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Biologia quantica: Viaggio ai confini della guarigione
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E-book142 pagine2 ore

Biologia quantica: Viaggio ai confini della guarigione

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Info su questo ebook

Le scoperte degli ultimi decenni della fisica quantistica stanno cambiando, seppur lentamente, il modo di vedere la realtà, facendo vacillare la tradizionale visione meccanicistica e materialistica che dal Seicento a oggi ha dominato in ogni ambito del sapere. In campo biologico e medico-scientifico questo ha favorito l’idea che l’essere umano sia governato da un corredo di geni e proteine sul quale non può esercitare alcun potere. Si tratta di una visone incompleta e limitata poiché non considera né l’impatto che lo stile di vita può avere sull’espressione del DNA e sul benessere psico-fisico, né la componente energetica che probabilmente sottende e regola le reazioni che avvengono a livello molecolare. La biologia dovrà integrare le nuove conoscenze della fisica quantistica e la medicina del futuro dovrà cambiare radicalmente l’approccio alla salute, alla malattia e alla guarigione, tenendo in considerazione non solo il piano materiale ma anche quello energetico.
LinguaItaliano
Data di uscita30 nov 2017
ISBN9788863654448
Biologia quantica: Viaggio ai confini della guarigione

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    Anteprima del libro

    Biologia quantica - Simona Grossi

    Srl


    INTRODUZIONE

    All’epoca in cui ho scelto di studiare biologia all’università e di dedicarmi alla ricerca scientifica, ero animata dall’idea di contribuire a trovare delle soluzioni per alleviare la sofferenza della malattia, in qualunque forma essa si manifesti. Credevo che avrei svolto quel lavoro per il resto della mia vita, ero sicura che avrei seguito il mio capo (l’ultimo che ho avuto) ovunque fosse andato nel mondo.

    Nonostante il mio percorso di studi scientifico e razionale, sono sempre stata attirata anche da tutto ciò che riguarda il mondo spirituale. Nei primi vent’anni di vita la religione l’ho un po’ subìta, nel senso che ho accettato, anche se in modo piuttosto scettico e critico, credenze e rituali che mi sono stati trasmessi dalla famiglia, dalla scuola, dalla società in cui sono cresciuta. Era normale andare in chiesa ogni domenica e credere in un Dio che sta fuori di noi, una presenza che nell’immaginario di tante persone assomiglia ad un anziano signore con una lunga barba bianca, pronto ad aiutarci se ci comportiamo bene e a punirci se invece non rispettiamo certe regole prestabilite.

    Questo equilibrio, in realtà precario, ha tenuto fino a quando è accaduta una serie di eventi drammatici e dolorosi, almeno per come io li ho percepiti e vissuti, che lo hanno fatto vacillare, in particolare la malattia e la morte dei miei genitori e la fine di una lunga relazione. Nell’arco di un tempo relativamente breve sono venuti a mancare tutti i capisaldi sui quali avevo costruito la mia vita, è cambiata la visione che avevo del mondo, di me stessa, del mio futuro e soprattutto è mutato il mio approccio alla salute e alla malattia. A partire da quel momento si sono trasformate tante cose. È stato allora che ho sentito in maniera forte e improrogabile la necessità di aprirmi e di scoprire una spiritualità nuova, diversa, autentica, scelta da me e non imposta da altri. L’incontro con il buddismo, prima, e in seguito con l’ipnosi regressiva, sicuramente non casuali, sono stati per me salvifici e mi hanno impedito di cadere nel baratro in cui rischiavo di precipitare. Anche se possono sembrare completamente slegati l’uno dall’altra, entrambi mi hanno guidata alla scoperta di concetti come l’idea che siamo responsabili di tutto quello che sperimentiamo, a trecentosessanta gradi, che creiamo, istante dopo istante, la nostra realtà, che nulla nella vita capita casualmente o ancora che arriviamo in questo mondo con una valigia più o meno pesante, un bagaglio di esperienze, nostre e di altri, che ci condizionano, spesso inconsapevolmente. Ogni incontro, ogni esperienza, ogni singolo evento che ci accade hanno un preciso significato e una ragione di essere.

    Se oggi è un’evidenza parlare di tutto questo, allora non è stato così, anzi, a tratti ho vissuto la nascita di una nuova consapevolezza come un vero e proprio shock. Significava, infatti, che la mia interpretazione della realtà, quella che avevo abbracciato fino a quel momento, era in buona parte scorretta, o almeno incompleta. Come tante altre persone, credevo che esistessero un prima e un dopo, un passato, un presente e un futuro, un fuori di noi e un dentro di noi, che fossimo separati da ciò che ci circonda, che le malattie si prendono, che c’è chi nasce più fortunato di altri, che abbiamo un destino e non siamo in grado di cambiarlo, che la vita ci accade e noi la subiamo. Tutte idee che, come vedremo, derivano dal tipo di lettura della realtà che domina la nostra epoca.

    Naturalmente, non solo la mia vita personale ma anche la mia vita lavorativa è profondamente cambiata in seguito alle nuove considerazioni che a poco a poco si sono manifestate. La ricerca, infatti, in particolare in campo biologico e medico-scientifico, è ancora strettamente legata al paradigma materialistico e meccanicistico che dal Seicento ad oggi si è fortemente radicato in occidente. Ho iniziato a sentire che tale interpretazione della realtà è limitata, manca di qualcosa. Non è svanita la passione per la scienza e per la ricerca, che continua ad accompagnarmi, ma è cambiata la modalità con la quale mi dedico loro e si è allargato il mio centro d’interesse.

    Nel bel mezzo di questo percorso, a tratti burrascoso, un giorno ricevo l’invito da parte di un’amica, biologa e ricercatrice, a partecipare a uno speciale congresso ad Amburgo, una Mastery Conference. È l’estate del 2008. Non avendo mai sentito nominare l’organizzatore, il dottor Eric Pearl, americano, inizio a indagare sul suo conto. Chi è questo Eric Pearl? Scopro che per anni ha diretto con successo uno studio chiropratico finché un giorno alcuni suoi pazienti affermano di sentirlo agire sui loro corpi prima ancora che ci sia un contatto fisico. Alcune persone guariscono da malattie anche molto gravi semplicemente quando il dottor Pearl avvicina le sue mani su di loro, come se fosse una sorta di veicolo attraverso cui fluisce energia capace di guarire.

    Oggi, nei seminari che tiene in tutto il mondo, il dottor Pearl insegna agli altri come attivare tale abilità. Tutto questo mi sembra assai esoterico ed è difficile da accettare per la mia mente razionale e analitica ma allo stesso tempo sono talmente incuriosita che non smetto di pensarci e decido finalmente di partecipare all’evento, rassicurata in parte dal fatto che tra gli speakers ci sono biologi, fisici e ricercatori multidisciplinari, tutti con un background che mi è più familiare rispetto a quello del dottor Pearl. Il risultato è molto più sorprendente di quello che mi aspetto. I concetti che ascolto non mi sono nuovi, ma per la prima volta sento scienziati che parlano di scienza e di spiritualità, di mondo materiale e di realtà trascendente.

    Una volta rientrata a casa, continuo a leggere, ricercare, studiare questi argomenti, trasportata da un’emozione e un entusiasmo che mai ho sentito prima di allora. È una visione nuova della biologia, della medicina e della vita, un approccio alla salute e alla malattia che sento mio, che condivido, che risuona dentro me stessa. Naturalmente quest’esperienza non fa che aumentare il divario che già sentivo tra la mia interiorità e il modo in cui avevo fatto ricerca fino a quel momento. Sento che qualcosa deve cambiare, e cambiare profondamente.

    Da lì inizia un periodo, durato circa due anni, in cui, parallelamente al lavoro di ricerca in laboratorio, dedico ogni momento del mio tempo libero a leggere libri, seguire formazioni, seminari e corsi incentrati su spiritualità, crescita personale e terapie energetiche. Cercherò di raccontare nei prossimi capitoli in che modo le nuove comprensioni acquisite hanno cambiato il mio modo di vivere e di lavorare, partendo da alcune scoperte della fisica quantistica e della biologia che ho avuto la curiosità e il desiderio di approfondire al ritorno da quella Mastery Conference che ha segnato un momento cruciale nel mio percorso personale e professionale.

    1. L E SCOPERTE DELLA FISICA QUANTISTICA

    Le scoperte della fisica quantistica stanno profondamente cambiando la nostra comprensione della natura fondamentale del mondo. Alcune implicazioni di questa teoria, che si è fatta strada tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, sono fortemente contro-intuitive, ad esempio il fatto che, contrariamente a quanto appare, ciò che percepiamo come materiale attraverso i nostri cinque sensi, è in realtà una forma di energia. Secondo la fisica quantistica l’universo è atemporale, infinito e formato da entità di base chiamati quanti di spazio, corpuscoli infinitesimali che riempiono e permeano il mondo in cui viviamo. Alcuni scienziati concepiscono l’universo come un sistema dinamico in continua evoluzione, in cui tutto è interconnesso e immerso in un mezzo fisicamente reale, utilizzando diversi termini per definirlo: vuoto quantico, matrice, pieno cosmico. Nonostante la confusione che tale terminologia può generare, quello che s’intende è che ciò che si pensava essere spazio vuoto in termini assoluti è (o potrebbe essere) occupato da un mezzo fondamentale di energia e di informazione che sarebbe alla base di tutto ciò che esiste. Ma facciamo un passo indietro per cercare di capire, anche se in maniera estremamente semplificata, che cos’è la fisica quantistica e come è nata.

    La meccanica quantistica, detta anche fisica quantistica o teoria dei quanti, descrive il comportamento della radiazione e della materia sia come fenomeno ondulatorio che come particella, contrariamente alla meccanica classica che, per esempio, considera la luce solo come onda e l’elettrone solo come particella. Il primo a formulare la teoria della meccanica quantistica alla fine dell’Ottocento è il fisico tedesco Max Planck, elaborando una serie di osservazioni empiriche fatte in quegli anni. Il nome teoria dei quanti fa riferimento al fatto che alcune grandezze di certi sistemi fisici a livello microscopico possono variare soltanto di valori discreti, detti quanti, e non in modo continuo.

    Fino ad allora aveva dominato la fisica classica, che però si è dimostrata incapace di descrivere il comportamento della materia e della radiazione elettromagnetica a livello microscopico, relativamente a dimensioni dell’ordine di quelle dell’atomo o inferiori, o a energie nella scala delle interazioni interatomiche. La fisica classica è strettamente legata al nome di Newton, alla quale egli diede un contributo fondamentale. Il suo nome è associato principalmente alla legge sulla gravitazione universale ma in realtà Newton ha avuto un ruolo molto più ampio nella formulazione di numerose leggi e teorie che hanno fondato le basi della meccanica classica, tanto che ancora oggi si parla di dinamica newtoniana e di leggi newtoniane del moto. Più in generale ci si riferisce al newtonianesimo come a una concezione del mondo essenzialmente basata sulla legge di causa ed effetto che ha influenzato la cultura europea e dominato dal diciassettesimo secolo fino a noi. I suoi testi sono stati utilizzati per oltre trecento anni come validi e affidabili testi scientifici per la meccanica classica.

    Il metodo newtoniano, che è poi il moderno metodo scientifico, è un procedimento analitico che procede dalle cause di un fenomeno agli effetti, cioè consiste nell’assumere che a determinate cause corrispondono fenomeni che vengono osservati e che ciò che viene dimostrato sperimentalmente è vero fino a prova contraria. Newton, e più in generale il metodo scientifico, rifiuta qualsiasi spiegazione che prescinda da una solida verifica sperimentale. Tutto ciò che non può essere dimostrato sperimentalmente è, almeno secondo questa visione, appannaggio della metafisica. Nel complesso, il

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