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Scripta manent
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E-book265 pagine3 ore

Scripta manent

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Info su questo ebook

Un corso di scrittura creativa “for dummies”: ossia, per chi avrebbe sempre voluto mettersi alla prova come scrittore ma, per qualsiasi ragione, non se l'è mai sentita di provarci. Un testo per chi vuole innanzitutto prendere coscienza dei propri mezzi espressivi e valutare il livello della propria motivazione, prima di passare ad obiettivi più impegnativi.

Il materiale qui presentato proviene da un seminario dell'Auser, associazione per l'invecchiamento attivo, tenuto a Caserta da Roberto Cocchis a cavallo tra la fine del 2018 e i primi del 2019. Una serie di lezioni che partono dalla lettura di appassionanti racconti d'autore (i buoni scrittori sono innanzitutto buoni lettori) per spiegare e far comprendere le qualità che li rendono unici e speciali, i meccanismi che bisogna conoscere per riuscire a narrare con successo. Alle lezioni del docente si alternano le prove narrative elaborate dai suoi allievi prendendo spunto dai temi trattati.
LinguaItaliano
Data di uscita26 mar 2019
ISBN9788831611169
Scripta manent

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    Anteprima del libro

    Scripta manent - Roberto Cocchis

    Indice

    Prefazione, di Nadia Verdile

    Antefatto, di Mariastella Eisenberg

    Introduzione

    1. Ispirazione

    La caramella (Tiberio Madonna)

    Tra le strade del cuore della Città (Michele Fratepietro)

    In treno (Penelope)

    I tre punti di vista (A.P.)

    Frecciarossa 6208 (Silvana Virgilio)

    Il ruolo più importante (Emilia Ruoppolo)

    Un anno iniziato in modo diverso (Simona Lancia)

    2. Voce

    Anna e Celeste. Uno schizofrenico j’accuse (A.P.)

    Ostacoli (Simona Lancia)

    Tra le strade: mio colloquio con un quattordicenne nel 1953 (Michele Fratepietro)

    Io e me a quattodici anni (Tiberio Madonna)

    Un sogno nel cassetto (Silvana Virgilio)

    Breve storia sull'incontro tra se stesso di oggi ed un ragazzino che si rivela essere se stesso a 14 anni (Penelope)

    3. Atmosfera

    Bloccato dal maltempo (Tiberio Madonna)

    Il rumore delle goccioline (Simona Lancia)

    Per le strade della mia città (Michele Fratepietro)

    Nel temporale (Silvana Virgilio)

    Sensazioni (Penelope)

    L'incontro (A. P.)

    4. Trama

    Piccolo mondo (A.P.)

    La casa (Silvana Virgilio)

    Costruire relazioni (Michele Fratepietro)

    Foto di famiglia (Penelope)

    La lettera rossa (Tiberio Madonna)

    I figli dei fiori (Emilia Ruoppolo)

    Accade (Michele Fratepietro)

    Il corridoio (Simona Lancia)

    5. Personaggi

    Nei boschi di Dessau (Tiberio Madonna)

    Il suo lui (Titti Malorni)

    Giulia (Emilia Ruoppolo)

    Un dollaro d’argento (Silvana Virgilio)

    Kazimierz (di A. P.)

    Un Sessantotto lontano (Michele Fratepietro)

    6. Cattiveria

    GONÇALO (Tiberio Madonna)

    La sposa maldicente (Penelope)

    Linea 27 (A. P.)

    La signorina perfettina       (Emilia Ruoppolo)

    L’esperienza nuova di un uomo a metà (Michele Fratepietro)

    7. Tempo

    Quella donna (Titti Malorni)

    La catenina col cuoricino rosso (Emilia Ruoppolo)

    L’orrore dal passato (Tiberio Madonna)

    La vita non ha tempi (Michele Fratepietro)

    Il risveglio (Silvana Virgilio)

    Profuma d'estate (A.P.)

    8. Colpo di scena

    La denunzia (Silvana Virgilio)

    Il nuovo cliente (Simona Lancia)

    Cometa di pensieri (Michele Fratepietro)

    Ho fatto la guerra (Michele Fratepietro)

    Grosse uova d'oca (Michele Fratepietro)

    Opere naif (A.P.)

    Chissà dove (Tiberio Madonna)

    Insonnia (Tiberio Madonna)

    9. Ultime note

    A mo' di bilancio, di Anna Parente

    Appendice 1: Vita da atleti, di Roberto Cocchis (vincitore premio Auser 2018)

    Appendice 2: Altre opere: Tre poesie di Rosa Pasquariello

    La rosa gialla (Tiberio Madonna)

    Due canzoni di Silvana Virgilio

    Il frigorifero e l’ingegnere (Michele Fratepietro)

    I nostri autori si presentano

    La movimentata vicenda di una chat e delle dediche

    Scripta Manent

    Il piacere di inventarsi scrittori per gioco...
    e per essere letti

    a cura di Roberto Cocchis

    Youcanprint

    Titolo | Scripta manent

    Autore | Roberto Cocchis

    ISBN | 9788831611169

    Prima edizione digitale: 2019

    © Tutti i diritti riservati all’Autore

    Youcanprint Self-Publishing

    Via Marco Biagi 6, 73100 Lecce

    www.youcanprint.it

    info@youcanprint.it

    Questo eBook non potrà formare oggetto di scambio, commercio, prestito e rivendita e non potrà essere in alcun modo diffuso senza il previo consenso scritto dell’autore.

    Qualsiasi distribuzione o fruizione non autorizzata costituisce violazione dei diritti  dell’autore e sarà sanzionata civilmente e penalmente secondo quanto previsto dalla legge 633/1941.

    L'Auser Onlus, costituita nel 1989 dalla Cgil e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil, è un'associazione di volontariato e promozione sociale impegnata nel favorire l'invecchiamento attivo degli anziani e valorizzare il loro ruolo nella società.

    Roberto Cocchis (Bari, 1964), insegnante e scrittore, redattore di Vanilla Magazine e di Cronache Letterarie, ha pubblicato il romanzo A qualunque costo e l'antologia di racconti Il giardino sommerso, entrambi con Lettere Animate Editore, e la silloge poetica L'impressione del decoro.

    "Le sei regole d'oro dello scrittore:

    leggere, leggere, leggere e scrivere, scrivere, scrivere."

    (Ernest J. Gaines)

    Prefazione

    Chi si mette in gioco ha sempre ragione. Partiamo da questo. E non è poco. Un corso per ascoltare, per leggere, per capire e capirsi, un ciclo di incontri per aprire cassetti segreti sfondando le porte del pudore e del timore. Un docente – suggeritore di parole e libri, una classe di persone che sceglie la penna, che accarezza la carta, che muove il mouse. Come scrivi scrivi quello che conta è mettere insieme le parole che nascono dai pensieri che sono stati generati dalla curiosità. Anche questa è una rivoluzione.

    Dieci incontri – laboratorio da ottobre a febbraio, tra i libri della libreria Giunti a Caserta, Roberto Cocchis alla guida del team. Una classe di discenti dai capelli color dell’argento con qualche infiltrata della generazione successiva. I sorrisi, le tante domande, i confronti, gli scontri, le proposte.

    La classe che ogni insegnante sogna di avere: curiosa, attenta, critica, accogliente. All’orizzonte la decima edizione del premio Letterario Filo d’Argento.

    E allora che Scripta manent sia! Le autrici e gli autori del laboratorio di scrittura creativa dell'Auser di Caserta hanno messo nero su bianco il loro percorso, qualcuna è inciampata nelle emozioni e in quelle incapperemo anche noi; un volo a più mani su dieci temi di boccacciana memoria, qualche ingenuità, guizzi di genialità, parole accarezzate, racconti sognati e baciati perché crescere, accumulare decenni, non dona solo saggezza, ma anche e sempre protagonismo. Chi continua a farsi domande sul presente, chi sceglie di non arrendersi al presente e progetta il futuro, pone riparo al passato, lo protegge e lo isola, non ne fa un complice, non lo rende un moloc. Così in questo libro a tante mani, a infiniti pensieri, si intrecciano i fili di ciò che si è, fili che diventano larghe trame per ciò che si è stati, trame in cui l’ordito è il progetto del futuro.

    Chapeau!

    In questa avventura narrata si riscoprono forze che i giovani dovrebbero incontrare, si annusano profumi che niente hanno della naftalina ma che portano dentro le essenze pregnanti della primavera. Tra loro e con loro l’amore, perché innamorarsi o continuare ad amare quando si portano sulle gambe tanti lustri è un piacere sottile che solo chi conosce può comprendere. Più lunga è l’esperienza più profondo è il darsi. Qui, in queste pagine di esperimento e di gioco, le parole sono diventate dardi infuocati. Ed è bello il privilegio di poterli cogliere i dardi, catturarli per sé.

    C’è da apprendere e da condividere in questo libro e soprattutto c’è da plaudire. Nel gioco della vita chi scende in campo ha già vinto.

    Nadia Verdile

    L’antefatto

    Aprile 2018- 1^ corso di scrittura creativa organizzato dall’Auser di Caserta  a cura di Mariastella Eisenberg

    PERCORSO DI AVVIAMENTO ALLA SCRITTURA…CREATIVA IN DIECI LEZIONI

    PERCHE’ SCRIVERE?

    ISTRUZIONI PER L’USO

    commentato da Mariastella Eisenberg

    Credevo di essere stata invitata a fare quattro chiacchere tra amiche e amici, e invece mi sono ritrovata in locandina a gestire un minicorso di scrittura creativa!

    Almeno le/gli intervenuti si aspettavano questo; io, però, ho creduto più consono alle mie modeste competenze offrire in corso d’opera solo stimoli, qualche consiglio, suggerimenti e – soprattutto – mi sono limitata a seminare interesse e amore per la lettura in primis, per la scrittura in seconda battuta.

    E così, in un terreno evidentemente fertile, i semi hanno attecchito e dal terreno che avevo appena dissodato è fiorito un giardino ad opera di chi ha preso il testimone in questa operazione.

    Ad maiora!

    Mariastella Eisenberg

    Introduzione

    Nel maggio 2018, ho avuto la fortuna di vivere un'esperienza artistica e umana molto gratificante, partecipando al concorso letterario annuale dell'Auser-Filo d'argento di Caserta e vincendolo, con il racconto Vita da atleti, che si può leggere in appendice a questo testo.

    Al di là del modesto valore materiale del riconoscimento, sia il contesto piacevolmente e apertamente amichevole in cui si è svolta la competizione, sia il meccanismo che ha portato il mio racconto prima a essere selezionato da una giuria come finalista e poi a essere giudicato vincitore da una miriade di lettori che lo hanno letto sul web, sia la stessa realtà dell'Auser, che promuove l'invecchiamento attivo della popolazione attraverso non soltanto iniziative culturali di ogni tipo ma anche il quotidiano impegno sociale e civile, sono state tutte ragioni da farmi sentire premiato molto più di quanto mi sarei sentito se avessi vinto un premio molto più noto e sostanzioso, sull'esito del quale avessero però gravato, come spessissimo avviene, i sospetti di un qualche pilotaggio da parte di editori o sponsor.

    Per questa ragione, quando il direttivo dell'Auser mi ha proposto di tenere il corso di scrittura creativa dell'associazione per la stagione 2018-19, non ho avuto la minima esitazione ad accettare, benché questo comportasse l'impegno di subentrare ad un'autrice molto più nota e quotata di me, ossia Mariastella Eisenberg. Un impegnativo confronto è sempre uno stimolo a mettersi in discussione e a dare il meglio di sé, ossia una delle strade più in salita (e di conseguenza destinate a portare più in alto) che esistano per raggiungere nuovi traguardi.

    Per dirla secondo il gergo dei nostri tempi, la mission di questo corso, così come mi è stato proposto, era quella di spingere i soci Auser e tutti gli eventuali partecipanti anche estranei all'associazione a scrivere opere da presentare nella successiva edizione del concorso; questo, dato che, in occasione delle edizioni precedenti, molte persone interessate a farlo avevano rinunciato in quanto, a loro dire, poco fiduciose delle loro capacità di esprimersi per iscritto.

    Tale presupposto ha finito per orientare in maniera determinante la struttura del mio corso, che si è quindi incentrato sulla narrativa breve.

    A tale scopo, nel presentare al direttivo dell'Auser il corso così come l'ho concepito, ho scritto:

    Visto che l'utenza sarà presumibilmente composta soprattutto da persone anziane, la prima esigenza è quella di offrire un corso orientato al soddisfacimento dei loro bisogni espressivi specifici. Dunque, questo corso si propone, da un lato, l'obiettivo di far prendere confidenza all'utente con la narrativa breve (racconto o novella) attraverso l'analisi delle sue strutture narrative e degli stilemi che caratterizzano i vari generi; e, da un altro, quello di approfondire soprattutto le questioni inerenti allo sviluppo della narrativa di genere memoir che si presuppone sia quella verso cui le persone anziane si sentono più portate.

    Tale idea ha incontrato l'approvazione del direttivo stesso, per cui mi è stato possibile, subito dopo, passare alla definizione di come sarebbe stato articolato il corso stesso, per il quale avevamo a disposizione un numero limitato di date utili.

    Si è deciso, innanzitutto, di scandire la tempistica del corso attraverso 10 incontri  a scansione settimanale (a parte le possibili interruzioni per forza maggiore), ciascuno della durata di 90 minuti.

    Sull'articolazione di ogni singolo incontro, la mia proposta, accettata senza problemi, è stata la seguente:

    Per non mettere troppo alla prova la capacità di attenzione dei corsisti e dare loro la gratificazione di partecipare attivamente agli incontri stessi, l'idea sarebbe quella di suddividere ogni incontro in 2 sezioni da 45 minuti l'una, la prima di introduzione a un tema specifico e la seconda per verificare se i corsisti hanno svolto i compiti a casa assegnati la volta precedente, o per discutere le correzioni apportate dal docente ai compiti a casa" assegnati due incontri prima e consegnati la volta precedente. In pratica, ci si dovrà mettere al lavoro abbastanza presto (preferibilmente già dal primo incontro) e si dovranno impiegare le ultime due lezioni in esclusive attività di laboratorio.

    I compiti a casa inizialmente consisteranno di componimenti molto brevi, al di sotto della mezza pagina, per diventare più impegnativi durante i laboratori finali."

    A questo punto, restava solo da approvare un programma di lavoro. Sulla base di ciò che intendevo fare e della mia disponibilità di testi (fortunatamente ho una ricchissima biblioteca personale), ho stabilito la seguente successione di argomenti da trattare:

    I incontro: La narrativa: come e perché. L'esigenza di raccontare. I modi di raccontare. Testo di riferimento: Esercizi di stile di Raymond Queneau, da leggere ad alta voce nella seconda parte. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    II incontro: La voce dell'autore. Cosa rende uno scrittore inconfondibile dagli altri. Testo di riferimento: Di cosa parliamo quando parliamo d'amore di Raymond Carver. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    III incontro: L'atmosfera del racconto. Come l'autore fa immergere il lettore nella storia. Testo di riferimento: L'ala ferita dell'angelo di Giorgio Scerbanenco. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    IV incontro: La trama del racconto. Come nasce una storia partendo da un qualunque spunto. Testo di riferimento: Leggere Cechov di Tiziano Cornegliani. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    V incontro: Il personaggio. Cosa rende vivi i personaggi. Testo di riferimento: Tu non mi conosci di Joyce Carol Oates. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    VI incontro: Scrivere narrativa come liberazione di se stessi. Dare sfogo alla propria cattiveria scrivendo. Testo di riferimento: Piccoli racconti di misoginia di Patricia Highsmith. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    VII incontro: L’elemento tempo nella narrativa. La scansione temporale di una storia e il suo ruolo nello schema narrativo. Testo di riferimento: Molto dopo mezzanotte di Ray Bradbury. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    VIII incontro: Il colpo di scena. Come ribaltare la narrazione di una storia in poche righe. Testo di riferimento: Cosmolinea B1 e Cosmolinea B2 di Fredric Brown. Assegnazione di un compito ispirato a questo libro.

    Gli ultimi due incontri saranno dedicati solo alla discussione degli elaborati redatti dai partecipanti.

    Un programma di lavoro di questo tipo non può essere svolto in modo rigido: infatti, nel corso degli incontri, i corsisti e io ci siamo presi anche qualche licenza, fermo restando che siamo comunque riusciti a svolgere tutto il lavoro sui testi riportato nel programma.

    In particolare, sono risultate sorprendentemente piacevoli e gratificanti le letture dei racconti da me scelti, delle quali si è occupato un amico gentilmente resosi disponibile per esse, il filosofo-artista Marco Palasciano. Al di là delle ragioni che mi avevano inizialmente indotto a scegliere tali opere per sottolineare questo o quell'aspetto delle tecniche narrative, la sostanza dei loro contenuti ha sempre smosso qualcosa nel mondo interiore dei corsisti, in modo tale da rappresentare sicuramente uno stimolo all'emersione di emozioni nascoste, forse dimenticate o represse, e quindi alla possibile ispirazione della composizione letteraria, tanto più se in riferimento al genere memoir, ossia a uno dei nostri obiettivi.

    1. Ispirazione

    Il tema del primo incontro può essere sintetizzato in una sola parola: ispirazione. Come trovare l'ispirazione per scrivere, ossia uno spunto che possa essere sviluppato in una storia interessante sia da scrivere per noi sia, successivamente, da leggere per il lettore?

    Formule magiche non ne esistono, ma è sufficiente guardarsi intorno per rendersi conto che qualunque elemento che ci circonda può fungere da ispirazione, se sappiamo guardarlo con gli occhi giusti. Cechov dichiarò una volta, a un giornalista che lo intervistava, che avrebbe potuto scrivere un racconto partendo da un qualunque oggetto presente nella stanza in cui si trovavano, ad esempio il portacenere che era sul tavolo. Hermann Bang scrisse uno dei suo racconti più noti (Lungo la strada) prendendo ispirazione dall'espressione sul volto di una donna affacciata a una finestra, intravista per pochi istanti durante un viaggio in treno. Molti racconti di autori come Carver, Scerbanenco, la Mansfield o la Oates devono il loro irresistibile fascino al fatto che ci propongono delle realtà che abbiamo sempre avuto davanti senza trovarci nulla di importante, ma con un cambiamento di prospettiva che ci permette di scoprire in esse ogni sorta di significato, o di scoprirlo in noi stessi se le guardiamo da questo nuovo punto di vista.

    L'ispirazione può venire da tutto: da un fatto vissuto, da un fatto visto, da un fatto ascoltato o letto. Tuttavia, non si può pretendere che si metta in moto immediatamente un meccanismo creativo. Anzi, in genere, se ci mettiamo a scrivere subito su qualcosa che ci ha emozionato, in genere, ne ricaviamo scritti piuttosto ingenui e poco curati. La materia su cui si lavora deve essere padroneggiata a dovere, e questo è possibile solo se si scrive a freddo, se si lasciano sedimentare per un tempo adeguato le emozioni e i pensieri che derivano successivamente da esse. 

    Ciò non significa che, se si è colti dalla smania di scrivere qualcosa in seguito a un'esperienza diretta o indiretta, ci si debba trattenere. Anzi, in queste occasioni, è importante assecondare l'ispirazione e scrivere. Soltanto, si deve tenere presente che il risultato non rappresenterà il vero scritto ispirato a quella esperienza ma una sorta di serie di appunti per fissarne, almeno in parte, gli elementi principali, prima che sfuggano dalla memoria. In seguito, si può tornare su quanto si è scritto e aggiungere o togliere qualcosa, ma è sempre importante lasciar passare un po' di tempo prima di metterci mano seriamente. Per dare una struttura

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