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Guadagnare Risparmiando
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E-book97 pagine45 minuti

Guadagnare Risparmiando

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Info su questo ebook

VUOI RISPARMIARE FINO A 3000 EURO IN UN ANNO?

Con il tuo stipendio non riesci ad arrivare a fine mese?

Il tuo conto corrente bancario è perennemente in rosso?

Se il tuo stipendio non aumenta e non hai ulteriori entrate mensili, devi necessariamente trovare un modo per ridurre le spese.
Dopo un'attenta analisi di tutte le spese correlate alla vita quotidiana, l'autore è riuscito a scrivere questa breve guida che ti farà risparmiare svariate migliaia di euro ogni anno:

Scopri come risparmiare sull' acquisto della casa, sul mutuo o il canone di locazione.

Scopri come risparmiare sulla gestione della casa.

Taglia le spese riguardanti l'automobile

Tenta la fortuna al gioco d'azzardo spendendo pochissimo.

Scopri come richiedere detrazioni e deduzioni dalla tue tasse.  

E tanti altri metodi per risparmiare subito!!!
LinguaItaliano
Data di uscita20 feb 2018
ISBN9788827575246
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    Anteprima del libro

    Guadagnare Risparmiando - Antonio Tembini

    Tembini

    Capitolo 1 : Prefazione

    Il tuo potere d'acquisto è diminuito drasticamente negli ultimi anni. Precisamente ha avuto un forte calo dai primi anni duemila a oggi.

    L'entrata in vigore della moneta unica(l' euro) e poi la recessione economica in cui attualmente ci troviamo hanno minato fortemente il tuo reddito e il tuo potere d'acquisto.

    In Italia, secondo dati statistici, lo stipendio medio lordo annuale è uno dei più bassi della zona euro.

    Secondo uno studio pubblicato da Eurostat, che si riferisce a dati del 2009, l'Italia si colloca addirittura in dodicesima posizione in Europa: meglio di noi persino Irlanda, Grecia, Spagna e Cipro.

    L'ammontare dello stipendio annuo per un lavoratore di un'azienda dell’industria (con almeno una decina di dipendenti) è pari a 23.500 euro. Tale cifra si raddoppia in Lussemburgo (49.000), Olanda (44.500) o Germania (41.200).

    L'Italia riesce a superare soltanto il Portogallo, dove lo stipendio medio è di 17.000 euro.

    Anche la crescita delle retribuzioni precedente questo studio (2009) , non delineava fattori positivi: Nel giro di quattro anni il rialzo dei salari italiani è stato del 3,3%. Una crescita troppo distante rispetto al + 30% della Spagna.

    Bisogna anche precisare che il tessuto sociale e lavorativo italiano è differente da quello di altre nazioni. Nel nostro paese ci sono un'infinità di aziende medie e piccole, queste aziende difficilmente avranno dirigenti e quadri. Le aziende estere, in Germania per esempio, sono perlopiù di medie e grandi dimensioni, ciò comporta la presenza di diversi dirigenti e quadri che hanno retribuzioni molto elevate e che quindi alzano di molto la media salariale.

    Ma in qualsiasi caso, l'Italia rimane negli ultimi posti della classifica per l'ammontare dei salari medi.

    Inoltre la nostra nazione è tra quelle che vanta un'elevata pressione fiscale.

    Oltre metà dello stipendio è trattenuto in tasse e contributi.

    Ad esempio, un operaio che guadagna 1220 euro netti al mese, ne costerà al suo titolare 2240.

    Questa situazione è stata anche evidenziata in diversi studi a livello europeo e mondiale.

    L’Ocse , l' o rganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, ha rilasciato uno studio di notevole rilievo, inerente la pressione fiscale nel mondo .

    Per l’Italia ci sono cattive notizie: L’Italia è la terza nazione a livello mondiale per pressione fiscale .

    La pressione fiscale italiana si attesta al 43.3% .

    La crisi colpisce duramente gli italiani che vengono maggiormente tartassati da una pressione fiscale elevatissima!

    Questa pressione fiscale, nel nostro paese, tende drasticamente ad aumentare anno dopo anno!

    A diminuire drasticamente il potere d'acquisto delle famiglie italiane è stata anche l'entrata in vigore dell'euro nel 2002.

    La moneta unica ha portato ad un rafforzamento economico dell'Europa a livello mondiale, ma in Italia, complici disonestà e mancato controllo, ci sono state conversioni, lira-euro, selvagge.

    I prezzi di alcuni beni sono aumentati fino al 50 % e ancora una volta sono stati i cittadini meno abbienti (gli stipendiati) a farne le spese.

    La maggior parte dei rivenditori ha effettuato conversioni a proprio favore, eliminando i centesimi sempre per eccesso.

    Alcuni prezzi di beni sono raddoppiati quasi subito.

    Mi ricordo la famosa conversione 1.000 lire = 1 euro, 936,37 lire in più!

    I dipendenti e i pensionati hanno dovuto subire questi rincari senza poter far nulla.

    I commercianti e la distribuzione in generale hanno potuto tamponare le perdite dovute ai rincari, aumentando a loro volta i prezzi.

    Generi primari, come gli alimentari, continuano a subire rincari. Pensate alla verdura e alla frutta, per ogni complicazione climatica ( i cui danni a volte non sono pienamente dimostrabili) i rivenditori applicano un rincaro.

    Finché sono solo i generi di lusso che subiscono rincari, la maggior parte delle persone non viene attaccata. Ma se aumentano i beni di prima necessità. La maggioranza delle famiglie vede le proprie spese aumentare in

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