Raccontar Breve

Di Licia Fiorentini

Scrivere: per giocare con le parole, per esercitare le proprie capacità espressive, da soli o in compagnia. Non ci sono regole o ricette ideali. Basta uno spunto per prendere l'abbrivio e far correre la penna. Tra l'antologia di racconti e un piccolo manuale di scrittura creativa, un decalogo di aneddoti ed esperimenti di penna da cui trarre suggerimenti e svago.

• Lingua: Italiano
• Editore: Le Cinque Stagioni
• Data di uscita: 27 set 2016
• ISBN: 9788890363795

Anteprima del libro

Fiorentini

La tortina di pinoli

Da ormai alcuni lustri, dopo l'esperienza di cooconduzione di Bombacarta presso il centro commerciale Esp di Ravenna, porto avanti il laboratorio di scrittura creativa Pennuti.doc, per lungo tempo itinerante, vista la difficoltà di individuare una sede stabile per un'attività svolta per il piacere di condividere con altri il piacere della scrittura.

Scrivere, in sé, non richiede grandi mezzi: bastano un foglio, una penna e un'idea. Quando si fa palestra creativa, di gruppo o solitaria, per iniziare va bene qualsiasi cosa: un trafiletto preso da un quotidiano, un incipit raccolto da un libro, una vecchia foto spuntata fuori da un cassetto, una parola che ci ronza in testa come le note di un tormentone estivo, un oggetto che, casualmente, ci si ritrovi sottomano. Non c'è uno spunto con più dignità di un altro: sta alla creatività di chi scrive trasformare ciò che apparentemente è banale in un'idea interessante. Osate. Divertitevi. Scrivete.

Quella sera, ospiti nel salotto di una delle partecipanti, ai convenuti fu offerta una semplice e deliziosa torta di pinoli. Quel semplice e gustoso dolcetto fu spunto per il breve componimento che segue.

Sul piattino di porcellana di Limoges, sopra al tovagliolino di batista candida guarnita da una gala di pizzo color crema, non era rimasta che una piccola fetta di torta, in un letto di briciole brunite. Sulla crosticina intarsiata di pinoli un piccolo taglio sottile, traccia della lama d'argento che, un fendente alla volta, aveva consumato la soffice consistenza del dolce uno spicchio alla volta.

Caterina osservava le briciole leggendovi la metafora della propria vita, consumata a brani dalla voracità di amori egoisti, che gustato il soffice della relazione, altrettanto velocemente si eclissavano, lasciandole solo il ricordo di baci avidi e mani impudiche, che non sarebbero mai state un sostegno cui appoggiarsi nello sconforto, una consolazione nella tristezza o nel dolore.

Solo tocco di amante frettoloso, che espleta una funzione fisiologica naturale cercando di coglierne il massimo godimento col minimo coinvolgimento.

Del resto a che pro lasciarsi prendere da complicazioni inutili? Col rischio di rovinare una bella seduta di sesso?

Caterina passò la punta dell'indice destro sulle briciole sparse, portandolo poi alle labbra per sorbire i minuti frammenti che vi erano