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La Grotta del Tempo: Romanzo breve
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La Grotta del Tempo: Romanzo breve
E-book98 pagine1 ora

La Grotta del Tempo: Romanzo breve

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Info su questo ebook

"Un'antica leggenda narra di cinque grotte tra gli scogli in cinque luoghi del mondo ove, al nascere della quinta luna blu, si dischiude uno squarcio nel tessuto temporale." 
Un pensiero sbagliato formulato nel luogo sbagliato. Alessio è di pessimo umore, ha bisogno di stare solo con Rod, il suo grosso ed esuberante cane. Sorpresi da un violento acquazzone, si rifugiano in un antro fra gli scogli ma, al ritorno a casa, nulla è come prima. Suo padre sembra non conoscerlo e la madre è sparita nel nulla. Ha inizio un estenuante girovagare in cerca di risposte... e di un libro che narra la leggenda della Grotta del Tempo. Tra incursioni nel passato e in realtà alternative, Alessio dovrà decifrare la profezia e trovare la strada del suo 2018. Determinante la presenza di Rod, di cui si conoscono i pensieri e la visione della realtà che prescinde dal tempo, una realtà in cui contano solo gli affetti.
LinguaItaliano
Data di uscita28 gen 2018
ISBN9788827559291
La Grotta del Tempo: Romanzo breve

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    Anteprima del libro

    La Grotta del Tempo - Giulianna D'Annunzio

    La Grotta del Tempo

    Giulianna D'Annunzio

    Prologo

    27 Aprile 1995

    Il vecchio Cosmo conservava ancora un carattere volitivo. Tirava il guinzaglio in direzione di un cane che scorrazzava allegramente e si tuffava in mare nonostante la pungente temperatura. Gianluca aveva già notato quella coppia, una ragazza e il suo bastardino tutto pepe, ma si era tenuto a distanza di sicurezza, temendo che Cosmo avrebbe creato di nuovo problemi. Solo di recente aveva terminato la quarantena imposta per aver aggredito la pelliccia di una donna che passeggiava sulla riva. Erano seguite una denuncia, la visita veterinaria e la pena da scontare. Gli era concesso di uscire per sole passeggiate al guinzaglio, niente affatto soddisfacenti.

    «Calma, cerchiamo di non combinare guai, vecchio mio, aspetta il momento giusto».

    Cosmo non accettava di buon grado gli intrusi nella spiaggia dove era cresciuto e tollerava solo i cani che accettavano le sue condizioni. Con le femmine, invece, era più accomodante.

    Gianluca guardava la coppia da lontano, indeciso. La ragazza era interessante e il suo modo di giocare col cane gli ispirava simpatia. Ogni volta che la vedeva, se ne sentiva più attratto. Intendeva conoscerla, ma se Cosmo si fosse azzuffato, avrebbe mandato a monte qualunque possibilità di far colpo.

    Il cane si era accucciato per fare pipì.

    «È femmina!» esultò Gianluca, sollevato. «Fai il bravo, mi raccomando», disse grattando Cosmo sotto al collo, poi sganciò il guinzaglio.

    Cosmo galoppò verso l'interessante giocherellona e i due cani iniziarono la danza dell'apprendimento; si studiarono e si annusarono scodinzolando, mentre Gianluca si appressava ostentando naturalezza.

    Da vicino, la ragazza era ancora più carina. I suoi occhi limpidi spiccavano da sotto un berretto di lana. Mentre osservava i cani fare un curioso girotondo, rideva compiaciuta.

    E adesso cosa le dico? Ammutolito da un groppo in gola, si limitò a sorridere.

    Rimasero impalati a guardare i cani e si sentì sempre più stupido, finché fu la ragazza a parlare.

    «Come si chiama?» Succede sempre così tra padroni di cani: ci si presenta col nome del cane e per mesi si resta 'il padrone di' o 'la padrona di', ignorando il nome della persona.

    «Cosmo, piacer... si chiama Cosmo e io Gianluca, piacere».

    «Roberta e lei Bea», si presentò con la voce roca di chi non è ancora guarito da una forte influenza. Seguì un'altra imbarazzante pausa.

    Bea andò versò l'acqua e Cosmo la imitò senza convinzione, poi si tuffò e Cosmo cominciò ad abbaiare per dissuaderla. Bea uscì e si scrollò inzuppandolo e Cosmo iniziò a zampettare uggiolando; titubante toccò l'acqua e tornò indietro con un alto balzo. Roberta rise e tossì insieme, la sua spontaneità sciolse il blocco di Gianluca.

    «Che salame, sei!» esclamò. «Grande e grosso, che figuraccia!» sorrise. «Si tuffa difficilmente e poi ha una certa età», aggiunse con indulgenza. «Non ama il freddo».

    «Quanti anni ha?»

    «Dodici».

    «Beh, arzillo, però!»

    «Infatti», convenne lui. «A volte troppo. La tua, invece, quanto ha?»

    «Cinque anni».

    «È simpatica. Cosmo non dà facilmente confidenza agli altri cani. Si vede che gli va a genio».

    Decisero di fare due passi per riscaldarsi, l'aria era frizzante e il vento in aumento. Nessuno dei due dava cenno di voler interrompere i giochi dei cani, così si avviarono per quella che sarebbe stata la prima di molte camminate insieme sulla riva.

    Pigiama party

    29 Ottobre 2017

    'Un'antica leggenda narra di cinque grotte tra gli scogli in cinque luoghi del mondo ove, al nascere della quinta luna blu, si dischiude uno squarcio nel tessuto temporale. In esse dimora lo spirito del Padre del Tempo che tutto sa e tutto comprende. Egli dona la visione di un momento del passato, affinché da questo s'apprenda quanto preziosa è la vita. Varcare lo squarcio vuol dire sventura, giacché dono si fa condanna. Molti coloro che mai seppero far ritorno. Imprigionati nella storia, poiché il varco sovente si oscura. Smarrita la via dell'accesso, gl'infelici la speranza abbandonano, segnando lor triste destino.'

    «Ma per piacere!» ridacchiò Alessio, infilando il segnalibro tra le pagine di 'Miti e leggende per ragazzi intrepidi', regalatogli per l'undicesimo compleanno dallo zio Guido, appassionato di letteratura.

    «Perché ti sei fermato, sono curiosa», chiese la madre.

    «Voglio uscire con Rod, forse deve fare pipì».

    Oh, ti sei deciso! Credi che io mi diverta a starmene sdraiato a far nulla? I vostri discorsi da umani mi interessano poco, voglio andare a giocare! Correre!

    «Non credo, l'ha portato fuori papà neanche un'ora fa. Ehi!» continuò guardandolo di traverso. «Ti sei mica impressionato di quella storia?»

    «Ma no!»

    «Eh? Eh? Eh?» lo punzecchiò con il gomito sul fianco.

    «Mamma! Che dici? Sono storielle. E poi figurati, che c'è da spaventarsi?»

    Allora, Alessio? Non avevi detto la parolina magica: uscire? Oh, be', intanto mi stiracchio un po'. Yawn! Una pennichella ci voleva proprio...

    «Be', ovvio, un appassionato di mostri, vampiri e schifezzuole varie come te, cosa mai può temere da un banale nonnetto del tempo?»

    Alessio, infatti, era nel periodo della crescita in cui si subisce l'oscuro fascino dell'orrido. Conosceva innumerevoli, inquietanti personaggi di film, serie tv e videogiochi e amava disegnare mostri. Tuttavia, il suo interesse si fermava lì: non aveva mai visto un film horror e non ne aveva la minima intenzione.

    Non muoverti, ho bisogno di un sorso d'acqua. Dammi solo un filino di momento e sono da te.

    Leggeva principalmente fumetti e non disdegnava i libri. Possedeva un'intera collana di 'Brividi e monelli' che teneva in bella mostra nella libreria della sala. Ogni tanto riceveva in regalo romanzi del mistero e di fantascienza. Non erano i suoi generi preferiti, ma meritavano una sfogliata.

    Eppure non capiva perché gli adulti insistessero a regalare libri. Forse lo zio Guido aveva confuso i suoi gusti con quelli della mamma. Un libro sulle leggende. Magari avrebbe trovato storie di draghi o esseri deformi? Giganti o mostri rinchiusi in labirinti? Lo riaprì e scorse rapidamente le pagine in cerca di figure che dessero indizi interessanti, poi lo ripose. Lo avrebbe letto più in là, forse.

    "Alessio! Per tutti i cuccioli smarriti, ancora qui! Ti

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