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Impenetrabile: Fuorigioco - La Serie
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E-book300 pagine4 ore

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Info su questo ebook

Nix Caldwell è tornato a casa dal servizio attivo con i Marines affetto da disturbo da stress post-traumatico, il che lo ha reso l'ombra dell'uomo che era un tempo. Emily Caldwell è la ragazza che è piombata (letteralmente) nella sua vita, facendogli rimettere tutto in discussione. Off Limits è il secondo di una serie di cinque libri di letteratura rosa contemporanea.

Due anni fa, Emily Burnham ha avuto un'illuminazione riguardo alla vacuità della sua vita. Trasformarsi in un'altra persona...una donna migliore, è diventata la sua missione. Lontana dal giogo di sua madre, Emily sta scoprendo il mondo reale per la prima volta. E questo le piace.

Nixon Caldwell ha prestato servizio nei Marines, sopravvivendo a due missioni in Afghanistan. È tornato a casa, circondato da ciò che preferisce...la solitudine. Senza dubbio è il modo migliore per evitare di affrontare il senso di colpa che lo sta divorando.

Quando un incidente fa incontrare Emily e Nix, lui si rende conto ben presto di non essere padrone del proprio destino. Facendo i conti con il proprio dolore, Nix cerca di resistere al fascino di Emily. La vuole nel suo letto, ma non nel suo cuore.

Avendo preso la vita di petto, Emily vuole tutto. Sarà disposta ad accettare quel poco di sé che Nix le sta offrendo? Riuscirà a sciogliere quella parte della sua anima che lui ha definito Off Limits?
LinguaItaliano
EditoreTektime
Data di uscita2 ott 2022
ISBN9788835435266
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    Anteprima del libro

    Impenetrabile - Sawyer Bennett

    Capitolo 1

    Emily

    Emily…sbrigati o farai tardi.

    Grugnisco mentre sento mia madre che mi chiama dal piano di sotto. Sto finendo di indossare i gioielli, e lancio un’occhiata al mio orologio Patek Philippe. Ho ancora dieci minuti di tempo prima di dover uscire, e digrigno i denti pensando a quanto sia asfissiante mia madre.

    Faccio un respiro profondo, ripetendo a me stessa, Solo un’altra settimana e poi sarò finalmente fuori di qui.

    "Arrivo tra un istante, Madre." Cerco di mantenere un tono squillante, in modo che lei non capisca quanto io sia frustrata.

    Ritornare a Boston dopo l’estate è stato tremendo. Sarei voluta rimanere a New York dopo aver terminato il mio secondo anno alla Columbia, ma mia madre ha insistito affinché tornassi a casa, in modo da poter prendere parte ad una sfilza di eventi politici e sociali insieme a loro. Mio padre, il membro del Congresso Alex Burnham, spera di potersi candidare alla presidenza tra due anni, quindi la mia vita è stata sopraffatta dal desiderio di mia madre di presentare alla stampa la perfetta famiglia presidenziale.

    Quindi, per tutta l’estate sono stata tirata a lucido, rimessa a nuovo, sono stata istruita sul modo migliore di atteggiarmi davanti alle telecamere. Hanno scelto i miei abiti e mi sono stati affibbiati giovani e ricchi rampolli per essere accompagnata alle feste. Mia madre non mi lascia uscire di casa senza aver prima approvato cosa indosso e a chi farò visita.

    Ed io mi sento soffocare.

    Solo un’altra settimana e poi sarò finalmente fuori di qui.

    Pensare a quanto io sia cambiata in questi ultimi anni è un po’ surreale. Un tempo adoravo fare vita mondana, con i miei abiti costosi, amici snob, e una sfilza interminabile di feste. Ora invece farei di tutto per poter essere solo una normale ragazza del college e poter svanire nell’oscurità ogni qualvolta io lo desideri.

    Devo molti dei miei cambiamenti a mio fratello maggiore, Ryan. Tre anni fa ha conosciuto e si è perdutamente innamorato di quella giusta, Danny. Lo ammetto…all’inizio non mi è piaciuta, e mi imbarazza altrettanto dover ammettere di aver deciso di odiarla senza sapere una sola cosa su di lei. Mia madre mi ha detto di odiarla, quindi io l’ho fatto.

    E non è stato difficile seguire gli ordini di mia madre. Voglio dire, mi ha detto che Danny lavorava in un diner, che aveva i capelli viola e i piercing in faccia. Schifoserrimo! No?

    Sbagliato!

    Eccome se mi sbagliavo.

    Crescendo, io e Ryan non siamo mai stati molto legati. Abbiamo quasi quattro anni di differenza e lui non si è mai completamente piegato al volere dei nostri genitori.

    A differenza mia. Il ratto che seguiva il Pifferaio Magico.

    Ad ogni modo, Ryan si è perdutamente ed irrimediabilmente innamorato di Danny, ed io non lo capivo. Però mi intrigava, quindi ho deciso di scoprire il perché.

    Ci sono voluti due eventi estremamente importanti nella mia vita per farmi completamente rivalutare il tipo di persona che voglio essere.

    Il primo è stato quando ho fatto una chiacchierata sincera con Ryan, durante la quale mi ha spiegato tutti i motivi per i quali ama Danny. Motivi da favola…motivi che non credevo fossero plausibili. Nel mio mondo le persone si sposavano perché erano una coppia adatta sulla carta e con un po’ di fortuna imparavano ad amarsi l’un l’altro.  Non Ry…lui pretendeva innanzitutto l’amore e al diavolo tutto il resto.

    Quindi Ryan mi ha raccontato di amare Danny per la sua dolcezza, generosità, sagacia ed empatia. Sì, come no. Facile a dirsi per un ragazzo quando se la sta facendo, vero?

    Sbagliato di nuovo!

    La seconda cosa che ha cambiato la mia vita è stato quando ho deciso di conoscere Danny personalmente. Mia madre era riuscita con successo a far lasciare Danny e Ryan, ma immagino che il vero amore trionfi sempre, quindi la cosa non è durata molto. Una volta che Danny e Ryan si sono rimessi assieme, le ho telefonato e l’ho invitata a pranzo.

    Di nascosto da mia madre, ovviamente.

    Mi ricordo ancora quel giorno, ero seduta di fronte a Danny. Era incredibilmente bella, ma questo lo sapevo già. L’avevo già vista un’altra volta e mi ero comportata da vera stronza allora. Non mi sono scusata subito perché volevo capire se ciò che Ryan vedeva in lei fosse reale.

    Quindi, mentre pranzavamo, anche se mi sono distratta un paio di volte ad osservare il suo piercing al naso e i suoi capelli viola, sono stata davvero in grado di ascoltare Danny. Ascoltarla davvero, intendo dire.

    E mi è sembrato lampante il motivo per cui Ryan si fosse innamorato di lei. Diamine, una volta finito il pranzo lo ero anche io.

    Lei era tutto il mio opposto. La persona più gentile e meno critica che abbia mai incontrato. Ha dovuto subire una tragedia dietro l’altra, eppure ha continuato a porsi verso la vita come se il mondo fosse davvero ai suoi piedi. Ricordo di come io sia rimasta a bocca aperta svariate volte durante la nostra conversazione, a causa di ciò che mi stava raccontando della sua vita. Le cose terribili, davvero terribili che aveva passato…eppure ne parlava con un sorriso sincero sul volto.

    Una volta terminato quel pranzo sono successe due cose. Mi sono scusata umilmente con Danny per il mio atteggiamento e i miei pensieri. Danny—tipico di lei—non ha nemmeno dovuto accettare le mie scuse. Anzi, ha insistito nel dire che non ci fosse nulla di cui scusarsi. Si era resa conto che essendo stata plagiata, mi fossi trovata a seguire i dettami della mia famiglia. E poi ha aggiunto che le avrebbe fatto molto piacere ricominciare da capo con me e diventare amiche.

    Capito perché mi sono affezionata a lei?

    L’altra cosa che è successa dopo quel pranzo è stato il rendermi conto immediatamente, con doloroso imbarazzo, di essere una vera stronza. Vedere Danny aprirsi a tutti, soprattutto con me, mi ha portato a giurare a me stessa di cambiare le cose. Era necessario buttare giù quella corazza di invincibilità e di legittimazione che avevo costruito attorno a me, avevo bisogno di aprirmi al mondo. Ad ogni tipo di persona.

    I due anni successivi trascorsi alla Columbia sono stati i più felici della mia vita. Aprirmi alle esperienze del mondo è diventato il mio obiettivo. Avevo intenzione di provare tutto ciò che mi era stato sempre negato.

    E la libertà era inebriante.

    Ero lontana dai miei genitori, e avevo fatto nuove amicizie con delle persone estremamente interessanti, persone che mia madre avrebbe sicuramente detestato, se mai le avessi portate a casa. Mi hanno riempito di gioia oltre ogni misura, dato che la disapprovazione di mia madre significava che erano perfette per la nuova Emily.

    La cosa migliore di tutte è che Ryan aveva appena firmato un contratto con i New York Rangers e Danny si era iscritta di nuovo alla Julliard, quindi ho avuto modo di trascorrere molto tempo assieme a loro. Avevo molti anni sprecati da recuperare insieme a Ryan, nonché una nuova e fiorente amicizia da coltivare assieme a Danny.

    L’unica cosa schifosa della mia vita era il dover ritornare a casa a Boston durante l’estate. Non mi fraintendete. Adoro Boston. È casa mia. Però significa anche dover tornare sotto la supervisione di mia madre, quindi ora devo mettere su una recita. La Emily che hanno spedito alla Columbia non esisteva più, e loro non ne avevano la minima idea. Forse avevo un futuro ad Hollywood, dato che riuscivo ad interpretare il mio ruolo di debuttante altezzosa alla perfezione quando mia madre era nei paraggi. Ero addirittura in grado di andare in giro con alcune delle persone dei miei vecchi circoli, le quali erano convinte che io fossi ancora una di loro.

    Fortunatamente, mancava solo una settimana alla fine delle vacanze estive, poi sarei tornata alla Columbia. New York mi mancava da morire. Mi mancavano Ryan e Danny, e mi mancava Fil, la mia pazza compagna di stanza.

    Fil era l’esempio perfetto del mio fervore nel volermi lanciare in cose nuove e nell’accettare tutto ciò che non avevo mai sperimentato. Siamo state messe assieme durante il nostro primo anno alla Columbia, ed è con lei che ho sperimentato il ruolo della nuova Emily disponibile ed accogliente. Se ripenso al nostro primo incontro, mi stupisco che non ci siamo ammazzate a vicenda.

    Io mi ero già trasferita nella mia stanza. Dato che i miei genitori non si erano degnati di aiutarmi, sono venuti Ryan e Danny. Dopo nemmeno dieci minuti dalla loro partenza, la porta della mia stanza si è spalancata di botto. Io ero presa a fare il mio letto, e girandomi ho notato una ragazza alta e snella in piedi di fronte a me. Indossava un paio di vecchi jeans Levis sgualciti, una semplice T-shirt bianca, ed un paio di sneakers sporche. Era davvero molto carina con la sua carnagione olivastra e i suoi capelli neri cortissimi, non più di due centimetri. Non era truccata e aveva due splendidi occhi blu.

    Una volta superato il mio accurato esame iniziale, ho notato che mi stava fissando con un sorrisetto beffardo. Non posso certo dire di essermi stupita granché quando l’ho sentita dire: Bene, perfetto. Mi hanno appioppato Miss Debuttante Perfettina.

    Ho fissato i miei vestiti, chiedendomi come avesse fatto ad indovinare. Indossavo dei jeans, ma era un paio di True Religion’s da trecento dollari. Ho ruggito tra me e me quando mi sono resa conto di indossare anche una camicetta di Chanel, una sciarpa di Hermes, scarpe di Louis Vuitton, e ovviamente il mio orologio Patek Philippe.

    Però non potevo permetterle di intimidirmi. Quindi le ho risposto, A quanto pare mi hanno appioppato una stronza arrogante.

    Sono rimasta in silenzio nervosamente per qualche secondo, per vedere se mi avrebbe preso a pugni, invece non ha fatto altro che ridacchiare dicendo, Hai le palle. Mi piace.

    Poi ha lanciato il suo zaino sul letto e si è avvicinata a me. Mi ha porto la mano e ha detto: Sono Fil Larson.

    Le ho stretto la mano, rispondendo, Emily Burnham.

    Scusami per esserci andata giù pesante, mi ha detto. È una mia brutta abitudine. Ti direi che ci sto lavorando, ma mentirei.

    Non so che cosa mi abbia spinto a rispondere con brutale onestà, ma le ho detto: Beh, io in realtà sono una stronzetta ricca e viziata, ma sto davvero cercando di smettere.

    Fil mi ha rivolto un sorriso maligno. Posso sicuramente aiutarti a farlo.

    Io ho ricambiato il sorriso e ho ripreso a fare il mio letto. Allora, ti chiami Phil? È il diminutivo di Philamena o roba simile?

    No. Peggio ancora. Per prima cosa, è Fil. F-I-L. È il diminutivo di Filet.

    Io sono rimasta a bocca aperta. I tuoi genitori ti hanno chiamata come una bistecca?

    Già. Però non mi hanno chiamata Filet. Mi hanno chiamata Mignon. Lo detesto. Lo aborro. Sono pronta ad infliggere lesioni corporali a chiunque mi chiami così. I miei amici—e uso questo termine approssimativamente—erano soliti chiamarmi Filet Mignon durante l’infanzia, e alla fine è stato abbreviato in Fil. Quindi ora mi faccio chiamare così.

    Okay. Vada per Fil.

    Distolgo il pensiero dai ricordi legati a Fil, mi guardo un’ultima volta allo specchio e afferro la mia borsa prima di scendere al piano di sotto. Mi manca un sacco Fil, non vedo l’ora di rivederla tra qualche giorno. Abbiamo legato in fretta, e adesso è la mia migliore amica. Abbiamo lasciato il dormitorio dopo il primo anno e ci siamo trovate un appartamento. Mi fa sentire più…adulta.

    Ridacchio tra me e me mentre scendo le scale. Non riesco nemmeno ad immaginare di portare a casa Fil per farla conoscere ai miei genitori. È rozza e ai limiti della cafonaggine. Oh, è dichiaratamente e apertamente lesbica. A Celia Burnham verrebbe sicuramente un infarto.

    Arrivo in fondo alle scale e vedo che mia madre mi sta aspettando. È una bella donna, eppure il suo viso è costretto in una cortina di ghiaccio che di rado ho visto sciogliersi.

    Suvvia, Emily, perché devi sempre fare tardi, mi rimprovera mia madre.

    Io sospiro. Non sono in ritardo, Madre. Sono scesa esattamente quando mi hai detto tu.

    Lei tira su la sua borsetta e si ammira per un istante nello specchio del foyer. Picchietta il suo chignon, nel tentativo di spostare inesistenti capelli fuori posto, e dice, Beh, sai che io detesto arrivare in ritardo. E se dovessimo trovare traffico?

    Sospiro di nuovo, stavolta in maniera più forte. Allora avresti dovuto dirmi di prepararmi un po’ prima.

    Non essere accondiscendente, sbotta. Sono davvero sotto stress in questo momento, dato che sto cercando di organizzare il gala di beneficienza per il Boston Hospice. Non ti ci mettere pure tu a peggiorare le cose.

    Non avrebbe alcun senso ribattere, quindi le rispondo semplicemente. Sì, Madre. Mi dispiace.

    Ma non è così.

    So che mi farà sembrare un mostro, ma a volte mi piace stuzzicare mia madre, in modo da vedere se riesco a scorgere qualcosa oltre quella sua facciata artefatta. Se riuscissi a farle mostrare qualche emozione, una qualsiasi emozione, allora potrei convincermi del fatto che forse è in grado di provare qualcosa di diverso dal disprezzo, giudizio, od antipatia.

    La seguo fuori casa ed entriamo nella limousine che ci sta aspettando. Una volta sedute, ricomincia. È ora che tu scelga una specializzazione alla Columbia. Allora, hai preso una decisione?

    So cosa intende dire. Non mi sta chiedendo quale sia la mia scelta…vuole che le dica che io sarò d’accordo con la sua. Mia madre si aspetta che mi iscriva alla facoltà di legge, oppure alla facoltà di medicina. Oppure sarebbe perfettamente contenta se incontrassi e mi sposassi con un ricco scapolo per crescere dei piccoli, perfetti, facoltosi bambini.

    Sono ancora indecisa, le dico vagamente.

    In realtà non lo sono. Ho preso una decisione mesi fa, voglio iscrivermi alla facoltà di giornalismo. Vorrei diventare una giornalista sportiva e ciò equivale a dire ai miei genitori che voglio diventare una spogliarellista.

    Come fai a non aver deciso? Ne abbiamo già parlato. O scegli medicina, oppure scegli legge.

    Non ho davvero alcuna intenzione di litigare con lei riguardo a questo, quindi le rispondo semplicemente, Sono indecisa tra le due. Ci sto ancora pensando.

    Beh, non metterci troppo. Voglio informare la stampa non appena avrai deciso. Sarà l’aneddoto familiare perfetto che tuo padre potrà usare con i media.

    Ovviamente. Si tratta sempre di ciò che può aiutare le aspirazioni politiche di mio padre, non di ciò che mi può rendere felice e soddisfatta.

    Solo un’altra settimana e poi sarò finalmente fuori di qui.

    Mia madre cambia discorso, passando ad un argomento che per me è altrettanto ripugnante. Ricordati che tuo padre sarà a casa questo weekend, e che dovremo andare a quella cena per la raccolta fondi a casa di Stan e Margot Craft. Ho invitato Todd, sarà il tuo accompagnatore.

    Sento il viso andare a fuoco mentre borbotto, Todd?

    Sì, è davvero un ragazzo a modo, e se gli darai un’altra chance, vedrai che ne sarà degno.

    Sono oltremodo furiosa. Non puoi pretendere che ci vada con il mio ex fidanzato, Madre. Non ci andrò con lui.

    Lei non si scompone nemmeno mentre risponde. Invece andrai con lui, dato che suo padre è uno dei maggiori finanziatori di tuo padre.

    Faccio un respiro profondo, nel tentativo di calmarmi. Todd Fulgram è stato il mio fidanzato durante il penultimo ed ultimo anno del liceo. Nonostante all’inizio sia stata una buona relazione, ci siamo lasciati davvero male l’estate prima della mia partenza per il college. Un tempo era affascinante—inteso come ricco ed acculturato—ed era molto carino. Mi ha anche fatto pressioni per mesi e mesi affinché perdessi la verginità con lui, cosa che ho fatto alla fine dell’ultimo anno.

    Ed è stato orribile.

    E poi lui è diventato orribile.

    Todd è diventato cattivo e verbalmente aggressivo. Sembrava sempre arrabbiato con me, con i suoi genitori, e con il mondo intero. Ho sopportato il peso della sua rabbia perché tra i due io ero quella più disponibile, e francamente ero in grado di ignorare le sue tirate la maggior parte delle volte. Ero lo sfogo perfetto per lui.

    Il sesso con Todd face schifo perché pensava solo a sé stesso. Non ho mai provato un orgasmo con lui quando stavamo assieme, dato che Mr. Due Minuti non riusciva a durare abbastanza a lungo, e non si degnava nemmeno di dedicare tempo extra a me. Dopo aver ceduto alle sue pressioni quella prima volta, sono sempre stata io a doverlo stuzzicare in intimità. A volte mi sembrava di essere un’incombenza per lui, il che non aiutava la mia autostima sessuale. Fortunatamente, ai quei tempi ero un’egocentrica snob a tal punto che questo era sufficiente a farmi scivolare la cosa addosso. Il che voleva dire che facevamo sesso di rado, e ad un certo punto mi è andata bene così. Ho sempre pensato che non mi stessi perdendo nulla con lui.

    La vecchia Emily avrebbe potuto tranquillamente ignorare il sesso mediocre. Voglio dire, a quei tempi pensavo solo al mio futuro da ricca ereditiera, e Todd Fulgram era un ottimo partito. Però non avrei tollerato i suoi abusi. Era iniziato tutto come violenza verbale, ma presto le cose sono cambiate. Non mi ha mai colpita, ma ho pensato che senza alcun dubbio la violenza fisica sarebbe stata il passo successivo. Il più delle volte mi afferrava con forza o mi spingeva, soprattutto quando beveva. E beveva un sacco.

    Un mese prima della mia partenza per il college, abbiamo litigato furiosamente e lui ha dato di matto. Mi ha spinta contro il muro della mia camera così forte che la mia testa è rimbalzata, facendo cadere un quadro per terra. Gli ho dato una ginocchiata nelle palle e sono scappata via dalla mia stanza. Adoro ripensare a quel momento, dato che lo considero il mio avviso ufficiale di rottura.

    Da allora ho cercato in tutti i modi di evitare Todd. In seguito a quell’incidente, lui ha iniziato a perseguitarmi. A supplicarmi di riprenderlo, offrendomi le scuse più melense e false dell’universo. E non capisco perché. Col senno di poi, sembrava sempre avercela con me, e non credo che gli importasse veramente di me come persona. La vecchia Emily era così invischiata in quel senso di presunzione da non aver mai notato quanto fosse superflua per Todd. Inoltre, non ho potuto spiegare ai miei genitori il vero motivo di questa rottura, quindi per gli ultimi anni mia madre non ha fatto altro che farmi pressione per dargli un’altra possibilità.

    La cosa peggiore di tutte, però, è che anche Todd frequenta la Columbia. Quando stavamo ancora assieme abbiamo deciso di andare a studiare alla stessa università in modo da poter stare vicino l’uno all’altra.

    Sfortunatamente la Columbia non è una scuola enorme, quindi tendo ad imbattermi in Todd più spesso di quanto vorrei. Lo ignoro semplicemente quando lo vedo. Lui ha cercato di mettermi alle strette un paio di volte, ma fortunatamente c’era sempre qualcuno nei dintorni. Le volte migliori sono quelle in cui sono con Fil. Todd ha una paura matta di lei, me lo sento. Se solo si azzarda ad avvicinarsi a me in sua presenza, lei gli ringhia semplicemente, Gira i tacchi, faccia di merda, altrimenti mi intrufolerò nella tua stanza di notte per tagliarti le palle.

    Oh, adoro Fil!

    Fortunatamente non ho visto Todd per tutta l’estate ed è stato considerevolmente tranquillo. Nessun messaggio inquietante nel quale mi dice che gli manco, né messaggi in segreteria nei quali mi scongiura di incontrarlo. E adesso…mia madre vuole che esca con lui? Questo lo farà illudere di nuovo, e riesco a malapena sopportare l’idea di trovarmi nella stessa stanza con lui, figuriamoci andarci ad un appuntamento.

    Tento ancora una volta di ingraziarmi mia madre. "Non posso uscire con Todd. Le cose tra noi erano uno schifo. Francamente, mi fa un po’ paura. Non possiamo trovare qualcun altro?

    Capisco perfettamente cosa intende Ryan quando si lamenta costantemente del fatto che nostra madre non ci ascolta mai. Lei si limita a sbuffare e dice, Non dire fesserie. È un uomo davvero a modo. Non mi deludere, Emily.

    Mi rifiuto, Madre. Le dico in un impeto di coraggio.

    Celia Burnham rivolge i suoi glaciali occhi azzurri verso di me. Rimane in silenzio per un minuto mentre mi scruta, ed un sottile strato di sudore si forma sulla mia fronte. Poi sgancia la bomba. Lo farai Emily, e lo farai con un sorriso stampato in faccia. Se sabato non dovessi presentarti con Todd Fulgram al tuo fianco, il lunedì successivo chiederò un incontro con il nostro avvocato per fare revocare il tuo fondo fiduciario.

    La fisso in silenzio, attonita. Sto cercando con tutta me stessa di non essere più una persona materialista. Voglio dire, al di là delle tonnellate di vestiti firmati e di gioielli costosi che già possiedo, quel fondo fiduciario è l’unico strumento per rendermi indipendente dalla mia famiglia. Ne otterrò il controllo al compimento dei vent’anni, tra soli

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