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Placor
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E-book136 pagine35 minuti

Placor

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Info su questo ebook

Poesie di un tempo diverso. In cerca di segnali ed emozioni di ritorno.

Note sull'autore: Alfonso Angrisani (Bari, 1962) vive a Roma. Ha ottenuto premi e riconoscimenti in diversi concorsi letterari, per la poesia (1997, Concorso Nazionale di Poesia Castelnuovo di Farfa; Premio Moncalieri “Poesie d’amore”, 2000; Premio di Poesia “Lorenzo Montano”, 2003; Premio Nazionale di Poesia “Ugo Betti”, 2003; finalista al Premio de André, 2008). Finalista al Premio Giovane Holden, 2014, con il romanzo “No voci agenda per oggi”. Vincitore nel 2013 del Premio speciale della Giuria al concorso “In poche parole”, indetto dalla “Associazione culturale Igea”, con il racconto “Annunciazione a Primavalle”; nel 2015 del Premio “Viva gli Anziani”, indetto dalla Comunità di S. Egidio, con il racconto “La scelta dell’ultimo giorno”. Ha pubblicato due raccolte di poesie (“Costellazione aperta”; “Dentro.Dal Deserto”) e scritto due romanzi, inediti. Il libro "Placor" ha ottenuto il Premio speciale della Giuria al Concorso "Voci" 2017, indetto dall'IPLAC (Istituto per la Cultura). Collabora con l’Associazione culturale Igea e l’IPLAC. E’ un avvocato, non esercita, presta lavoro dipendente presso un Consorzio.
LinguaItaliano
Data di uscita8 set 2016
ISBN9788822841209
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    Anteprima del libro

    Placor - Alfonso Angrisani

    Alfonso Angrisani

    Placor

    UUID: 78ad9674-8f98-11e6-82bd-0f7870795abd

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write (http://write.streetlib.com)

    un prodotto di Simplicissimus Book Farm

    Mettere una persona davanti alla propria ombra equivale a mostrarle anche ciò che in essa è luce.

    C. G. Jung

    Ali in vendita

    Conoscevo un tempo un artigiano

    aveva il suo regno

    a piazza della Pigna

    vendeva ali ricamate a mano

    son come le scarpe - mi diceva – le ali

    non possono essere per tutti eguali

    e poi sono troppo pesanti alcuni

    posson volare sol con gli aeroplani

    io due paia ne ho comprate

    il primo ha le piume tutte colorate

    per volare dalla mia compagna

    quando il traffico ristagna

    l’altro è bianco come questo foglio

    lo uso per scrivere e non cedere

    quando l’oscurità mi mette il suo bavaglio_

    Due ironie metropolitane a specchio

    Andrea fa il musicista

    suona nei locali

    prima o poi diventerà famoso

    oppure finirà in un ufficio

    a guardare internet ogni giorno

    in giacca e cravatta

    in giacca e cravatta

    guardo internet ogni giorno

    nel mio ufficio

    prima o poi diventerò importante

    oppure finirò per leggere poesie nei locali

    io faccio il poeta _

    Il giorno dopo

    Una luce livida

    il giorno dopo.

    Un foglio deserto

    il giorno dopo quella notte.

    La carta vetrata

    delle strade grigioazzurre

    e nella testa un’ eco

    il giorno dopo.

    Il tuo profumo sul cuscino

    una solitudine che si ripete

    il giorno dopo.

    Quanti giorni sono stati

    quel giorno dopo _

    Chiavi

    Vecchie chiavi in un cassetto

    ognuna apriva una porta

    una volta

    ora

    non ricordo più di qual sorta

    chiavi inutili colorate

    luccicanti oppur opache

    immemori delle loro serrature

    isolati oggetti astratti

    nelle mie congetture

    e ognuna è una storia

    un luogo dove tornare

    un luogo vago del ricordare

    un luogo dove a suo tempo è nato qualcosa

    forse una rosa _

    Tetti

    Era bello

    rannicchiati come gatti

    guardare dal nostro rifugio

    arredato di camini e antenne

    la fuga fino all’orizzonte

    delle case e dei tetti

    sospendere i piedi nel vuoto

    come per camminare nell’aria

    sdraiarsi e fare all’amore

    con il cemento sulla schiena

    il cielo negli occhi

    aprire le braccia nel vento

    rubare lenzuola

    e giocare a volare

    come giovani pazzi vagabondi

    angeli di città _

    Visioni del viaggio

    Non ho mai scritto

    di una strada

    senza fondermi con il suo asfalto

    sino ad averne la pelle

    mai di un giorno di nebbia

    senza essere quel volto

    la sospensione delle cose

    l’andare del traffico

    di una campagna

    sono stato a volte il prato

    a volte l’albero

    il morbido sentiero polveroso

    persino il calabrone

    un dedalo di palazzi

    un giorno che sfuma

    una nave che si consegna al mare

    un uomo che si perde nel silenzio

    porto nel mio zaino queste metamorfosi

    interiori visioni del viaggio _

    Passaggio notturno

    Una poesia caduta di notte

    una poesia che non doveva essere

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