public school, disse la prima ragazza, sorridendo e guardandosi intorno speranzosa. Sembrava stesse pensando, Spero di piacervi.

    La seconda era Montana, e disse che la settimana successiva sarebbe stato il suo compleanno e concluse con una risatina. Poi tutte fecero più o meno la stessa cosa. Dissero il loro nome seguito da alcuni particolari su di loro per poi sorridere nervosamente, pensando ovviamente, Vi prego ragazzi aiutatemi, ho bisogno di qualche amico.

    Ma quando fu il turno di Saffron, lei si comportò in maniera del tutto diversa. Inizialmente attese. Probabilmente non si trattò nemmeno di un secondo, o comunque non abbastanza affinché tutti lo notassero, ma abbastanza da avere l’attenzione di ognuno.

    Sono Saffron, disse. Nient’altro. Ma non aveva bisogno di dire altro. Sorrise, inclinò il capo e si guardò intorno come se si stesse presentando ad un gruppo di ragazzini. I suoi occhi erano bianchi e la sua voce risuonava dolce, ma quando fece volteggiare i suoi capelli in aria tutto sembrò completamente sbagliato e incredibilmente strano. Era come se avessi della mani enormi o un brufolo sul naso oppure delle gambe gonfie e tozze. Ogni parte del mio corpo sembrava sproporzionata rispetto a lei, ma non riuscivo comunque a guardare altrove.

    Tiger Lily era di fianco a me. Anche lei attese, ma guardò verso Saffron prima di parlare ed alzò un sopracciglio.

    Tiger Lily, disse, ma la sua voce suonava come se ci stesse prendendo in giro.

    La ragazza a fianco non riuscì quasi a parlare.

    Sono Milly, squittì, ma nessuno le prestò attenzione. Come nessuno prestò attenzione alle Sasha, Jessica e Emily che seguirono. Le uniche due persone ad avere importanza erano Saffron e Tiger e tutte quelle che volevano essere loro amiche.

    Me inclusa.

    Perché in quel momento ebbi una rivelazione. Anche se provavo quella sensazione strana e fastidiosa, sapevo di essere cambiata per sempre. Era un po’ di cattivo gusto, ma le parole apparvero nella mia mente. Questo è il mio destino. Questo è ciò che voglio essere.

    Non ero ancora pronta, ma sapevo di poter avere la stessa fama e successo di Saffron e Tiger. Potevo essere bella come loro. Potevo avere lo stesso stile. Questa poteva essere la mia occasione per emergere.

    Sapete, per tutta la vita sono stata la numero due. La seconda gemella. Una vita passata ad inseguire. Charlie non era solo due minuti più grande di me, ma era più brillante, sportiva e migliore di me in tutto e senza compiere alcuno sforzo. Aveva anche occhi più verdi, capelli più biondi e ciglia più lunghe.

    E dopo un po’ la cosa aveva iniziato a scocciarmi. Non ero gelosa. Voglio dire, è la mia gemella. Le voglio bene. E’ solo che sarebbe stato bello essere la numero uno a volte.

    La seconda volta che Saffron fece volteggiare i capelli, fui certa della strada che volevo seguire nella vita. Questa sarebbe stata l’unica cosa sulla quale Charlie non avrebbe potuto battermi.

    Sarei stata popolare.

    Samantha ebbe esattamente la stessa idea.

    Sono così incredibili, mi disse, guardando Saffron quasi senza fiato. Hanno uno stile pazzesco. Dobbiamo frequentarle. Dobbiamo.

    C’erano due cose a bloccarci. La prima era il gran numero di ragazze che pensavano la stessa cosa e che avrebbe provato ad attirare l’attenzione di Saffron e Tiger non appena fosse iniziato l’intervallo. La seconda era che avevano già altre due amiche.

    Lise e Isabella non erano carine come Saffron e Tiger ma anche loro avevano capelli, pelle, denti e unghie perfette. Tutte e quattro indossavano gonne appena più corte di tutte le altre ma non così corte da passare dei guai. Le osservammo camminare per il cortile, scegliere i posti migliori e mettersi in fila per la mensa, ignorando tutti quelli che incrociavano. Quando camminavano fra la folla, si apriva un passaggio davanti a loro e tutti si voltavano a fissarle mentre lo attraversavano.

    Ma nonostante i nostri tentativi e le migliori intenzioni, non riuscivamo a farcela. Non riuscivamo nemmeno ad immaginare un modo per farcela. Per quanto ci sforzassimo, Sam e io dovevamo accontentarci di far parte di un gruppo di ragazze normali, inclusa la stridente Milly. Ci abituammo alla scuola, ad andare in classe e fare i compiti e andammo avanti con la nostra vita.

    Ma stavamo ancora pianificando. Doveva esserci un modo per riuscire a frequentare Saffron e Tiger, anche se ci fossimo riuscite soltanto all’ultimo anno.

    Una delle strategie di Samantha era quella di non seguire il loro stile. Non so se Saffron volesse deliberatamente lanciare delle mode, ma era strano osservare il fenomeno. Se un giorno avesse indossato un cappello con la visiera all’indietro, il giorno dopo ci sarebbero state 30 ragazze che indossavano un cappello con la visiera all’indietro. E il giorno dopo ancora, tutte le ragazze della scuola ne avrebbero indossato uno allo stesso modo. Quando Tiger si era presentata a scuola con una borsa nuova, altre 25 ragazze avevano una borsa simile entro la fine della settimana. Quando Lise si fece le meches rosse, tutte le altre fecero lo stesso. Tranne me e Samantha.

    Copiare è il modo più rapido per essere considerati un nessuno, mi disse Sam. Devi stare avanti, ma non troppo distante. Devi avere la tua individualità, ma non troppo.

    Quindi non seguimmo il trend. Ma lo conoscevamo sempre alla perfezione.

    Verso la fine del primo quadrimestre, qualcosa improvvisamente cambiò. Shannon Davies, una ragazza della mia classe di inglese, iniziò ad uscire con loro. Samantha, che riusciva sempre ad estorcere informazioni da tutti, mi raccontò l’intera storia.

    A quanto pare non vogliono un gruppo di numero pari, disse, sfumando l’eyeliner con le dita mentre si guardava al mio specchio. Saffron ama che il gruppo sia dispari, quindi hanno accolto Shannon per avere una numero cinque. Osservò la parte superiore del mio cassettone. Era di quelli con il piano ricoperto da un vetro a specchio. C’erano volute settimane di risparmi per riuscire finalmente a vedere circa 20 Sam diverse riflesse su di esso. Li hai anche di qualche sfumatura sull’oro o argento?

    Sì, entrambe. Sulla sinistra, dietro quel contenitore pieno di smalti, dissi. Li vedi? Tutti gli ombretti sono nella scatola con le perline argentate.

    Sam scelse un colore, si truccò e si voltò verso di me mostrandomi le palpebre. "Che ne pensi cara?"

    "Ti sta bene, patatina, dissi con una voce da sciocca. Ma ero più interessata alla faccenda di Shannon. Perché lei? Voglio dire, non è né brillante, né carina, né nient’altro."

    Lo so. Disse Samantha. Non è giusto. Voglio dire, lei non è affatto cool. Forse si tratta di uno strano progetto. Magari vogliono trasformarla in una di loro come si vede nei film.

    Beata lei, dissi. Vorrei essere trasformata io. Presi il mio specchietto tascabile ed esaminai un nuovo brufolo che avevo sul mento. Voglio dire, guarda questo. E’ grave. Dissi. E poi mi faceva male. I numeri non avevano ragione.

    Aspetta un attimo, dissi. Hai detto numeri dispari, giusto? Questo è un problema. Vuol dire che non potremmo mai entrare nel loro gruppo insieme. E’ matematica di base. Quattro più due fa sei. Oh nooo, e produssi un suono di sorpresa come quelli che si sentono nei game show televisivi quando viene eliminato un concorrente.

    Non dirlo nemmeno, disse Samantha. Premette con forza le mani contro le orecchie. Farei qualsiasi cosa per essere cool come loro. Voglio così tanto essere popolare. Lasciò perdere il suo makeup e posò i trucchi sopra il mio letto. Io vi lanciai alcuni cuscini e mi lasciai cadere di fianco a lei.

    Lo so, dissi. Anch’io. E’ così ingiusto. Ehi, non sgualcire il mio cuscino.

    Samantha si voltò verso di me, accarezzando il tessuto viola luccicante. Non posso credere che tu abbia ancora qualcosa di viola nella tua stanza, disse.

    Lo sooo, dissi un po’ imbronciata. E’ che mi piace così tanto. Ovviamente non lo uso più. Non preoccuparti di questo. Ma non riesco a sbarazzarmene. Strinsi il cuscino con finta espressione triste e facendo gli occhi grandi alla mia amica.

    Sam era stata abbastanza gentile da affermare semplicemente che quel viola non si abbinava con il colore della mia pelle dopo che avevo indossato un abito viola alla festa di fine anno. Avevo gettato l’abito il giorno seguente, nonostante l’opposizione di mia madre, e mi ero anche rifiutata di guardare le foto.

    E’ una tua scelta, credo. Disse arricciando il naso. Comunque, hai sentito della festa di compleanno di Tiger? A quanto pare sono andate tutte—Shannon inclusa—a passare una giornata in una spa prima della festa che sarà, senti questa, nello yacht del padre di Tiger, e ci sarà un DJ e tutto il resto.

    E anche i ragazzi, dissi. Che fregatura è frequentare una scuola di sole ragazze! E che fortuna ha Shannon.

    Per tutto il resto dell’anno osservammo Shannon diventare popolare e trasformarsi da ragazza normale a lucente principessa. I suoi capelli, il suo viso, le sue unghie e persino la sua camminata cambiarono. Io e Samantha sedevamo in disparte e morivamo d’invidia. Ma non ci arrendemmo. Avevamo ancora grandi piani per diventare popolari, anche se non sapevamo quando li avremmo messi in atto.

    Ma l’occasione arrivò, e fu tutto a causa del cioccolato.

    Sono abbastanza fortunata da non essere una di quelle persone amanti dei dolci. Preferisco mangiare sushi piuttosto che leccalecca e abbuffarmi di brownie non è mai stata fra le mie idee preferite di come passare un pomeriggio. Una porzione di tiramisù il giorno del mio compleanno è il massimo che mi concedo.

    Ma Shannon non era affatto così. Lei amava zuccheri e cioccolato. Molto. 

    Non fu ovvio da subito. Quando fu scelta per far parte del gruppo era magra quasi quanto me. Ma man mano che l’anno andava avanti il suo sedere diventava sempre più grande. In realtà non l’avevo mai vista con una barretta di cioccolato in mano, ma Samantha mi disse che il suo cestino doveva essere pieno di cartacce.

    Il primo anno finì, le vacanze arrivarono e trascorsero, e quando tornammo a scuola Shannon era vistosamente ingrassata. Beh, sarò onesta. Non era tanto più grassa di molte altre persone del nostro anno. Infatti, se l’aveste incontrata per la prima volta, probabilmente direste che era di taglia media. Ma rispetto all’anno precedente aveva messo su peso e i suoi fianchi si erano ingrossati.

    E questo fu troppo per Saffron, Tiger, Lise e Isabella. Alla fine della quinta settimana la scaricarono e lo fecero in modo pesante. Uno giorno camminava per il cortile con loro, e il giorno dopo era seduta da sola su una panchina con il viso arrossato, sembrava avesse pianto.

    Fui molto dispiaciuta per lei. Frequentavamo il corso di inglese insieme, e il terzo giorno dopo essere stata scaricata, piangeva ancora. La notizia aveva fatto il giro della scuola e nessuno aveva intenzione di parlarle o Tiger avrebbe detto qualcosa di negativo. Era sola. Ma quando qualcuno seduto di fianco a te sta piangendo, tutto questo non ha molta importanza. Fai qualcosa per dargli una mano, no?

    Inoltre quello era un giorno sicuro. Non c’era nessuna delle ragazze popolari con noi in quella classe. Nemmeno Sam—che sapevo non avrebbe approvato che fossi gentile con Shannon, perché sarebbe andato contro quello che Tiger aveva detto—era lì.

    Va tutto bene? Sussurrai quando la professoressa si voltò.

    Shannon alzò lo sguardo, sorpresa. Tirò su col naso e si guardò attorno impotente. A quel punto estrassi un fazzoletto dalla mia borsa. Era un po’ sgualcito ma pulito e lei non sembrò farci caso.

    Grazie, disse, mostrandomi un ampio sorriso. Ma i suoi occhi erano ancora bagnati dalle lacrime, quindi presi l’intero pacchetto e lo misi sul suo banco.

    Da quel giorno, ogni volta che la vidi, le rivolsi di nascosto un sorriso. Non ero abbastanza coraggiosa da farlo apertamente e mettermi contro Saffron, Tiger e Lily, ma mi sembrava davvero triste che qualcuno non potesse avere alcun amico al mondo, quindi feci il possibile.

    Samantha invece non aveva alcuna simpatia per lei.

    Beh, è colpa sua, disse. Se non si fosse ingozzata in quel modo, non sarebbe ingrassata e poi non sarebbe stata scaricata. Voglio dire, è facile. Se non vuoi prendere peso tieni la bocca chiusa. Doveva sapere cosa sarebbe accaduto.

    Annuii. Se la mettevi così, ovviamente aveva ragione, ma la parte di me che amava cuccioli e gattini era ancora dispiaciuta per Shannon e non avevo intenzione di dirlo a Samantha. Era troppo impegnata a preoccuparsi di chi avrebbe rimpiazzato Shannon.

    Perché Saffron e Tiger stavano facendo delle audizioni.

    Capitolo 2

    ––––––––

    Prima la voce si sparse fra quelli del nostro anno. Milly lo disse a Emily, che lo disse a Breeanna, che lo disse a Brittnee. Poi lo seppero tutti. Tiger disse ufficialmente che stavano scegliendo un’altra che si unisse a loro, ma solo una.

    Davvero? Solo una?

    Solo una.

    Nessuno riusciva a non parlare

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